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Autore: BeeMe    29/06/2012    4 recensioni
Una giornata qualunque. Una chiassosa giornata qualunque.
E' questo l'inizio della fine.
Incomprensioni, amori, cuori spezzati infrangono l'ordine delle cose a Jump City e i Teen Titans s ritrovano nell'occhio del ciclone.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ci può essere profonda delusione dove non c’è un amore profondo.

Martin Luther King Jr.

 

BB aveva paura che il suo cuore non avrebbe mai ripreso a battere normalmente.

Lo sentiva nel suo petto, ma si accorgeva che non era veramente lì da tanto tempo.

BB aveva donato il suo cuore a Corvina molto tempo prima e lei l’aveva distrutto.

Non si era neanche accorta di possedere una cosa così preziosa e l’aveva gettata via, aveva donato il suo amore a qualcun altro.

E il ragazzo verde non era sicuro di poter continuare a vivere con l’ombra della consapevolezza di Robin a fianco.

Se avesse voluto, avrebbe potuto andarsene.

Ma lui non voleva.

Non era ancora pronto, non era abbastanza forte per lasciare l’Azarathiana che l’aveva incantato fin dal primo sorriso che gli aveva dedicato.

Perché BB amava il suo sorriso.

E quando l’aveva visto, aveva capito che non sarebbe riuscito a sopportare di vederlo sparire per sempre.

Corvina doveva essere felice.

Anche se la sua felicità non era con lui.

Due colpi leggeri ruppero il silenzio.

il mutaforma non rispose e continuò a lasciarsi cullare dalla delusione e dal rancore.

-BB ci sei? Posso entrare?

Il ragazzo avrebbe riconosciuto quella voce anche fra mille.

Lei era lì per lui.

Eppure, in quel momento, non aveva più la certezza che vederla gli avrebbe fatto bene.

Probabilmente non avrebbe fatto altro che causargli altro dolore.

La porta traslò di lato con un fruscio rivelando un paio di brillanti occhi viola.

Occhi stranamente tristi che cercavano qualcuno nell’oscurità della stanza.

Occhi che cercavano lui.

-Il buio non ti fa bene -sentenziò mentre con la magia sollevava le tapparelle che tenevano lontano il sole.

Un raggio di luce le illuminò il viso, rivelando un sorriso triste.

Corvina sorrideva di più da quando c’era Robin.

-Come puoi venire qua a dirmi cosa mi fa o non mi fa bene? -scattò BB, lasciando la ragazza senza parole.

-Ti ho ferito.

Lui distolse lo sguardo e lei capì di aver ragione.

-Me ne rendo conto e mi dispiace. Io... io ti voglio bene.

Ti voglio bene.

Erano tre parole che aiutavano il cuore infranto di BB a ritornare insieme.

Erano tre parole che facevano sperare in qualcosa di più.

-Ma ami Robin

BB doveva saperlo.

Doveva averne una conferma, prima di lasciarsi andare del tutto.

-Ma amo Robin.

Un dolore sordo strinse il petto del mutaforma. 

Non poteva essere vero.

Era un sogno.

Un orribile sogno, ma comunque meglio della realtà.

-Tanto lo so che è un sogno e che tra poco mi sveglio.

Corvina sembrò sorpresa da quelle parole e il sorriso che le illuminava il viso da quando aveva pronunciato il nome dell’innamorato vacillò.

-Cosa?

-Tutto questo non è vero. Tu non hai baciato Robin, Slado non è mai tornato e la vita è bella.

L’Azarathiana fece un passo verso l’amico che non la degnò di uno sguardo.

-La vita è bella anche ora.

-No, la vita ora fa schifo.

Ormai i due ragazzi erano fianco a fianco, ma lui continuava a fissare una piastrella, senza guardare l’amica.

Corvina rimase in silenzio.

Non sapeva cosa dire e non sapeva cosa BB volesse dire.

Non voleva capire cosa BB volesse dire.

Il ragazzo alzò gli occhi verdi dal pavimento e li legò a quelli viola di lei.

-E lo sai anche tu.

Corvina non sapeva cosa rispondergli, ma improvvisamente si sentiva male.

-Ti ho spezzato il cuore, vero?

Una lacrima scivolò lungo la guancia pallida della maga.

Il mutaforma fermò la sua avanzata con un dito, senza risponderle.

Un’altra goccia argentea cadde giù dagli occhi della ragazza che non si preoccupava di fermarle.

-Ho ragione?

Lui alzò lo sguardo, capendo che non avrebbe potuto mentirle.

-Sì, hai ragione.

  
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