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Autore: Amor31    30/06/2012    7 recensioni
I riflettori del reality si sono spenti da alcune settimane, ma c'è ancora tempo per festeggiare la fine dell'ultima edizione, soprattutto se il conduttore ha deciso che il pubblico vuole una storia d'amore su cui nessuno avrebbe mai scommesso...
La mia prima fanfiction sulla coppia che più amo: la BrickXJo!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brick, Jo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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20. Un nuovo inizio

Driiin.
Il campanello di casa Jones risuonò alle sette in punto di una sera di fine luglio. Sia all’interno che all’esterno tutto era silenzio e l’ospite si chiese se non avesse sbagliato indirizzo. Si sentiva strano, leggermente a disagio: non pensava che quell’appuntamento ufficiale gli avrebbe causato così tanta ansia.
Mentre aspettava che qualcuno gli aprisse la porta, estrasse dalla tasca dei jeans il cellulare e rilesse il messaggio ricevuto una settimana prima: no, non poteva essersi sbagliato.
Finalmente sentì dei rumori provenire dalla villetta e con il cuore in gola attese, impaziente. Riconobbe il timbro di voce della ragazza, che diceva: -Vado io!-; un sorriso gli distese le labbra.
-Sei arrivato-, lo salutò la bionda abbracciandolo e lasciandolo sorpreso: non era da lei comportarsi in modo tanto affettuoso.
-Ciao, Jo-, le rispose felice. -Posso entrare?-.
-Ma certo, soldato! Altrimenti perché ti avrei invitato? Per farti restare fuori?-.
Brick varcò la soglia di casa e fu investito da un invitante profumo di arrosto.
-Wow, cena in grande stile, eh?-.
-Scherzi? Mia madre si è esaltata! È una settimana che mi ricorda tutti i giorni questa benedetta cena… Non vede l’ora di conoscerti, sai?-.
-Sì, beh… E tuo padre?-.
-È in salotto. Ti sta aspettando-.
Brick deglutì preoccupato e chiese: -Non vorrà uccidermi perché adesso noi due stiamo insieme?-.
-Ma figurati! Non preoccuparti, l’unica persona violenta di questa famiglia sono io… Al massimo puoi avere paura di me, ma sappiamo entrambi come stanno le cose, no?-.
Jo strizzò l’occhio in segno d’intesa e accompagnò il ragazzo nella stanza accanto. Come molto spesso accadeva, il padre di Jo se ne stava tranquillamente in poltrona a leggere il giornale.
-Papà, ti presento Brick. Brick, questo è mio padre, Jack-.
-Salve, signor Jones-, disse il soldato facendosi avanti timidamente e tendendo la mano.
-Piacere di conoscerti, ragazzo. Finalmente abbiamo l’occasione di ospitarti nella nostra casa!-.
-Vi ringrazio per l’invito, signor Jones. Davvero, sono felice di…-.
-Poche chiacchiere, giovanotto. Piuttosto, raccontami meglio di come tu e mia figlia vi siete messi in…-.
-Jack, non stressare con tutte le tue domande!-.
Brick si voltò di scatto, esattamente come aveva fatto Jo alle sue spalle, e vide una donna di circa cinquant’anni stagliarsi sulla soglia della stanza.
-Mamma, le tue entrate in scena non sono molto gradite, soprattutto se ti comporti così!-.
-Ma Jo, sai che sono entusiasta di poter incontrare per la prima volta il tuo ragazzo!-.
La bionda si sentì avvampare e nascose il volto tra le mani, mentre Brick, seppur imbarazzato, si avvicinava alla donna salutandola.
-Felice di conoscervi, signora Jones-.
-Oh, il carissimo Brick! Ti ho adorato fin dal primo momento in cui ho acceso la televisione per guardare il reality! Inutile dire che, oltre a mia figlia, tifavo anche per te… E adesso ho l’onore di averti in questa casa!-.
-Mamma, ti pregherei di smetterla con tutte queste storie…-, bisbigliò infastidita Jo.
-Ma quali storie e storie! Voglio semplicemente conoscere meglio Brick…-.
-Signora Jones…-.
-Ti prego, caro, chiamami pure Judith-.
-Ehm… Signora Judith, non c’è fretta con le domande. Abbiamo un’intera serata per parlare, no?-.
-Ma certo, hai pienamente ragione! Venite pure di là, la cena è pronta… Jo, dove è finito tuo fratello?-.
-È vero, Jo… Devo assolutamente incontrarlo!-.
