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Autore: Charlie_Rock    01/07/2012    3 recensioni
''È perfetto'', pensa Taemin ''È perfetto, è il momento.'' pensa, avvicinandosi impercettibilmente.
Minho se ne accorge, e non si allontana, spalanca gli occhi e la sua mente va in blackout. Taemin si avvicina ancora, e Minho non fugge ma fissa le sue labbra, allora l’idol chiude gli occhi -il cuore che batte nel petto così freneticamente da far tremare le ciglia- e socchiude appena le labbra per rilasciare il respiro che aveva intrappolato in gola fino a quel momento. Mai in tutta la sua vita ha sentito nello stomaco un groviglio così denso di emozioni, neppure la prima volta che ha fatto sesso. Il sospiro dolce di cioccolato di Taemin si infrange sul viso di Minho, facendolo quasi rabbrividire d’aspettativa. Un leggero rossore colora le guance di Taemin e Minho si perde ancora a guardare il suo viso, che non ha mai visto così da vicino e che gli fa salire il cuore in gola. Il tempo sembra fermarsi e Minho accarezza dolcemente la guancia di Taemin con il pollice. E si avvicina ancora.
''Potrebbe essere l’ultima occasione.''
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Taemin
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Parte: 2 di (presumibilmente) 5
Personaggi:
Lee Taemin, Choi Minho, Kim 'Key' Kibum, Kim Jonghyun, (nominato Lee 'Onew' Jinki), con la partecipazione speciale di Kai degli EXO e di un adorabile personaggio originale che prende le sembranze di Jun Matsumoto (biondo).
Pairing:
2min, JongKey (accennato)
Warning
: Slash, AU, Het (accennato)
Beta
: bobbytank12223. La ringrazio dal profondo del cuove per sorbirsi le mie frociate coreane, i miei errori di battutitura e i miei periodi spropositatamente lunghi in cui ci si perderebbe anche con la bussola, limitandosi ad inondarmi di due punti.
Note:
Prima di tutto mi scuso per averci messo così tanto ç_ç In secondo luogo questo è un capitolo di passaggio, inizialmente doveva essere legato alla terza parte, che però sarebbe uscita veramente TROPPO lunga, quindi mi dispiace, dovete sorbirvelo da solo .-. 
Buona lettura~

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~Ocean Waves







III  Il cielo stellato

-La sua schiena si sta spellando,- dice Taemin a Kai, attraverso il telefono.
È una nuova mattina sull’isola: sono nuovamente al mare. Lui, lasciato il resto del gruppo sulla spiaggia,  si è ritirato sugli scogli per  accettare la chiamata di Jong-In.
-ha dei piccoli brandelli di pelle morta e delle chiazze più chiare dove ha già tolto la pelle bruciata.- continua, assorto nella sua descrizione.
-Bleah!- sputa fuori Kai, disgustato.
-Vorrei spellarlo...-
-Che schifo!-
Taemin sospira, -Mi sembra una cosa che potrebbe fare il suo ragazzo...-

Anche Kai sospira: Taemin sembra proprio preso da questo Minho, e quella specie di tira e molla che si è istaurato tra i sta, delle volte, riducendo il biondo una ragazzina sdolcinata, quando probabilmente, in un altro contesto, avrebbe già mandato a quel paese il più grande.
-Fallo allora.-
-È qualcosa di troppo… Intimo!-, esclama Taemin.
-Devi spellarlo, non succhiarglielo. Da quello che ho capito state sempre appiccicati! Non penso che si sconvolga se gli strappi qualche pezzo di pelle morta.-
-Non siamo sempre appiccicati! Ci siamo abbracciati veramente per la prima volta ieri notte! E poi è una cosa mia…-
-Tu e le tue fisime da pazzo.-
Taemin ride, -Se le tue fan scoprissero quanto poco aegyo hai in realtà, secondo me ti abbandonerebbero tutte.-
-Io ho aegyo! È solo che tu mi fai sempre cadere le braccia!-
Taemin ride nuovamente. –Ti voglio bene Jong.-, gli dice, tornando serio.
Una delle cose di cui si è accorto, stando a Jeju, è la profondità del rapporto che ha instaurato con Kai. Vorrebbe veramente condividere con lui tutti i bei momenti che sta trascorrendo, e non attraverso un telefono: vorrebbe vederlo seduto sulla roccia al suo fianco, con il vento che gli scompiglia capelli corvini, e il sorriso canzonatorio stampato in viso. Della sua vita reale, Kai, è ciò che gli manca più profondamente.
-Ti voglio bene anche io, hyung.-, risponde quest’ultimo, usando l’onorifico che Taemin sente solo in occasioni speciali. –Ora devo andare, dobbiamo ricominciare le prove… Mentre tu ti gratti, noi qui lavoriamo!-
Taemin ride di nuovo –Salutami tutti! E di’ a Jinki hyung che sto bene, e di non preoccuparsi troppo per me!-
-Consideralo fatto, ci sentiamo dopo…O domani. Ciao Raggio di sole!-
Kai aggancia; Taemin non ha potuto fare a meno di sorridere, sentendo quel nomignolo pronunciato da lui. Detto da Kai, “Raggio di sole” gli sembra finalmente combaciare, essere la stessa persona con Taemin.

