Quei segni indelebili sulla tua pelle,

quelle parole inevocabili,

quei simboli impercettibili.

Passi giorni, mesi, anni a pensare a come essere migliore, ti poni domande a cui solo tu puoi rispondere senza però trovarne una risposta.

Tutti quei complessi, quei discorsi incomprensibili,

tante, troppe persone che dicono di capirti quando avresti solo bisogno di una frase inequivocabile, una detta con il cuore, non importa quale sia.

Troppi occhi che ti fissano, 

troppe mani che ti toccano,

troppi cuori che battono,

 mi guardavano come se fossi una cavia, una di quelle piccole anime utilizzate immunemente dalla scienza,

passavo intere ore a domandarmi quale fosse il motivo, quale fosse il problema..

ma non il mio, quello altrui.

Esistono tante tipologie di carattere, tante tipologie di musica, tante tipologie di tutto..

li ognuno poteva scegliere come o cosa essere eppure c'era una strana influenza che  ordinava di seguire il regime monotono del resto del mondo.

Perchè? perchè sembrava che tutto ciò che ci circondasse fosse stato stabilito ?

Perchè tutto doveva seguire un copione?

Ti insegnavano che potevi essere ciò che volevi, crescendo scopri che non è così,

scopri che c'è sempre stata una forma univoca dell'essere,

qualcosa di stretto e non compatibile con il tuo corpo,

catene?

sbarre?

Rimarrà sempre nel dubbio l'origine di certa materia, eppure le cose invisibili sono quelle più efficaci, 

si, efficaci agli occhi degli altri, quelli che ti scrutano immuni del dolore che refrigge dentro di te,

un dolore forte fino a bruciarti l'anima,

un dolore che tu stesso ti crei poichè sei diverso.


*Puro sfogo.