-Soldato, ti assicuro che te ne pentirai subito!-, sbottò la ragazza gettando un’occhiata di traverso alla madre, nuovamente scomparsa in cucina. -Sarebbe meglio che non scendesse per mangiare…-.
-Sei davvero una sorella perfida, Jo. Parlare male del tuo adorato fratello in presenza di un ospite… Sei una maleducata!-.
Dalla seconda rampa di scale si affacciò il ragazzo, curioso di vedere il tanto agognato Brick.
-James, vieni immediatamente qui, prima che ti rincorra per spiaccicarti al muro!-.
-Provaci, vediamo se riesci nell’impresa!-.
Brick osservò divertito la scenetta tra i due e finalmente vide James, il secondogenito di casa Jones. Era esattamente come lo aveva immaginato: biondo, con gli occhi simili a quelli di Jo ed un’espressione che lasciava trasparire tutta l’aria di sfida nei confronti della sorella maggiore.
-Jo, forse dovresti presentarmi a…-.
-Non sono necessarie le presentazioni. È come se ti conoscessi da sempre, sai?-.
Il ragazzo scese gli ultimi gradini che lo separavano dalla coppia e si avvicinò a Brick stringendogli la mano.
-Sono davvero molto contento che tu abbia accettato l’invito di Jo. Sai, probabilmente la scema non ne avrebbe mai avuto il coraggio, se io non…-.
-Basta così, idiota! Stai già parlando troppo, per i miei gusti!-, lo interruppe la bionda.
-Ehi, ma di che ti impicci? Non sto conversando con te, se non te ne sei accorta…-.
-Ma stai ammorbando Brick, quindi anche me-.
-Questa è bella. Se non ci fossi stato io ad aiutarti, a quest’ora saresti stata chiusa in camera tua con quella dannatissima felpa grigia che ti ritrovi, a piangere perché non potevi più vedere il tuo ragazzo!-.
-Hai pianto quando il reality è finito?-, chiese Brick sgranando gli occhi. -Mi piace questo tuo lato tenero-.
-“Lato tenero”? Siete impazziti, forse? E tu, sottospecie di lombrico, non osare mettere in giro certe voci sul mio conto, ci siamo capiti?!-, urlò la ragazza facendo risuonare la propria voce per tutta la casa.
-Sì, sì, contaci come sempre. Sbaglio o la cena è pronta?-, domandò James cambiando discorso e voltandosi per dirigersi in cucina.
-Tuo fratello è…-.
-Un idiota, imbecille, stupido ragazzino che non sa farsi i propri affari! E adesso mangiamo, prima che l’appetito mi abbandoni del tutto-.
I due entrarono nella stanza, piena di profumi invitanti, e presero posto l’uno accanto all’altra. James sedette esattamente di fronte a Jo, come se ci fosse stato il bisogno di farla innervosire ulteriormente, mentre i signori Jones occuparono i capi estremi della tavolata.
-Ragazzi, servitevi pure a vostro piacimento. Brick, preferisci l’arrosto o la bistecca?-.
-Mamma, può farlo da solo!-, la riprese Jo scoccandole un’altra occhiataccia.
-Ma io…-.
-Signora Judith, non si preoccupi. A quanto pare sua figlia si sente più sottopressione di me…-.
Questa volta fu il soldato ad essere fulminato dallo sguardo magnetico della sua ragazza.
-Allora, Brick… Cadetto presso l’Accademia militare, non è vero?-, domandò il padre di Jo addentando la propria porzione di arrosto.
-Sì signore. È un’attività dura, ma moralmente e fisicamente istruttiva-.
-Vivi per la disciplina, quindi?-.
-Esattamente. Credo nei principi che ogni uomo dovrebbe seguire e rispettare-.
-E quali sono?-.
-L’onore, il rispetto, la fedeltà. Senza dimenticare il coraggio e la fiducia nei propri compagni-.
-Ben detto, ragazzo. Concordo con ogni tua singola parola-.
Ci fu una breve pausa durante la quale fu possibile ascoltare solo il rumore delle posate contro i piatti. Poi fu la signora Judith a interrompere il silenzio.
-Come hai vissuto l’esperienza del reality? Insomma, i rapporti con il tuo team non sono stati sempre dei più rosei…-.
-Mi sono trovato benissimo con tutti i miei compagni. Certo, qualcuno ha cercato di farmi fuori fin dall’inizio, ma alla fine, pur essendo stato buttato fuori a metà del gioco, è valsa la pena di partecipare. E poi ho avuto l’opportunità di incontrare persone speciali. Come Jo, per esempio…-.