Tornato all’ombrellone, Minho, Jonghyun, Key e Choon Hee sono in acqua-Jun invece è sdraiato sul suo asciugamano e sembra dormire, crogiolandosi sotto il sole come una lucertola. Taemin si siede a gambe incrociate sull’asciugamano affianco al suo.

Le due madri non si sono unite a loro neanche oggi, avendo già programmato una rimpatriata con vecchie compagne delle superiori. Le due donne in questi giorni paiono ringiovanite: Taemin è contento che anche loro si stiano godendo appieno la vacanza, magari con meno seghe mentali di lui.
-Cosa ti turba, Raggio di sole?-

La voce di Jun gli giunge ovattata dalla spugna dell’asciugamano su cui ha la faccia premuta, ma comunque abbastanza alta ed improvvisa da farlo sobbalzare.
-Pensavo dormissi.- risponde, evitando la domanda.
-Ci stavo provando, ma quelli fanno un casino allucinante.-
“Quelli”, in effetti, benché abbastanza lontani dalla riva, parlano e ridono così sguaiatamente che per ascoltare i loro discorsi Taemin non ha bisogno di sforzarsi. Key e Choon Hee, presi sulle spalle rispettivamente da Minho e Jonghyun, si stanno impegnando in una sorta di lotta, cercando di far cadere in acqua l’altro.

Sembra una cosa divertente…”, pensa Taemin. Magari, dopo, si farà anche lui prendere sulle spalle da Minho, per giocare.

Jun si solleva sui gomiti, affondandoli nella sabbia.

 -Comunque,- esordisce, riattraendo l’attenzione dell’idol dopo qualche attimo di silenzio, in cui entrambi hanno osservato i ragazzi in acqua,–cosa ti turba, Raggio di sole?-
-Nulla.- risponde Taemin, mentendo spudoratamente, pur consapevole che anche Jun lo sa, perché quel ragazzo è veramente troppo intelligente, ma magari deciderà di lasciar correre.
-Faccio finta di crederti. Ma solo perché non mi piace obbligare la gente a parlare.- risponde, infatti, quest’ultimo, con aria tranquilla.
-Non capisco più chi sono.- sputa fuori Taemin, spalancando poi gli occhi, come se quelle parole si fossero gettate da sole fuori dalla sua bocca. Jun si volta verso di lui, sorridendogli dolcemente.
-Sputa il rospo, o ti andrà di traverso.- gli dice, ormai accortosi di quanto sia tremendo il bisogno che ha che Taemin di parlare con qualcuno.
-Questo posto mi confonde. È un po’ un casino… Ci sono decine di sfaccettature diverse nel macello che è la mia testa.-, quasi piagnucola Taemin.
-Mmm, sai cos’è un locus amoenus?-
-Eh? In che lingua parli?-
Jun ridacchia. –Latino. Locus amoenus, letteralmente, significa “luogo ameno, ridente”.

