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Autore: Ida_18    30/06/2012    0 recensioni
Questa storia parla di un amore nato per caso. Bisogna sempre cogliere l'attimo. Vivere giorno per giorno. Carpe Diem!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1 Capitolo
 
POV HARRY:

Aprii gli occhi, sbattendo le palpebre più volte. Mi stiracchiai alzandomi, la sveglia stava ancora suonando, la spensi e guardai l’orario. Erano appena le 9 del mattino. Mancavano solo una settimana alla fine del tour americano. Ultima tappa San Francisco. Eravamo arrivati in città ieri sera, io non c’ero mai stato, e il bello di un tour e conoscere posti nuovi. Così quella mattina avevo deciso di svegliarmi presto per visitare la città. Mi vestii in fretta, indossai una t-shirt bianca, un jeans e ovviamente le immancabili converse bianche. Misi gli occhiali da sole ed usci. Avevo voglia di passeggiare un po’ e fare colazione in qualche posto carino tipico. La città era immersa nel traffico, era lunedì infatti, un giorno lavorativo. Presi il cellulare e cercai su internet la mappa della città, li vicino doveva esserci uno Starbacks, segui le indicazioni e girai l’isolato. La cartina aveva ragione. Entrai nel locale e senza fare attenzione mi scontrai con qualcuno cadendo all’indietro.
<< Ahi!>> ero caduto a culo a terra e mi faceva un po’ male. Me lo massaggi alzandomi lentamente. << Vedi dove vai, idiota>> sbraitava la ragazza ancora seduta sul pavimento. L’aiutai ad alzarsi. << Scusami non volevo, ero distratto >> le porsi il sacchetto che stava a terra e la guardai negli occhi. Rimasi incantato a guardare i suoi occhi, l’iride era verde ma il contorno era azzurro, erano bellissimi. Lei era bellissima. Aveva dei capelli lunghi castani leggermente mossi che le ricadevano sulle spalle, naso sottile e le labbra carnose un po’ arrossate. Era abbastanza alta, mi arrivava all’altezza degli occhi. Mentre io l’osservavo lei si sistemava i vestiti. Prese il sacchetto bruscamente e alzò lo guardo verso di me blaterando qualcosa. Era davvero una bellissima ragazza, anche com’era vestita. Non sembrava una classica ragazza americana, forse era una turista.
<< Ma tu sei, sei Harry? Harry Styles? Oh scusami non volevo farti cadere a terra, Mi dispiace.>> << No non è stata colpa tua, anzi sono io che ti sono venuto addosso, scusami.>> le sorrisi e lei ricambiò. Aveva un sorriso stupendo, rimasi a fissarla.
<< Ehi senti me lo faresti un autografo. Però non ho un foglio ne una penna>> disse mordendosi le labbra. << Aspetta io ho una penna>> la presi dalla tasca posteriore dei jeans.
<< Eccola, dove te lo faccio allora? >> chiesi guardandola. << Non lo so, anzi aspetta firmami il sacchetto>> Me lo porse. Lo presi tra le mani. << Come ti chiami?>> dissi sorridendo.
<< Sarah>> rispose guardandomi. Sarah riecheggiava nella mia testa. Era un bellissimo nome.
 
                               
POV SARAH:
 
