Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Fiery    14/01/2007    3 recensioni
È ora di chiudere la faccenda. Sono pronta.
Buona lettura!!!! ^^
Genere: Generale, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Corro

Chiudiamo la faccenda

 

Corro.

Corro attraverso gli alberi. Corro nella Foresta Proibita.

La mia è una corsa frenetica, agitata, rotta dal mio respiro affannoso. Corro per fuggire a coloro che mi inseguono, a chi ha assalito il castello e che ora cerca me.

Inciampo in un ramo sporgente, sbucciandomi la mano con cui mi sono sorretta.

Sento passi affrettati e mi rialzo immediatamente. Cerco di sfuggire tra i vari tronchi degli alberi, tra le mille foglie di questa foresta segreta ad ogni studente.

 

-Vattene!- l’urlo di Harry mi rimbomba ancora nelle orecchie, la paura di essere quasi morta mi assale.

 

Un mangiamorte mi stava per lanciare contro l’anatema mortale, Harry è arrivato in mio soccorso.

Bacchetta contro bacchetta. Mi ha urlato di andarmene, fuggire dal castello ormai gremito di gente incappucciata e di incantesimi scagliati l’uno contro l’altro.

I miei amici, i professori… stanno tutti combattendo, per darmi l’occasione di fuggire e di non farmi catturare. Fanno tutto questo per me, per non farmi rinchiudere in una segreta e non far scoprire cosa nascondo.

Respiro affannosamente, sento le mie gambe cedermi ma non devo fermarmi. Non posso fermarmi!

Mi fermo improvvisamente, i mangiamorte stanno arrivando da dove sono diretta. Mi volto indietro, anche in quella direzione arrivano.

No, sono in trappola. Non posso, non devo farmi catturare. I miei occhi azzurri scrutano ogni angolo della foresta, in cerca di una via di scampo. I capelli rossi, che arrivano poco sotto il collo, si muovono con gesti secchi non appena cambio direzione della testa.

Mi sento prendere da un polso, una mano sopra alla mia bocca mi impedisce di parlare. Qualcuno mi ha catturato, ma non sono ancora immobilizzata e non sono ancora stata portata alle segrete del nascondiglio di Voldemort.

Chiudo gli occhi, cerco di respirare, mentre la persona dietro di me mi trasporta di peso dietro un albero. Apro gli occhi, vedo i Mangiamorte incontrarsi e ringhiare arrabbiati per essere riuscita a sfuggirgli, eppure sono a pochi metri da loro. Man mano se ne vanno, chiamati per combattere ad Howgarts.

La mano che mi ha tappato la bocca sino ad adesso mi lascia andare, mi volto di scatto.

Una cravatta verde e grigio slacciata, una camicia bianca rimboccata nelle maniche fino a sopra il gomito e un paio di pantaloni neri. Occhi freddi, capelli biondi e sguardo preoccupato.

 

-Tutto bene, Ginevra?- mi chiede osservandomi.

 

-Cosa ci fai tu qui?- chiedo respirando a fatica, per aver scampato il pericolo di essere catturata.

 

-Ti salvo, mi sembra ovvio. Mi ha mandato Potter.- dice guardandomi.

 

-Come sta? Draco, dimmi come sta!- le lacrime stanno per rigare le mie guance rosee.

 

Harry mi ha salvato la vita, come molte volte. Devo sapere come sta.

 

-Sta combattendo contro alcuni Mangiamorte. Quando ha visto un folto gruppo di loro dirigersi fuori dal castello mi ha ordinato di venirti a cercare.- mi spiega lui.

 

-È tutta colpa mia.- dico mentre le mie gambe cedono, testimoni di troppi scontri e troppe paure. Mi accascio al suolo, con la schiena contro l’albero in cui ci siamo nascosti, -Se non fosse per me… tutto questo non sarebbe accaduto!

 

-Non è colpa tua.- dice il biondo guardandomi. Si inginocchia e, quando la sua posizione gli permette di farlo, mi guarda negli occhi, , -Non è colpa tua se nascondi la chiave per la fine della guerra.

 

-Perché proprio io?- chiedo arrabbiata.

 

-Perché hai un animo nobile, generoso, aperto e coraggioso. Sei la persona giusta per risolvere questo casino in cui tutti siamo dentro.- mi dice guardandomi ancora con quegli occhi grigi.