In letteratura il luogo ameno è uno scenario topico, paesaggi pastorali, idilliaci, che solitamente fanno da sfondo a sofferenze interiori, o a scene edonistiche. Molti letterati, solitamente animi più riflessivi e profondi degli altri, per sfuggire alle fin troppo reali sofferenze e problemi della vita e rinchiudersi nella propria interiorità, hanno scelto di vivere la propria vita in un luoghi che somigliassero a quelli rappresentati nei loro scritti. Solitamente erano anche alla ricerca dell’amore puro, ed  invece trovavano solo baldracche e giovinetti… Ma questo è un dettaglio che non credo ti riguardi.-
Taemin scuote la testa, divertito dall’ultima battuta. –Cosa intendi hyung ? Nel senso… Perché, il resto, dovrebbe avere a che fare con me?-
-Avevi già qualche crisi interiore: d’altronde, ormai sei adulto, la frenesia dei primi anni di debutto è passata… Quindi è ovvio che cominci a farti qualche domanda sul tuo lavoro, e sulla tua vita. Ora che sei in questo luogo, simile per certi versi ai locui amoeni letterari, credo che sia normale che i tuoi dubbi siano risaliti in superficie… Che tu abbia cominciato a scavare, appunto, nella tua “interiorità”.-
Taemin processa per un qualche secondo le parole del compagno, e si accorge che ha ragione. Jun è sempre pieno di sorprese: si chiede se frequenti la facoltà di psicologia, visto il suo intuito.
-Parli come un libro, lo sai hyung?-
Jun ride di gusto: -Qualche volta ci sta: il registro linguistico deve andare di pari passo con la materia trattata.-
-Si vede che tua madre è una professoressa di letteratura.-
-Dici?- domanda Jun, con un sorrisino ironico.
Taemin si lascia andare sull’asciugamano, sdraiandosi, e portandosi le mani sopra la testa per stiracchiarsi. La sabbia sotto la sua schiena è morbida e calda: si agita un po’ in modo tale che prenda la forma del suo corpo. Il cielo sopra di lui è di un azzurro così intenso che sembra dipinto; sente le risate, e il vento lo accarezza, come una fresca mano delicata.
-Vorrei rimanere qui per sempre.- dice, più a se stesso che a Jun
-Non servirebbe a niente,- dice Jun, con un sorriso gentile –non serve rifugiarsi qui per scappare dalla realtà, perché prima o poi dovrai fronteggiarla. Ti conviene sfruttare questa pace per risolvere i tuoi conflitti interiori, così poi potrai sopportare quelli reali. Presumo che la tua vita da idol non sia così semplice come appare sugli schermi.-
-No, non lo è.-
-Ma credo anche che sia una bella vita, e quello che vuoi veramente. Non butteresti mai tutto per qualche onda e un po’ di verde... No, ragazzino?-
Taemin sorride: -No, forse no...-
-
Devi trovare il giusto mezzo tra la tua realtà con i suoi problemi e questa realtà con la sua tranquillità; devi capire che hai bisogno di entrambi gli aspetti, per vivere. Poi, come direbbe il vecchio Orazio, Autarkeia, l’autosufficienza del saggio: non devi essere legato a niente così profondamente da identificare te stesso con esso. Devi, fondamentalmente, bastarti, sempre e comunque. Impara questi due concetti mentre sei qui, e quando sarai a casa o in qualunque altro posto, saprai sempre chi sei.-
Taemin rimane un altro po’ in silenzio, senza pensare più a niente in realtà: il suo cervello è entrato in standby per un po’, e deve assimilare il sovraccarico di informazioni complesse che gli hai fornito Jun, mentre oltretutto il sole gli frigge i neuroni.

-Voi siete fortunati a stare qui.-
Jun ride: -Tutto è relativo. Tu la vedi così, ma, per esempio, Minho se ne vuole andare: il suo locus amoenus è Seul.-
-Ma è pazzo! Perché dovrebbe volersene andare da un posto così?!- esclama Taemin.
-Per tanti motivi… Ma tanto ci sono i suo complessi strani, a mantenerlo ancorato all’isola.-
-Perché Key cerca di mandarlo via? È il suo migliore amico, no? Non dovrebbe spronarlo a realizzare il suo sogno?-
-Tz, anche Kibum ha le sue brave seghe mentali, e non mette mano in quelle di Minho per non vedersele rinfacciare contro. Pensa che ha una cotta per Jonghyun da un anno e mezzo, e se n’è sempre stato con le mani in mano, esattamente come Minho per andare a Seul.-
Taemin spalanca gli occhi a quella notizia: –COSA?-
-Eheh…- Jun si gratta la nuca imbarazzato: -Forse non avrei dovuto dirti di Key e Jonghyun... Fa’ finta di non aver sentito nulla.-
Sul volto di Taemin si apre un sorriso malandrino mentre annuisce.
Pochi minuti dopo, tempo in cui Taemin si informava sulla relazione Jongkey, Kibum esce dall’acqua.
-Di che parlate?- urla dal bagnasciuga, facendo una corsetta per afferrare il proprio telo da mare ed avvolgercisi.
-Locui amoeni.- mente candidamente Jun, con un sorriso.
Taemin scoppia a ridere, Key guarda male entrambi.
-Sei un fattone Jun!.. Non traviare anche Taemin, con la tua filosofia creativa.-
Jun ride: -Non per niente il mio personaggio Disney preferito è Rafiki! Asante sana co-co banana1!- dice, canticchiando l’ultima parte con lo stesso tono da folgorato della scimmia sciamano.
Taemin, che non ha smesso un secondo di ridere, ha le lacrime agli occhi mentre cerca di cantare a sua volta “Ho tante noci di cocco splendide2”. Key li guarda dall’alto e scuote la testa con un sorriso: ormai sono andati.