La ragazza, che stava ingoiando un boccone particolarmente grande di bistecca, si sentì soffocare. Tossì per alcuni secondi, diventata ormai completamente rossa, e bevve un sorso d’acqua che la riportò alla normalità.
-Sì, la nostra Jo è sempre stata una ragazza particolare… Ancora oggi a volte faccio fatica a parlarle-, disse sua madre sospirando.
-Mamma, smettila, una buona volta!-.
-Dai, Jo, la mamma ha detto la pura verità! Ecco spiegato perché Lightning ti scambiava per un ragazzo-, intervenne James facendo sobbalzare Brick sulla sedia.
-Per favore, non parliamo di quel palestrato da quattro soldi. È colpa sua se sono stato cacciato via-.
-Esattamente. Quindi, James, la prossima volta sta’ attento a come parli-, lo rimbeccò sua sorella.
-D’accordo, d’accordo. Come vuoi-.
Il resto della cena trascorse piacevolmente; si parlò di attualità, di morale, di cultura. E, ovviamente, della storia appena sbocciata tra i due ragazzi.
Verso le dieci, Brick comunicò alla famigliola di dover andare via.
-Di già?-, chiese sorpresa la madre di Jo guardando distrattamente l’orologio della cucina.
-Sì, signora Judith. L’ultimo mezzo per tornare a casa passerà tra venti minuti circa. Ho giusto il tempo di raggiungere il centro e prendere l’autobus-.
-Bene, allora. Spero di rivederti presto, giovanotto-, disse il signor Jack avvicinandosi al cadetto e stringendogli la mano.
-Ci conti. Penso che ci incontreremo molto spesso-, rispose Brick sorridendo in direzione di Jo.
-Alla prossima! Torna a trovarci il prima possibile!-, disse la signora Judith, chiedendo poi alla figlia: -Dove si è rintanato stavolta James? Possibile che sia così scortese da non salutare l’ospite in partenza?-.
-Mamma, quante altre volte ti dovrò ripetere che è un ragazzo problematico? Portalo da uno strizzacervelli, un giorno di questi… Io accompagno Brick fuori-.
La ragazza si staccò dai genitori e seguì il soldato fuori di casa. L’aria frizzante della sera scompigliò i capelli di entrambi i giovani, che dolcemente si strinsero in un abbraccio.
-Finalmente soli-, sussurrò pian piano il cadetto.
-Proprio così-, rispose Jo unendo le sue labbra a quelle di Brick.
“Pensi di startene tranquilla, eh? E invece ci sono io, cara la mia Jo, a spezzare il tuo sogno… Questa foto sarà su tutte le pagine dei rotocalchi rosa nei prossimi giorni!”.
 James, sporto dalla finestra della sua camera, teneva stretta tra le mani una macchinetta fotografica che catturò l’ennesimo momento magico della coppia. Immediatamente afferrò un cavetto lasciato sulla scrivania, lo collegò al computer e passò la foto appena scattata sul desktop del portatile.
“Ed ora… Contattiamo il mio datore di lavoro…”.
Avviò Internet e digitò un lunghissimo indirizzo Web; poco dopo si accertò che la persona desiderata fosse in linea e fece partire la chat.
*Ci sono novità?*, scrisse la persona dall’altra parte dello schermo.
*Tantissime. E ho una foto che ti farà vendere copie su copie*.
*Davvero? Inviamela subito, magari posso riuscire a farla pubblicare sui giornali di domani!*.
*No, è troppo tardi. Devi rimandarla a lunedì mattina*.
*Anche meglio! Distribuirò molte più copie, in un giorno feriale!*.
*Ottimo. E visto che sono un bravissimo reporter, ti informo anche che il cadetto ha cenato a casa mia. È stata la serata ufficiale, insomma. Potresti aggiungere anche questo particolare negli articoli dei prossimi giorni*.
*Ci puoi scommettere! Hai fatto davvero un bellissimo lavoro, caro socio! I miei complimenti*.
*Ti ringrazio, ma i complimenti non mi servono molto. Devi darmi una lauta ricompensa, per il reportage che ti ho fatto in queste settimane. Se non avessi avuto l’idea di partenza, a quest’ora staresti ancora supplicando i produttori del reality di concederti un’altra chance per la messa in onda della prossima stagione*.
*Hai ragione, amico mio. Grazie a te le mie casse sono piene di bei dollaroni*.