 

-Non sono pronta. Non sono pronta a combattere.- confesso mettendomi le mani nei capelli color fiamma.

 

-Sei prontissima. Devi solo trovare il modo di utilizzare ciò che custodisci.- ti alzi. I tuoi occhi vagano per la foresta, all’erta.

 

Noto solo in quel momento un accenno nero sul tuo braccio. Mi alzo di scatto e mi avvicino a te prendendoti il braccio in questione.

Il tuo avambraccio presenta una linea nera.

 

-Cosa… cosa è successo?- chiedo fissandolo.

 

-Voldemort.- risponde lui semplicemente, -Ha cercato di marchiarmi, Silente l’ha fermato. Mi ha detto che questa sottile riga nera sparirà tra poche ore.

 

-Per un attimo ho creduto che fossi tornato dalla parte del male.- confesso io guardando ancora il suo braccio.

 

-Non potrei mai, non sono mio padre. Non sarò mai un Mangiamorte.- dice con convinzione.

 

-Lo so.- dico io semplicemente.

 

-Di là!

 

Una voce ci fa voltare di scatto, fino a farci nascondere di nuovo. Vediamo alcuni mangiamorte fermarsi nel punto in cui mi stavano per prendere.

Uno di loro si toglie la maschera argento e il cappuccio. Una chioma bionda e degli occhi grigi come il ghiaccio degli iceberg rivelano la loro presenza. Sento il ragazzo accanto a me serrare un pugno.

Suo padre è lì, a dare ordini altri mangiamorte. Velocemente essi si dirigono da parti opposte della foresta, mentre lui si dirige proprio dalla nostra parte.

 

Rapidamente ci rendiamo, con un colpo di bacchetta, invisibili. Lucius ci sorpassa senza vederci, per poi sparire nell’oscurità della foresta.

 

-Ci è mancato un pelo.- dico rendendomi di nuovo visibile.

 

Guardo Draco e scorgo nei suoi occhi tanta amarezza, forse per il fatto che il padre sia ancora dalla parte del Signore Oscuro. Si siede contro l’albero, ormai diventato il nostro nascondiglio stasera. Non dico niente, non voglio turbarlo.

 

-Cosa hai fatto alla mano?- la sua voce mi riscuote dai miei pensieri.

 

Mi guardo la mano sbucciata, testimone della caduta di poco prima.

 

-Sono caduta.- dico in fretta.

 

-Vieni qui.- mi dice lui osservandomi.

 

Lentamente mi siedo davanti a lui, mi liscio la minigonna grigia a pieghe della divisa scolastica e mi metto meglio il maglione, anch’esso grigio, che durante la corsa si è scostato un po’, facendo notare la camicia bianca sotto. La cravatta rosso e oro la lascio slacciata. Il mantello nero, datomi da Ron, mi divide dal freddo.

Il biondo serpeverde prende la mia mano e, strappando un lato della propria camicia, me la benda.

Lo guardo per qualche secondo, persa nei miei pensieri, poi l’abbraccio. Un abbraccio affettuoso, che lui ricambia.

Da quando è passato dalla parte del bene, Draco passa molto tempo con me. Ho scoperto che anche lui ha un cuore che batte sotto il suo petto, che anche lui ha problemi come tutti e che è capace di ascoltare.

Gli ho confidato, in tante occasioni, i miei segreti. All’inizio ero un’amicizia a senso unico. Io parlavo e mi confidavo, lui non mi raccontava niente della sua vita. Poi ha incominciato a parlarmi, a confidarsi a raccontarmi ogni sorta di segreto, con una naturalezza che è parsa strana a tutti e due.

Da lì una bella amicizia, fino a quando non mi sono accorta che da parte mia c’era qualcosa di più. Non gliel’ho ancora detto, non mi sento pronta ad affrontare una questione del genere.

 

-Devi tornare al castello.- dico separandomi dall’abbraccio ed alzandomi.

 

Lui si alza a sua volta e assume un’espressione contraria.

 

-Assolutamente no. I Mangiamorte potrebbero…

 

-I Mangiamorte non mi faranno niente. Silente mi ha detto come fare a smaterializzarmi ad Howgarts. Andrò nella Londra babbana per un po’ di tempo. Ritornerò tra qualche giorno, quando le acque si saranno calmate.