Harry, Harry Styles di fronte a me, non potevo crederci. Sapevo che l’avrei visto, è vero. Ero venuta qui proprio per vedere un loro concerto, ma non mi sarei mai aspettata di trovarmelo davanti in una qualsiasi caffetteria. Sembrava un sogno. Mi morsi ripetutamente le labbra mentre mi firmava il sacchetto con le ciambelle dentro. Me lo porse e lo strinsi tra le mani, mi guardava sorridendo. Arrossii leggermente e lessi quello che aveva scritto. << Per Sarah con amore Harry!>> lo guardai sorridendo, lui si leccò le labbra e alzò lo sguardo, i nostri occhi si incrociarono. Tutti e due rimanemmo in silenzio per qualche secondo, io non sapevo cosa dire, come comportarmi e lui sembrava leggermente in imbarazzo. Da quello che avevo letto su internet lui era il più estroverso della band e un rubacuori, ma non sembrava proprio, anzi in quella circostanza sembrava abbastanza timido, forse era solo apparenza. Tossii, lui deglutii rumorosamente. << Bhe Harry, è stato un piacere conoscerti, Ciao.>> sorrisi e mi voltai. Lui mi bloccò per un braccio, mi girai verso di lui, aveva lo sguardo basso. Alzò il capo e mi guardò negli occhi. << Non vuoi fare una foto, molte fans lo chiedono>>
Sgranai gli occhi, lui mi guardò confuso. << Veramente non mi interessa. Ti ho visto mi basta>> risposi schietta. Aveva ancora la presa serrata sul mio braccio, se ne accorse e tolse immediatamente la mano. << Allora io vado>> dissi sorridendo. << Aspetta>> disse balbettando, sembrava nervoso. Tutta questa situazione era molto strana. Si schiarì la voce, << Ti andrebbe di uscire con me? Anche stasera?>> Sgranai gli occhi e mi scappò una risata bassa. Lui mi guardò strano aggrottando le sopracciglia. Abbassai il capo in imbarazzo. << Scusa mi dispiace non volevo ridere>> mi scappò un'altra risata.
<< Scusami davvero, e che mi sembra strano che tu mi chieda di uscire.>> risposi  mordendomi un labbro. << Perché? sono un ragazzo come tutti gli altri. Ed esco anche io sai.>>
<< Non lo metto in dubbio.>> risposi ridendo. << Allora è un si o un no?>> mi domandò lui serio.
<< Non lo so, su due piedi, ci devo pensare.>> Ero sempre stata una fan dei One direction, amavo tutti e cinque, ma lui era stato sempre il mio preferito, aveva qualcosa di diverso dagli altri che mi colpiva. Il suo senso dell’umorismo, il suo sorriso, la sua dolcezza. Bhe più di qualcosa. Lui, cioè lui veramente voleva uscire con me. Stavo sognando, non potevo crederci. Dai era una cosa impossibile, lui era una celebrità perché sarebbe voluto uscire con me, con me che ero una semplice ragazza normale. << E’ un no questo? >> mi chiese amareggiato. << Già>> ribattei io secca.
 
 
 
POV HARRY:
 
Non mi era mai capitato di ricevere un no come risposta, almeno non da quando ero diventato famoso, molte ragazze avrebbero fatto di tutto per uscire con me. Andiamo, ero Harry Styles, chi mai mi avrebbe detto di no? Nessuno. Sospirai mordendomi l’interno della guancia, Sarah era appena uscita dal locale. Deglutii abbassando il capo. Non potevo lasciarla andare via senza una spiegazione. Uscii correndo dalla caffetteria << Perché non vuoi?>> le urlai, stava appena girando l’isolato. Lei si fermò e si girò verso di me. La raggiunsi. << Perché non vuoi?>> ripetei guardandola negli occhi. Ero preoccupato della sua risposta, ero sempre stato un tipo che cercava in tutti i modi di non importarsene di quello che pensa la gente, ma non ci sono mai riuscito. Si voltò verso di me, aveva lo sguardo basso. << Perché vuoi uscire con me?>> mi chiese guardandomi.
<< Tu rispondi alla mia domanda.>> ribattei  io.
<< Penso che la risposta sia ovvia>>
<< No per niente>> scossi la testa. Lei sorrise.
<< Pensavo fossi più sveglio Hazza>> disse ridendo, io le sorrisi.
<< Mi sa che ti sbagliavi>> ammisi. Ridemmo entrambi. Quando rideva abbassava il capo e gli occhi le si illuminavano. Rimasi a guardarlo incantato, era davvero bellissima.
<< Allora mi rispondi.>> mi avvicinai, lei si allontanò. << Allora?>> lei sospirò guardandomi.
<< Senti, io non sono adatta a te ok? Non funzionerebbe.>>
<< Perché? Ti ho chiesto un appuntamento, non una relazione.>>
<< Non sei il mio tipo>>
<< Davvero? Allora perché sei in imbarazzo>> sorrisi guardandola.
<< Non sono in imbarazzo>>
<< Ah no e perché ora sei diventata tutta rossa>>
<< Sei odioso>>
<< Anche tu, vedi abbiamo una cosa in comune>> dissi sorridendo. Sospirò andandosene. La seguii. << Sarah dai aspetta>> continuò a camminare più velocemente. La fermai.
<< Sei proprio fastidioso te l’avevano mai detto? >>
<< Che caratterino>>
<< Mi spieghi cosa vuoi da me? >> incrociò le braccia al petto.
<< Voglio uscire con te>>
<< Sai cosa vuol dire la parola No>> scandì l’ultima parola.
<< Non accetto un no come risposta.>>
<< Questa volta dovrai farlo “Mr io sono famoso e ottengo sempre tutto quello che voglio”>>
<< E’ per questo? Perché sono famoso?>>
<< Si. E ora lasciami in pace>> si girò per andarsene. La bloccai.
<< Non è un buon motivo. >> Si scrollò dalla presa e corse via. La guardai mentre si allontanava, e vidi che le cadde qualcosa dalla borsa, mi precipitai a raccoglierlo. Era un quaderno, anzi un diario.
 