Gli altri ragazzi escono dall’acqua. Jonghyun si getta un asciugamano sulla spalle, si siede sul quello di Choon Hee aprendo le gambe per farla sedere tra esse e coprila con il proprio telo da mare. Taemin osserva interessato Key che cambia posto per mettersi il più lontano possibile dalla coppia, e gioca con dei granelli di sabbia giusto per distogliere lo sguardo dai fidanzatini ridacchianti. Taemin prova un moto di tenerezza, e vorrebbe alzarsi ad abbracciarlo, ma un corpo gelato gli si appiccica all’improvviso contro schiena, facendolo urlare e saltare. Sente la risata di Minho dietro di sé, e cerca di divincolarsi dalla sua presa ferrea e bagnata: un Choi Minho completamente fradicio lo sta stringendo a sé, da dietro, e Taemin, minacciandolo di morte, cerca di allontanarlo-ma l’unica cosa che ottiene sono altre risate, anche da parte dei loro amici. Quando si arrende, abbandonandosi tra le sue braccia, Minho lo lascia e si siede al suo fianco, facendogli passare un braccio sulle spalle, e tirandoselo nuovamente addosso. Taemin gli lancia un’occhiata interrogativa.
-Sei caldo ed io ho freddo.- risponde, alzando le spalle con nonchalance, Minho.
L’idea dell’asciugamano blu scuro del moro, lasciato abbandonato sulla sabbia, non sfiora Taemin neanche per un secondo: quindi gli si stringe contro, cercando di trasmettergli il proprio calore. Minho infila una mano tra i suoi capelli biondi -che rimangono morbidi anche se pieni di sale- e li accarezza pigramente, sulla nuca, facendolo sospirare. Il moro sente il sospiro caldo di Taemin infrangersi sulla pelle bagnata e sensibile del collo, causandogli un brivido che finisce all’altezza del suo stomaco e gli fa contorcere piacevolmente gli intestini.
Più tempo passa con Taemin più le sue difese si abbassano. Spera che nessuno faccia caso a loro (anche se sa perfettamente che Jun, Key e Choon Hee non si perdono una loro mossa), mentre lui cerca di non far caso a sé stesso ed al suo comportamento rischioso.
-Stavamo pensando,- esordisce Jonghyun, -io e Minho, che magari questa notte potremmo fare una serata uomini! A mio parere una vacanza non è tale senza una sana sbronza!-
Taemin batte le mani: -Approvo!-
Minho scuote la testa: -Chi sa perché me lo aspettavo.-
-Insinui che abbia l’aria da ubriacone?- protesta Taemin, mettendo il broncio e dandogli una gomitata sul fianco.
-Io? Non oserei mai!- ribatte, ironico, Minho.
-Io ci sono!- li interrompe Key, consapevole che potrebbero andare avanti per ore.
-Anche io ovviamente! Porto gli alcoolici, roba buona!- dice Jun, con un gran sorriso bonario.
-Quindi in terrazza da me?- propone Minho.

*

 

Sono le nove e mezza quando Minho e Taemin salgono la scala a chiocciola dietro il garage per preparare il terrazzo. Minho piazza le torce antizanzare e accende le candele; Taemin apre lo sdraio di plastica bianco che aveva sotto braccio, e, mentre Minho fa un secondo viaggio per prendere altre sedie e qualche cuscino di nascosto dal divano, ne approfitta per guardarsi intorno. La luna in cielo è solo un piccolo spicchio bianco, di cui riesce persino a distinguere i crateri; la campagna intorno a lui è nera: oltre la luce tremolante delle fiaccole non riesce a vedere niente. Ma persino l’oscurità, in quel luogo, non è spaventosa come l’ignoto, ma è una calda coperta avvolgente. Il silenzio è innaturale per lui, abituato alla città, al rumore delle macchine anche in piena notte. Ora, invece, sente solo il rumore del mare, e il canto discontinuo di qualche grillo lontano, immerso nella campagna. Si lascia cadere sulla sdraio e chiude gli occhi, per concentrarsi su i suoni che sente. Quando li riapre, si trova faccia a faccia con il cielo, che non aveva ancora notato, e gli manca il respiro dalla vastità di quello che si trova di fronte. Riesce a distinguere la Via Lattea: è un fiume di diamanti che solca il cielo nero, trapuntato di così tante stelle da rendergli impossibile riconoscere anche quelle quattro costellazioni che conosce. Sotto l’immensità dell’universo, per la prima volta, si sente veramente piccolo.
-Che bello il cielo.- esala, a voce bassa.
-Già.- risponde Minho.
Taemin sobbalza, come ormai è abituato a fare. –Perché diamine sei così furtivo tu?-
Minho ride: -È divertente prenderti alla sprovvista.-
Poggia le due sdraio che tiene sotto braccio a terra, e le apre, per poi sdraiarsi su una delle due e piantare gli occhi al cielo.
-Quella è la costellazione del Cigno, nove stelle che formano la Croce del Nord.- dice, indicando un gruppo di stelle che per Taemin è assolutamente indistinguibile. –Lì c’è Venere,- dice poi indicando un altro punto, - lo distingui perché è più luminoso. L’Orsa Maggiore è lì, invece, con la Stella Polare.-

Fa una pausa, guardando il cielo attento, studiandolo come se potesse conoscerne i segreti.

