Bene spero che in questo o nello scorso capitolo riceverò una qualche recensione, almeno per sapere se scrivo decentemente o se devo ritirarmi da questo tipo di scrittura, grazie comunque a tutti quelli che l’hanno visualizzata e soprattutto a Stiahlia che ha inserito questa storia tra le seguite.
Questa fanfiction tratta temi sull' omosessualità, ovvero amore tra due individui dello stesso sesso, perciò chi non apprezza non commenti negativamente solo per questo, grazie.
La vita di coppia ha delle regole, noi le distruggiamo tutte
Essere presenti quando l’altro a bisogno di noi
Sbatté la testa contro il sedile, chiudendo gli occhi e passandosi le mani sul viso, stava maledicendo il compagno che tranquillo fissava l’eterna coda di fronte a loro, non poteva credere che ogni volta che bisognava andare a trovare quei maledetti genitori una coda infinita si estendeva per chilometri sino alla cittadella dal nome impronunciabile del Gales.Amava terribilmente Alles, lo amava con tutto il cuore per quello ogni volta che dovevano entrare a casa dei genitori lo buttava fuori dalla macchina e partiva per mete fin troppo conosciute, che prevedevano bar e stradine con qualche prostituta, pur di non incontrarli, perché sapeva che se l’avrebbe fatto avrebbe insultato quei vecchiacci fino a quando non avrebbero accettato la sessualità contorta del figlio.
Ma sapeva bene che il compagno non gli avrebbe più parlato offeso per essere di nuovo rimasto solo nel momento del bisogno, come sapeva che l’avrebbe fatto lo stesso se fosse rimasto e avesse insultato i suoi genitori, per il resto del viaggio per poi iniziare ad insultarlo e andando a nascondersi in camera da letto, chiudendo la porta a chiave e costringendo l’uomo a scalare un albero per poter dormire nel suo comodo letto.
- Vorrei sapere perché continuiamo ad andare da quei … dai tuoi genitori -
Desiderava con tutto il cuore il poter dire vecchiacci con tutta la sua libertà, ma non voleva passare ore di coda in silenzio solo per quella stupida parolina, che per altro era nulla in confronto agli insulti che riservava al suo amato compagno.
Gli aveva ripetuto troppe volte che non essendo il suo fidanzato, cosa che odiava visto che non poteva avere l’esclusiva totale su di lui, non aveva alcun bisogno di andar d’accordo con i suoi genitori, ma quello stupidone insisteva, chiedendogli incessantemente di accompagnarlo e rimanere con lui, minacciandolo di lasciarlo a secco per vari giorni, cosa che lo spaventava più di qualsiasi altra minaccia, a cui veniva come risposta qualche insulto o silenzi improvvisi.
- Voglio che almeno voi andiate d’accordo -
Un silenzioso sospiro fece da risposta al giovane ragazzo, che per niente sconvolto stava massaggiando con qualcuno, cosa che irritava ulteriormente l’umore del più grande.
Alles, ben prima di lui, oltre ad essere quasi diventato marito di sua madre, era stato con quel deficiente di suo fratello, che ogni santo giorno gli inviava messaggini diabetici e richieste d’incontrarsi alle fiere per mangiare qualcosa, ovviamente tutti quei messaggi non avevano mai risposte positive visto che il minore non poteva permettersi di toccare il tasto rispondi prima che il maggiore non avesse controllato il messaggio incriminato.
Il minore vide il suo amato cellulare volare fuori dal finestrino, ormai aveva perso il conto di quante volte aveva dovuto ricomprarsi a sue spese un nuovo cellulare, girandosi con tranquillità verso il maggiore.
- Oggi rimani ad affrontare i miei insieme a me? -
Ascoltò quella voce calda e implorante, chiedendosi come avrebbe potuto resistere se si sommava la faccia da cucciolo che il giovane aveva assunto.
- Neanche a morire -
Guardò il viso offeso del ragazzo allontanarsi, brontolando da solo e uscendo dalla macchina per raccogliere il cellulare, la coda era ancora lunga e loro avevano tutto il tempo per discutere.