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Autore: funnynurse    16/01/2007    11 recensioni
Ron ed Hermione si sono lasciati. Sono 3 anni che non si vedono... ora lui sta tornando a casa dopo una lunga assenza. Cosa scoprirà al suo ritorno? Una storia d'amore, ambientata dopo qualche anno dalla sconfitta di Lord Voldemort. E una R/Hr,ma compaiono anche Harry/Ginny e gli altri personaggi.E' la mia primissima ff. siate clementi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RON ED HERMIONE, UNA PAZZA STORIA D'AMORE... CON SORPRESA!!!.
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CAPITOLO 1: RITORNO A CASA.
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“Non posso crederci. Sto tornando..
Appoggio la testa al finestrino, davanti a me nuvole leggermente rosse si lasciano attraversare. Armoniose, candide, sconfinate. Un tramonto lontano, il sole che, con i suoi ultimi raggi illumina dolcemente l’orizzonte, dove il mio sguardo si perde. Sotto di me l’oceano, quell’oceano che ho cercato disperatamente di frapporre tra di noi, quell’oceano in cui ho cercato di annegare il ricordo della tua immagine, che prepotente ogni notte torna a popolare i miei sogni agitati,quasi a farsi beffe di me..
Sono passati tre anni, dall’ultima volta che ci siamo visti, eppure riesco ancora a sentire il profumo dei tuoi capelli mentre con la bocca scivolavo lentamente sul tuo collo, i tuoi respiri leggeri, via via sempre più veloci quando le mie mani passavano sulla tua pelle liscia, vellutata, fresca, che si infuocava al tocco delle mie dita..
Ripenso al tempo trascorso in America, a New Orleans, una città incredibile, un turbinio di gente, musica, parole colori, feste. Tutto molto divertente, le persone che ho conosciuto.Niente, di quello che ho fatto, visto e vissuto in quella città poteva farmi ripensare a te. Hermione. Per un po’ ho creduto davvero di poterti dimenticare, di poter allontanare il dolore, di poter ricucire le ferite. Ma ora, ora che sono qui, su questo maledetto aereo, intrappolato su questo sedile troppo stretto per il mio metro e novanta di statura mi sento come risucchiato dalla spirale del passato. Ora che la distanza è ormai breve sento il fiume dei ricordi, fino ad oggi rimasto tranquillo in un angolo remoto della mia testa, che inizia ad agitarsi, a sfondare gli argini e le dighe che ho innalzato per riuscire a proteggermi. E senza più quegli argini sento che l’ondata dei miei sentimenti sta per sorprendermi, per sopraffarmi..
Mi alzo, vado verso il bagno, intorno a me persone sconosciute, ragazzi, adulti, bambini che dormono sereni. Entro nella toilette, butto la testa sotto l’acqua ghiacciata del rubinetto… mi riprendo leggermente, mi guardo allo specchio, sono cambiato? I capelli sono sempre rossi, ma leggermente più scuri rispetto ai tempi di Hogwarts. Le lentiggini sono più rade, le guance più ispide. Sono cresciuto? Senz’altro sono più alto e non più tanto magro, le spalle si sono allargate e sotto la maglia i muscoli degli addominali sono più in rilievo, i pettorali più ampi. Frutto di ore e ore di instancabili allenamenti di Quidditch. Adesso, a ventidue anni, sono portiere titolare dei Chudley Cannons, la squadra per cui sin da bambino ho sempre tifato e della quale tenevo un poster gigante davanti al letto della mia stanza, alla Tana..
Ritorno al mio posto. Un’hostess molto carina mi si avvicina:.
- Tutto bene signor Weasley?-.
- Si grazie.-.
- La informo che l’atterraggio è previsto per le 22, manca circa un’ora-.
Annuisco distratto, le sorrido, mi sorride. Potrei chiederle il numero di telefono, perché no? Lo capisco dal modo in cui mi guarda, come mi hanno guardato decine di altre ragazze, in America, e nei cui sguardi mi sono perso, nei cui intimi abbracci mi sono lasciato andare, cercando ogni volta di non paragonarli ai tuoi, inutilmente..
Rivivo nella mia testa, tutte le tappe della nostra storia. Il settimo anno, dopo la fine della guerra, che grazie al cielo abbiamo vinto, affianco ad Harry, e dalla quale siamo usciti con solo qualche graffio, ho fatto raccolta di tutto il mio coraggio e all’ombra della nostra quercia, con le orecchie rosse più del fuoco e le mani tremanti, ti ho abbracciato e ti ho semplicemente detto.
– Ti amo Hermione - , tu hai alzato lo sguardo e mi hai sorriso e senza rispondere mi hai baciato. Sento ancora i peli della nuca che si rizzano sul mio collo e la sensazione di toccare il cielo con un dito. Solo dopo quel bacio hai risposto – anch’io Ron- ..
Rivedo la notte della nostra prima volta, la mia prima volta, il modo goffo e imbarazzato con il quale ti ho spogliata, facendo saltare qualche bottone della tua camicia, per il tremore delle mie mani, la mia paura di farti male, il tuo tenero abbraccio, l’eccitazione di quel momento, di me che con il cuore gonfio d’amore ti facevo finalmente mia per sempre. E le volte successive con meno timidezza e sempre più passione, il piacere di sentire i tuoi battiti accelerati e… il trovare il piacere insieme a te, lo stare abbracciati poi per ore a coccolarci..
Sono un idiota. Un vero idiota. Tutto questo non c’è più né mai ci sarà. Questo è quanto e pensarci non migliorerà le cose. Ma perché sono tornato? Semplice, la stagione di quidditch è finita e manco casa da tre anni. Oramai non avevo più scuse da inventare e poi, in fondo voglio rivedere Londra, i miei fratelli, mia madre, mio padre e Harry. Lui l’anno scorso si è sposato.. con Ginny, la mia piccola sorellina Ginny. Mi avevano invitato naturalmente al matrimonio, ma non potevo tornare, era ancora troppo presto e non potevo rischiare di incontrare lei…Se sarò fortunato riuscirò ad evitare di incontrarla anche questa volta, passerò le vacanze dai miei, starò con Harry e Ginny, e poi tornerò a New Orleans. Forse..
Guardo fuori, vedo le luci della città sempre più vicine. Londra, mi è mancata accidenti. Sopra di me l’avviso di allacciare le cinture di sicurezza inizia a lampeggiare, mi risveglio dai miei pensieri. Le allaccio, inizia la fase di discesa, seguita da un atterraggio forse un po’ troppo brusco, ma in perfetto orario. Sono tornato..
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All’interno della grande sala dell’aeroporto decine di persone attendono impazienti di poter riabbracciare i loro cari. Vedo ragazze innamorate che corrono tra le braccia dei loro fidanzati, dei loro mariti. Sorridono e promettono di non stare mai più così lontani uno dall’altro. Quasi senza rendermene conto mi guardo intorno speranzoso. Lei non c’è. E perché mai dovrebbe esserci? Ronald Weasley, sei il più grosso imbecille della storia. Mi avvio in silenzio verso l’uscita, e mi ritrovo avvolto dalla leggera brezza del Giugno londinese. Sono a casa.
  
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