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Domenica pomeriggio, un caldo insopportabile e nessuna vittima richiesta dal capo.
 

Ero sdraiato tranquillo sul divano, rigirandomi tra le mani la pistola, dopo averla montata e smontata ormai la terza volta, fino a quanto cominciò a vibrarmi il telefono che immediatamente portai all'orecchio senza neanche vedere chi fosse a chiamare.

-Ho ben due vittime, Malik.- non ci misi molto a riconoscere quella voce, dalla quale ormai da mesi, ricevo elenchi di persone, che per me restano soltanto pezzi di carne da macellare. 

-Arrivo subito.- e senza aspettare risposta, chiusi quella chiamata tanto aspettata, che poi tanto aspettata non era. La aspettavo soltanto perchè ormai, era la base della mia vita: l'assassinio. 

Infilai velocemente la maglietta, sistemai la pistola nella custodia di pelle assicurandomi di averla chiusa per bene e mi diressi spedito verso l'uscita di quell'appartamentino di centro Londra. 

Appena misi piede fuori, un tanfo di aria calda mi invase le narici, provocandomi ancora più caldo di quello che stavo provando di già. Arricciai il naso e tirando fuori dalla tasca le chiavi della macchina, mi diressi verso quest'ultima. Una ferrari, nera metalizzata, ben luccidata. Insomma, con ciò che ne ricavavo da Gaetano, il mio capo, me lo potevo perfettamente permettere. 

Così, misi velocemente in moto e nella frazione di pochi minuti, arrivai nel solito posto dove Gaetano si trova solitamente, lui ed il resto della banda.
Ero finito in una specie di mafia napoletana, trasferitasi in America dall'italia per dei problemi alquanto logici. Principalmente era composta da napoletani stessi,  di americani ne assume pochi, tra cui me. In un circolo del genere, non che si possano creare delle amicizie, certo che no, ma ho stretto un legame simile a quello dell'amicizia con Raffaele, un ragazzo napoletano di soli ventun anni. Una mira inestimabile, capace di spararti in un'occhio, dalla distanza che un proiettile ti permette e non credo che questa sia pratica, questo si chiama talento. Si trovava nel circolo già da prima il mio arrivo e da allora, Gaetano incaricava sempre me. Forse per la velocità, forse no, ma comunque rimaneva il fatto che Raffaele, è diventato il numero due. Infatti, da quel momento, ci è sempre stata della rivalità fra noi due, ma poco m'importa.
L'ho già detto, in un circolo del genere, non si possono creare delle amicizie.  

Scacciai dalla mente quei pensieri inutili e mi diressi verso l'entrata, dove incontrai una delle sue guardie che mi accompagnò da Gaetano. 

-Allora Malik, ora ti presento le vittime.- e come suo solito, dopo questa sua solita frase, ghignò. Tirò fuori le foto e cominciò: 

-Numero uno: sessantenne miliardario, villa enorme fuori città, conto in banca con cifre alle stelle.- e mi fece l'occhiolino.

-Numero due.- mi mostrò la foto e continuò. Raffigurava una ragazza sorridente con capelli tendenti al corvino e due occhi di un azzurro accecante. - Allison Swann, diciottenne, studentessa all'università di Parwhul.- diciottenne? Voleva veramente che assassinassi una ragazza appena diventata maggiorenne?

Zayn, ma che paranoie ti fai?

A te non deve interessare. Tu vai, la uccidi e ricevi i tuoi soldi. 

Ovvio, no? Sì, ovvio. 

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SPAZIO GENTE!
Allora, non so cosa sta sparando (?) il mio cervello, ma le mie Fan Fiction fanno impressione anche a me. o:
bbbbbbbbbene, questo prologo fa schifo ed è minuscolo, ma pazienza, sopravviverete! (?)
Me ne vado che mamma mi sta per tirare una pantofola in testa.

cccccciao. c:

#p