Lei si chiama Sophie, un nome come tanti altri, ed è una ragazza di Los Angeles, come tante altre. Ha 17 anni, è una ragazza molto bella: alta, magra, con dei bellissimi capelli castani e lisci e due occhi verde pastello. Ha tanti amici, anche molti ammiratori. Una famiglia semplice ma amorevole, soprattutto adesso. Aveva anche un ragazzo che amava tantissimo di nome Adam, un bel diciottenne. Ma finché non si ha la salute, si può avere tutto, ma essere infelici lo stesso. Stavano insieme da due anni ormai, ma lui l’aveva abbandonata dopo che glielo aveva confessato…
 

Quella mattina…
 

Sophie è nel letto di Adam, quella notte avevano fatto l’amore; beh non è la prima volta che succede tra loro, Sophie con lui ha avuto la sua prima volta. È sveglia da un pezzo anche se sono solo le 7.30 del mattino. Lui dorme ancora, sembra un piccolo angelo. Ah, quanto lo ama… però ha deciso, quella stessa mattina glielo avrebbe detto, a malincuore, ma lei sapeva che lui l’avrebbe capita e aiutata. Lo sapeva da un po’ ormai, ma lui non se n’era mai accorto, era brava a fingere. Mentre ci pensa, Adam comincia a stiracchiarsi e ad aprire i suoi splendidi occhi color oceano, e le sorride vedendola.

- Buongiorno tesoro mio!- gli dice Sophie baciandolo delicatamente sulle labbra

- Buongiorno principessa!- risponde lui e la bacia a sua volta. Stanno lì a guardarsi intensamente per qualche minuto poi lei parla.

- Amore… io ti devo dire una cosa importante, non posso più aspettare, il tempo stringe - abbassa lo sguardo, sente gli occhi pizzicare

- Dimmi pure piccola- lo guarda, vorrebbe scoppiare a piangere ma deve essere forte

- L’ho saputo da circa tre settimane e non posso più nasconderlo… ecco, vedi…- si blocca non ce la fa, lui la sprona con lo sguardo a continuare. - Sono malata…- Lui sgrana gli occhi, non capisce. Mah, sarà una cosa momentanea, pensa.

Lei lo legge quasi nel pensiero e risponde - Non è una cosa passeggera, è un mostro, mi uccide- due lacrime le bagnano il viso

- Adam, ho la leucemia…- Adam sbianca, non sa cosa dire, è spiazzato.

Lei continua - I medici hanno detto che ho il 40% di farcela e il 60% di andarmene, tra poco inizierò la chemio poi forse subirò un intervento, sperando in bene-

Lui l’abbraccia forte e scoppia a piangere. Lei lo accoglie e rimangono lì tra i singhiozzi. Adam cerca di rassicurarla come può, anche se lei fatica a credergli. La riaccompagna a casa in silenzio. Sophie corre dalla mamma, l’abbraccia.

-Mamma gliel’ho detto, ed è rimasto sconvolto- e si dispera -Tesoro, capiscilo, ti aiuterà vedrai-

Poi sale in camera e accende la radio -So get out, get out, get out of my head and fall into my arms instead… I don’t, I don’t, don’t know what it is but I need that one thing, and you’ve got that one thing- Ah, loro, gli One Direction, la perfezione incarnata in 5 ragazzi speciali. Li adorava, anzi no, li amava. La stavano aiutando incredibilmente in quel periodo orrendo. Le loro voci, le facevano dimenticare la malattia.

Guardò il cellulare “Un nuovo messaggio: Adam”.

E da lì il buio profondo -Ho pensato molto alla tua situazione, e non mi sento né pronto né adatto a supportarti in questa lotta, mi sento debole. Sarai sempre nei miei pensieri e io ti auguro tutto il bene di questo universo. Perdonami se puoi- L’inferno racchiuso in una pagina di messaggio.

Non ce l’avrebbe fatta, sarebbe stata uccisa da quella bestia, ne era convinta. Sarebbe annegata, sola come mai nella sua vita.