*Che dovrai condividere in parte con me. Esattamente come avevamo pattuito all’inizio*.
*Va bene, va bene, non ho voglia di discutere. Quanto ti devo?*.
*Un milione di dollari*.
*Un milione? Ma sei impazzito? E secondo te dove prendo tutto questo denaro?*.
*Oh, sono sicuro che le tue risorse siano infinite. Se ti sei potuto permettere una vasca ad idromassaggio nella tua cabina d’aereo, certamente troverai anche i soldi per pagarmi il servizio*.
*D’accordo, allora. Avrai la tua ricompensa. Salutami tua sorella*.
*Puoi starne certo, Chris*.
James chiuse la chat e spense il computer, tornando alla finestra per spiare ancora i due in giardino.
“Eh, sorellona, cosa faresti senza di me?”, pensò scrutando nell’oscurità.
Intanto, al chiarore del cielo stellato, Jo e Brick continuavano a stringersi in un intimo abbraccio fatto di baci, carezze, dolci sussurri. Avevano entrambi conquistato ciò che più volevano al mondo: il loro reciproco amore. E in parte non riuscivano ancora a crederci.
-Guarda che si sta facendo tardi-, disse la bionda staccandosi per un istante dal soldato. -Perderai il mezzo-.
-E se non avessi voglia di tornare a casa? Se rimanessi qui con te?-.
-Non mi dispiacerebbe troppo… Ma dovresti condividere la camera con quel cretino di James-.
-Non parlare così di tuo fratello. Si vede che ti vuole bene. A proposito, prima di cosa stava parlando?-.
-Uhm? Oh, niente di importante-, rispose frettolosamente Jo.
-Non me la conti giusta. Ormai ti conosco-.
-Sei sicuro? Pensi di sapere tutto di me?-.
-Molte cose-.
-Vuoi farmi credere che hai persino imparato a leggere nel pensiero?-.
-Posso provarci, se vuoi-.
-Allora indovina che cosa desidero adesso-.
-Andare a dormire per svegliarti presto domani mattina?-.
-Soldato, non cambierai mai. L’unica cosa che voglio in questo momento sei tu-.
Quello che seguì fu il bacio più lungo che i due si fossero mai scambiati.
-Verrai a vedere la maratona, tra due settimane?-.
-Ma certo; potrei mai mancare all’esordio della mia ragazza?-.
-Bravo, vedo che hai capito-.
Il soldato cinse delicatamente le spalle della bionda e insieme ammirarono il cielo: i loro occhi brillarono illuminati dalle stelle d’argento del firmamento.
-Guarda, sembra quasi che ci sorridano-, notò Jo abbassando ulteriormente la voce.
-È esattamente quello che fanno-, confermò Brick stringendosi ancora di più alla ragazza. -Ci annunciano che questo è il nostro nuovo inizio-.
I due si voltarono, fissandosi ancora per una manciata di secondi; poi si abbandonarono ad un ultimo, intenso bacio, che suggellò il loro amore appena sbocciato.
 
 
 
Angolo dell’autrice
Si conclude qui la storia dei nostri eterni sfidanti-innamorati, Jo e Brick.
Per questo mio primo angolo ho pensato che fosse d’obbligo ringraziare tutti coloro che hanno letto e recensito questa lunghissima fiction: in particolare dedico la storia a Zolie, che mi ha seguito fin dall’inizio commentando ogni singolo capitolo, e MaJo_KiaChan, grande fan della mitica Jock.
È giusto menzionare anche chi, poco alla volta, ha seguito passo passo la trama: impossibile quindi non citare Marty_Angel, White_Fang e ChibiWallFlower, altre tre scatenate sostenitrici di questa coppia che adoro profondamente.
Grazie a tutti coloro che hanno inserito la storia tra preferite, seguite e ricordate; grazie anche ai “lettori silenti”, che ogni volta hanno dato un’occhiata alla prosecuzione della fiction.
Sperando che abbiate potuto apprezzarla, vi informo che, se fosse gradito, potrebbe venir pubblicato anche un seguito, così da creare una miniserie dedicata esclusivamente a due protagonisti di TDRI.
Ultimo avviso (sembro quasi minacciosa): a partire da sabato prossimo “andrà in onda su questi schermi” una fiction tutta nuova i cui protagonisti verranno svelati poco alla volta.
Ringraziandovi di nuovo tutti per il sostegno, vi saluto.
A presto,
 
Amor31
 
   
 
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