Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Safiri    30/06/2012    3 recensioni
Finnick ha raccontato i segreti dell' alta Capitol City, ha raccontato addirittura i segreti del presidente Snow in persona, ma sopratutto ha raccontato una storia, la sua storia.
Finnick Odair non è solo un pezzo di carne, anche se sembra che molta gente l'abbia dimenticato.
Una storia come la sua non può essere raccontata in sole quattro righe, perciò partirò da quando un Finnick quattordicenne vince i sessantacinquesimi Hunger Games. Crede di essere al sicuro, crede di essere libero. Si sbaglia.
Ps. aggiungo l'avvertimento Spoiler per sicurezza, ma in realtà non dice niente di ciò che accade nei libri.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La mia entrata sul palco è accolta dal boato di un applauso. Con il sorriso più smagliante che riesco a ostentare, mi dirigo verso il divanetto in pelle che aspetta solo me. Caesar mi saluta dandomi il cinque. Perfetto. Proprio quello che mi serviva.

Quest' anno Caesar ha scelto l'arancione. Arancione il vestito, arancioni le scarpe, arancioni i capelli, arancioni le sopracciglia, arancioni le labbra. Mi piace l'arancione. Mi ricorda il sole che tutte le sere vedo tramontare sul mare. I riflessi della luce illuminano tutto il distretto e lo spettacolo è qualcosa di meraviglioso.

Ci accomodiamo entrambi ai nostri posti.

– Finnick, il tributo bello come il sole. Che ne dici se rivediamo insieme tutti i passaggi che ti hanno portato fin qui? –

– Beh, mi sembra un ottimo modo per cominciare! –

Il megaschermo alle nostre spalle si accende e noi ci voltiamo mentre spezzoni dei miei Hunger Games vengono proiettati e trasmessi in tutto Panem.

Mi costringo a non distogliere lo sguardo mentre la ragazza del distretto 10 viene sgozzata, il ragazzino del 5 viene affogato, quello del 12 muore assiderato. Poi è il turno di Clare, la ragazza del 4, quella che era venuta con me dal mio distretto. La sua è stata una delle morti peggiori. Non ho bisogno di vederla sullo schermo per ricordarla con nitidezza.

Eravamo entrambi entrati nel gruppo dei favoriti. Due di noi erano già morti ed eravamo rimasti in quattro. La ragazza del 3 era riuscita a rubare parecchio del nostro cibo ed eravamo tutti piuttosto nervosi.

Dal momento che alla base della nostra alleanza non stava certo una ceca fiducia reciproca, nessuno di noi posava mai le armi o dormiva sonni tranquilli. Clare in particolare era sempre sulla difensiva. A ogni movimento sospetto impugnava l'arco e lo puntava contro i suoi alleati. Ovviamente un bel giorno i ragazzi dell' 1 e del 2 hanno deciso che potevano fare a meno di lei e le sono saltati addosso in uno dei rari momenti di sonno che si concedeva.

Fisso paralizzato lo schermo mentre i due spaccano il cranio di Clare con pesanti pietre e conficcano il pugnale in ogni parte del corpo che riescono a raggiungere. Poi si voltano verso di me, svegliato dalle poche urla che Clare è riuscita a emettere. Sono inquadrato dalle telecamere mentre la consapevolezza si fa largo sul mio votlo. Mi alzo da terra e inizio a correre.

Mi guardo per la prima volta con occhio esterno. Senza armi. Senza cibo. Dove sarei potuto andare? Potevano lasciarmi al mio destino e sarei morto nel giro di quarantotto ore. E invece il ragazzo del 2 mi inseguì. Lontano dalla cornucopia, lungo il fiume, dentro la foresta. Ricordo che le gambe iniziavano a cedermi e sentivo il suo fiato sul collo, così mi fermai di colpo e, alla cieca, sferzai un pugno ruotando su me stesso. Sentii parecchi dei denti del mio nemico saltare, mentre lui cercava di rimettersi in piedi. Poi iniziò la lotta. Corpo a corpo. Entrambi eravamo allo stremo delle forze per la corsa, ma sapevamo che la nostra unica salvezza era rappresentata da quel coltello. Riuscii a impossessarmene e, mentre il ragazzo del 2 si gettava su di me, glielo conficcai nello stomaco.