- In mezzo alla via Lattea, opposta al Grande Carro, c’è Cassiopea, la vedi? È una W!- dice, indicandogli un altro punto.
Taemin strizza gli occhi più volte, ma quello che riesce a vedere sono sempre solo un ammasso di stelle indistinte, globi infuocati a migliaia di anni luce.
-Ti piace l’astronomia?- domanda Taemin, a bassa voce, e solo ora si rende conto che stanno bisbigliando. Sussurrano con un timore reverenziale simile a quello che si usa in chiesa, ma loro, anziché sotto le volte affrescate, sono sotto quelle celesti, migliori di qualunque opera d’arte umana.
-Mi piace l’universo.- risponde Minho.
Taemin non capisce la necessità della precisazione: -Cioè?-
-Mi piace la fisica, studiare l’infinitamente piccolo per conosce i misteri dell’universo: il Big Bang, le galassie, le supernove, i buchi neri, l’antimateria, i raggi cosmici…-
La voce di Minho vibra di emozione mentre parla, e Taemin la percepisce: -Se il mio professore di fisica avesse avuto un briciolo della tua passione, forse mi avrebbe fatto amare la sua materia.-
Minho ridacchia e si volta verso l’idol: -
La matematica e la fisica, insieme alla chimica anche, sono le discipline più belle. Se non solo le “leggi della natura”, ma pure la nostra vita, fossero basate su queste, sarebbe tutto più semplice. Con regole e dati, se il problema è svolgibile, vuol dire che hai tutto per risolverlo: devi solo applicare delle formule e la razionalità. Se no, è impossibile e basta. Chiaro, semplice, lineare.-
-Non sarebbe anche un po’ monotono?-
-Non so, forse. Sarebbe tutto meno “passionale”, imprevedibile e totalizzante… Tutto più razionale.- “Meno devastante, meno doloroso”, aggiunge tacitamente.
-Avverto una nota di pessimismo in tutto ciò.-
-Tu credi? Sarà “il pessimismo della ragione contrapposto all’ottimismo della speranza”.- dice il moro, citando una frase che non si ricorda dove ha sentito.
-Vuoi dire che vivi una vita senza speranza?- domanda Taemin, sorpreso.
–No, non così radicalmente.- risponde Minho, sorridendo.
“Ed è per questo che continuo a rimanere ferito,” pensa, “perché continuo a sperare.”
Taemin fissa ancora il cielo: la sdraio non è comodissima e, anche con il telo da mare poggiato sopra, la spina dorsale sfrega contro la plastica dura, ma sta bene. La notte non è afosa come il giorno, ma fresca e frizzante per via del mare, quasi fredda. Lui si stringe nelle braccia, sorridendo nell’oscurità umida che lo avvolge, mentre guarda in alto, verso le stelle che sembrano così vicine, grandi e incantate. Pensa alle stelle che stanno esplodendo in quel momento, alle particelle che viaggiano per l’universo trasportando i suoi segreti e, forse, capisce perché Minho la trovi una cosa così affascinante.
-Perché non sei entrato alla facoltà di fisica?-
Sente Minho sospirare: -Solo quella di Seul permette facilmente lo sbocco lavorativo che desidero.-
Minho desidera da tutta la vita fuggire da quell’isola, andare a vivere a Seul. Alle superiori ha cominciato a rifinire i dettagli del suo sogno, aggiungendoci la facoltà di fisica, la sua laurea e la specializzazione come fisico delle particelle, e magari un lavoro al CERN di Ginevra: uno dei più grandi istituti di ricerca al mondo.
-Devi proprio essere legato a quest’isola, se non te ne sei ancora andato per andare a caccia di raggi cosmici.- scherza Taemin, pensando che forse Jun si è sbagliato sul conto di Minho.
-Se fosse per me, me ne sarei già andato.- sorride il moro.
Taemin si volta, cercando il suo viso nell’oscurità, riuscendo solo a vederne i contorni: -Se fosse così te ne saresti veramente già andato.- dice serio.
Cala il silenzio, perché Taemin ha ragione ma Minho non glielo vuole dire.
Lui non si mette più in gioco se non ha sicurezze, Seul non gliene ha mai date nessuna: a che pro cercare di realizzare il proprio sogno se non si crede di poterci riuscire? A quel punto si rimarrebbe persino senza poter sognare e sperare in qualcosa di più bello.
Cala nuovamente il silenzio, accompagnato dal canto dei grilli e dal frusciare sinuoso delle fronde degli alberi. Ogni notizia che Taemin raccoglie su Minho sembra il tassello di un puzzle che bisogna collocare al posto giusto.
Minho è bianco e nero assieme. È il ragazzo sfrontato, divertente e dolce che si mostra, e quello silenzioso ed insicuro che lascia trasparire a volte. Taemin comincia a capirlo: ora deve solo trovare i pezzi per incastrare le due metà antitetiche del puzzle.
-Stella cadente!- urla poi, improvvisamente, riscuotendosi dalle proprie elucubrazioni mentali ed indicando con un dito la scia luminosa appena scomparsa.
-Esprimi un desiderio entro cinque secondi o non puoi più!- lo avvisa Minho, quasi con reale preoccupazione, anche se quella regola l’hanno persino inventata lui e sua sorella.
Taemin strizza gli occhi e, per la prima volta in vita sua, non esprime un desiderio che riguardi la danza, il palco o la sua carriera: desidera semplicemente essere felice come in quel momento, in quel luogo, con le stesse persone, per tutta la vita.


