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Autore: missmerymalik    29/06/2012    1 recensioni
Sono una ragazza che ama sognare e che ogni tanto sogna ad occhi aperti. E soprattutto sono una Directioner e, sottolineo,fiera di esserlo. Sembra la solita Fan Fiction, ma è molto di più. Qui non troverete parolacce, ne scene a luci rosse o la storiella di 5 fan-fidanzatine che, ma guarda un po', incontrano per caso i loro idoli , ma tu guarda un po' di nuovo, e questi rimangono stregati dalle loro fan inverosimilmente perfette.
Questa è una storia che sa di cinema, di autentici sogni in 3D e che aspetta solo una sceneggiatura per essere portata sul grande schermo. Joanne in un momento tristissimo ha un'inatteso, quanto specialissimo incontro con un ragazzo speciale. Sembra tutto perfetto, ma anche nelle storie fantasy non sempre tutto va come si vorrebbe. Buona lettura!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza che sognava Harry Styles.
Cap I
 
 
BAM! Dopo aver sbattuto la porta della sua camera, si era rifugiata sul suo letto per sfuggire alle urla di suo padre che trapelavano da dietro alla porta appena chiusa a chiave.
Ormai al sicuro, Joanne cercava di pensare alla sua vita. WHAT A MESS! Che confusione!
 
Aveva appena finito di litigare con suo padre. Da quando la mamma non c'era più, spesso beveva ed ogni cosa era un buon pretesto per alzare la voce con lei...come se fosse tutta colpa sua. Se solo ci fosse stata Angie, ma la sua amica del cuore era lontana, in Inghilterra, per un viaggio con la sua famiglia.
 
Avrebbe tanto voluto poter almeno scappare e farsi consolare dal suo ragazzo, ma con Alex le cose non erano più come una volta e proprio ieri le aveva detto di aver bisogno di una pausa per riflettere... certo... salvo poi trovarlo oggi durante l'intervallo a "riflettere" con la bionda della 3°C. Che stupida era stata e come ci era rimasta male!

       Una lacrima ora faceva capolino tra le sue ciglia e scese lentamente, mentre Joanne metteva a fuoco le immagini davanti ai suoi occhi. Era stesa sul letto, fuori era sorta la luna ed era ormai quasi ora di dormire. Tutto intorno si era fatto silenzioso e lei ora guardava le immagini dei suoi idoli, attaccati proprio sopra di lei al mobile a ponte che sovrastava il letto. Sembravano così allegri e pieni di vita. Amava questi ragazzi tanto da sapere tutto di loro, da cantare le loro canzoni a memoria. Ora lo sguardo le era andato sul suo preferito...ma, dai!...è impossibile!...lui sembrava prendere vita! Quel sorriso accattivante e quegli occhi così verdi… non poteva essere vero che guardassero proprio Joanne e che le strizzassero l'occhietto! Poi accadde qualcosa di pazzesco...lui sembrava così vicino e tendeva la sua mano verso di lei!

(Ascolta a volume basso in sottofondo la colonna sonora: “Another World” degli One Direction   http://youtu.be/_sCxwxqx-kM)
 
Joanne dovette ricordarsi di respirare e disse a se stessa che doveva essere ammattita, ma poi allungò la sua mano ed afferrò quella di Harry Styles e...WOSH!!! Fece un salto e si ritrovò in un posto che non era davvero più la sua camera! Era una spiaggia incantevole e si sentiva il dolce rumore del mare in lontananza...
 
Lei alzò lo sguardo ed incontrò quello di lui che le sorrideva seducente e stringeva ancora la sua mano, al che Joanne fece un passo indietro e tirò via la sua mano spaventata.
Mentre guardò Harry che continuava a sorriderle dolcemente, gli domandò:" Ma dove sono?!"  
"Sei con me, non ti piace il posto in cui ti ho portata? Sembravi così infelice lì dov'eri..."
 "Oh..." fu tutto quello che riuscì a dire una Joanne confusa, ma affascinata. Allora lui le offrì ancora una volta la sua mano e, sorridendo, aspettò che lei ancora una volta si fidasse di lui.
Cominciarono a passeggiare piano senza dire una parola. In lontananza si sentivano gli strilli dei gabbiani e si vedeva uno splendido sole che tramontava sul mare.
 Mille domande passavano per la mente di Jo, ma lei non riusciva a capire come fosse arrivata fino a lì, con lui poi, infine alzò gli occhi al cielo e notò che, alle loro spalle c'era una luna magnifica che stava sorgendo...
Era una luna davvero grandissima e vicina che dava al cielo, con quella manciata di stelle tremolanti che cominciavano a vedersi, un tocco dannatamente romantico.
Un colpetto di tosse sfuggì al ragazzo  e Joanne si girò di scatto a guardarlo da vicino...

Gli occhi di Joanne erano sgranati mentre studiava il viso di Harry e pensava "Oddio, da vicino è ancora più bello", ma poi disse un educato "Scusami..."
Lui abbassò gli occhi divertito e le chiese "Perché ti stai scusando?" "
 "Niente. Non so cosa dire. C'é una tale pace qui. E' tutto troppo bello per essere reale e...qualsiasi cosa io possa voler dire...sembra fuori luogo, sbagliata, capisci?"
 "Nulla di te può essere sbagliato. Eppoi, dimmi, cos'é che vorresti dire?"
 "Parlami…di questo posto, di te, di qualsiasi cosa...ma parlami ancora..."disse lei incantata da quegli occhi verdi.
 "Beh, lo farò a patto che dopo aver risposto ad una tua domanda venga il mio turno per farne una a te. Che ne pensi?"
 "Va bene" rispose Jo con un soffio..."Credo che si possa fare..."
 "Si sta facendo buio. Che ne dici se raggiungiamo quella casetta laggiù ed accendiamo un fuoco?"
 Cominciarono a camminare sulla sabbia, ridendo e parlando fra di loro...

