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Autore: FrozenShiver    29/06/2012    1 recensioni
Una marea di immagini e suoni indistinti, gli invasero la mente, straziandolo.
La voce di Bellatrix,così acuta e viva, rimbombava nella stanza vuota.
Un lampo di luce verde.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Harry era sdraiato nel suo letto, fissando il soffitto, illuminato appena dalla luce scoppiettante del camino.
non poteva fare a meno di pensare a quel momento.
Una marea di immagini e suoni indistinti, gli invasero la mente, straziandolo:
La voce di Bellatrix,così acuta e viva, che rimbombava nella stanza vuota.
Un lampo di luce verde.
Lo sguardo di Sirius, farsi lontano, mentre il suo ultimo sorriso beffardo, si spegneva, insieme alla sua stessa vita.

Harry  sorprese una lacrima scendere lungo la sua guancia pallida, mentre nella sua testa, ancora una volta, il corpo del suo padrino, provato dagli anni, si inarcava aggraziato sospeso in aria dal vento gelido della morte.
Il giovane mago scattò in piedi, in preda alla rabbia.
camminò freneticamente avanti e indietro, prima di urlare, con tutto il fiato che aveva in corpo, il nome di quello che fino a pochi giorni prima, era stato ciò che di più simile ad un padre era riuscito ad avere.
Le ginocchia smisero di sorreggerlo, nel preciso istante in cui il fiato smise di uscirgli dalle labbra.
Il giovane Grifondoro cadde, sul pavimento duro, con un tonfo secco.
la testa china, gli occhi sigillati e la bocca aperta.
il ritratto del dolore che portava sul viso, non era nulla in confronto a ciò che aveva dentro.
un’altra piccola perla, seguita rapida da altre sue gemelle, scivolò via dagli occhi del bruno per infrangersi a terra.
insieme a  quelle lacrime, scivolavano via da Harry le poche certezze che fino a quel momento  gli erano rimaste.

Non si era mai sentito così solo in vita sua.
Non si era mai sentito così stanco di essere solo una marionetta, tenuta  in mano ad un destino troppo più grande di lui.
perché alla fine Harry era solo un ragazzo …
aprì gli occhi, alzando la testa  fino a non vedere altro che il soffitto, annebbiato dalle lacrime pesanti  che per qualche istante, lenirono il dolore di anni.
Sentiva il corpo pesante, schiacciato dalla responsabilità della guerra che incombeva, ormai rimandata troppo a lungo.
Avrebbe voluto essere lui,  a dover dipendere da qualcun altro, per una volta.
Avrebbe voluto poter chiudere gli occhi e dormire, per anni e anni in una teca di vetro, al sicuro da tutto.
Avrebbe voluto essere stato in grado di fare qualcosa per proteggere Sirius.
Per proteggere i suoi amici.
per proteggere l’intero mondo e,magari, anche se stesso.
Era così stanco. Così stanco di dover essere sempre all’altezza di tutti, di dover sempre salvare la situazione.

Fu un piccolo lampo argenteo dietro le spalle di Harry, ad interrompere i l suo sfogo.
“Harry …” sentì, un attimo prima di voltarsi, e sgranare gli occhi, incredulo.
“che fai, non mi abbracci?” chiese Sirius, sorridendo e allargando le braccia “non mordo mica eh!” aggiunse, con il suo solito tono scherzoso.
il ragazzo si lanciò tra le braccia del padrino, tralasciando i miliardi di dubbi che lo invasero  nel preciso istante in cui realizzò che quell’uomo  doveva essere morto …
Sapeva che quel momento non sarebbe durato molto, così decise di goderselo a pieno.
Abbracciò Sirius più forte che poté, inspirò il suo odore, memorizzò ogni centimetrò di lui.
“mi dispiace” mormorò, trattenendo i singhiozzi.
Ma Sirius lo zittì,  carezzandogli la testa piano, come avrebbe fatto un padre, se Harry l avesse avuto.
“va tutto bene Harry. Ma devi ascoltarmi ora” sussurrò piano “non devi lasciarti abbattere da ciò che è stato, o da ciò che accadrà!” Parlava in modo dolce e confortevole, sfiorando l’orecchio di Harry, senza smettere di stringerlo a se.
“devi andare avanti Harry, non puoi permetterti di crollare ora” lo rimproverò bonariamente “ questa guerra sta mietendo vittime ancor prima di iniziare, e tu, mio caro ragazzo, devi essere forte … come lo era tuo padre!”
quelle parole  entrarono nel giovane Grifondoro, infondendogli nuova forza, nuovo coraggio.
“è tempo per me di andare,  giovane Harry” sospirò Sirius.
“ma sarò sempre qui, con te …. Ci saremo tutti” aggiunse poi, sussurrando, prima che il giovane potesse interromperlo.
I due si strinsero più forte.
In una danza di anime.
In un origami umano, fatto d’amore, di dolore, di gioia, lacrime e sacrifici, ma soprattutto … di speranza.
pochi istanti dopo, lo spettro di Black iniziò a scomparire, lasciando Harry nuovamente solo, ma decisamente più determinato a vendicare  tutte le povere anime che avevano dovuto soffrire per causa di Voldemort.
 “me la pagherai!” urlò, aprendo la finestra, con i capelli che volavano da tutte le parti, a causa del vento “hai capito?! Me la pagherai maledetto!” urlò più forte.

pochi metri più indietro, Severus e Silente si guardarono negli occhi e, con un cenno d’assenso, entrambi cessarono l’incantesimo, facendo svanire del tutto, il riflesso del padrino di Harry.
  
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