*

 

Il primo ad arrivare per “la serata uomini” è Jonghyun, seguito da Jun. L’ultimo è Key, che giunge almeno un’ ora dopo e, quando Taemin lo vede, resta a bocca aperta. Avendolo sempre visto al mare, prima di quel momento non ha mai potuto ammirare Kim Kibum al meglio di sé stesso. Il suo look è abbastanza semplice, adatto ad una serata tra amici, ma allo stesso tempo curato nei minimi particolari. Ha dell’eyeliner nero intorno agli occhi, che rende il suo sguardo felino e magnetico, e i capelli sono perfettamente piastrati ed in ordine, a differenza di come li ha la mattina al mare. Indossa degli skinny jeans aderentissimi che fasciano le sue gambe lunghe e magre alla perfezione e una canotta larga, con il taglio delle maniche molto ampio, che lascia scoperta un sacco di pelle. Taemin lo trova assolutamente uno schianto. Jonghyun fa un’espressione pensierosa storcendo la bocca, ma quando Key, dopo essersi scusato per il ritardo, incrocia il suo sguardo, gli sorride: il suo tipico sorriso in cui non mostra i denti, ma appiattisce le labbra e tira su gli angoli della bocca. Batte una mano sulla plastica della sdraio su cui è seduto, per far intendere a Key di andare ad accomodarsi al suo fianco. Kibum non se lo fa ripetere due volte. Taemin osserva la scena con un sorriso sornione e cerca lo sguardo di Jun, che sta sorridendo a sua volta e, scambiando uno sguardo complice con il biondo, si preme il dito indice sulle labbra, come a fargli intendere di mantenere il segreto.

Verso l’una e mezzo del mattino, la “roba buona”’ portata da Jun comincia a farsi sentire. Taemin è seduto su una sdraio con ai propri piedi Minho che ha la testa poggiata sulle sue cosce, tra le quali Taemin stringe una bottiglia di vodka al limone, che, a piccoli sorsi, è già stata vuotata per metà. Key è seduto ancora vicino a Jonghyun e mandano giù uno shot di tequila dietro l’altro. Jun ha uno sdraio tutto per sé e una bottiglia Jack Daniel’s stretta tra le dita.
Gli argomenti di conversazione si sono fatti confusi, sempre meno seri e logici, finché Jonghyun non decide di tirare fuori un nuovo argomento.