POV SARAH:
 
<< Dove diavolo è?>> cercai dovunque il mio diario. Non era un vero e proprio diario era più un quaderno, dove scrivevo i miei più intimi pensieri e emozioni.  Non potevo averlo perso. Buttai per aria tutta la stanza  dell’albergo. Cercai nel salotto, nella camera da letto, nel bagno. Ma non c’era da nessuna parte. Sbuffai gettandomi sul divano, avevo controllato anche tutte le borse che avevo portato con me, ma non ce n’era nessuna traccia. Forse l’avevo lasciato nella caffetteria, mi ero messa a scrivere mentre aspettavo la mia ordinazione. Dannazione! Dovevo trovarlo assolutamente, era tutto per me quel piccolo libricino. Lo portavo dovunque io andassi, era cosi che mi sfogavo, scrivendo. Presi la borsa sul tavolo, la chiave della stanza e uscii di corsa.
<< Signorina Sarah, suo padre la sta aspettando nel ristorante dell’albergo.>> mi disse James il direttore. Conosceva bene mio padre, ogni volta che veniva a San Francisco per lavoro, alloggiava sempre qui. << James gli può dire che farò un po’ tardi. Grazie, ho un impegno urgente. Sarò qui tra dieci minuti.>> replicai correndo. Con mio padre avevamo preso appuntamento per pranzo, lui era sempre cosi impegnato e non ci vedevamo quasi mai. Ma in questa circostanza doveva aspettare.
Corsi verso lo Starbucks, arrivai li in 5 minuti. Non potevo perdere altro tempo. Entrai nel locale, chiusi gli occhi, respiravo affannosamente per la corsa. Mi precipitai al bancone per chiedere se avessero trovato il mio diario, ma tutti i camerieri erano cosi impegnati. Sbuffai aspettando.
<< Sapevo che saresti venuta>> Sobbalzai girandomi di scatto.
<< Sei impazzito, mi hai fatto prendere un colpo>>
<< Scusa>> alzai lo guardo. Era Harry. << Ancora tu! Non ho tempo da perdere, ciao>>
Mi bloccò per un braccio. << Aspetta, ho io quello che cerchi>> tirò da dietro la schiena il mio diario. Rimasi senza parole, feci un sospiro di sollievo. << Oddio, Grazie grazie mille.>> gli saltai addosso abbracciandolo. Mi strinse tra le sue braccia, mi staccai all’istante. Tossii, lui sorrise guardandomi. << Scusa, grazie per averlo trovato, davvero. Ora se non ti dispiace me lo daresti>> chiesi sorridendo, lo teneva stretto tra le mani. Mi avvicinai per prenderlo, si allontanò mettendo il diario nuovamente dietro la schiena. < < Avanti dammelo>> mi avvicinai. Lo alzò sulla sua testa. Sbuffai alzando lo sguardo verso l’alto. << Tu esci con me e io ti do il diario>>
<< Sei davvero uno stronzo!>> rise guardandomi.
<< Nessuno me l’aveva mai detto>>
<< C’è sempre una prima volta>> sorrisi. 

  
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