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Autore: Meramadia94    30/06/2012    1 recensioni
John è rimasto orfano da piccolo, e dopo che anche il padre adottivo è morto e la sorella è dovuta andarsene, il fratellastro ne approfitta per trattarlo da schiavo.
Riuscirà a salvarsi dalla disperazione grazie ai suoi amici e all'amore per un misterioso ragazzo che tutti schivano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E come dice la fiaba di Cenerentola... dopo la festa danzante la gran dama scompare lasciando il posto alla ragazzina che è comandata a bacchetta dalla matrigna e dalle sorellastre.

Ma oggi mi sento davvero felice, non mi pesa nemmeno il dover essere rinchiuso in casa a fare le faccende.

Tutti i miei pensieri sono rivolti a Sherlock.

Da quando è piombato nella mia vita... è cambiato tutto: mi ha permesso di sentirmi come un ragazzo normale, la cui vita non è fatta solo di lavoro e studio, ma anche di svago.

Per la prima volta sono finito nell'ufficio del preside e per la prima volta... ho capito che cosa si prova ad essere innamorati e desiderare di proteggere a costo di rischiare tutto la persona che si ama.

Ma un giorno sento che anche questo finirà e comincerò una vera vita, una vita mia.

Anzi, una vita nostra.

Qui a Londra o da qualche altra parte non importa. Se c'è lui posso andare ovunque...

Qui al piano di sotto ho finito e ora non mi restano che le camere da letto.

La camera di Jim è ordinata come al solito, l'unica della casa che non mi mai ha dato molto da fare. L'armadio è mezzo aperto.

Non capirò mai perchè Jim spende una barca di soldi, che Dio solo sa dove trova, per vestiti tutti uguali.

A proposito di vestiti, meglio rimettere quello ritirato stamattina a posto... che strano c'è un cassetto suona a vuoto, come se avesse un sottofondo.

Incuriosito lo apro e trovo una di quelle cartelline per i documenti, verde speranza. In pochi minuti vengo divorato dalla curiosità di sapere cosa contiene, certo è violazione della privacy, ma nemmeno lui si è curato granchè dei miei diritti in questi anni.

La apro e subito mi pento di averlo fatto.

E' piena di foto di Sherlock: quando suona al violino, prese per strada come una candid camera, a lezione... c'è n'è per tutti i gusti.

Una è segnata con una x e c'è il segno di un coltello o cumunque di un oggetto contundente.

C'è anche una scritta.... '' O SARAI MIO O DI NESSUN'ALTRO''

A quanto pare qui c'è qualcuno che è innamorato di Sherlock fino alla follia, al punto di volerlo eliminare... e non sono io.

Sherlock è in pericolo, con tutti quelli a cui poteva interessera ha attirato l'attenzione di un pazzo psicopatico pronto ad uccidere pur di ottenere quello che vuole.

Oddio... io, però, ho attirato l'attenzione di Sherlock Holmes quindi non sono in una situazione migliore della sua...

Le gambe mi abbandonano, cado in ginocchio... oddio, sto per vomitare, lo sento, adesso rimetto tutte le schifezze che Jim ha la ''bontà'' di concedermi da mangiare e vomito.

Stavolta l'ho fatta grossa: ho disubbidito per la bellezza di tre volte a Satana in persona e ho purre fatto innamorare di me l'oggetto dei suoi desideri.

Se lo scopre non mi lascerà nemmeno il tempo di una preghiera, anzi ci ucciderà ambedue sul posto.

E Greg, Molly, la Signora Hudson... sarà una vera e propria strage degli innocenti.

Non posso rimanere ancora in questa casa, è troppo pericoloso, per me e per tutte le persone che amo.

Fuggirò stanotte stessa, ho messo da parte abbastanza denaro per permettermi di raggiungere Boston, mia sorella Harrieth. Le dirò la verità su tutte le sofferenze che ho patito negli ultimi nove anni, sono certo che mi acciglierà a casa sua a braccia aperte

So di causarle molti problemi, ma non ho scielta e poi... non posso pensare solo e sempre agli altri.

Rimetto a posto la cartellina esattamente come l'ho trovata, esco in fretta e furia da quella stanza infernale e mi fiondo nella soffitta che da diversi anni è la mia stanza.

In un cassetto del mio armadio c'è la borsa da viaggio che anni prima ho usato per trasferirmi qui. La sparo sul letto dopo averla aperta e lancio con tutte le mie energie e forze brancate di vestiti a caso, non ho tempo per scegliere cosa posso portare con me o lasciare qui.