-Taaaeeeminniee!- urla, alzando un braccio –Voglio sapere il torpido della vita da star!-
-Torbido.-, corregge Jun, per riflesso incondizionato.
-Quello che è!- lo liquida Jonghyun, con un gesto della mano, tornando a concentrarsi sul volto di Taemin.
Tutti, in realtà, sono concentrati sul volto di Taemin.
-Cosa volete sapere?- domanda quest’ultimo.
-Droga, sesso e rock ‘n’ roll!- risponde con un sorriso da dinosauro Jonghyun.
-Droga non ne gira, troppi controlli.- risponde immediatamente Taemin.
Minho gira il collo, dolorosamente, quasi a 180°, per poter incrociare lo sguardo di Taemin: -E per il sesso?- domanda, facendo arrossire il biondo.
Minho lo trova assolutamente adorabile e decide di infierire: -Prima volta: quando e con chi?-
L’idol si porta la bottiglia di vodka alle labbra, beve un piccolo sorso e poi mordicchia il collo di vetro, senza distogliere gli occhi dallo sguardo malizioso del moro.
-Quattordici anni, con Kai.- risponde secco, e poi beve un altro sorso.
-Chi stava sotto?- si intromette Jonghyun, beccandosi un colpo da Key perché “certe cose non si chiedono!”.
Taemin guarda nuovamente Minho, lo vede attendere una risposta ed allora lo accontenta: -Io…- bisbiglia, con un filo di voce, ma tutti lo sentono.
L’idol è solitamente esuberante e malizioso: questa sua faccia imbarazzata è nuova. Minho ha l’istinto di abbracciarlo, ma non è abbastanza ubriaco da farlo senza un motivo logico.
-Non è stata una bella esperienza, comunque.- continua a raccontare Taemin, -Ha fatto più male che altro.-
-Anche la mia prima volta è stata così.- lo informa Key, in tono comprensivo.
Taemin lancia uno sguardo interrogativo a Minho, che capisce cosa si stia chiedendo. –Sedici anni,- gli dice con un ghigno, -con uno che ci sapeva decisamente fare.-
Taemin spalanca gli occhi –Stavi sotto?!- domanda stupito.
Minho ride: -All’inizio sì.- risponde, lanciandogli un’occhiata carica di sottintesi. È abbastanza ubriaco da provarci spudoratamente.
Key li osserva poco distante, con uno sguardo compiaciuto. Tra qualche altro sorso l’alcool farà il suo lavoro e, se Dio vuole, Taemin e Minho si ritroveranno l’uno tra le braccia dell’altro a scopare come conigli, finalmente.
Jonghyun e Key continuano a tartassare Taemin di domande, invadendo la sua privacy, ma a Taemin non dà fastidio. Elenca qualche altro nome famoso tra le proprie conquiste, e Key si spiaccica una mano sulla bocca per non urlare eccitato quando il più piccolo nomina Choi Siwon (che oltretutto, a quanto pare, ha fatto ubriacare e si è portato a letto per scommessa con Kai), e si risparmia le domande sulla lunghezza ad un momento in cui Jonghyun non sarà al suo fianco.

Mentre gli altri ridono, Minho ha nascosto la testa tra le ginocchia. Improvvisamente non gli interessa più la vita sessuale di Taemin per vederlo arrossire in quel modo adorabile, improvvisamente è solo stupidamente geloso di tutte quelle mani che l’hanno toccato, di quelle persone che l’hanno baciato e se lo sono portate a letto, perché lui non potrà mai averlo come lo hanno loro. Perché anche se lo facesse suo lì, sull’isola, è certo che loro se lo riprenderebbero, una volta tornato a Seul. Questo gli fa male.
-C’è qualcuno in particolare che ti interessa ora?- domanda poi Key, e, anche se Minho vorrebbe tapparsi le orecchie per non ascoltare i discorsi di Taemin, in realtà le ha bene aperte, per non perdersi neanche una parola, in una sorta di masochismo.
Dopo aver sentito la domanda Taemin immerge una mano nei capelli castani di Minho e li accarezza.
-Ti sembrano domande da fare!- esclama Jonghyun, senza dare il tempo a Taemin di rispondere, scimmiottando Key e dandogli un colpo esattamente come il biondo aveva fatto prima.
-Yah!- esclama Kibum, restituendogli il colpo.
Cominciano a litigare, facendo cadere la domanda di Kibum nel silenzio, con grande sollievo di Taemin, che in risposta, comunque, continua ad accarezzare in capelli di Minho, facendolo rilassare sotto il proprio tocco.

*

Alle quattro del mattino le donne, che erano andate a fare da qualche parte qualcosa che i ragazzi non ricordano minimamente, tornano a casa, e, siccome vogliono dormire, costringono anche i ragazzi, a suon di urla di Choon Hee, a finire la “festa”. Jun va a casa di Key; Jonghyun, con un sorriso sornione, si infila di soppiatto nella camera della propria ragazza. Taemin e Minho rimangono da soli sulla terrazza, nella stessa posizione in cui li ha trovati Choon Hee, quando è salita a protestare: Minho sdraiato e Taemin accoccolato tra le sue gambe aperte, la testa poggiata sulla sua spalla e la schiena contro suo petto. Minho gli accarezza lentamente un braccio con i polpastrelli ruvidi, facendolo rabbrividire appena, ma è una sensazione piacevole.

