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Autore: MadameTussauds    30/06/2012    1 recensioni
Una giovane ragazza italiana si trasferisce per il bene della sua carriera a Londra,pagandosi gli studi esercitando la professione di makeup artist...ai Leavesden Studios.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daniel Radcliffe, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Corro, corro via da tutto e tutti, con le lacrime che copiose mi colano sul viso. Ho perso il controllo della situazione...non sono riuscita a contenermi, a calmarmi. Non sono riuscita a prendere un respiro profondo e contare fino a dieci, come spesso succede. Sono esplosa, sono scoppiata disperatamente a piangere, un pianto isterico. I presenti in sala non si sono accorti di nulla...non tutti, almeno, a parte Chris, Daniel che non aveva smesso di fissarmi un secondo mentre Rosie dava la notizia, ed Adam...che ora mi insegue col fiatone cercando di capire come mai io stia piangendo. Sono distrutta...mi si è rotto un tacco, il trucco è completamente sciolto, i capelli sono un disastro...le persone mi guardano come se fossi una pazza scappata da una clinica, ma non mi importa. Non posso credere che LUI mi abbia fatto questo, non può essere vero...diceva di non amarla! Ed ora si sposano...il ragazzo che amo si sposa. Mi sembra di vivere in una soap opera, una di quelle in cui la protagonista è una sfigata cronica. Vorrei non aver mai accettato quel posto di lavoro ai Leavesden...
"Vanessa! Ehi! Ferma!" le mie gambe non reggono più lo sforzo, la stanchezza si fa sentire e comincio a rallentare, col fiatone, consapevole di dover dare delle spiegazioni ad Adam. Una volta raggiuntami mi afferra un braccio costringendomi a voltarmi verso di lui, ma non riesco a guardarlo negli occhi. Stiamo zitti, respiriamo rumorosamente, la sua mano è ancora sul mio braccio, ferma. Credo che abbia capito tutto...
"Spiegami...spiegami perchè sei scappata cosi." il suo tono è deciso. Alzo la testa per guardarlo negli occhi, mentre tante goccioline di pioggia mi bagnano il viso. I suoi occhi sono attraversati da una venatura di tristezza. Annuisce, abbassando lo sguardo, e mi lascia il braccio. 

"Lo ami, vero? Sei innamorata di lui...da quanto tempo va avanti questa storia?" si passa una mano tra i capelli mentre, con mio enorme stupore, si asciuga una lacrima che gli solca una guancia.
"Adam...stai...stai piangendo? Io..." allungo una mano verso di lui ma si allontana.
"Rispondi, ti prego" sospiro profondamente, stringendomi di più nella mia giacca quando una folata di vento gelido mi accarezza la pelle.
"Tanto..." ammetto guardandolo negli occhi, lui annuisce, in silenzio. 
"Perchè non me lo hai detto prima? Perchè hai continuato a...a prendermi in giro?" la voce gli trema, e le sue parole sono peggio di una pugnalata. 
"Adam io non ti ho preso in giro! Io...io ti voglio bene!" gli metto una mano sulla spalla ma si ritrae bruscamente. "
Ma ami un altro! Io ti ho chiesto di venire a vivere con me! Stavo addirittura progettando di chiederti di sposarmi! Io ti amo! Come puoi...come puoi dire di volermi bene..." ora sta piangendo, piange apertamente, come un bambino...non l'avevo mai visto in queste condizioni, lui, sempre fiero ed orgoglioso, e la sua confessione mi lascia a bocca aperta, sono esterrefatta. Mi sento un mostro. 
"Adam...ti prego..." cerco ancora una volta di toccarlo ma senza successo.
"Lasciami stare per favore...adesso...adesso vado, ho bisogno di stare da solo, e di non vederti, ciao Vanessa...spero solo che sarai felice con lui" queste sue ultime parole sono piene di rancore, lo guardo andare via, sotto la pioggia, lontano da me, per sempre probabilmente. Ho perso anche lui, forse ho sbagliato...forse era lui l'uomo della mia vita ed io non me ne sono accorta, presa com'ero da Daniel. Ma forse no...l'unica cosa certa ora, ad ogni modo, è che il mio cuore è a pezzi.