Solo una foto che mi ritrae con i mie amici... ragazzi, mi dispiace andarmene e lasciarvi qui, conosciervi, essere vostro amico è stato uno dei piaceri più grandi della mia vita, ma non posso più restare qui, lo faccio anche per voi.

Fatta la valigia e dopo avervi cucito all'interno tutto quello che sono riuscito a mettere da parte in questi anni, mi metto a sedere sul letto.

Andarmene mi spezza il cuore... non rivedrò mai più il mio Sherlock... il ragazzo che mi ha sentire per la prima volta il sangue nelle vene, che mi ha fatto battere il cuore... se me ne vado sarà alla completa mercè di Jim.

Ma è anche vero che almeno... non avrà guai a causa mia, questo dovrebbe consolarmi almeno un po' e invece mi fa stare anche peggio.

La consapevolezza di non poter più vedere quegli occhi azzurro ghiaccio, sentire il profumo di fiori di quei riccioli d'ebano, essere stretto da un abbraccio d'amore da quelle braccia magre ma forti, e assaggiare quelle labbra che sembrano state scolpite da uno scultore greco... è peggio di una lacerazione ai polmoni.

Una ferita che fa soffrire in modo lancinante prima che sopraggiunga la morte.Vorrei davvero avere una ferita come una lacerazione ai tessuti polmonari sul piano fisico.

Almeno la mia agonia durerebbe solo un quarto d'ora, invece...

La porta d'ingresso si apre.

Jim dev'essere tornato a casa. Nascondo la valigia sotto il letto nel caso dovesse salire da me.

Certo, lui non si reca mai negli ''alloggi della servitù'', ma conosciendolo è meglio essere prudenti.

''John, vieni qui.''- scendo lentamente le scale cercando di respirare normalmente e di non lasciargli capire di essere terrorizzato.

''Desideri?''- gli domando guardandolo negli occhi. Non so perchè ma non riesco ad essere tranquillo.

Jim infila una mano in tasca... oddio, è il mio orologio!!!

Dev'essersi staccato ieri sera mentre cercavo di non farmi vedere, e lui l'ha trovato!!!

Stavolta non era una scarpetta, ma un orologio, ma anzichè aiutare i due innamorati a ricongiungersi avrebbe distrutto le loro vite.

''Sai dov'era? A casa di una persona che mi interessa e che non c'era...''- sembra un drago sputafuoco. Ho paura.

Che farà adesso? Ci ucciderà tutti e due?

No, ti prego!!!

Torturami, uccidimi, fammi quello che ti pare, ma Sherlock lascialo in pace.

''Oh, tranquillo non ti tocco...''- cosa?-:'' ma non pensare di passarla liscia. Oggi stesso lascierai questa casa e non ci entrerai mai più. Non m'importa cosa farai o dove andrai, ma ti consiglio di stare lontano da Sherlock.''

Dal momento che ti sei lavato le mani di me e della mia vita non sta a te decidere chi posso o non posso frequentare. Meglio che mi affretti a recuperare la mia borsa e andarmene di qui, prima che si renda conto che invece di danneggiarmi mi sta favorendo.

Dopo tre minuti sono fuori da casa, stavolta per sempre.

Da una parte sono ben contento di andarmene, ma dall'altra è sconforto allo stato puro.

Devo trovare un posto dove andare, un modo per continuare ad andare a scuola e mantenere l'impiego in caffetteria.

Un gioco da ragazzi, cosa volete che sia...

''John.''- mi volto e vedo Greg che corre dietro di me, raggiungendomi-:''Che ci fai con quel borsone? Non mi dirai che sei scappato di casa.''

Perchè questa bella idea non mi è venuta qualche anno fa?

''No, Jim mi ha buttato fuori di casa. Ha scoperto che ero con Sherlock, ieri sera.''- rispondo. Il mio amico sembra sdegnato da cio. Poi però si addolcisce e mi chiede-:''Hai un posto dove andare? Potresti venire a stare da me per qualche tempo.''- mi propone.

Rifiuto. Non voglio creargli altri problemi, ha gia fatto molto per me.

''Non temere, troverò un posto dove andare, non sarà facile ma...''

''Senti, se ti interessa la signora Hudson ha aquistato una casa dove c'è un appartamento libero e sta cercando degli inquilini.''- tutto sommato forse la buona sorte ogni tanto si ricorda di me-:'' non so qual'è il prezzo, ma sono sicuro che a te farà un prezzo eccezionale. Ti adora come se fossi suo nipote...''

