Il poliziotto mi salutò e ordinai alla cameriera di accompagnarlo alla porta. Nella testa mi balenava, insistente ed assillante, una sola domanda, alla quale proprio non riuscivo a dare una risposta: Perchè? Perchè se ne era andato senza dire niente a nessuno? Perchè mi aveva lasciata sola, col cuore dolente in petto?
Ma soprattutto dove era andato? E quando sarebbe tornato?
Un brivido mi scosse. "E se non tornasse più?".
Al solo pensiero sarei voluta sprofondare, o buttarmi a terra e gridare il suo nome finchè non me lo fossi ritrovato davanti, bello come il sole, e con quel sorriso, uno di quelli che solo gli angeli sanno fare. "Ehi mamma, va tutto bene. Sono di nuovo qui, calmati."
Il pensiero della sua voce calda e ovattata bastò a infondermi di nuovo quel coraggio e quella speranza di cui avevo bisogno e mi cullò dolcemente, fino a farmi addormentare.