Poco più tardi furono davanti alla casetta e si ritrovarono a parlare fitto davanti al fuoco acceso da Harry davanti al portico e, sebbene Harry rimanesse sempre ad una certa rispettosa distanza, Joanne trascorse una notte indimenticabile con quel ragazzo dagli occhi color smeraldo.
Si cominciarono a vedere le prime luci dell'alba e la meravigliosa luna che aveva fatto da sfondo a questa incredibile notte stava per tramontare, quando entrambi divennero silenziosi.
Harry stava guardando la luna, quando improvvisamente disse "Tornerai?" e si girò a guardarla intensamente negli occhi. Il cuore di Joanne perse un battito mentre ricambiò lo sguardo di Harry.
"Tornerai?" chiese ancora una volta Harry con un'aria terribilmente seria.
 "Oh...non lo so...cioé, io non so nemmeno come ho fatto ad arrivare fin qui..."disse Joanne esitante abbassando gli occhi, ma poi ritornò a perdersi negli occhi di Harry mentre gli chiese"Sei stato tu a portarmi in questo posto? E' grazie a te che sono qui?"
 "E' stato il tuo cuore a volerlo..."
 Ora il viso di Harry era vicinissimo.
 "Allora" disse Joanne con un filo di voce "il mio cuore non smetterà mai di volerlo..." e, mentre chiuse gli occhi sentì quelle labbra vicinissime...ma...WHOSH!!​!...si risvegliò nel suo letto! 
Gli occhi di Joanne si aprirono di scatto. Un espressione di sconcerto attraversò il suo viso e dopo qualche secondo passato a sbattere le palpebre, nel tentativo disperato di tornare dov’era, richiuse gli occhi con forza pensando "Harry! Harry! Harry!..." ma poi rassegnata riaprì gli occhi... Niente!
 I suoi occhi fissavano i ragazzi sorridenti sul poster.
Oddio quant’era carino Harry mentre le sorrideva, ma era statico, fisso, fermo!
Niente sembrava vero. Era tutto così assurdo! Ma perché si sentiva il cuore così avvolto da questa sensazione di calore?
 Solo allora si rese conto che dalla finestra le giungevano i primi raggi di sole di un nuovo giorno.
 



 
 
 
 
 
 
 
Cap II
 Joanne sospirò e si alzò. Era ormai ora di andare a scuola. Ma oggi non c'era davvero verso di stare attenta! Jo continuava a pensare alla notte scorsa...era stato davvero tutto solo un sogno? Un bellissimo meraviglioso sogno e niente più?
 La ragazza era sulla strada di casa, quando, quasi arrivata, vide suo padre che si agitava alla finestra: "Corri Jo! C'è Angie al telefono!"
 In un attimo le si illuminò il viso e cominciò a correre a perdifiato ed ancora di corsa salì le scale, afferrò la cornetta e disse "Angie sei tu? Oddio, ma sei tornata? No?! E quando torni? Ho bisogno di te. Devo raccontarti una cosa incredibile che mi è successa... Ah, domani? Oh, caspita che bello! Ma domani quando, quando? dopo pranzo...ok, ok....no, ma già devi andare? Ma non ti ho detto ancora niente! Ok, a domani....ciao, ciao, ciao...", ma ormai era già tornata sola con un espressione tristissima. A malincuore riagganciò.
 Era davvero dispiaciuta, perché aveva sperato di poterne finalmente parlare con qualcuno che non le avrebbe dato della matta a prescindere....ma poi, saltellando, saltellando, se ne andò in camera, chiuse la porta e si buttò sul letto. Mentre osservava i poster dei One Direction sorrise e si sentì in sottofondo una loro canzone: “I Should Have Kissed You” degli One Direction  http://youtu.be/bqHtpfKvSkMhttp://www.youtube.com/watch?v=bqHtpfKvSkM&feature=youtu.be
http://youtu.be/bqHtpfKvSkMhttp://youtu.be/bqHtpfKvSkM   Era sera e Joanne era sola in cucina. Sparecchiò la tavola e pose le stoviglie nell'acquaio. Era sovrappensiero e la sua mente vagava lontana. In sottofondo si sentiva la voce della speaker al telegiornale che parlava di un eccezionale evento astronomico: erano migliaia di anni che la Luna non si avvicinava così tanto al nostro pianeta ed i suoi influssi stavano scatenando una serie di fenomeni eccezionali sulla Terra, come le maree improvvise e gli apparecchi satellitari che sembravano impazziti. Comunque, la giornalista invitò a godersi lo spettacolo mozzafiato di questa splendida Luna, perché il fenomeno sarebbe durato solo pochi giorni.
 Joanne spense la Tv e si avviò lungo il corridoio verso la sua camera. Mormorò un "Buonanotte..." all'indirizzo del padre che stava nel salottino davanti alla Tv. L’uomo stava guardando una partita e sul tavolino accanto a lui si vedeva una bottiglia di birra. Ovviamente non ottenne alcuna risposta e a testa bassa raggiunse la sua stanzetta.
 Joanne chiuse la porta della sua stanza e si mise sul letto. Non aveva acceso la luce, ma tutto nella camera si vedeva benissimo. Attraverso le tende aperte, la luce della Luna inondava la cameretta e bastarono pochi secondi di attesa prima che Joanne si rendesse conto che...stava per succedere di nuovo!!! I volti dei ragazzi si animarono, quello di Harry si addolcì e le porse di nuovo la mano. Stavolta Joanne non ebbe esitazioni! Un attimo per afferrarla e....WOSH! Si ritrovò poco distante dalla casetta sulla spiaggia ed attorno al fuoco stavolta c’erano tutti i componenti della band. Era l'ora del tramonto e la mano di Joanne era ancora una volta in quella di Harry, ma stavolta lei era serena. Mentre i ragazzi attorno al fuoco cominciarono a suonare e cantare, una splendida luna piena si stagliava nel cielo dietro la collina...
Harry le sorrise felice e Joanne si sentì emozionata.
 "Bentornata. Ti stavo aspettando."
 "Oh, stasera ci sono anche gli altri..."
 "Già" disse lui e sembrò imbarazzato, "Ti dispiace?"
 "No, no, è ok..."rispose lei ed insieme si avvicinarono agli altri. Pochi secondi per presentarla e l'allegra compagnia dei ragazzi continuò a cantare, suonare le chitarre ed a chiacchierare allegramente. Oltre ai ragazzi della band c’erano anche le ragazze di Liam e Louis, Danielle ed Eleanor, e Joanne si sorprese a chiacchierare e scherzare con loro come se li conoscesse da sempre.
Ad un certo punto Niall intonò "I wish" (http://youtu.be/xQuNPIPjMd8) e Harry prese Joanne per mano e le chiese, guardandola intensamente negli occhi, "Ti va di ballare?".
Lei rispose con un filo di voce emozionatissima:"Certament​e..."
Andarono sotto al porticato e Harry la attirò a sé. Quando furono vicini, lei si ritrovò di nuovo persa in quello sguardo verde smeraldo ed fu meravigliata di quanto spontaneo e naturale le venisse di chiudere gli occhi ed appoggiare la sua testa sulla sua spalla...
 Mille emozioni inondarono il cuore di Joanne e la canzone finì troppo presto. Tanto che lei rimase ancora abbracciata ad Harry anche dopo che le ultime note furono risuonate nell'aria.
"Va tutto bene?" chiese lui divertito.
 Joanne riaprì gli occhi e mormorò un imbarazzato "Si, si..." e solo adesso sembrò accorgersi che la musica non c'era più. L'allegro chiacchiericcio dei ragazzi proseguì e lei si staccò a malincuore da Harry. Rimasero tuttavia vicini e Jo continuò ad osservare quel viso che le dava ogni volta una fortissima emozione. Ormai sentì che stava per annegare in quegli occhi verdi, quando lui si fece serio ed ormai vicinissimo le diede un leggero, tenero bacio sulle labbra.
 Sopra di loro, complice silenziosa, la Luna.
 Quando lui si allontanò, Joanne si sentiva emozionatissima e senza dire niente Harry la prese per mano e raggiunsero gli altri. Era una strana sensazione quella che sentiva Joanne, mentre rideva e scherzava con gli altri e sentiva lo sguardo di Harry che non la abbandonava un istante...
 
