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Autore: _Luna_    30/06/2012    3 recensioni
Questa storia è ambientata dopo Il principe Caspian! Non riuscivo a sopportare l'idea che Susan lo abbandonasse per sempre, così ho voluto dare una seconda opportunità a questa coppia! Spero vi piaccia :3
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Forse passarono pochi minuti o forse giorni. Il corpo inerme di Peter giaceva ancora sulle gambe di Susan la quale non accennava a muoversi. Magari era un sogno e doveva svegliarsi per accorgersene ma la fredda realtà le si parava davanti e non le dava la forza di alzarsi. Quello che stringeva era un freddo cadavere che non si poteva più riportare alla vita per quanto lei piangesse, pregasse, ricordasse. Se solo lei non fosse scappata Peter non si sarebbe distratto e non si sarebbe dovuto sacrificare. Era tutta colpa sua, solo sua e di nessun’altro. Sentiva il cuore pieno di spine e aveva freddo, tanto freddo…voleva che l’abbracciasse ancora una volta e sentire il suo calore sulla pelle. Ma non poteva più farlo. Peter era solo un ricordo freddo che non avrebbe più sorriso. Delle mani calde si appoggiarono sulle sue spalle e tentarono di alzarla ma voleva rimanere lì. Voleva rimanere attaccata a lui, non voleva lasciarlo andare come aveva fatto « No…lasciami, lasciami! » non sapeva nemmeno di chi fossero quelle mani ma non le importava, non dovevano assolutamente allontanarla. Si accorse solo allora della folla silenziosa che si era creata attorno a lei e al cadavere e si sentì ancora peggio. Cos’avevano tutti da guardare? Se ne dovevano andare, voleva rimanere da sola a piangere, nessuno doveva vederla.
« Susan. Vieni » quella voce la conosceva e avrebbe volentieri ubbidito ma non ce la faceva, non poteva lasciarlo da solo. Così Caspian la prese in braccio con dolcezza nonostante qualche tentativo della ragazza di rimanere « Se ne occuperanno i soldati. Ritornerà con noi » almeno lui aveva capito che la regina non voleva abbandonare suo fratello e la sistemò sul suo cavallo « Torniamo a casa…forza » Si lasciò accarezzare e consolare ma non proferì parola fino al castello perché non c’era frase che le desse sollievo. Peter l’aveva lasciata. Come poteva essere consolata? Arrivarono al castello dopo un po’ di tempo e il giovane la riprese in braccio per trasportarla in camera sua. Non aveva avuto la forza di dire a Edmund che Peter era morto, così l’aveva spedito subito al castello per avvertire la Corte della vittoria, mentre evitò con molta attenzione di incontrare Lucy, che aspettava con il fratello il ritorno dell’esercito in camera sua. Pose la ragazza sul letto con molta attenzione e le sistemò i capelli dietro l’orecchio. Non lo stava guardando poiché aveva lo sguardo perso nel vuoto, alla ricerca di ricordi troppo felici per quel momento. Si sedette accanto a lei, sperando che prima o poi parlasse ma era ancora presto. Aveva dato disposizioni a Kums affinché lui si occupasse dei morti, dei feriti e di convocare il consiglio. Si era particolarmente raccomandato di seppellire Peter nel cimitero dei re e di chiamare i fratelli tra un’ora nella sala del trono. Doveva pur dargli la notizia prima o poi. Così si stese accanto alla ragazza e attese. Non seppe se doveva stringerla forte o accarezzarle le guance o parlarle o stare zitto. Così la prese solo per mano, sperando che capisse che se aveva bisogno lui c’era. Quel silenzio stava diventando insopportabile, si pentiva di pensarlo, ma non ce la faceva più a vederla immobile e in silenzio. Doveva fare qualcosa, qualsiasi cosa per farla stare meglio ma non conosceva alcun modo per resuscitare i morti. Fu costretto ad uscire dalla sua stanza perché il fratello e la sorella lo aspettavano nella sala del trono. Le sussurrò all’orecchio « Torno presto, se mi vuoi basta che lo dici a lui » e indicò il paggio ma Susan non rispose, continuando a guardare lontano, nel vuoto. Il giovane fece un sospiro e, malinconico, si avviò nella sala del trono. Lì, Edmund e Lucy stavano sorridendo e scherzavano tra di loro, ancora euforici per la battaglia vinta. Lucy, in realtà era arrivata lì al castello da poco, poiché non aveva trovato Aslan né alla tavola di pietra né nelle vicinanze.

« Caspian! » la più piccola gli corse incontro e lo abbracciò forte « Per questa volta è andata bene!» anche lei sapeva bene che Jadis non si sarebbe mai arresa così facilmente.
« Lucy…» non aveva la forza di dirglielo, eppure doveva farlo, non aveva scelta « Edmund… io…non so come dirvelo…» doveva « Peter…è… morto…»



N.d.A. Ahimè! Bisogna arrendersi alla realtà. No, ok, scherzo. Non vi preoccupate, non sono così crudele, nei prossimi capitoli ci sarà qualche svolta u.u Intanto, fatemi sapere che ne pensate, mi fa mooolto piacere :D
Luna
   
 
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