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Autore: denna    01/07/2012    5 recensioni
Una giornata apparentemente normale dei maghi della gilda n°1 di fiore si trasformerà in un’avventura mozzafiato tanto pericolosa quanto inaspettata.Il loro destino si intreccerà con un gruppo di misteriosi stranieri in kimono nero. Due ragazzi con caratteri molto diversi, accomunati da un assurdo colore di capelli, saranno costretti a far squadra. Tra gilde oscure, dei della morte, draghi e fragole umane, riusciranno i nostri eroi a fidarsi gli uni degli altri e salvare il loro mondo e non solo?
Consigliato a chi non è bastata la saga di Edolas. ;)
Prima fan fiction, senza pretese, volta solo a regalarvi una piacevole (spero) lettura.
[Fairy Tail X Bleach]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi qua! Volevo aspettare ancora un po', ma non ho resistito alla tentazione di aggiornare :) 
Buona lettura ^^.

Capitolo 1

 

Magnolia. Un giorno qualunque… Ma ancora per poco.

 
Lucy passeggiava contenta lungo il sentiero, canticchiando fra sé e sé e rileggendo continuamente il volantino che aveva scelto proprio quella mattina.
« Finalmente una missione alla mia portata! Facile, veloce, non troppo lontana, senza gilde oscure trai piedi o scimmie pervertite. Perfetto insomma! » esclamò ottimista. Ma il chiacchiericcio alle sue spalle la riportò alla dura verità.
« Ma...perché siete venuti anche voi!? » piagnucolò rivolta ai suoi due compagni di team.
« Come perché? Noi siamo una squadra! » rispose il Dragon Slayer alzando i pollici.
« Aye! »
La maga stellare sospirò sconsolata, non sapeva se abbracciarli o prenderli a calci nel didietro. Certo, un po' d'aiuto per ripulire la cantina di quel vecchio mago le avrebbe fatto comodo ma...era di Natsu che si stava parlando. Anche la missione più semplice del mondo poteva trasformarsi in un vero e proprio inferno, con tanto di fuoco e fiamme. Letteralmente.
Si voltò e puntò l'indice verso di loro con sguardo severo.
« Mi raccomando! Cercate di comportarvi bene e non fatemi fare brutta figura! Ah Natsu! Niente fuoco intesi? »
« Ma Lucy...il miglior modo per liberarsi dell'immondizia è...dare fuoco a tutto! » esclamò lui infiammandosi e incenerendole una ciocca di capelli.
« Ecco è proprio questo di cui parlavo! Ma è inutile tentare di ragionare con lui » sussurrò, scuotendo il capo rassegnata. Tuttavia sorrise.
La casa del vecchio mago si trovava poco fuori Magnolia, al limitare di un piccolo bosco. L'aspetto era piuttosto...antico. Il muschio ricopriva l'intera facciata come una seconda pelle e una immensa pianta di edera si inerpicava lungo le pareti, fino a raggiungere il comignolo, avvolgendolo quasi a volerlo strangolare.
Lucy si avvicinò titubante al portone incrostato di muffa, non sapendo dove battere le nocche, tanto era fitta ed estesa la vegetazione che popolava quel legno.
Trattenendo il respiro avvicinò il pugno, disgustata. Nemmeno il tempo di sfiorarla, che la porta già crollava a terra con un tonfo sordo.
La bionda sussultò, sgranando gli occhi. « Ops ».
« Ehi Lucy, fortuna che non dovevamo fare danni » esclamò Natsu compiaciuto, stuzzicandola. Stava per rispondergli a tono quando venne interrotta da una voce.
« Oh, siete maghi di Fairy Tail? »
Davanti a lei si materializzò un'alta figura, vestita con una lunga ed ampia tunica cremisi, tuttavia, non abbastanza ampia da celare i chili di troppo dovuti all'età. I lunghi capelli argentati erano raccolti in una lunga treccia, con qualche ciocca birichina che ricadeva sulla fronte.  Un paio di vispi occhi di ghiaccio si posò su di loro con fare gentile.
 Accomodatevi pure! » li accolse l'anziano con un sorriso. 