Sarebbe stato stupendo se si fosse potuto avere ancora tempo, ma l'alba arrivò fin troppo presto e loro sapevano che Joanne se ne sarebbe andata tra poco.
 La Luna stava ormai per tramontare ed il sole impaziente già mostrava i suoi primi raggi.
 Harry cercò la mano di lei e si incamminarono lungo la spiaggia. Si sentiva solo il rumore delle onde. Ormai l'emozione sembrava aver contagiato entrambi e non sapevano cosa dire.
 Improvvisamente Harry si fermò e si girò verso di lei. Aveva in mano un fiore, una stupenda orchidea e la mise fra i capelli di Joanne. Poi si portò la sua mano al viso e le baciò il palmo della mano.
 "Io sarò qui ad aspettarti." le disse e Joanne gli rispose "Ed io non mancherò...", ma non  seppe se lui l'aveva sentita, perché un attimo dopo...WHOSH! Si ritrovò di nuovo nel suo letto ed alla finestra si vide il sole che stava nascendo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Cap III
 Joanne si stava alzando dal letto sorridendo. "Incredibile..." mormorò tra sé e sé, "anche stanotte ho sognato di stare con lui..." e rise piano scuotendo leggermente la testa. Poi, passò davanti allo specchio dandosi un'occhiata distratta prima di uscire dalla camera, ma si bloccò e tornò indietro davanti ad esso. Guardò l'immagine che era riflessa dallo specchio e rimase sconvolta. Là, fra i suoi capelli, sopra l'orecchio sinistro, c'era una stupenda orchidea fucsia.
 Joanne si osservò incredula ed a bocca aperta, poi prese fra le mani il fiore e lo guardò sbalordita. Ma allora non poteva essere solo un sogno. Lei era stata davvero in quel posto incantato, aveva parlato, aveva ballato ed era stata baciata da Harry Styles!!!
A Joanne cadde l'occhio sulla sveglia e si rese conto che era tardissimo e le toccò correre per raggiungere la scuola. Naturalmente arrivò tardi, tanto che si beccò una lavata di testa dal professore.
La mattinata trascorse con un ritmo esasperatamente lento. Alla fine però l'ora di tornare a casa arrivò e Jo ne fu incredibilmente felice, perché oggi tornava finalmente Angie!
Mentre mangiò distrattamente, guardò l'orologio sulla parete della cucina. Quando sparecchiò guardò il suo orologio da polso. Andò in camera sua e, sospirando, guardò la sveglia sul comodino.
 Era ormai tardo pomeriggio, quando improvvisamente squillò il suo cellulare. Sullo schermo comparve la foto della sua amica. "Angie, finalmente! Dove stai? Come sarebbe che l'aereo ha fatto ritardo? Ma non c'è una nuvola in cielo, manco a pagarla! Ti dico che c'è calma piatta!"
 DRIIIIN! Si sentì il campanello della porta...
 "Ok, ho capito. Ci sentiamo dopo..." disse Joanne con tono rassegnato e salutò l'amica. Andò ad aprire la porta e se la trovò davanti con l'aria trionfante. SBAM! e richiuse la porta con un tonfo.
Joanne aspettò non più di due secondi, poi riaprì subito la porta ed abbracciò festosa la sua amica sbalordita. "Hahaha!!! Così impari a farmi certi scherzi!" le disse ridendo. Poi la tirò dentro per un braccio e la trascinò in camera sua. Si misero sdraiate sul letto, una accanto all'altra, sotto ai poster degli One Direction, dove Joanne parlò a fiume e con occhi sognanti raccontando tutta la storia all'incredula amica. "Devi assolutamente rimanere da me stanotte!" concluse Jo, "ti prego..."
 "Va bene." rispose conciliante, ma poco convinta Angie, "Lasciami tornare a casa. Chiederò di rimanere da te stasera, ma adesso devo proprio andare!"
 "Ok, ok, ma devi promettere di tornare mentre è ancora giorno, intese?"
 "Va bene," disse Angie con aria scherzosamente preoccupata, "sarò qui prima del tramonto..."
 "No, no, potrebbe essere troppo tardi! Devi essere qui per l'ora di cena al massimo. Prometti!"
 "Ok, stai tranquilla, parola di scout! Se mi offri una buona cena, si può fare!" replicò Angie e le due amiche scoppiarono a ridere. Angie salutò l'amica e ripensò a quello che le aveva raccontato. Era davvero troppo assurdo, ma per lei Joanne era una cara amica, quindi, anche se le era sembrata un po' svitata, aveva accettato volentieri di rimanere con lei stanotte.
Dopo la cena, Joanne ed Angie sparecchiarono e salutarono il padre di Jo, che come al solito era nel salottino a guardare la tv, e si avviarono verso la cameretta. Nella stanza di Joanne non era ancora scomparsa la luce del sole. Guardarono entrambe il secondo lettino preparato per Angie, ma poi si misero di tacito accordo su quello di Jo. Il sole era tramontato e la stanza venne rischiarata da una ancora debole luce lunare. La voce bassa di Joanne disse: "Non so se accadrà di nuovo. Non so se accadrà davvero. Ma qualunque cosa accadrà, tu non tradire il mio segreto e per amor del cielo, aspettami domattina prima di uscire da questa camera..."
 "Oddio, Jo, adesso mi stai facendo proprio suggestionare, ho davvero l'impressione di vederli dal vivo e sembra che stiano sorridendo proprio a noi!"
 E mentre Joanne guardò il viso di Harry prendere vita ed intravide già la sua mano, afferrò decisa la mano di Angie e subito dopo, con l'altra mano, quella di Harry e.... WHOSH!
 "Oh!" fece un Harry felicemente sorpreso, quando le due amiche si ritrovarono davanti a lui. "Stasera hai portato un'amica..." continuò lui guardando Joanne negli occhi.
 "Ciao!" replicò Joanne rimanendo ancora una volta incantata da quegli occhi meravigliosamente verdi che ricambiarono intensamente lo sguardo, mentre Angie si guardava intorno frastornata e senza parole. Mentre ancora stringeva la mano di Joanne, Harry si girò sorridente verso Angie e le chiese dolcemente: "E tu chi sei?", ma Angie lo guardò ancora stupita e solo dopo qualche secondo riuscì a mormorare "Io sono Angie..."
 Allora sentirono in lontananza le voci allegre dei ragazzi davanti alla casetta, che facevano cenno di andare e Harry chiese a Joanne: "Andiamo?"
 "Certo!" rispose Joanne e disse all'amica: "Andiamo, Angie!" ed insieme a lui si avviarono verso il gruppo che li aspettava attorno al fuoco.
 Angie si girò ancora un momento a guardare la meravigliosa Luna che si era levata. Il cielo offriva uno spettacolo magnifico, mentre gli ultimi raggi del sole morente tingevano l'orizzonte di caldi toni arancioni...
Appena arrivarono , Harry comunicò la bella novità: “Ragazzi, Joanne ha portato un’amica. Si chiama Angie…”. I ragazzi la salutarono cordiali e Louis gentile le chiese “Ti va qualcosa da bere?” e la invitò a scegliere una bibita, mentre Niall accanto a lui, silenzioso ed affascinato, non le staccava gli occhi di dosso. Ma tutta questa gentilezza intimidì Angie che affrettatamente rispose “Si grazie, ma per piacere, niente di alcoolico! Che mi da alla testa…”. Niall si ridestò, afferrò la sua chitarra appoggiata vicino a lui ed intonò un accordo. Tutti si avvicinarono al fuoco. Liam, Danielle e Zayn cominciarono a cantare sulle prime note ed un attimo dopo Louis, Angie, Harry e Joanne erano seduti intorno al fuoco e cantavano con loro.
