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Autore: Ludo_Vicious    30/06/2012    5 recensioni
Cosa credi di fare, Scott? Fermati finché sei in tempo. Ma non lo fai. Corri, spalanchi la porta di legno che cade, per quanto è malmessa. Un topo zampetta tranquillamente fuori. Tuo padre appare stupito. Poi ghigna:
-E ora il mio tuo figlio cerca di difendere l’inutile madre. Sei stato uno sbaglio, un errore, Scott. Non hai mai avuto ciò che volevo. Un disonore per la famiglia, uno stupido, uno scarto. Una vergogna per tutti.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Scott
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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-Hai sofferto da piccolo, vero?
 



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E ritorni indietro negli anni, in quel periodo in cui non sapevi nemmeno così era la felicità. Urla invadono la stanza, una cucina abbozzata fra scarti di case altrui e oggetti trovati nella spazzatura. Un piccolo bambino si protegge la testa con le braccine fragili.
-Un' inetta e una lurida stronza ho come moglie!

Uno schiocco violento e un gemito, tuo padre ha di nuovo alzato le mani su tua madre.  

La porta si apre, esce un disco bianco che vola e s’infrange sopra di te, i cocci ti rimbalzano sulla soffice chioma rossa. Non senti dolore per i tagli che il piatto ti provoca, non è niente paragonato a quello che hai dentro.  La porta si richiude violenta, fai soltanto in tempo a vedere il volto rabbioso di tuo padre che afferra la maniglia.
Tua madre è chiusa là dentro, insieme a quell’uomo che ha sposato. Non ce la fai a chiamarlo padre, un padre non ti picchierebbe con la cinta da ubriaco. Non menerebbe la propria consorte con brutale violenza.

Lei non piange, sai che gli occhi che hai ereditato da lei ora sono opachi, offuscati dalle lacrime. Ma non non cadranno mai.

E’ orgogliosa e forte, l’ammiri per questo, vorresti essere come lei. Ma sei solo un bambino, Scott. Non sopporti questa limitazione, di essere troppo piccolo per fare niente. Per salvare tua madre. Un moto di coraggio t’invade il petto, ti scalda il cuore; non hai mai provato qualcosa di così puro e intenso.

Ti alzi, un’espressione combattiva in volto, deturpato dalla rabbia e dall’orgoglio. Cosa credi di fare, Scott? Fermati finché sei in tempo. Ma non lo fai. Corri, spalanchi la porta di legno che cade, per quanto è malmessa. Un topo zampetta tranquillamente fuori. Tuo padre appare stupito. Poi ghigna:

-E ora nostro figlio cerca di difendere l’inutile madre. Sei stato uno sbaglio, un errore, Scott. Non hai mai avuto ciò che volevo. Ti manca coraggio, crudeltà, astuzia, tutto per andare avanti nella vita e onorare il nome della tua famiglia. Un disonore per la famiglia, uno stupido, uno scarto. Una vergogna per tutti.

Ascolti rabbioso mentre parla. Sarà vero, Scott? Poi ti avventi contro di lui, mollandogli un pugno. Colpisci a caso e il braccio ti è torto dietro la schiena. Urli e piangi.  Uno schiaffo e le lacrime vengono tinte di rosso vermiglio. Poi senti di essere sollevato in aria, come se la gravità non esistesse. Ma esiste ancora, perché ricadi su una sedia, che si rompe, riempiendoti di schegge su tutto il corpo. Macchiandoti di minuscoli puntini rossi, sangue che inizia a scendere copioso.

Tuo padre se ne va, agguantata una birra, scuotendo la testa.  Tua madre si alza, si tampona le ferite e ti guarda preoccupata. Fai segno di star bene con la mano, ti vuoi dimostrare un uomo coraggioso anche a soli cinque anni. La donna telefona alla polizia, come ogni giorno da qualche mese a questa parte. Ma oggi è diverso, lo noti.  Dopo una mezz’ora, il tempo di pulirti di tutto il sangue e i graffi uno schiocco secco ti fa alzare la testa di scatto, entrano due uomini in divisa. 

Uno dai penetranti occhi ghiaccio ti guarda, poi corre da tuo padre in salone. Lo arresta, vedi il suo volto furioso prima di svenire.

Gli anni passano, sai che è morto in una rissa nel carcere, abbattuto come un cane rabbioso.

La notizia non ti sconvolge più di tanto, l’indifferenza prende il sopravvento.

Ma non è la stessa reazione di quando scopri che tua madre sta per morire, rosicchiata da dentro a causa di tumore. Serve un intervento drastico, ma tu con il tuo misero lavoro non riesci ad andare avanti, figuriamoci a mettere tua madre sotto i ferri per salvarsi. E la tua progenitrice spira fra le tue braccia, qualche mese dopo, in una pallida mattina d’Aprile. Non ti sentirai mai pulito con te stesso, avrai sempre la colpa di quella morte, secondo te.

Sei solo, solo in mezzo ad una città che se ne frega dei poveri bastardelli ed orfani come te. I tuoi amici, se mai ce ne sono stati, sono felici nella loro vita monotona, con mogli, figli e cene felici con i parenti. Sei schifato da tutta questa perfezione, dopo la tua fallita esperienza familiare. Non vuoi soffrire ancora. E lasci scorrere la tua vita, Scott, fra alcool, droga e lussuria ogni notte. Oramai non c’è più il furbo luccichio nei tuoi occhi, come quando tua madre viveva con te.

Sei diventato l’ombra di te stesso, che si trascina lentamente verso il baratro oscuro della vita.

Sei felice di quel che sei, Scott?
 
 ----



Guardi Dawn che ti fissa ansiosa, le sue mani sulle tue. E’ affetto quello che stai provando Scott? Puoi realmente permetterti di amare qualcuno? Sei guasto, il tuo cuore è rimasto arido e freddo per troppo tempo. Ti manca quel qualcosa che spinge le persone ad amarsi, Zoey e Mike ad innamorarsi l’uno dell’altra, Chris ad amare se stesso e B a volere bene a Dawn. Sei solo e nessuno potrà mai cambiare questa cosa.
 
-Scegline una, che aspetti?!
Ringhi nervoso alla ragazza bionda, indicando un mucchio di palle di neve accanto a te. Ignorare è l’unico modo che hai per fuggire dai ricordi.
 
Solo.

 
 


 
Mh..grazie alla recensione sicuramente apprezzata di  Gwendolyn , ho modificato alcune imprecisioni che mi ha fatto notare. Graie mille sul serio, fa sempre bene ricevere questi commenti né positivi né negativi, migliorano sicuramente il modo di scrivere e di rileggere, cosa che, se avessi fatto anche ieri, mi avrebbe aiutato a evitare questi errori.
Nel caso non si capisse, l’episodio è narrato nella sfida nei ghiacci, la terza. Quando Dawn afferra le mani di Scott e fa questa insolita domanda. LòL
Grazie a chi ha letto, recensito, seguito la storia, o anche a chi soltato è arrivato fino a qui.
Jah Rastafari.
                                                                          Ludo_Vicious
   
 
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