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Autore: SweetNemy    01/07/2012    2 recensioni
Sapete quando si dice che la vita riserva sempre delle sorprese? Beh, a volte esse sono davvero strane, così questa ragazza che odiava la sua vita monotona in un inutile quartiere della California, si ritrovò ad affrontare un viaggio tra lo spazio e il tempo su un isola che in realtà non esiste!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14. Una strana verità
-Perché non lo troverà mai? Ha detto che ha capito chi è stato... – disse Hermos nella sua ingenuità
-Hermos, la persona che gli ha salvato la vita è ora un grande atleta.
-Come un grande atleta? Se è famoso deve averlo visto per televisione. –disse Thomas sicuro di sé.
-Non può averlo visto per televisione, e anche se l’ha visto non lo riconoscerebbe di sicuro.
-Mamma potresti essere più chiara?
-Non mi sembra il caso, Tom. Oggi lo chiamo e lo invito a casa, in modo da potergli parlare direttamente.
Mentre quella strana discussione continuava, Luca era sempre più convinto di ciò che sospettava e quindi decise di chiamare una persona. Sì, secondo lui la persona che l’aveva salvato quel giorno era la stessa che aveva sempre cercato e voluto accanto a sé, ma che non ha mai potuto vedere: suo fratello.
Anche se secondo la legge non poteva, chiamò suo fratello Giulio, che abitava a Parigi con sua madre.
-Pronto?
-Ciao Giulio, sono Luca.
-Chi? Non conosco nessun Luca!
-Sono tuo fratello. – disse con voce tremante. In quel momento nemmeno sapeva perché reagisse così.
-Cosa ti serve?
-Sei stato tu a salvarmi la vita sei anni fa?
-Io non ti ho mai visto! Sono sempre stato con la mamma a Parigi, mentre tu con papà a San Diego. Non ci siamo mai visti, quindi non ti ho mai potuto salvare la vita. Ciao.
-Aspe... – non riuscì a finire di parlare che il destinatario del suo messaggio aveva già riattaccato.
Era chiaro che non voleva sapere niente di suo fratello. Loro non si erano mai parlati, tranne una volta quando uno aveva quattro anni e l’altro cinque e mezzo. Ora erano adulti e mentre Luca desidererebbe rivedere sua madre e suo fratello, Giulio, troppo preso dalla sua vita nella sua azienda di moda, desiderava solo vedere soldi! Neanche di sua madre s’importava, ormai. Gli seccava infatti, anche cenare con lei, ma quella sera fu tutto diverso. C’erano delle domande che mettevano quasi in imbarazzo il giovane.
-Ciao Giulietto! Ho preparato la cena! – disse sua madre felice, poi continuò dopo aver visto il suo sguardo – qualcosa non va con l’azienda?
-No, tutto bene con l’azienda. Ma ho ricevuto una telefonata inaspettata e strana.
-Da parte di chi? Dai nonni in Italia? Da qualche casa di moda americana? Da alcuni stilisti che vogliono parlare o lavorare con te? Dai giornalisti? Dai fotografi? – e sarebbe potuta andare avanti ancora, ma fortunatamente Giulio la fermò.
-Mamma! Ho detto che non c’entra l’azienda! – disse urlando, poi continuò a bassa voce e con lo sguardo basso. –Mi ha chiamato Luca.
-Luca? Chi è Luca?
-Tuo figlio, chi altrimenti?
-Oh, il mio bambino. Chissà come sta! Cosa ti ha detto?
-Mi ha chiesto se sono stato io a salvargli la vita sei anni fa.
-Ha rischiato di perdere la vita? Quel buono a nulla di suo padre! Ma perché pensava che gli avessi salvato la vita?
-Non lo so. Ho riattaccato subito!