 

-Ginevra, perché vuoi fuggire?- mi chiede.

 

Si avvicina a me, mi mette le mani sulle spalle.

 

-Dici di non essere pronta, di non essere in grado di fare il passo che ci salverà tutti. Devi capire che Potter non riuscirà mai da solo a sconfiggere Voldemort. Ginevra, sei tu colei che lo sconfiggerà. Tu sei pronta.

 

-Tutto questo solo perché al primo anno sono diventata la ragazza della Camera dei Segreti.- dico sorridendo tristemente.

 

-Pensaci bene, però. Se tu non avessi riaperto la camera dei segreti, Voldemort non ti avrebbe mai trasmesso una parte dei suoi poteri. Hai scoperto da poco di averli, questo è vero, ma sei già in grado di controllarli. Puoi sconfiggerlo, l’unico modo per farlo lo conosci solo tu. Tu conosci il potere che solo lui ha e che vuole scagliare contro Potter.

 

Il suo discorso non fa una piega, ma io non mi sento pronta.

 

Apro bocca per parlare ma una voce bassa e serpeggiante da dietro di me mi lascia senza fiato. Mi volto, il mantello cade alle mie spalle, slacciatosi per non so quale motivo. Davanti a me c’è Voldemort.

 

-Ciao, Ginevra.- dice con quella sua voce serpeggiante e poco rassicurante.

 

Draco tira fuori la bacchetta, pronto a lanciare qualunque incantesimo.

 

-Ginny, non avvicinarti!- questo grido mi riscuote da quello che sta accadendo.

 

Vedo Harry correre verso di noi. Dietro di lui stanno Ron ed Hermione. Dopo pochi millesimi di secondo arrivano tutti gli studenti di Howgarts, seguiti dai mangiamorte. Vedo Silente e i professori. Nessuno osa avvicinarsi, tranne Harry e Ron, che corrono minacciosi verso il Signore Oscuro.

 

-No!- grido fermandoli.

 

Mi volto indietro, Draco mi guarda inarcando un sopraciglio sospettoso. Gli sorrido incoraggiante e mi avvicino a lui. Gli poso un semplice bacio sulla guancia. Dopo questo gesto capisce che cosa sto per fare e sa che non può fermarmi.

È ora di chiudere la faccenda. Sono pronta.

 

-Voldemort.- dico sicura avvicinandomi e tirando fuori la bacchetta.

 

Lui fa lo stesso.

 

-Osi dire il mio nome, che coraggio, da vera Grifondoro!- esclama lui sarcastico.

 

-Chiudiamo la faccenda, è ora di scrivere la parola Fine!- esclamo.

 

-Per la prima volta sono d’accordo con una grifondoro.

 

Mi scaglia contro un incantesimo ma io lo schivo. Non mi prenderà mai.

Sguaino la bacchetta e comincio a recitare una formula a tutti sconosciuta.

 

-Non ci provare stupida ragazzina. Expelliamus!- l’incantesimo da lui pronunciato non fa alcun effetto.

 

La formula che sto recitando è molto potente e provoca una luce rossa che devia il suo incantesimo. Le parole sono molte, complicate, difficili da pronunciare e difficili da collegare. Sono vari incantesimi messi insieme, sono parole di dolore e speranza fuse. La formula non sembra finire mai, mentre cerco di non soccombere sotto ai suoi incantesimi sempre più forti.

Finalmente mancano solo due parole. Due parole dette al contrario rispetto a quando le si pronuncia per sciogliere un incantesimo.

 

-Non farai più del male alle persone. Non renderai mai più la vita dei maghi, delle streghe e dei babbani un inferno. Dì addio, Voldemort.- dico guardandolo con i miei occhi color del mare, in questo momento in tempesta.

 

Una luce rossa mi avvolge, dalla bacchetta comincia ad uscire un raggio blu. Non vedo più nessuno intorno, è il momento. Addio Voldemort.

 

-Incantatem Finitem!

 

La luce blu lo raggiunge, scompare davanti a tutti, nei meandri della terra. La sua bacchetta è lì, mi libero in fretta di essa lanciandole un incantesimo di distruzione. I Mangiamorte scompaiono con lui, la formula ha effetto anche su di loro. Tutti intorno mi guardano, sbalorditi, speranzosi che sia finalmente finita. La formula che ho pronunciato la conoscevamo solo io e Voldemort. Nessuno avrebbe potuto aiutarmi, nessuno avrebbe potuto sconfiggerlo. Solo io e sentivo che ero pronta.

