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Autore: v91    01/07/2012    6 recensioni
Un piccolo quadretto famigliare che mostra come sarebbe potuta essere la vita di Remus e Tonks se non avessero perso la vita durante la battaglia ad Hogwarts. Per cercare un pò di frescura in queste calde giornate! Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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NEVE

-Teddy, vieni da papà!- Remus sorride felice al piccolo fagotto che sta incespicando nella sua direzione. Il pesante giubbotto che porta gli rende difficile muovere i primi, timidi passetti. Con tutta la neve che è caduta quest'anno, però, è meglio che sia coperto per bene, non voglio che mio figlio si prenda l'influenza. Parlo già come una madre ma ancora mi riesce difficile immedesimarmi in questo ruolo, sebbene sia passato ormai un anno. A Remus, invece, viene così naturale fare il padre. Era lui quello più preoccupato fra noi due, è persino fuggito quando gli ho rivelato di essere incinta, ma ora è un padre perfetto. E' come se fosse nato per ricoprire quel ruolo, mi chiedo come potesse essere convinto del contrario. Quando li vedo insieme, i miei due uomini, non posso non provare un moto d'orgoglio perchè, lo ammetto, è soprattutto merito mio se ora noi tre siamo una famiglia. Ho lottato a lungo e con fatica per convincere Remus che stavamo facendo la cosa giusta. Insieme abbiamo combattuto contro Lord Voldemort e l'abbiamo sconfitto. Da mesi, ormai, quello non è che un ricordo doloroso e insieme piacevole.

Ora è di nuovo inverno, fuori fa freddo, ha nevicato moltissimo quest'anno. Credo che presto ricomincerà. Remus voleva portare fuori Teddy, farlo giocare con la neve prima che stasera sorga la luna piena. E' così buffo mentre cerca di costruire un pupazzo di neve senza la bacchetta. Ha detto che voleva farlo per suo figlio. Temo, però, che non ci riuscirà se continua così. Teddy ride contento mentre osserva il padre fare le capriole a terra. Si bagnerà tutto così. Cerco di imprimere ogni immagine nella memoria. Tutto ciò che possiedo, tutto ciò che voglio, tutto ciò per cui ho lottato oggi è qui di fronte a me. Un sensazione calda e piacevole si irradia nel mio corpo. Remus si volta, mi vede, mi sorride. Gli si illuminano gli occhi quando sta con suo figlio, è così bello. Lo era anche prima, anche quando pensava di non essere degno di essere amato o di avere una famiglia, ma ora lo è anche di più. Ora che ha scoperto questa nuova parte di se stesso. Lo amo di più ogni giorno che passa. A volte temo che mi scoppierà il cuore tanto è pieno d'amore. Ma il cuore è un muscolo, non si spezza, non si frantuma, non avvizzisce, anche se a lungo ho pensato che fosse così. Il dolore che ho provato nei mesi in cui sono stata lontano da Remus, quando lui mi respingeva, quando era tra i mannari, hanno rafforzato il mio cuore. Ora non fa più male pensare a quei giorni, è come ricordare una triste storia che ti hanno raccontato quando eri molto piccolo: ne ricordi le sensazioni, ti rimane un vago senso di disagio, ma non provi più la sofferenza che ti attanaglia le viscere. Non quando l'uomo che ami è accanto a te e tiene in braccio vostro figlio.

Il piccolo Teddy è caduto con il viso nella neve, sta piangendo. Remus è subito accanto a lui, lo solleva e lo stringe forte forte a sé. In pochi minuti si è calmato. Mio marito è fantastico anche in questo. Ha su nostro figlio lo stesso effetto calmante che ha su di me. Quando mi viene vicino e sento il calore del suo corpo, ogni brutta emozione viene spazzata via dalla serenità. Anche Teddy, fin da quando era piccolo, smette di piangere subito se sente suo padre vicino.

E' già tornato a giocare. Ha sollevato un piccolo mucchietto di neve e ora Remus, che ha rinunciato a costruire il suo pupazzo senza magia, con la bacchetta la sta facendo svolazzare tutta intorno a Teddy che ride felice.

Prima di diventare madre non mi ero mai soffermata ad ascoltare la risata di un bambino. Ha qualcosa di magico. E' cristallina, melodiosa, bellissima. Così innocente e potente al tempo stesso. Lui non ha idea di cosa il mondo magico ha vissuto mentre lui era ancora immerso nel suo universo di giocattoli e pappine. Un giorno gli racconterò tutto, voglio che sappia ogni cosa di coloro che hanno lottato e, in alcuni casi, perso la vita per il futuro che per Teddy è diventato il presente.

Remus ha preso la macchina fotografica e sta scattando mille immagini di Teddy che gioca con la neve, di lui che sorride, di lui che cade e prova a rialzarsi. Da quando è nato ha questa strana e, per lui, insolita mania delle fotografie: non fa che scattarne ovunque e i soggetti sono sempre gli stessi, Teddy, Remus ed io. Non so cosa abbia intenzione di farne, non vuole farmi vedere dove finiscono, ma l'altra sera mentre tornavo in camera da letto, pronta per mettermi a dormire, ho visto che aveva tra le mani una specie di album che io non ho mai visto. Lo ha nascosto subito appena si è accorto della mia presenza e non ha voluto darmi spiegazioni. Si è limitato a sorridere con aria cospiratrice e a dirmi che un giorno lo capirò. Non so cos'abbia in mente, ma so che Remus soffre molto per non avere alcun ricordo e nessuna immagine dei suoi genitori, morti ormai da tempo. Credo che non voglia che succeda lo stesso a Teddy. Spero solo di essere venuta bene in quelle foto!

Mi sono distratta un attimo e ora non li vedo più, dove saranno finiti? Non faccio in tempo ad uscire dal portico che una palla di neve fredda e bagnata mi colpisce in pieno petto. Sento la risata fresca di Teddy che si unisce a quella profonda di Remus provenire da dietro la pianta del melo. Non posso fare a meno di scoppiare a ridere anche io.

-Dai, unisciti a noi. Abbiamo ancora un po' di tempo prima di sera.- mi chiama mio marito mentre vedo il suo sguardo rabbuiarsi solo un istante, prima che il piccolo Teddy catturi nuovamente la sua attenzione. Annuisco e rientro in casa per indossare un cappotto prima di unirmi ai giochi. Nel farlo passo davanti allo specchio che abbiamo affisso all'ingresso e non posso fare a meno di fermarmi a osservare la mia immagine. Sono più o meno quella di sempre, gli stesso capelli corti e rosa, gli stessi abiti un po' eccentrici, forse lo sguardo un po' più maturo e sereno. Di sicuro mi brillano gli occhi mentre accarezzo dolcemente il mio ventre pieno che già comincia a intravedersi sotto il maglione -Andiamo, piccola Altea, il tuo papà e il tuo fratellino ci aspettano.-






Salve a tutti!
Ho deciso di pubblicare questa one-shot per farmi perdonare il ritardo nell'aggiornamento della mia long su Remus (chi la segue sa di cosa parlo!:P). Proprio oggi pomeriggio, oppressa dal caldo, stavo ripensando a quei bei pomeriggi invernali quando cadeva la neve...allora mi sono ricordata di questa storia che avevo scritto mesi fa! Spero che vi piaccia...aspetto i vostri commenti! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)

  
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