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Autore: niallsmoon    01/07/2012    7 recensioni
"Sentivo il suo respiro affannoso sulle mie labbra e l’odore di tabacco nella sua bocca.
« Celine non possiamo. » Disse lui, a pochi centimetri dalle mie labbra.
« Non lo saprà nessuno.»
Non lo feci rispondere, lo avvicinai a me, eliminando ogni distanza tra le nostre labbra.
Le sue labbra erano carnose e morbide.
Appoggiai le braccia attorno al suo collo, lasciando la sua lingua entrare nella mia bocca."
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dear Celine.


Capitolo I
L'arrivo

 



« Buongiorno mattinieri, gli uccelli cinguettano felici negli alberi di Hyde Park e voi state ascoltando Hits Radio.»
La voce squillante dello speaker rimbombava nella mia camera, tastai velocemente il comodino, alla ricerca della sveglia per spegnerla.
Mi rigirai nel letto e mi riaddormentai.
 
« Sono le 7 e mezza del mattino, sempre su Hits Radio, la radio che non dorme mai!»
SETTE E MEZZA DEL MATTINO?
Urlai  ‘cazzo’ talmente ad alta voce che anche la Regina si sarebbe svegliata.
Ero in ritardo, il primo giorno di scuola.
Mi lavai velocemente, pettinai la mia lunga chioma bionda e misi una passata di mascara sulle folte ciglia.
Aprì l’armadio e mi misi velocemente quell’orribile divisa.
Presi la borsa e scesi in cucina.
« Buongiorno! »
Urlò mia mamma alla prese con i fornelli.
« Cià.»
Mi limitai io.
« Omelette con i mirtilli, proprio come piacciono a te.»
Disse mia mamma stampandomi un sonoro bacio nella guancia.
« Buongiorno cara.»
Disse mio padre avvicinandosi a mia madre e  baciandola.
« Per favore, sto mangiando.»
Dissi sarcastica guardandoli con un ghigno in faccia.
« Oh mia cara Celine, vedo che anche oggi sei di buon umore.»
Mi limitai a guardare mio padre in stile –Hai 5 secondi per scappare, prima che ti uccida con le mie stesse mani.-
Non finii di incenerire mio padre con lo sguardo che qualcuno mi abbracciò da dietro.
« Ciao stronzetta. Inizio a dire che essendo il tuo primo giorno nella mia scuola, non ti devi avvicinare né a me né a i miei amici. Non vogliamo primine di merda in mezzo alle palle.»
Niall, mio fratello. L’ho sempre odiato, o almeno da quando mi ricordo. A tre anni staccò la testa a tutta la mia collezione di orsacchiotti, a cinque anni impiccò tutte le mie barbie, a 8 anni mi disse che Babbo Natale non esisteva, a 11 anni mi disse che l’anno successivo sarei morta dissanguata, a 12 anni mi arrivò il ciclo e lui aveva fottutamente ragione, a 13 anni disse al mio ‘ragazzo’ che se si fosse avvicinato a me lo avrebbe fatto diventare uno gnomo da giardino.
Era la persona più gelosa che conoscessi, anche se non lo ammetteva mai,  si difendeva dicendo «Mi limito a far capire a quei ragazzi quanto tu sia una rompi coglioni.» Certo, certo.
Alla sua affermazione mi girai e lo guardai con disprezzo.
« Buongiorno testa di cazzo. Inizio a dire che non è la tua scuola. E per nessun motivo al mondo mi voglio avvicinare né a te né ai tuoi amici, visto il tuo quoziente intellettivo non credo che loro siano capaci di formulare una frase compiuta oltre a ‘Hei bro, tutto ok?’ oppure ‘Cazzo che bona’. Quindi direi che io non vi voglio in mezzo alle palle.»
Si staccò da me, fissandomi con i suoi occhi azzurri. Ecco forse gli occhi e i capelli erano le uniche cose che ci accumunavano.
Stava per mandarmi a quel paese quando mio padre ci urlò di smetterla e di filare in macchina per andare a scuola.
 
Arrivammo davanti al grande edificio, prima che potessi salire le scale mio fratello mi bloccò per un polso, facendomi girare.
« Io non ti conosco e tu non conosci me. Non siamo fratelli né parenti. Ok?»
« Ma chi ti vuole conoscere!»
Urlai mollando la presa ed entrando nell’edificio.
 
 

Niall’s POV.
 