 Più tardi Angie si rende conto che mancava Eleanor, la ragazza di Louis e quando lui prese i bicchieri vuoti dal tavolino dicendo “Vado a far rifornimento”, Angie afferrò la scodella vuota dei popcorn e disse “Sono finiti anche i popcorn. Vengo a darti una mano.” Louis la guardò per un attimo stupito, ma poi fece spallucce e disse “Ok!” e si avviò verso l’interno della casa. Angie si scambiò un’occhiata significativa con Joanne e lo seguì in cucina. “Va tutto bene?” chiese un po’ timorosa. Louis non si girò nemmeno e rispose con un laconico “Si, certo.” Mentre Louis trafficava con una padella e del mais, Angie si avvicinò e disse “Se non ti va di parlare, non c’è problema. Non devi essere per forza gentile con me.”
“Oh, scusami…” disse un Louis sinceramente dispiaciuto, “mi sono dimenticato le buone maniere. Non mi sono reso nemmeno conto di essere stato scortese. Non era mia intenzione. Mi fa davvero piacere che tu sia qui…” Sul suo viso si aprì un gran sorriso e concluse, “…e che vuoi darmi una mano!”
Angie attese giusto un secondo prima di dirgli: “Anche se sembra tu abbia bisogno di qualcun altro accanto, è vero?”
 Louis adesso la guardò di lato e le sorrise imbarazzato. “Si nota così tanto?”
 “Eh, si!” rispose e gli fece un sorriso complice anche lei.
 “Lei c’è l’ha con me, perché dice di sentirsi meno importante delle fan per me, ma non è così e lei non dovrebbe rimproverarmelo.”
Louis aveva parlato tutto d’un fiato. Allora lei gli disse “Louis, ma tu sei consapevole che ci sono milioni di ragazze che farebbero ogni sorta di follia per stare con te? Tu questo lo sai, vero?”
“Ah, si?” disse Louis con una faccia divertita, “E tu saresti una di queste?”
 Angie arrossì, abbassò lo sguardo e cominciò a balbettare imbarazzatissima “Si, cioè no…voglio dire che mi piaci, ma non fino a questo punto, intendo dire: no, non sono una di quelle. Non farei mai niente di assurdo o stupido solo per farmi notare da un ragazzo…” poi alzò gli occhi per guardarlo e concluse “…inoltre so che c’è lei, che è importante per te, quindi, diciamo che mi rende felice già averti conosciuto e parlato con te!”
 “Oh” disse Louis fra il divertito e lo stupito, “…e cosa mi consigli di fare con Eleanor?”
 “Io dico che capisco perché ha reagito in quel modo. Voleva solo rassicurazioni. Tu magari non ci pensi a lasciarla, ma lei vede le tue fan scatenate e teme che prima o poi qualcuna possa accalappiarti. Se lei è davvero importante per te, non le tenere il broncio, ma rassicurala. Lei ha solo bisogno di sentirtelo dire, che l’ami.”
“Mhm, tu dici?”
“Fidati. Per noi ragazze è così che funziona.” Ribatté Angie e fece una risatina.
 Louis ci pensò su e poi disse “Sai, piccola Angie, sei una grande! Seguirò il tuo consiglio, anche perché senza di lei ci sto da cani. Ed ora posso ringraziarti con un mega abbraccio?”
 “Oh, se proprio devi…”disse la ragazza ancora una volta in imbarazzo e si lasciò abbracciare da Louis, mentre Niall entrava in cucina…
L’occhiata che il biondo rivolse ai due fu piuttosto perplessa, ma Louis prese il vassoio con i bicchieri pronti e disse “Io vado! Niall, dai una mano ad Angie con quei dannati popcorn! “ e se la filò ridendo.
Per un minuto o due, tra Angie e Niall ci fu un imbarazzante silenzio, poi lui disse: “Ero proprio venuto a vedere che fine avevano fatto i popcorn…sai sono finiti da un pezzo e…”
  “Parlavamo di Eleanor.” lo interruppe frettolosa lei, guardandolo ed aspettando la sua reazione a ciò che aveva detto.
La faccia di Niall si rilassò con un largo sorriso. “Oh!” disse, “so che stasera era impegnata altrove…”
Ma Angie scosse significativamente la testa e lui aggiunse: “Ah, no? Ma guarda! Sei appena arrivata e ne sai più tu di me!” e scoppiarono entrambi a ridere fragorosamente, mentre i popcorn cominciavano a scoppiettare allegri nella padella.
Nel frattempo, intorno al fuoco, l’atmosfera era rilassata ed allegra. Ormai era notte fonda e Harry chiese a Joanne se aveva voglia di fare due passi e si allontanarono dalla spiaggia.
Al di sopra della casetta e della spiaggia, c’era una strada che costeggiava il litorale e così cominciarono a camminare dapprima silenziosi. Improvvisamente Harry le chiese in modo accorato: “Se tu potessi rimanere, ti prego, dimmi, tu lo faresti?”
“Si…ma vedi, io non riesco nemmeno a capire come ho fatto ad arrivarci, qui. Voglio dire, credo di aver capito che c’entra questa benedetta Luna, ma…com’è che io ti ho pensato e tu mi hai chiamata? Non riesco a capire, voglio dire, io so bene chi sei tu, ma tu, tu come hai fatto a chiamarmi se non mi conoscevi neanche, perché tu non mi conoscevi, dico bene? E, siamo sicuri che non sto sognando? Ragazzi! Questo è il sogno di tutte le ragazze! Una spiaggia incantevole, una notte da fiaba e, sotto un meraviglioso cielo stellato, io con te…Harry Styles!...ma dai, non può ess…”
Mentre Joanne straparlava, Harry d’improvviso le stampò un bacio sulla bocca e lei smise di agitarsi ed il suo corpo aderì morbido a quello di lui. Quando lui la lasciò andare, Joanne era senza fiato. Mille pagliuzze dorate illuminavano gli occhi verdi di Harry mentre le disse a bassa voce: “Io sono vero”.
 Ora lui la stava guardando intensamente con espressione serissima. Joanne fu ancora rapita da quello sguardo e ribatté piano: “Se potessi rimanere non penserei nemmeno per un attimo a ritornare al mio piccolo paesino nel sud dell’Italia, ma lo sai anche tu che accadrà come ogni notte appena scompare la Luna.”
 “Se tu vuoi, io troverò il modo per farti rimanere con me. Sai, è vero, io non ti conoscevo e la prima sera ero solo sulla spiaggia, perso nei miei pensieri. Tanta gente cerca la nostra compagnìa unicamente perché siamo famosi. Ogni volta che chiedo ad una ragazza di uscire, finisce che accetta soprattutto perché può uscire con quello famoso, il ragazzo un po’ matto della famigerata boyband che gira il mondo. Ma io cercavo qualcuno che volesse stare con me, solo per me. Allora ho desiderato che ci fosse una ragazza come te, che desiderasse semplicemente la mia compagnia, non per farsi fotografare con me, non per una serata divertente in discoteca e via, ma che gli importasse di ascoltare veramente quello che ho da dire, capisci? E l’ho desiderata talmente tanto che ad un certo punto ho visto un’immagine di te ed ho solo allungato la mano per poterti toccare e portarti da me.”