Mentre Giulio parlava annoiato con sua madre, Luca ricevette una chiamata dalla signora Jessie, la madre di Evelyn e Thomas che gli disse di venire a casa sua oggi pomeriggio.
Quelle poche ore che dividevano dall’incontro passarono molto rapidamente e qualcuno bussò alla porta di casa Daven.
-Oh, ciao. Tu devi essere Luca. Accomodati.
-La ringrazio per avermi invitato, deve dirmi qualcosa?
-In realtà sì. Innanzitutto ti ringrazio per aver salvato la vita a mio figlio – disse accomodandosi. – e poi volevo dirti che ho letto il biglietto che hai lasciato ad Hermos. Io so chi ti ha salvato la vita.
-Davvero? E chi?
-È stato mio cognato, ovvero il fratello di mio marito. L’ho saputo perché sei anni fa era solo un ragazzo di vent’anni e si ritrovò qui a raccontare tutto ciò. Lui avrebbe voluto raccontarti cosa ti è successo, ma doveva partire.
-E per dove?
-Himalaya. Era un assistente di montagna con altri tre, andato lì per accompagnare un atleta che cercava di scalare l’Everest.
-Wow. E cosa gli è successo?
-Durante una bufera di neve l’atleta non ce l’ha fatta, mentre i quattro ragazzi si sono salvati e dopo tanti brutti momenti in ospedale si sono salvati e ora stanno bene. Ognuno di loro smise di scalare, anche la più semplice montagna, ma la passione restò sempre. Dopo ciò ritornò qui per Natale e poi non l’ho più rivisto. Disse però che c’era un modo per rintracciarlo, disse di guardare nel vestito di una buona azione per sapere dov’è.
-Forse dovrei guardare nella mia tuta da trekking. Quella che indossavo in quella gara.
-Sì, credo che dovresti.
-D’accordo, vado! Grazie di tutto. Arrivederci. – disse andando via.
Mentre nell’entrata quella discussione si chiudeva, Evelyn dal piano di sopra chiedeva ad Hermos di salire:
-Hermos, ho bisogno di una mano col disegno di arte.
-Disegno di arte? Sei bravo a disegnare? – chiese Thomas.
-Vuoi scherzare? Hermos è un artista!
Hermos venne trascinato sopra da Evelyn senza capire.
-Cosa dovrei aiutarti a fare?
-Scemo! Era solo una scusa per stare un po’ da soli.
-Cos’è una scusa?
-Dire una bugia per fare un favore a se stessi. Ora però stai zitto e baciami amore mio.
I due si baciarono in modo passionale, poi staccandosi Hermos disse:
-Quando bacio le tue labbra sento il fuoco dell’inferno, ma allo stesso tempo sono in paradiso.
-Sarà perché l’amore non è né buono, né cattivo. È solo amore! Tra una settimana finirò la scuola e dopo aver fatto la maturità sarò davvero libera e avremo tutta l’estate con noi.
-Domani è sabato. Non vai a scuola.
-Hai ragione. Beh, stanotte sarà la nostra notte. Magari su una spiaggia.
-Mi da fastidio la sabbia, mi si infila dappertutto.
-Hermos! Ti sei svegliato pure tu, è?
-Perché stavo dormendo?
-Lascia perdere. Comunque se proprio non ti piace la spiaggia, potremmo andare nella campagna isolata.
-La campagna isolata?
-È un luogo deserto vicino alla montagna.
-Direi che è perfetto. – disse abbracciandola.
-Tu sei dannatamente perfetto!
-L’amore acceca gli occhi. Non esiste la perfezione.
-Ti amo.
-Anch’io.
-Evelyn non è che potresti cedermi Hermos che ho voglia di batterlo ai videogame!
-Thomas sei patetico. Comunque abbiamo finito col disegno. È tutto tuo.
Così si concluse anche quella giornata, in modo direi perfetto!


Sperooo vi sia piaciuto.. . Chissà che faccia avrà sto Liam :3 ahahahah ciaoo :D
 
 
  
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