Se dall'esterno la casa appariva piuttosto fatiscente, l'interno non era da meno. Il pavimento cigolava sotto ogni loro passo e si udiva chiaramente l'allegro banchettare dei tarli con le travi del soffitto. Il vecchio mago sedette su una delle poltrone, indicando ai suoi ospiti di fare altrettanto.
« Il mio nome è Theophrastus Bombastus(1)... ma potete chiamarmi Theus. Volete un biscotto? Prego, non fate complimenti! » disse porgendo loro un vassoio di mignon ricoperti da una glassa verde e pelosa  poco rassicurante.
« Ehm, no grazie, sa...sto a dieta » balbettò Lucy, mentre Natsu si avventava sui dolci come se non mangiasse da mesi. « Crunch...gbazie...ciomp ».
La bionda lo guardò schifata trattenendo a stento un conato di vomito.
L'Exceed osservava la scena divertito, sognando però dei dolcetti ripieni di pesce.
« Allora, come già sapete, vorrei che voi liberaste la mia cantina da tutto il... ciarpame  di cui è stracolma. Non posso proprio lavorare con tutto quel disordine e sono troppo vecchio per pulire da solo. Potete iniziare portando tutta la roba fuori, poi decideremo il da farsi.  
Ora devo tornare alle mie ricerche; la cantina è in fondo al corridoio scendendo le scale, vi auguro buona fortuna » detto questo si alzò e sparì nella stanza accanto.
« Forza al lavoro! » Disse Natsu imboccando per primo la scalinata.
« Aye, sir! » gli fece eco Happy.
Lucy udì uno scricchiolio, poi uno schianto di legno spezzato, un'imprecazione sussurrata , un ruzzolare selvaggio interrotto da un fragore allarmante.
« Natsu, tutto bene? » chiese affacciandosi dalla cima delle scale.
« Si, si, non mi sono fatto niente! » rispose lui emergendo da un cumulo di macerie, mentre un rivolo di sangue gli  scendeva lungo la fronte.
« Ma stai sanguinando! » gridò la bionda mentre lo raggiungeva di corsa, rischiando a sua volta di mettere un piede in fallo su quelle scale fatiscenti.
« Non immaginavo sarebbe stata una missione così pericolosa! Aye! » esclamò l'exeed.
« Aye un corno! » rispose burbera lei. « Ora Natsu, fatti dare un'occhiata! Sei proprio peggio di un bambino » aggiunse, avvicinandosi al volto dell'amico.
« Ma ti ho detto che sto bene! » protestò, inutilmente: l'occhiata riservatagli da Lucy non ammetteva repliche.
Si fece ancora più vicina, gli sollevò le ciocche ribelli dal volto, mentre con un fazzoletto  puliva delicatamente la ferita. Natsu la guardò, bellissima, lo sguardo concentrato sul suo taglio, e arrossì, le guance in fiamme. Era strano per lui non riuscire a controllare il fuoco che gli bruciava dentro, eppure era così: le sue fiamme non sembravano appartenergli.
« Ahia, Natsu, ma che fai?! » Strillò Lucy staccando immediatamente la mano sinistra dalla fronte dell’amico.
« Cosa?» Chiese lui confuso.
« Mi hai ustionato la mano! » gridò di nuovo la bionda, agitando il braccio ad una velocità tale che ormai, i contorni apparivano sfocati.
« Ah, scusa, colpa mia, mi sono distratto »  Disse lui grattandosi la nuca.
« Avevi forse intenzione di farmi arrosto ? »   chiese sarcastica, mentre soffiava sulle dita scottate.
« No, perché dovrei? »  Rispose lui con tono dispiaciuto.
«Aye! Natsu ha ragione: perché dovrebbe? Una Lucy arrosto sarebbe veramente cattiva da mangiare, e, probabilmente, rimarrebbe anche sullo stomaco! » Commentò Happy, svolazzando sopra le loro teste.
«Zitto, gattaccio, o sarai tu a finire arrosto! E poi, una ragazza carina come me non può che avere un buon sapore! » Ribattè lei, stizzita.
« Lucy, sei strana, ma che discorsi sono? »  domandò il gatto, perplesso.