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Il giorno dopo mi risveglio da sola, nel mio letto enorme, e sento subito la mancanza di Adam, del calore del suo corpo, del suo bacio di buongiorno...ricaccio indietro delle lacrime che minacciano di uscire fuori. La testa mi scoppia, non ho voglia di andare a lavoro e rivedere tutti...rivedere lui. Non ce la faccio...accendo il cellulare, ci sono una dozzina di chiamate perse, un paio sono di Christina, il resto di Daniel...e risalgono alle tre di questa notte.Sorrido amaramente. Ma come diavolo gli viene in mente di telefonarmi a quell'ora, dopo quello che ha fatto? Mi ha usata...è venuto a letto con me e poi mi ha sbandierato il suo matrimonio in faccia. Con me ha definitivamente chiuso, questo è poco ma sicuro.

Non so cosa fare, mi sono alzata da poco, ancora intontita, con gli occhi rossi e gonfi di lacrime. Sto bevendo un buon caffè nero, come piace a me, sperando di ritrovare un briciolo di lucidità mentre faccio ininterrottamente il giro della tavola...sono pazza. Wembley mi osserva incuriosito trotterellandomi dietro. 
"Non sono in vena di giocare ora, tesoro...va a cuccia" 
finalmente mi decido a fermarmi ed a sedermi cercando di rilassarmi quel che basta per riordinare le idee. Sono a pezzi...tra un ora devo essere a lavoro e sono ancora in intimo, ho due occhiaie spaventose e i capelli che mi fanno somigliare a Mr Hyde. Dopo ieri sera Adam ovviamente non si è fatto sentire...eppure alcune delle sue cose sono ancora qua, comincio quasi a sentire la sua mancanza.
"Cazzo" borbotto tra me e me passandomi stancamente le mani sul viso, alcune lacrime mi bagnano le guance gocciolando infine sul giornale vecchio di due giorni che giace stropicciato sulla tavola. 
"Non se le merita le mie lacrime, decisamente no..." tiro sù col naso asciugandomi con una mano, poi decido di alzarmi ed andare a vestirmi, non voglio che mia sorella mi veda in queste condizioni, di nuovo. Ieri mi ha chiesto spiegazioni dopo la festa, sospettava che si trattasse di Daniel ma ho dovuto smentire tutto, le ho detto che ho litigato con Adam, una brutta litigata, e che per questo ci siamo lasciati. Ci ha creduto...almeno all'apparenza. Ora lei ed i bambini dormono e voglio fare il possibile per non svegliarmi, ho bisogno di un pò di solitudine. Dopo una mezz'oretta trascorsa in bagno a lavarmi e vestirmi non so ancora se andare o meno a lavoro, sono combattuta. Se non ci vado capirebbe che sto male per lui, se ci vado starei male il doppio perchè lo vedrei e sarei costretta a stargli accanto per ore. Poi, quasi come se mi avesse letto nel pensiero, ricevo una telefonata da Christina, rispondo. 
"Ehi..." dico, mesta. 
"Ehi! Vanessa non sai quanto mi dispiace! Non sai che rabbia! In questo momento prenderei Daniel e gli farei fare un volo di quattrocento metri dall'Empire State Building! Che pezzo di..." interrompo la sua rabbiosa sfuriata prima che diventi impossibile fermarla, anche se concordo appieno.
"Chris, è tutto ok, tutto ok! Daniel...Daniel non esiste più per me..." il mio tentativo di mantenere un certo contegno fallisce e mi ritrovo a singhiozzare al telefono, mentre Christina ascolta in silenzio. 
"Hai fatto bene a sfogarti, piangere fa bene..." sospira dopo qualche minuto di pianto ininterrotto.
"S-si...mio D-Dio mi sento cosi stupida!" dico duramente. 
"Vanessa, non devi abbatterti, mi hai capito? Daniel è stato un pezzo di merda, un emerito pezzo di merda! Ed ora finalmente si è rivelato per quello che è davvero! Vuoi davvero amare una persona cosi? Un doppiogiochista?! Andiamo, tu meriti di meglio! E non voglio vederti versare più nemmeno una lacrima per lui! Chiaro? Ora muovi quelle regali chiappone e portale qui agli Studios, subito. Non accetto repliche, a dopo!" ascolto in silenzio la sua ramanzina ma prima che possa attaccare le chiedo un ultimo favore.
"Chris? A lavoro ci vengo...ma ti prego, pensaci tu a truccare Daniel, scambiamoci i ruoli. Almeno per oggi...non ce la faccio" ammetto sincera. La sento sospirare e dopo qualche secondo di incertezza accetta. Le sono estremamente riconoscente, d'altronde è a questo che servono le migliori amiche, no?