“Non può essere vero…o forse sì?” disse Joanne ed entrambi sollevarono lo sguardo verso la silenziosa e splendida Luna che faceva loro da sfondo. Poi continuarono a passeggiare strettamente allacciati e silenziosi. A volte l’amore non ha bisogno di molte parole per esprimersi e quei due sembravano essersi detto tutto il necessario. “Stand up” degli One Direction http://youtu.be/3Jjo8nYU9Sk.
Intanto alla casetta l’atmosfera era tranquilla. In sottofondo si sentiva “Stole my heart” degli One Direction  http://youtu.be/Mh3vk2GMXgc
Liam e Danielle erano in cucina a rimettere a posto. Zayn sonnecchiava su una poltrona davanti al fuoco e Louis ascoltava divertito Niall ed Angie che chiacchieravano sommessamente delle meraviglie del cibo italiano e di quello irlandese, di quanto fossero meravigliosi questi due paesi e di una quantità di altre cose ancora. Louis li guardò soddisfatto, poi si alzò e disse: “Vado in cucina a vedere come se la cavano quei due…”, ma i ragazzi non lo sentirono neppure, tanto erano presi e andarono avanti così per un bel po’.
 Niall suonò un accordo sulla chitarra e disse “Sono proprio felice che tu sia qui.”
 “Anch’io…”  rispose lei, ma un attimo dopo fu distratta da una voce allarmata che veniva dalla strada e che chiedeva disperatamente “Aiuto!”.
Joanne arrivò di corsa e gridava: “Louis, Liam, correte, presto! Oddio, ragazzi, è successa una cosa terribile!” Il gruppo si precipitò vicino a lei e la trovarono con il viso inondato di lacrime. “Venite! Una macchina con della gente ubriaca camminava a forte velocità e quando è arrivata vicino, l’abbiamo vista sbandare ed ha investito Harry!” Tutti raggiunsero di corsa la strada. Ormai era quasi l’alba, ma non riuscirono a vedere l’amico da nessuna parte. Joanne indicò un punto non lontano. “E’ caduto nel fosso, bisogna tirarlo fuori di lì e c’è bisogno di un’ambulanza. Dev’essere portato subito in ospedale!” disse disperata.
Mentre le continuavano a scendere copiose le lacrime sul viso, capì che si è fatto tardi, troppo tardi. Ormai la luna stava tramontando in fretta. In lontananza si sentì la sirena di un’ambulanza.
 “Oh mio dio, è tardi” disse Joanne disperata ad Angie.
“Ma no” ribatté Zayn, “vedrai che ce la facciamo a tirarlo fuori di lì. E poi Harry ha la pellaccia dura…”.
“No, no” insistette Joanne, “è tardi per me e per Angie. Fra poco la Luna sparirà ed io e lei torniamo da dove siamo venute! Io non vorrei lasciarlo così, ma non dipende dalla mia volontà e, quel che è peggio, non so come tornare se non c’è lui che mi chiama!” e scoppiò a piangere.
Zayn rimase per un attimo spiazzato, ma poi disse: “Si, ho capito, mi ha accennato a questa cosa ieri, ma pensavo non dicesse sul serio. Vedrai che troverò un modo, ti prometto che…”, ma era troppo tardi. WHOSH! Le ragazze erano sparite dalla strada e si ritrovarono sul letto di Joanne, con Angie che la teneva stretta, mentre lei continuò a piangere sommessamente.
 