 

Vedo le facce degli studenti e dei professori sorridere. Alcuni ridono felici che la guerra sia finita, altri piangono per la paura provata.

Io non mi unisco a loro. Sento gli occhi chiudersi, la vista farsi annebbiata. Cado al suolo, la bacchetta ancora in mano, senza forze, senza più un filo di vita in me.

Sento solo il mio nome pronunciato dai miei amici e da Draco. Poi tutto diventa buio.

 

Mi sveglio, notando le lenzuola bianche che stanno sopra al mio corpo. Mi metto a sedere sul letto lentamente, mi gira la testa.

Intorno a me vedo tanti altri letti, deserti.

 

-Grazie al cielo!- sento questa esclamazione e mi giro. Vedo Luna appoggiata al mio letto. Sta piangendo.

 

-Luna!- esclamo guardandola.

 

-Finalmente sei sveglia, sono tre mesi che sei in questo letto.- dice sorridendo tra le lacrime e abbracciandomi.

 

Tre mesi? Sono rimasta in questo letto per tre mesi? Quindi siamo a Marzo. Guardo da dietro la sua spalla la finestra e vedo gli alberi in fiore e i raggi del sole che filtrano delicati dal vetro riscaldandomi.

Sorrido a mia volta, fino a quando non sento varie esclamazioni felici dalla porta dell’infermeria.

Harry, Hermione, Ron e Draco si stanno avvicinando. Le loro espressioni allegre e il fatto che stiano bene mi rendono felice.

Uno dopo l’altro mi abbracciano fino a quando non vedo Draco. Non si limita ad abbracciarmi, mi posa un delicato bacio sulla labbra. Il nostro primo bacio, e in quel momento capisco che anche lui prova qualcosa per me.

Mi chiedono informazioni, che formula era, come facevo a ricordarmi l’ordine esatto delle parole, ma io non riesco a rispondere. Mi raccontano cos’è successo in questi due mesi, del fatto che non esistono più i Mangiamorte, che nessun studente di Howgarts è morto, che Draco è sempre stato accanto a me. Arriva la dottoressa della scuola, seguita da Silente, che dicono ai miei amici di andare in quanto devono assicurarsi che stia bene. Dopo varie analisi mi comunicano che sono sana e che è un miracolo quello che mi è accaduto. Il coma in cui sono entrata aveva un limite di tempo. Se non svegliavo entro due giorni sarei morta per cause naturali.

Evidentemente l’incantesimo lanciato era troppo potente anche per me.

 

Quella sera la cena è meravigliosa. Tutti gli studenti delle case sono felici, tutti brindano e ridono.

Silente mi fa segno di avvicinarmi. Salgo gli scalini che mi permettono di essere al centro dell’attenzione.

Anche in questo momento non c’è bisogno di parole. Uno dopo l’altro, tutto gli alunni di Howgarts, di qualunque casa, applaudono. Ognuno incomincia ad alzarsi in piedi. Il battito delle mani si fa sempre più forte e infine vengono accompagnati anche da urli di approvazione e di gioia.

Sorrido felice. Voldemort è solo un ricordo ormai. Ora possiamo vivere e so che non è solo merito mio. È merito di tutti coloro che sono in Sala Grande e che mi applaudono. Tutti sanno che sono stati i protagonisti principali di questa guerra. Sanno che è anche merito loro se Voldemort non c’è più. È finita, è veramente finita.

 

Addio Voldemort. Addio passato. Addio male.

 

Finalmente è finita.

 

The End

 

^^^^^^^^^^^^

 

Finalmente è finita sul serio XD Non uccidetemi, è che mi piace essere convinta che Harry non ucciderà il Signore Oscuro. Ditemi cosa ne pensate di questa shot, ci ho messo tutta me stessa!! =]  L’ho scritta in due ore, nell’oscurità della mia stanza perché era l’una e mezza di notte e la mia famiglia era tutta a dormire XD

 

Tantissimi kiss come al solito e in cambio voi lasciatemi tante recensioni!! ^^

 

Ciaooooooo

By Titty90 ^^

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Fiery