Ricordo di aver sentito il suo sangue schizzarmi in faccia. Poi estrassi il coltello e corsi a perdifiato abbandonando in mezzo alla foresta il corpo della mia prima vittima.

E' grazie a lui se quella sera ricevetti un tridente dagli sponsor. E' grazie a lui se ho vinto gli Hunger Games.

Faccio uno sforzo enorme per sorridere a questo punto, ma temo che mi esca solamente una smorfia di dolore.

Il filmato prosegue mentre il Finnick sullo schermo elimina ad uno ad uno tutti i tributi con cui si scontra. Fino alla fine. Fino allo scontro con il ragazzo dell' 1. Lui con la sua spada, io con il mio tridente. Infine anche l'ultimo dei miei avversari crolla a terra senza vita.

Ci sono alcuni istanti in cui non succede niente, poi lascio la presa sulla mia arma, mi prendo la testa tra le mani e urlo, e piango, e urlo ancora una volta.

Il filmato finisce e lo schermo si spenge mentre l'eco delle mie grida risuona ancora nell'aria.

In tutto il teatro cala il silenzio. Pare che adesso tutti si aspettino che io dica qualcosa, che in qualche modo giustifichi il mio comprtamento. Guardo Caesar in cerca di aiuto.

Lui coglie la mia muta richiesta e prende la parola.

– Pare proprio che nessuno abbia in nervi d'acciaio, vero? Anche il nostro Finnick ha avuto un piccolo crollo alla fine. Cosa credi che sia stato? La stanchezza? La tensione? –

E' stata la rabbia, l'amarezza, il dolore, la paura, l'odio verso Capitol City, e anche verso me stesso a farmi crollare; ma non lo dico. Prendo invece al volo i suggerimenti di Caesar e punto sulla seconda.

– Senza dubbio non dormivo da giorni, e più si andava avanti più la tensione si faceva alta. Alla fine è stata come una liberazione. Poter urlare senza paura che qualcuno piombasse su di me. Credo di essermi liberato da tutta la tensione accumulata negli ultimi giorni. Sapevo che avrei vinto, ma non posso negare di essermi sentito sollevato quando hanno suonato l'ultimo colpo di cannone. –

Quante bugie. Che sorriso forzato. Che tono falsamente disinvolto. Eppure sembra che la mia spiegazione abbia convinto e conquistato il pubblico.

Sento l'atmosfera rilassarsi e quando rispondo alle domande successive sono molto più simile a me stesso, nonostante cerchi ancora di rimanere nella parte.

 

– Bene Finnick, credo che il tempo a nostra disposizione stia per scadere. –

A queste parole un brontolio contrariato si leva dal pubblico e Caesar sorride.

– Non vi preoccupate. Tra pochi mesi rivedremo il nostro bel vincitore di nuovo sugli schermi per il tour della vittoria. Mi aspetto di vedervi tutti incollati al televisore! –

Come se avessero scelta, penso, alzandomi dal mio posto.

Sfacciato. Sicuro di me. Sorrido ancora una volta, porto entrambe le mani alle labbra e mando un bacio all'aria.

– Alle ragazze più belle di Panem! – dico, e gridolini eccitati si levano da tutte le parti.

Parte la sigla finale della trasmissione, ma è coperta dagli applausi della gente in teatro.

Caesar avvicina le labbra al mio orecchio – Li hai conquistati, ragazzo. Tutti loro.–

 

Safiri:

Questa volta sono stata un po' più lenta, ma non credo di riuscire ad aggiornare più in fretta.

Capitolo cruento, senza dubbio, forse un po' troppo. Ma sono gli Hunger Games! Ho inserito anche parecchi dialoghi, che non sono mai stati il mio forte, perciò spero di essere riuscita a mantenere le aspettative. Beeeene! Ora pubblico e me ne vado sulla spiaggia! ù_ù

Quando torno mi piacerebbe tanto trovare una recensione. Anche piccola piccola. :D

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Safiri