Arrivo agli Studios con qualche minuto di ritardo, ma niente di grave. Scesa dall'auto inforco gli occhiali da sole, anche se di sole non c'è nemmeno l'ombra, ma devo assolutamente nascondere queste fastidiose occhiaie. La situazione all'esterno sembra essere tranquilla, non vedo Daniel, ne Rosie. Via libera, insomma. Nell'atrio c'è Christina ad aspettarmi, che passeggia nervosamente avanti e indietro e non appena mi vede corre ad abbracciarmi.
"Temevo che non saresti più venuta! Tutto a posto comunque...ti sostituisco io, caffè?" dice accarezzandomi una spalla, faccio "no" con la testa mentre mi guardo intorno. 
"Non è qui ora...si sta cambiando, mi ha chiesto di te prima" Christina mi legge nel pensiero ancora prima che possa aprir bocca. Annuisco.
"Che gli hai detto?" scrolla le spalle. "Che non so niente! Ho fatto bene?" annuisco di nuovo. Sta per dirmi altro quando la suoneria del mio telefono ci interrompe e sul display lampeggia la scritta: Dan. Rifiuto la telefonata e faccio partire la segreteria telefonica. 
"Vaffanculo" ringhio tra i denti osservando con astio il cellulare.
"E' lui?" chiede Chris. "Si! E' da stanotte che mi chiama...non capisce che deve sparire dalla mia vita?!" Lei scuote la testa e mi consiglia di spegnerlo, decido di fare come dice.
"Cosa stavi per dirmi prima?" chiedo.
"Ah, si! Io tra dieci minuti devo andare a truccare Daniel...tu invece hai un'ora libera e dopo devi truccare Matt, non fare confusione ok? Vado a preparare le mie cose...posso lasciarti da sola?" domanda apprensiva. 
"Chris, ho il cuore spezzato, non sono una bambina!" la rassicuro. Lei mi rivolge un ultimo sorriso e si allontana, sparendo qualche secondo dopo tra i corridoi.

Ho ancora un'oretta di "relax", quindi decido di uscire fuori a prendere un pò d'aria e pensare. La mia idea però fallisce ben presto, quando vengo raggiunta da Emma nei panni di Hermione, che mi si siede accanto.
"Che fai qua tutta sola soletta?" chiede guardandomi in uno strano modo.
"Penso" rispondo soltanto, senza guardarla.
"Mmm...pensi a Daniel?" Mi volto di scatto verso di lei, guardinga. 
"Te ne sei accorta anche tu, vero?" dico rassegnata, riferendomi a ieri. Lei annuisce, dispiaciuta.
"Te lo si legge negli occhi che sei innamorata, Vanessa...ti conosco" non rispondo, prendo a fissare la punta delle mie scarpe. 
"Comunque, se può farti stare meglio, Daniel non la ama...Daniel ha paura di lasciarla perchè non vuole creare scandalo, ma non la ama, te lo posso garantire" dice seria. Sorrido amaramente.
"No che non mi fa stare meglio! Non la ama, ma si sposano! Ma ti rendi conto? Emma...io e lui abbiamo fatto sesso ieri! Poco prima della festa!" quasi urlo per quanto sono arrabbiata e nervosa, lei spalanca la bocca portandovi una mano davanti, gli occhi sgranati. 
"Cosa?!" Sibila, incredula. 
"Hai capito bene" incrocio le braccia al petto voltandomi dal lato opposto. 
"O mio Dio...che stronzo" commenta. "Ecco" la guardo di sbieco, sbuffando.
"Oh mio Dio!" ripete.
"Potresti smettere di ripeterlo? Anzi, potresti smettere di parlare di Daniel in generale?" sbotto forse un pò scortesemente. 
"Scusa...solo un'ultima domanda: non dovresti essere a truccarlo ora?" osserva guardando l'orologio. 
"Ci sta pensando Chris, le ho chiesto di sostituirmi...per favore non dirgli che sono qua" la supplico. Lei incrocia le dita e se le porta alla bocca.
"Giuro! Sarò muta come un pesce!" Mi fa l'occhiolino. Detto questo si alza per andarsene dopo avermi salutata, ma poi si volta per dirmi qualcosa. 
"Vanessa...sono convinta che anche lui ti ami, lo so" non rispondo, la guardo andar via senza credere minimamente alle sue parole.