Vidi mia sorella allontanarsi e sedersi in un muretto delle gradinate, aspettando qualche sua amica o che ne so.
Sentii qualcuno chiamarmi per nome, girai più volte la testa finchè non riconobbi un gruppo di ragazzi vicino all’ingresso.
Mi avvicinai salutando tutti con un abbraccio, dopo 3 mesi che non vedi i tuoi migliori amici è il minimo.
« Hei Horan, chi era quella figa che cercavi di abbordare prima? Perché me la vorrei portare a letto.»
Disse Harry, il riccio, seguito dalle risate da Liam, Louis e Zayn.
« Non provarci neanche.»
Mi limitai a dire.
« Oh Niall si è innamorato.»
Iniziò a cantilenare Louis.
« No.»
Risposi freddo.
« Quante volte ci sei stato? »
Chiese Zayn.
« E’ brava a letto?»
Domandò divertito Harry.
Li avrei presi a pugni tutti e quattro.
« Cazzo è mia sorella, coglioni!»
Impallidirono e fissavano me, lei, me, lei, me, come se  guardassero una partita di ping pong.
Notai che Celine si accorse che la stavano osservando e notai che arrossì.
« Smettetela.»
Dissi con tono minaccioso.
« Cioè…Niall…Tua sorella è…»
Liam lasciò la frase in sospeso, incontrando il mio sguardo omicida.
« INCREDIBILMENTE FIGA.»
Urlò divertito Harry, accompagnato dalle risate degli altri.
Gli diedi un calcio sonoro nelle palle.
Gli presi il colletto della camicia e lo avvicinai a me.
« Provaci con lei e puoi dire ciao al tuo amichetto laggiù.»
Harry mi guardò con aria di sfida.
« Hei piccolo Horan, non ci riuscirò io ma ci riuscirà lui.»
Disse indicando con la testa dietro di me.
Mollai il suo colletto e mi girai, notando un tipo flirtare con mia sorella.
« Chi è quel cazzone?»
Chiesi furiosamente ai miei amici.
« E’ uno dell’ultimo anno, non fare cazzate.»
Disse Zayn, accendendosi una sigaretta.
« Se tocca mia sorella gli faccio casino, e come.» Dissi lasciando i miei amici da soli e avvicinandomi a Celine.
 
« Celine, vieni che ti presento i miei amici.»
Mi guardò spaesata, poi guardò i miei amici, poi guardò di nuovo me.
« Cosa ti serve?»
Chiese secca.
O sai non voglio che perdi la verginità con un tipa dell’ultimo anno.
« Vieni.»
Dissi prendendola per il braccio e trascinandola verso il gruppo dei miei amici.
« Hei Celine, accettami la richiesta di amicizia su Facebook!»
Gli urlò con entusiasmo quel coglione del quinto anno.
« Certoo!»
Rispose lei, felice.
La strattonai ferocemente e mugugnò qualcosa.
« Tu non glie l’accetti l’amicizia, anzi lo blocchi e lo segnali. Intesi?»
« E non rompere il cazzo.»
Sbottò lei.
Arrivammo davanti ai miei amici, ai quali spuntò un enorme sorriso.
« Ragazzi lei è..»
« Ma che cazzo Niall!»
Urlò lei, impedendomi di finire la frase.
Tutti la guardarono sorpresi, compreso me.
« Mi si avvicina un figo dell’ultimo anno e tu mi porti via? Non puoi fare così con tutti i ragazzi che ci provano con me ! Non diventerò mai una suora, o una zitella con 38 gatti che le fanno compagnia.»
Mi sentii avvampare, notando gli sguardi divertiti dei miei amici, oh no, non mi avrebbe mai fatto una figura di merda con loro.
« Senti stronzetta, non voglio che perdi la verginità alla tua età.»
Mi fissò e iniziò a ridere.
« Credi seriamente che sia ancora vergine?»
Calò un silenzio totale, sbiancai al solo pensiero di lei che affannava sotto qualcuno.. Ora mi incazzo.
« Non ci credo manco se mi paghi.»
« Scorsa estate, 12 Luglio in Irlanda. Mamma e Papà erano andati da nonna, tu eri uscito con i tuoi amici per ubriacarti e io ero rimasta a casa. Ti ricordi che Mark non era venuto con voi perché stava male? In realtà era con me nel tuo letto.» Disse con un sorriso sghembo in faccia.
Senti la rabbia crescere dentro di me, le mascelle tendersi e le strinsi il polso.
Iniziò a ridere, buttando la testa all’indietro e scuotendo i suoi capelli biondi.
« Scherzavo coglione. Avevo passato quella sera a bere coca-cola e a guardare Gossip Girl. E Mark a vomitare nel cesso.  La tua dolce sorellina è ancora vergine.» Disse, schioccandomi un bacio nella guancia.
Le lasciai il polso, guardando un punto davanti a me, non definito.
« Comunque, sono Celine, la sorella vergine di Niall.»
Disse scherzando, porgendo la mano a tutti i miei amici.
Ero ancora troppo incazzato per dire o fare qualcosa.
« Io sono Harry e tu sei bellissima.»
Vidi che Celine abbassò lo sguardo e arrossì.
« Liam.»
Disse il biondo porgendole la mano.
« Sono Louis, ma chiamami Tommo o Lou. Comunque sei più simpatica di quel geloso di tuo fratello!»
Celine si limitò a mormorare «Grazie» e  arrossì di nuovo, stupida che non è altro.
Zayn finì la sua sigaretta, spense il mozzicone con la scarpa poi la guardò dall’alto al basso e si voltò, senza presentarsi né rivolgerle la parola.
Celine lo guardò male, con i suoi soliti sguardi –Hai 5 secondi per scappare, prima che ti uccida con le mie stesse mani.-
Meglio così, uno in meno. Ora dovevo calmare gli ormoni degli altri tre.
   
 
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