 
 
 
Cap IV
Al mattino il sole era alto, ma le ragazze non si erano mosse dalla camera di Joanne. Lei stava sul letto raggomitolata e stringeva a sé un cuscino. Aveva gli occhi rossi per aver pianto a lungo ed Angie non lasciava la sua amica per un momento. Era lei che si era occupata del pranzo e poi della cena. Aveva chiamato sua mamma per raccontarle che l’amica stava malissimo e che aveva bisogno di lei. Del resto non c’era stato bisogno di inventarsi nulla, perché Joanne era davvero a pezzi. La giornata trascorse lentissima, ma alla fine giunse al suo termine e le due amiche attesero silenziose sdraiate sul letto tenendosi per mano. Il sole tramontò e si levò la Luna, magnifica e lucente come nelle serate precedenti, ma lì per lì non accadde nulla. Aspettarono speranzose, ma sembrava che l’incantesimo non si volesse ripetere. Joanne guardò l’amica e le si riempirono gli occhi di lacrime, e, quando ormai non ci speravano più, ecco che videro i volti di Zayn, Niall e Louis che cominciarono ad animarsi e quando allungarono le mani libere verso di loro, due mani robuste le afferrarono e si ritrovarono sulla spiaggia davanti alla casetta.
Joanne si ritrovò davanti a Zayn e d’impeto l’abbracciò. Il ragazzo che aveva un’espressione stupita, esitò dapprima a circondarla con le sue braccia, ma poi cedette.
Angie si trovò davanti Niall e Louis ed esclamò un accorato: “Meno male che ce l’avete fatta a chiamarci. Joanne stava morendo!”
“Ragazze,” disse Zayn “venite, dobbiamo fare presto. Parliamone strada facendo.” Joanne lo guardò con aria preoccupata ed il ragazzo incalzò: “Andiamo da Harry. Andiamo in ospedale.”
 Tutti si affrettarono a salire sul furgoncino dei ragazzi e mentre Louis guidava verso l’ospedale, Niall era vicino ad Angie e Zayn continuava a parlare tenendo le mani di Joanne nelle sue.
 “Ascolta,” disse rivolto a lei, “Hanno dovuto operarlo subito ed ora di nuovo e quando siamo venuti a prendervi non avevano ancora finito, quindi, non sappiamo ancora niente. Liam, Danielle ed Elly sono rimasti lì e ci stanno aspettando.”
 “Ok,” riuscì a dire Joanne con un soffio di voce, mentre gli altri rimasero silenziosi.
Poco dopo furono davanti all’ospedale e, quando raggiunsero la corsia, trovarono Liam e Danielle con aria preoccupata, ma felici di vederli arrivare.
“E’ tornato da poco dalla sala operatoria e non si è ancora svegliato” disse Liam, “dentro c’è Eleanor…”.
“Hanno detto che non ci può stare troppa gente intorno, che ha bisogno di tranquillità, ma non ci hanno ancora detto nient’altro…” aggiunse Danielle, “Bisogna solo aspettare.”
 “Avete avvisato i suoi genitori?” domandò Joanne.
“Si, certo, stanno arrivando da lontano.” le rispose Liam.
Dopo qualche minuto di silenzio, Louis disse “Vieni Jo…” e le mise un braccio intorno alle spalle spingendola verso la porta.
Quando entrarono nella stanza videro Eleanor accanto al letto di Harry. Il viso del ragazzo era pallido ed i suoi occhi erano chiusi. C’erano i macchinari con i loro beep in sottofondo ed al braccio di Harry era inserita una flebo. Joanne non era preparata a questa scena e rimase per un momento immobile, mentre Louis prendeva la sua ragazza per mano ed uscirono silenziosi.
Dopo che la porta si fu chiusa alle sue spalle, Jo si avvicinò al letto e passò delicatamente una mano fra i suoi capelli togliendoli dalla sua fronte. Poi la sua mano gli carezzò lieve la fronte e scese lungo la guancia. Gli diede un bacio leggero. Sembrava così fragile in quel letto, che si sentì smarrita e desiderò ardentemente che lui riaprisse gli occhi per rivedere quel colore verde smeraldo, ma lui giacque immobile e a Joanne sfuggì un lungo sospiro.
Fuori dalla stanza i ragazzi erano seduti in silenzio. Arrivò il medico che si rivolse a Liam e tutti si avvicinarono per avere notizie.
Il dottore aveva un tono serissimo: “Ci sono poche possibilità che ritorni a camminare. Noi abbiamo fatto il possibile, abbiamo rimosso chirurgicamente l’ematoma che premeva sulla colonna vertebrale, ma non sappiamo ancora quanto il danno sia stato esteso. Possiamo solo attendere e sperare…”
Passò qualche ora e finalmente Harry riaprì gli occhi. Vide Joanne che era seduta accanto a lui  ed aveva appoggiato la testa sul letto accanto alla sua mano. Piano la sua mano si sollevò e stava per accarezzare i capelli di lei, ma all’ultimo momento la tirò indietro e la ripoggiò  dov’era. Mentre continuava a guardarla, una lacrima gli scese sul viso. Quando Joanne si mosse, lui la asciugò velocemente e lei lo trovò a guardarla.
 “Ti sei svegliato…” disse dolcemente.
“Si” rispose lui, “ma tu come mai sei qui?” chiese con durezza.
 “Non vuoi che io stia qui?” replicò lei sorpresa.
Ed Harry continuò: “Sinceramente non ne vedo il motivo. Non mi sembra nemmeno il caso. Mi dispiace se hai pensato di dover venire. Non sentirti obbligata a starmi vicino.”
 “Obbligata? Ma perché mi sarei dovuta sentire obbligata?” disse Joanne con un filo di voce.
 “Appunto.” Incalzò lui. “Perché in effetti non c’è niente di particolare tra di noi, quindi…” disse Harry con voce tagliente “Te ne puoi anche tornare da dove sei venuta.”
 Un’espressione mista di incredulità e dolore si dipinse sul volto di Joanne. Un attimo dopo abbassò gli occhi e disse con voce ferita “Preferisci, quindi, che mi tolgo di torno…”
“Si,” disse lui “decisamente.”
Joanne si girò verso la porta dandogli le spalle e non potette vedere che Harry stringeva i pugni ed il suo viso era una maschera di dolore e disperazione.  Il tempo sembrava rallentare all’infinito, se solo lei si fosse girata…
Harry seppe di averla persa e nella sua testa partì una canzone che urlava il suo silenzioso dolore: “More than this” degli One Direction http://youtu.be/WP6H0MXFKeU.
Dopo quella che sembrò un’eternità in cui entrambi rimasero isolati nel proprio dolore, la porta si aprì ed entrò la mamma di Harry, subito seguita dal padre, che si precipitò accanto al figlio. Joanne aveva le guance rigate di lacrime, ma proseguì verso l’uscita senza voltarsi più indietro.
Fuori dalla porta Joanne si rivolse ad Angie, dicendo con voce incolore “Andiamo via.”
 Louis e Niall si scambiarono un’occhiata e Louis disse subito: “Vi accompagniamo noi, la spiaggia è lontana.”
“No,” intervenne Zayn “io l’ho fatta venire ed io la riporto indietro. Niall, guida tu.”
Louis fece cenno di aver capito e passò le chiavi a Niall, mentre Zayn cercava di raggiungere Joanne ormai qualche passo più in là, si girò ed allargò le braccia in un gesto che fece intendere a tutti che lui non ci aveva capito niente. Poi, proseguì verso l’uscita con gli altri. In verità tutti erano attoniti, perché nessuno aveva capito cosa fosse successo nella stanza di Harry, ma tutti ne rimasero profondamente dispiaciuti.