Resto per una ventina di minuti a godermi qualche timido raggio di sole di tarda mattinata, respirando a pieni polmoni e con gli occhi chiusi, cerco di scacciare i ricordi di ieri sera. Poi, troppo bello per essere vero, il sole scompare di nuovo, inghiottito dai nuvooni di questa grigia giornata. Apro gli occhi, stropicciandoli per farli riabituare alla luce, e faccio per alzarmi quando noto qualcuno uscire dal portone principale...quasi mi viene un infarto. E' Daniel, ed è solo. Si guarda intorno, agitato, muovendo la testa di qua e di la, prego mentalmente che non mi veda, mi alzo facendo ben attenzione a nascondermi dietro una roulotte e quando sono quasi dentro sento la sua voce chiamarmi. Il mio cuore comincia a battere freneticamente, come impazzito, le gambe mi tremano, le mani mi sudano, mi gira la testa. Quasi non riesco a muovermi. Non mi giro, resto ferma, paralizzata. Mi chiama di nuovo, la sua voce si avvicina. Raccolgo tutte le mie forze e comincio a camminare velocemente, dritto davanti a me, ignorandolo, i miei passi diventano sempre più veloci, in poco tempo mi ritrovo letteralmente a correre per sfuggire da lui...che sfortunatamente è più veloce e mi raggiunge con facilità afferrandomi la mano e costringendomi quindi a voltarmi verso di lui. Ho il respiro corto, non solo per la corsa. La sua stretta sul mio polso è decisa e non mi lascia neanche quando tento di divincolarmi. E' truccato da Harry, la cravatta di Grifondoro, la camicia col golfino di lana nero, mi fa impazzire. Gli occhi blu sono leggermente nascosti da alcune ciocche di capelli. "
Che vuoi?! Lasciami...lasciami subito" strattono con forza la sua mano e riesco a liberarmi dalla presa ma a quel punto lui mi afferra entrambe le braccia bloccandomi contro il muro. 
"Dobbiamo parlare! Devo spiegarti...non ti divincolare!" mi ipnotizza col suo sguardo facendomi calmare all'istante. "Non abbiamo un cazzo da dirci, hai capito? Un cazzo! Non le accetto più le tue inutili scuse...sparisci dalla mia vita" sibilo senza guardarlo mentre i nostri corpi sono a pochissimi centimetri di distanza.
"Vanessa...ti prego, non è...non è come sembra! Non sono venuto a letto con te per usarti! Avrei dovuto dirtelo lo so...ma avevo paura" ammette accarezzandomi il viso, ormai le lacrime sgorgano copiose dai miei occhi.
"Vaffanculo! Stronzo! Perchè non me lo hai detto subito allora?! Eh?!" continuo ancora a divincolarmi ma senza successo. 
"Perchè non la amo, e lo sai! Non ho intenzione di sposarla!" scuoto la testa. 
"E quell'anello, Dan? Chi vuoi prendere in giro! Non mi interessa comunque, sparisci, ora. E lasciami, altrimenti urlo" si morde il labbro, guardandomi, indeciso sul da farsi...stavolta non stacco i miei occhi dai suoi ma lo fisso, minacciosa. Mi lascia e faccio per andarmene ma mi blocca di nuovo. 
"Shh, aspetta! Vanessa non voglio perderti...non...non posso perderti..." sta piangendo, e questo mi fa ancora più male. Ma non posso perdonarlo...
"Potevi pensarci prima" dico sprezzante, dandogli le spalle. 
"Vanessa io ti amo!" alza la voce, rabbioso. Mi fermo di scatto contando mentalmente fino a dieci e respirando profondamente per calmarmi, ma senza successo. Il mio cuore fa le capriole ma il mio cervello sta fumando. Mi giro lentamente, con lo sguardo di un'assassina, e altrettanto lentamente ritorno indietro per trovarmi poi faccia a faccia con lui, a meno di un centimetro dal suo naso. Vorrei urlare, dirgli che è uno stronzo, , fargli pagare tutte le sofferenze degli ultimi mesi, piangere...ma non ci riesco, ho esaurito perfino anche le lacrime. Il suo sguardo è confuso. Alzo una mano all'altezza della sua guancia per poi colpirlo forte, con violenza. Il suono dello schiaffo riecheggia nell'atrio silenzioso. La sua guancia sinistra si colora immediatamente di un rosso acceso, mostrando i segni delle mie dita. Non dice niente, emette soltanto un gemito sommesso di dolore, per poi massaggiarsi la parte dolorante e fissarmi incredulo. 
"Questo è per tutto quello che mi hai fatto passare, e non provare a seguirmi ora...potrei fare di peggio" il mio tono serio, cupo, i miei occhi iniettati di sangue non ammettono repliche. 

  
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