Sono finiti così quando, mentre Taemin accarezzava i capelli di Minho, l’idol ha deciso di starsi annoiando perché il moro non parlava da un po’, ed allora ha stretto il pugno tra i suoi capelli ed ha tirato all’indietro, costringendo Minho ad alzare la testa. Quest’ultimo, insultandolo, gli ha afferrato il braccio conficcandogli le unghie nella carne, facendolo esclamare di dolore tra le risate e costringendolo a lasciarlo. Poi Minho si è voltato verso di lui, ghignando, e gli ha afferrato il davanti della t-shirt, tirandolo verso di sé, facendolo cadere a terra, al proprio fianco, con un tonfo sordo, sopra un povero pacchetto di patatine che era scoppiato facendo un gran casino. Allora Taemin, sempre ridendo, si è buttato a peso morto addosso a Minho, facendolo cadere all’indietro e battere la testa contro le piastrelle. -Aish!- aveva urlato questo, e con un colpo di reni aveva ribaltato la situazione, spalmandosi addosso a Taemin che, tra le risate e l’alcool, sdraiato a terra con le braccia e le gambe spalancate a mo’ di stella marina, con il peso del moro addosso e la sua risata calda nell’orecchio, non si sarebbe potuto ribellare neanche volendo. Jun aveva sbattuto la mano a terra per tre volte, come nel wrestling, decretando che Minho era il campione e prendendogli un braccio alzandolo in aria in segno di vittoria. Allora Minho si era alzato e aveva rubato il posto a Taemin sulla sdraio, lanciandogli un sorrisino vittorioso, con sguardo di sfida. L’idol si era alzato da terra, con il fiatone per via delle risate, e aveva preso anche la rincorsa prima di buttarsi sopra di lui, rischiando di farli cadere giù o di rompere la sdraio. Dopo vari movimenti anomali, qualche insulto, risate troppo alte e gomiti in posti dolorosi, avevano trovato una posizione perfetta, e una mano grande di Minho, completamente aperta così da poter toccare più pelle possibile -perché era finalmente abbastanza ubriaco-, si era adagiata sullo stomaco di Taemin, per metà scoperto dalla maglietta che in tutto quel casino si era alzata.
Ed ora erano ancora lì, più o meno nella stessa posizione: Minho con la testa svuotata grazie alla vodka, e Taemin che cerca di metter insieme un pensiero complesso con così tanto impegno che la sua testa potrebbe quasi ronzare come un computer acceso.

-Dovevo dirti qualcosa.- dice improvvisamente Taemin, con la voce roca ed impastata per l’alcool e per il troppo silenzio. Era cosa che gli è venuta in mente quando Key gli ha chiesto se c’è alcuno che adesso gli piace, era una cosa importante.
-Dimmi.- lo esorta Minho, ed anche la sua voce è più bassa e graffiante del solito, più eccitante.
-Cazzo, non me lo ricordo!- protesta Taemin, -C’entrava che ti voglio scopare.- dice, e poi si morde con forza un labbro, perché questo non glielo doveva dire.
A Minho va di traverso la saliva. –Cosa?-
Taemin si volta, infilandogli i gomiti appuntiti nelle costole e facendo un gran casino, per trovasi pancia contro pancia ed occhi negli occhi, perché se l’è ricordato -più o meno- e glielo deve dire.
-Era che sei tu.- esala, sorridendo imbarazzato, e Minho non riesce a capire cosa caspita intenda perché, subito dopo aver parlato, Taemin si avventa sulle sue labbra.
I loro volti si scontrano in un contatto doloroso, denti contro labbra, in un movimento convulso. Riescono a trovare una sorta di equilibrio quando Taemin spalanca la bocca ed anche Minho fa lo stesso, e le loro lingue si incontrano a metà strada, umide e calde, e si scontrano. La bocca di Taemin sa di vodka e patatine alla paprika, e dovrebbe essere un sapore disgustoso, ma a Minho non interessa. Cerca di tirarsi contro il corpo di Taemin, mentre affonda con la lingua dentro la sua bocca, sentendo il suo calore. Taemin cerca di trovare una posizione più comoda e i due movimenti addizionati li fanno finire per terra, con un tonfo sordo, Minho sopra Taemin. Le loro bocche non si separano neanche per un secondo. Taemin, quando sbattono a terra, morde con forza il labbro inferiore di Minho e poi lo succhia nella propria bocca, tra le labbra carnose. Non si fermano per prendere aria, per capire cos’è stato quell’improvviso dolore al fianco, per asciugare la saliva che cola lungo i loro menti. Ora, non si fermerebbero mai. Ma, cadendo, hanno rovesciato una bottiglia di tequila, ed il liquido cola sul pavimento piastrellato vicino alle loro teste, puzzando l’aria. L’odore dell’alcool si infila nelle narici di Taemin, che ha bevuto veramente troppo per sopportarlo. Tira i capelli di Minho, per farlo allontanare.
-Hyung…- sospira, con il fiatone e le labbra gonfie e lucide per i morsi, con filo sottile di saliva collega ancora le loro bocche, e trema sotto lo sguardo liquido di desiderio di Minho.
-Mmm?-
-Devo vomitare.- geme, prima di alzarsi di scatto mollando una testata sul naso di Minho, e rigurgitare il contenuto del proprio stomaco nel prezioso vaso di gerani della signora Choi.

 

 

 

Note: 

1, 2 Sarebbero QUESTA e QUEST'ALTRA ''canzone'' de ''Il re leone'', anche se dubito che qualcuno di vuoi veramente non le conosca xD

Grazie a tutti coloro che hanno letto anche questo capitolo

  
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