Nel furgoncino che andava verso la spiaggia, intanto, c’era un pesante silenzio. Angie era seduta davanti vicino a Niall. Lei vedeva che l’amica seduta dietro guardava con ostentata, ma improbabile indifferenza fuori dal finestrino e scambiò un’occhiata triste con Niall che, comprensivo, la confortò stringendole la mano. Zayn aveva capito che doveva essere successo qualcosa di definitivo e tremendo fra Harry e Joanne e gentilmente le mise un braccio intorno alle spalle e l’attirò fraternamente a sé.
Joanne cominciò a piangere piano e Zayn, addolorato per lei, le carezzò i capelli senza dire nulla. “Io pensavo che fosse felice di vedermi, ma lui è stato così freddo quando mi ha mandato via…” sussurrò Joanne e gli occhi di Zayn tradirono la sua costernazione mentre si scambiava un’occhiata interrogativa nello specchietto retrovisore con Niall.
 Presto arrivarono alla spiaggia e Zayn, con fare protettivo, continuò ad abbracciare Joanne, mentre le mormorava “Non so cos’è successo, ma io stasera tornerò qui a prenderti, capito? Vedi di esserci, siamo intesi?” Le asciugò amorevolmente una lacrima con un dito. Non sopportava proprio di vederla stare così male e si sorprese a pensarlo, ma poi le diede un bacio sulla fronte e la lasciò andare.
“Non lasciarla sola…” si raccomandò Niall ad Angie, che gli fece cenno di essere d’accordo, l’abbracciò per un momento e poi la lasciò accanto a Joanne. La Luna era quasi sparita ed il sole reclamava il suo spazio in cielo, perciò passarono pochi istanti prima che…WHOSH! Le ragazze si ritrovarono nella stanza di Joanne, dove la ragazza diede libero sfogo a tutte le sue lacrime.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Cap. V
Meccanicamente Joanne si alzò dal letto e cominciò a prepararsi per andare a scuola. Camminò con lentezza ed apatia, mentre Angie, compagna silenziosa, camminava al suo fianco. Arrivarono ancora una volta in ritardo, ma mentre il prof. la rimproverava, Joanne andò a sedersi rassegnata. Durante l’intervallo incrociò Alex che la salutò con la mano, ma lei non lo vide neppure.
Mentre le due amiche tornavano a casa, nel cielo si addensarono nuvole minacciose, un tuono e cominciò a scrosciare e, mentre Angie cercava disperatamente di cacciare un ombrellino dalla tracolla,  Joanne proseguì sulla sua strada lasciando che la pioggia la bagnasse tutta.
Joanne trascorse l’intero pomeriggio sdraiata sul letto. Dietro alla finestra continuava a piovere ininterrottamente. Il cellulare di Angie squillò e lei, per non disturbare l’amica uscì dalla camera per rispondere. Quando tornò, Joanne non si era mossa di un millimetro. Angie allora prese un libro ed andò a mettersi vicino a lei, seduta sul letto accanto ai suoi piedi.
Arrivò la sera, ma il cielo era sconfortantemente pieno di nuvole, continuò a piovere e non si riuscì a vedere la Luna in alcun modo. Joanne guardò speranzosa il poster, mentre Angie era accanto a lei, ma non accadde nulla. Una lacrima scese lenta sul viso di Joanne. Non sapeva nemmeno lei cosa si sarebbe aspettata da un altro incontro, ma capì che stasera non ci sarebbe stata nessuna possibilità. Le lacrime continuarono a scendere, mentre chiudeva gli occhi ed Angie le restava accanto silenziosa. Mille pensieri si affollavano nella mente di Joanne in una tacita preghiera… “Moments” degli One Direction http://youtu.be/aCg8GoztArk
Arrivò l’indomani ed i primi raggi di sole trovarono le due amiche addormentate l’una accanto all’altra con Angie che stringeva la mano dell’amica e che si era svegliata per prima. Si alzò piano per non svegliarla e per andare in cucina, ma appena lei uscì dalla camera, Joanne aprì gli occhi ed il suo sguardo apparve triste e spento.
Poco dopo Joanne raggiunse l’amica in cucina e mentre stava sorseggiando una tazza di caffelatte, dalla tv accesa si sentì la speaker del telegiornale che diceva: “Si è concluso con ieri lo splendido spettacolo che il nostro satellite ha offerto agli abitanti della Terra. Ormai la Luna è rientrata nella consueta orbita standard che porrà fine a tutti gli inconvenienti tecnici che l’astro ha procurato ad antenne e satelliti presenti su tutto il globo terrestre…” Joanne lasciò cadere la tazza sul tavolo, questa si ruppe ed il suo contenuto si rovesciò sulla tovaglia, mentre lei si alzò e scappò via. Angie si scambiò un occhiata preoccupata con il padre dell’amica che stava appena entrando in cucina. Pochi minuti dopo si udì lo sbattere della porta d’ingresso. Joanne era andata a scuola.
Stavolta fu Angie ad arrivare in ritardo e beccarsi una ramanzina dal prof, dopo di che raggiunse l’amica nel banco in classe. Alla fine delle lezioni, Joanne disse all’amica con voce spenta: “Ci vediamo più tardi...” lasciandola sbigottita indietro. Aveva chiaramente bisogno di rimanere sola. Un attimo dopo il cellulare in tasca di Angie vibrò, lei guardò sul display la provenienza della chiamata e sul suo viso comparve un sorriso, prima di rispondere.
Quando Joanne arrivò a casa, un padre molto in ansia le aprì la porta. Gli passò davanti ed andò a chiudersi in camera sua. Poco dopo si udì la musica che proveniva dalla stanzetta. Il padre scosse la testa ed andò in cucina a preparare qualcosa per il pranzo. Quando giunse Angie nel pomeriggio, lui le andò ad aprire la porta e le confidò preoccupato: “E’ la dentro da quando è tornata.” Aveva l’aria affranta, i vestiti trasandati e la barba lunga, ma era completamente sobrio. Angie capì che stava soffrendo e disse con un piccolo sorriso “Le passerà…” per consolarlo. Poi la ragazza si diresse alla porta della camera, vi bussò e le fu aperto. L’uomo abbassò la testa, la scosse e se ne tornò mestamente in cucina.
Trascorsero i giorni, uno dopo l’altro e Joanne andò avanti. Non era facile per lei e non sembrò più la stessa allegra ragazza di prima, ma ricominciò a vivere la sua vita. Del resto cosa avrebbe potuto fare di diverso? Suo padre, premuroso, aveva smesso di bere ed ogni tanto le faceva trovare qualcosa di speciale per il pranzo, ottenendo giusto l’ombra di un sorriso, anche se lei era grata a suo padre per le sue attenzioni. Angie non la lasciava mai troppo sola, perché sapeva che se non c’erano distrazioni lei avrebbe pensato sempre all’accaduto, quindi trascorreva gran parte dei pomeriggi da lei a studiare, ascoltare musica, leggere o altro. Qualche volta riusciva a convincere l’amica ad uscire per una passeggiata ed era un vero toccasana per Joanne. Il cellulare di Jo qualche volta squillava, ma lei non rispondeva mai, tranne quando la chiamava suo padre. In compenso quello di Angie squillava di continuo e lei trascorreva sempre più tempo a chiacchierare con chissà chi. Passarono le settimane e poi i mesi e Joanne stava  sempre meglio, ma ogni tanto si faceva silenziosa e con lo sguardo sembrava cercare qualcosa in lontananza, ma Angie sapeva a chi stava pensando e faceva finta di non accorgersene. Inutile illudersi che sarebbe stato facile dimenticare. Joanne non aveva mai smesso di pensare ad Harry e si capiva che questa sofferenza non sarebbe stata facile da cancellare.
 