« In effetti…» Concordò il Dragon Slayer, poggiando il mento sul pugno chiuso ed osservandola, dubbioso.
«Grr… lasciamo perdere» disse sospirando la maga stellare, maledicendosi ulteriormente per avergli permesso di seguirla. Si girò verso di loro:
« Forza, dobbiamo metterci all’opera»
«Aye, sir!»
« Si!»
Passarono il resto della giornata a trasportare tutti gli oggetti dalla cantina al giardino. L’incarico, tuttavia, si stava mostrando decisamente ostico. Nonostante i ritmi serrati e l’aiuto dei suoi amici, l’enorme stanza sembrava non volersi svuotare: dietro ogni catasta di pergamene scarabocchiate e ingiallite se ne celava una di alambicchi e vecchie provette, alcune ancora piene. Scaffali ricolmi di libri  e soprammobili dalla forma bizzarra erano a loro volta circondati da armature arrugginite, animali imbalsamati e traballanti  pile  di oggetti vari che non erano riusciti a trovare una collocazione. Inoltre, muffa e polvere regnavano sovrane.
Ora capisco perché ha messo una richiesta sulla nostra bacheca- pensò Lucy, mentre si faceva strada verso una scansia. Chissà quante povere donne delle pulizie ha fatto scappare prima di contattarci!.
Giunta alla sua meta, iniziò a togliere i tomi e le boccette che vi erano riposte, quando il suo sguardo cadde su qualcosa che sporgeva vicino al suo fianco destro.
Sgranò gli occhi.
Scosse il capo, sicura di essersi sbagliata.
Guardò di nuovo.
«Ma che cavolo ci fa una spada conficcata qui?» Si chiese scioccata.  Quel mago non poteva posarla a terra o appenderla come tutte le persone normali?
 Ovviamente no.
Spazientita, afferrò l’elsa arrugginita ed iniziò a tirare con tutta la forza che aveva.
L’arma non avanzò di un millimetro.
« Hai per caso bisogno d’aiuto? Mi sembri in difficoltà»  Disse Natsu raggiungendola.
« No, ti ringrazio, è meglio che per oggi lavoriamo separati. Perché non ti occupi di quegli scaffali lì in fondo?» Rispose lei con voce piatta, indicandogli un gruppo di mobili che si trovava a una decina di metri da loro.Le fiamme di prima le erano bastate.
Il dragon slayer la fissò, inarcando un sopracciglio, poi sbuffò e le diede le spalle.
« Va bene. Vieni, Happy!»
La maga stellare sorrise soddisfatta e si rivolse di nuovo verso la sua rugginosa nemica:
A noi due
Strattonò l’impugnatura con tutta la forza di cui fu capace,  gonfiando le guance così tanto da somigliare ad un criceto.
Mollò la presa e ricadde all’indietro, spossata. Dal fondo della stanza udì un paio di voci ben note ridere di gusto.
«GUARDA  CHE VI SENTO!!» Urlò mentre il volto assumeva una pericolosa sfumatura purpurea.
Furente, puntò il piede contro lo scaffale e continuò imperterrita la sua lotta con l’oggetto.
«Esci. Maledetto. Affare.»
Al quarto tentativo, Lucy finalmente divelse la lama dal legno.
«evviva! Ce l’ho fatta!!» esclamò trionfante, agitando la spada verso i suoi compagni.
Il suo entusiasmo si esaurì  con la stessa velocità con cui Gray riusciva a spogliarsi.
Natsu si era lanciato verso di lei, emettendo un urlo, che di umano aveva ben poco.
Lucy si irrigidì e sentì i brividi fare a gara per correrle lungo la schiena.
Va bene, non era stata un mostro di simpatia quel giorno e non l’aveva trattato benissimo, nonostante lui avesse cercato di essere gentile, ma questa era una reazione un po’ eccessiva.
Voleva ucciderla?
« Ehi, N-natsu, dai mi dispiace, ti prego…»Piagnucolò nel tentativo di fermare la carica spericolata del Dragon Slayer.
Sordo a qualsiasi parola, il ragazzo coprì in un attimo la distanza che li separava, le mani protese in avanti,  le zanne snudate,il volto deformato da un ringhio, e le fu addosso.
