Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: AntheaMalec    30/06/2012    7 recensioni
- E ci si sentiva sempre così rinchiusi, prigionieri di un’incessante routine senza destinazione? Era, forse, tutto ciò che il mondo aveva da offrire? E dove finivano, allora, quelle poche persone che sognavano? Dov’erano i viaggi, la musica e l’arte? -
Un modo come un altro per sfogarsi. E pensare.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti! Credo che sia meglio che voi leggiate questa piccola flash ascoltando questa canzone in sottofondo. 
Grazie mille.
 








Chiara perché è la migliore –amica persona del mio mondo, 

Rossella che sclera insieme a me, 
Eva perché è mia compagna e sostenitrice da anni, ormai,

                                                                                                                                            Alla mia famiglia, e in particolare a mio fratello, perché vorrei che fossimo diversi per poterci capire davvero.

          

 

Liberty In

 

 

 

 

 

 

 

  
Ed era quindi così che ci si sentiva nella vita reale? 
Combattenti, emarginati, arrendevoli? 
Pronti a perdere tutto, pronti a imbrogliare, mentire, solo per salvare se stessi? 
Era così che ci si sentiva? Soli, con le ferite immaginarie su tutto il corpo. 
Si viveva con il groppo alla gola e gli occhi costantemente lucidi? 
Si viveva con l’amore incastrato tra le labbra? Bisognava rischiare, lottare? 
Ed era forse una brutta intenzione voler scappare? 
E ci si sentiva sempre così rinchiusi, prigionieri di un’incessante routine senza destinazione? Era, forse, tutto ciò che il mondo aveva da offrire? 
E dove finivano, allora, quelle poche persone che sognavano? 
Dov’erano i viaggi, la musica e l’arte? Dov’era finita la passione umana, quella bruciante e distruttiva? Era davvero tutto così monotono e quotidiano? Guardarsi attorno e vedere solo gente comune che procedeva a fare cose altrettanto comuni. 
Dov’era la genuina sorpresa che derivava dalla risata di un bambino? 
E la sensazione di spensieratezza che derivava dalle nuvole? 
Gli sguardi, quelli profondi e permeabili, dove erano finiti? Separati da schermi impassibili. E tutto era fretta, tutto era denaro. 
E la semplicità di un abbraccio fraterno costava davvero uno stipendio? 
Ed era tanto sbagliata, quindi, questa rabbia contro il mondo? Era forse chiedere troppo? 
Era sprecata la sottile vena poetica insediata in ognuno di noi, perché sarebbe stata distrutta dalle delusioni della vita. Ed è come se tutto fosse buio in un mondo di ciechi. 
C’è davvero ancora qualcuno che guarda l’universo e si sente così piccolo, ma al contempo così grande a confronto? 
C’è ancora chi apprezza la bellezza unica di una nebulosa? 
Chi balla sotto la pioggia, ora? 
Chi vorrebbe correre senza avere più fiato? 
Chi metterebbe in gioco tutto per un’amicizia? 
Chi preferisce la lettura al rumore soffocante, chi un bosco ad una festa? 
E non era forse per l’amore che respirare diventava così importante? 
Per le parole sussurrate e quelle, ancora più importanti, nascoste tra le righe? 
Il calore come fuoco, la morbidezza come se fosse piuma, le lacrime come incentivo a non mollare mai. 
E le cadute non servivano a rialzarsi? E la distanza non serviva forse a unire?

 

 

Qualunque cosa sia, chiunque tu sia, se sogni qualcosa di diverso, non perdere mai la speranza.

 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: AntheaMalec