 
 
 
 
 
 
EPILOGO
Ormai era giunta l’estate e Joanne era in camera sua che, seduta sul letto ed appoggiata alla sua spalliera,leggeva un libro, ma poi lo richiuse con un rumoroso sospiro. Era indecisa. Si annoiava e non sapeva che fare. La trama del libro non era poi così avvincente da catturare la sua attenzione. Rimase lì, pensando al da farsi, quando si sentì il caratteristico rumore che fanno i microfoni collegati agli altoparlanti quando ci sono dei disturbi. La ragazza ebbe un espressione di sconcerto sul viso, e divenne improvvisamente molto attenta. Dopo qualche secondo, però fece una smorfia che lasciò capire che credette di aver immaginato quel suono. Subito dopo si udirono le prime note di “Gotta be you” degli One Direction http://youtu.be/FXpxF_xViRQ . La faccia di Joanne ora era sbalordita. Saltò giù dal letto e corse alla finestra.
Lo spettacolo che si offrì ai suoi occhi fu tanto inatteso da sembrare assurdo. Sulla piccola piazzetta, poco lontana dalla sua casa, si vedeva un elicottero e davanti ad esso, c’era un gruppo di ragazzi. C’erano delle casse acustiche, di quelle che si usano per i concerti in piazza e cinque di loro impugnavano dei microfoni.
Uno dei ragazzi cominciò a cantare e sembrava…anzi era Liam Payne! Joanne strabuzzò gli occhi, perché non poteva credere a ciò che essi vedevano. “I see it in your eyes, you disappoint me, ‘cause …” cantava Liam sorridendo, ma poi si udì la voce di Harry che cantava: “Can we fall one more time?...”
Gli occhi di Jo si illuminarono. Sentì le farfalle allo stomaco e fu costretta a mettere una mano sul  cuore perché faceva le capriole nel suo petto.
Quando Harry cominciò a cantare “It’s gotta be you…” Joanne si girò e cominciò a correre a perdifiato fuori da casa, giù per le scale  e lungo la strada che la separava da lui. Nel momento esatto in cui lui terminò il ritornello della canzone, senza neppure l’ombra di un’esitazione, Joanne si gettò fra le sue braccia, mentre la stampella, che Harry aveva tenuto finora, cadeva. Il ragazzo fece una smorfia per una frazione di secondo e barcollò lievemente, ma ciononostante riuscì a reggerla saldamente con il braccio libero dal microfono.
La canzone continuò grazie agli altri interpreti, ma Harry e Joanne avevano occhi ed orecchie solo per loro stessi. Lei si perse in quegli splendidi occhi verdi e gli chiese “Perché…non riesco a capire…”
 Lui rispose con un sussurro, abbassando gli occhi: “Non sapevo che ne sarebbe stato di me. Il medico non mi aveva dato speranze e non potevo permetterti di stare con me che rischiavo di rimanere paraplegico…”
 “Oddio, se solo avessi capito non me ne sarei andata come una stupida e…poi quando volevo ritornare da te non ho più potuto….” Ora Jo divenne triste, ma tornò a sorridere quando Harry riprese a cantare, per guardarlo estasiata.
Poi si guardò intorno e vide che con Liam c’era Danielle, con Louis c’era Eleanor, con Niall c’era Angie…un momento Angie?! Solo a quel punto si accorse che Niall la teneva stretta a sé con un atteggiamento un po’ troppo intimo.
 “Ma!” cominciò a dire Joanne interdetta, dopo di che le si illuminò il volto perché era giunta ad una grande verità: “Ecco con chi parlavi continuamente al cellulare! Vi siete scambiati i numeri di telefono! Ma chi l’avrebbe mai detto!” e cominciò a ridere.
L’amica allora le confidò: “In verità non è andata proprio così…è stato Zayn, a dire a Niall di farsi dare il mio numero, perché non poteva capacitarsi di come erano andate le cose in ospedale …in seguito ci siamo sentiti quasi ogni giorno per avere notizie gli uni dagli altri e…poi…” e guardò Niall che ricambiò il suo sguardo con tenerezza.
Allora Joanne cercò con lo sguardo Zayn, ma quello era impegnatissimo con una folla di ragazzine che nel frattempo si erano raccolte nella piccola piazza. Joanne ebbe un moto d’affetto e disse commossa: “Non lo ringrazierò mai abbastanza quel ragazzo…” e Harry replicò allegro “Beh, potresti cominciare a ringraziare me che ho fatto tanta fatica per venire fin qui.”
Dopo averla guardata intensamente divenne serissimo e disse: “Vieni via con me.”
“Come, come?!” chiese Joanne presa alla sprovvista.
“Oddio, digli di si, ti prego!” intervenne Liam con voce supplichevole. “Tu non hai la più pallida idea di che cosa ci ha fatto passare in queste settimane. Da quando te ne sei andata è diventato musone ed antipatico! Io non so se lo reggo più, se ricomincia! Troppa, troppa pazienza c’è voluta per sopportarlo!” Si levò un coro di risate.
 “Digli di si, digli di si…”disse Angie piano, ma Joanne era confusa, perché erano troppe le emozioni che le si erano presentate tutte insieme.
 Riguardò gli occhi del ragazzo che amava, poi si girò verso casa sua e vide suo padre davanti alla loro casa, quel padre che nel momento più brutto era tornato a starle vicino, e rivolse a lui la sua muta richiesta.
Attraverso le lacrime che le erano salite agli occhi, vide che gli faceva cenno di sì. A quel punto si girò verso Harry e si sentì appena che disse: “Si…” e gli stampò un gran bacio sulla bocca, mentre l’intera piazza applaudiva. Il volume della musica si alzò: “Up all Night” degli One Direction http://youtu.be/J0FJHU_4EPM.
 
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La ragazza che sognava Harry Styles. by Maria Anna Rosaria Malandrino is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Unported License.
   
 
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