Mentre cadeva sul pavimento polveroso, la maga stellare notò la scansia al suo fianco farsi sempre più vicina, come se volesse accompagnarla nei suoi ultimi istanti di vita.
Uno scricchiolio. Una pioggia di schegge, e infine il buio.
 
«Lucy! Ehi Lucy! Svegliati, dai!»
La ragazza aprì finalmente gli occhi: la prima cosa che notò fu il volto di Natsu che  occupava il suo intero campo visivo. Cercò immediatamente di ritrarsi, ma il peso del ragazzo la inchiodava a terra.
« Ma cos…?» disse debolmente, cercando di guardarsi attorno.
Erano completamente circondati da libri, sfere di cristallo e gingilli di ogni sorta; l’enorme scansia giaceva su di loro come a coprirli, spezzata al centro, in corrispondenza della schiena del Dragon Slayer.
«Sei ferita, Lucy?»Chiese lui fissandola intensamente
La maga sobbalzò
Era preoccupazione quella che vedeva nei suoi occhi ?
« No, sto bene» rispose lei.
Il sollievo trasparì dal volto del ragazzo.
« Grazie al cielo» sospirò.
Come aveva potuto dubitare di lui?
« Ma perchè non hai semplicemente incenerito la libreria, invece di fare tutta quella scena? Mi hai spaventato a morte!» disse, mentre sentiva la tensione abbandonarla.
« Tu avevi detto niente fuoco, Luce» rispose il drago con tono serio.
« Oh…» Fu tutto quello che riuscì a dire la maga stellare.
Allora la stava a sentire, dopotutto.
Lucy sorrise dolcemente, mentre lo sguardo scendeva lungo il volto di Natsu… poi si irrigidì e inspirò bruscamente.
« Ehm, Natsu…» disse con il tono più gentile possibile, mentre sentiva le guance infiammarsi. « Ti  sono davvero grata  per avermi salvata… ma… potresti togliere le mani dalle mie tette?»
« Cosa?«
Abbassò lo sguardo e rimase di sasso.
Quando aveva visto l’enorme libreria traballare ed emettere uno scricchiolio che non prometteva nulla di buono, si era precipitato immediatamente a salvarla, ma nella foga non aveva notato dove aveva poggiato le mani mentre la spingeva a terra. Del resto, era troppo occupato ad evitare che la sua amica si trasformasse in una frittella bionda per curarsi di un simile particolare.
E adesso le sue mani erano lì, davanti a lui, e stringevano i seni di Lucy, con tutta l’intenzione di non lasciarli andare tanto presto.
La consapevolezza di quel contatto lo scottò.
Lui, un drago di fuoco, era rimasto scottato!
Si alzò di scatto, scagliando via i poveri resti del mobile e le diede le spalle, imbarazzato. Anche la giovane maga si rimise in piedi.
« Grazie, Natsu»  disse, di nuovo sorridente, mentre si scrollava la polvere dai vestiti.
«No, grazie a te » rispose lui, mentre si fissava i palmi.
« Hai detto qualcosa?»
« No, niente!» gridò lui. « Su forza, sbrighiamoci a finire, altrimenti non farai in tempo a pagare l’affitto!».
« Hai ragione! Diamoci una mossa!» concordò lei, dirigendosi verso una catasta di sedie e tavolini da tè.
Natsu fece altrettanto, ignorando le risate soffocate del gatto dietro di lui.
A fine giornata, tutte le cianfrusaglie, frutto di decadi di esperimenti e ricerche, che avevano popolato la cantina di Teophrastus Bombastus avevano raggiunto la loro nuova locazione in giardino, formando un cumulo alto quasi quanto la casa del loro proprietario.
«AAAAAh, abbiamo finito, finalmente!» sospirò Lucy, distrutta.
« Già, e abbiamo fatto anche in tempo! Devo dire che, dopo la ventitreesima libreria, avevo iniziato ad avere dei dubbi…» disse Natsu. 
Soldi per l’affito, sto arrivando!-Pensò la maga, mentre si asciugava soddisfatta il sudore dalla fronte.