Sono arrivato all'indirizzo che mi ha dato Greg.

221B di Baker Street, un quartiere di lusso, spero vivamente di potermelo permettere. Anche se mi andava bene anche qualcosa di più umile, mi basta avere che abbia un tetto, qualche finestra e una porta, se è una villa o una stamberga non importa.

Suono al campanello e la signora Hudson mi apre. Prima mi abbraccia e poi trattiene un imprecazione per quello che Jim mi ha fatto passare e continua a farmi passare tuttora.

La seguo fino al piano di sopra dove c'è un salotto abbastanza comodo con un camino, due poltrone, una scrivania e comunica con una cucina.

''La tua camera è al piano superiore, nel caso ti servisse qualcosa io sono di sotto.''

Questa casa è davvero bellissima, meglio di quanto potessi immaginare... forse non sarà necessario lasciare Londra e con lei, tutto quello che ho costruito in questi anni.

E' sera.

Non ricordo quand'è stata l'ultima volta che dopo cena mi sono accoccolato sul divano a fare i compiti con intorno come uniche compagnie la pace e il silenzio.

Ho gia cenato con la signora Hudson e sono solo le nove, di solito non finisco mai prima delle undici.

''Caro...''- la signora Hudson si è affacciata sulla porta-:'' c'è qualcuno per te.''

Sherlock!!!!

''Che ci fai qui?''- gli domando correndogli incontro.

''Ho saputo da mio fratello.''- e lui sarebbe un mostro privo di emozioni e sentimenti? Baggianate. In breve lo metto in guardia su cosa ho trovato in camera di Jim e che deve stare attento.

''... ti prego, sii molto cauto. A sottovalutare Jim c'è il rischio di farsi molto male.''

''Lo so. Ma sono l'unico in grado di tenergli testa, malgrado sia più giovane di lui, non devi preoccuparti per me.''- vorrei avere la sua forza, la sua sicurezza arrogante.

Parla di Jim come se si trattasse di un gioco a chi è più intelligente.

''Hai davvero intenzione di andartene?''- mi guarda come se mi volesse implorare di restare con lui.

Se me ne vado però... è solo per proteggerti. Non voglio che ti capiti qualcosa in ogni caso, ma non potrei vivere con la consapevolezza di essere stato la causa della tua rovina.

''Forse...''

''Non sarà necessario. Se quel tipo vuole la guerra.... che combattimento sia.''- fa lui risoluto-:'' vuoi aiutarmi?''

''Se ti fa piacere...''- parole che non ho nemmeno avuto tempo di pensare che le ho gia pronunciate-:'' e se non ci riuscissimo?''

''Faremo sempre in tempo ad andarcene da qualche parte, dove nessuno ci conoscie e dove nemmeno lui potrà scovarci. Io non ho nessuno d'importante qui a Londra, posso andarmene tranquillamente in qualsiasi momento.''

''E a tua madre e tuo fratello non pensi?''- gli domando.

''Tanto non succederà.''- è sicuro. E se è sicuro lui... sono sicuro anch'io, sento che andrà tutto bene.

E' mezzanotte, di nuovo, ma stavolta Cenerentola non deve scappare per non essere sorpresa dalla matrigna e dalle sorellastre. Io e Sherlock non abbiamo fatto altro che chiaccherare per tutto il tempo del più e del meno.

''E' molto tardi, non per mandarti via...''- vorrei che tu rimanessi qui per sempre, vorrei svegliarmi ogni mattina accanto a te, ogni cosa che tu faccia, anche il gesto più piccolo ed insignificante, vorrei condividerlo con te-:'' ma dovresti tornare a casa. I tuoi saranno in pena per te.''

''Li ho gia avvisati che stanotte avrei dormito a casa di un amico.''- sono così felice che tu prenda le decisioni che contano dopo avermi consultato...

Eppure sono contento.

''Anzi, facciamo una cosa... per una sera dimentichiamo tutto, va bene?''- magari... niente più Jim, niente problemi, preoccupazioni...-:'' dimentichiamoci di tutto. Tu non fai tre lavori a nemmeno diciotto anni, io non faccio il consulente investigativo fratello di uno destinato ad essere il governo inglese... tu frequenti la facoltà di medicina e io affitto barche ai turisti.''

Poi mi tira a se e preme sulle mie labbra le sue.

Come sono finito sdraiato sul divano con lui sopra di me?

Non lo so proprio... so solo che la mattina seguente mi sono svegliato ancora abbracciato a lui. 

  
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