« Lucy, hai un aspetto orribile: sei tutta sporca e coperta di polvere!» La prese in giro Happy.
« Senti chi parla; non è che voi due ve la passiate meglio»Ribattè lei, facendogli la linguaccia.
Natsu scoppiò a ridere, seguito immediatamente dal gatto e dall’amica. Poi quest’ultima tornò seria.
« sarà meglio chiamare il signor Bombastus, ha detto che vuole controllare se nel mucchio c’è qualcosa che può ancora servirgli.»
« Ok, andiamo»
«Aye!»
 Non appena udì bussare, il vecchio mago distolse l’attenzione dall’intricata rete di simboli runici che stava contemplando.
« Si?» Chiese.
«Signor Bombastus, siamo noi!»
« Ah, prego, avanti» proferì lui, posando la lente d’ingrandimento sulla scrivania.
I giovani maghi entrarono nello studio: le pareti erano, come al solito, tappezzate di scaffali, ognuno ricolmo di libri, alcuni dall’aria molto antica. Tuttavia, i tomi sembravano in condizioni decisamente migliori rispetto a quelli della cantina. Una morbida moquette di un caldo castano ricopriva l’intero perimetro.
La scrivania, addossata alla parete opposta alla porta, era occupata per metà da un’ordinata colonna di pergamene fresche d’ichiostro, mentre l’altra metà era ricoperta da un’altra pila di fogli bianchi. Al centro, invece, si trovava una lunga lastra di nera ardesia, sulla quale erano incise lettere che Lucy non riconobbe.
«Signor Bombastus» ripeté la maga stellare, riportando la sua attenzione sul signore davanti a lei. «Abbiamo finito: tutte le sue cose sono in giardino ora, come ci aveva chiesto»
«Oh, bene, magnifico magnifico!» Esclamò il mago battendo le mani. «Vi raggiungo subito fuori, così la finiamo! Aspettate solo che prenda gli altri occhiali e il vostro compenso!». Detto questo, aprì il cassetto della scrivania e iniziò a rovistarci dentro.
«Faccia con comodo, non si preoccupi» disse la bionda con tono gentile, stuzzicando la moquette con la punta del sandalo.
«Accidenti, signore, questa moquette è davvero morbidissima, i miei complimenti!» Esclamò la maga stellare, chinandosi ad accarezzare con un dito quella soffice peluria.
«Sono lusingato» Rispose l’uomo girato di spalle,mentre rivoltava il contenuto del cassetto « Ma non capisco a cosa ti riferisca: io non ho la moquette».
In un picosecondo, Lucy balzò in braccio ad un sorpreso Natsu.
« Ma che ti prende ora?» sussurrò il Dragon Slayer,  mentre avvertiva le unghie della bionda penetrargli dolorosamente nella spalla.
«Schifo schifo schifo schifo schifo schifo…» Ripeteva convulsamente lei, senza dar segno di averlo sentito, e affondando il volto nella sua giacca.
Il drago raccolse la sua già esigua concentrazione per evitare di abbrustolirla di nuovo.
« Toh, eccoli, qua, ora possiamo andare» disse festante l’anziano mago girandosi.
I due ragazzi si scambiarono un rapido sguardo d’intesa, e, Natsu posò Lucy a terra con la fluidità degna di un ballerino di rock acrobatico.
Il signor Bombastus girò svariate volte intorno a quel cumulo di dimensioni monumentali, fermandosi ogni tanto per estrarre qualche antico manufatto dal quale non intendeva separarsi.
«Uhm, non posso certo separarmi da questo antico trattato di magia nera… quest’enciclopedia dei demoni potrebbe tornarmi utile…  AH! Il servizio da tè di zia Ermenegilda! Come ho potuto permettere che finisse qui?».
I giovani maghi, dietro di lui, attendevano pazientemente la fine di quella stramba selezione per essere finalmente congedati.
A Natsu toccò l’ingrato compito di riportare gli oggetti recuperati nell’abitazione. 
«Bene, direi che adesso abbiamo davvero finito » commentò il vecchio, aggiustandosi gli occhiali.
« E le altre cose, signor Bombastus?» Chiese Lucy, indicando la montagna al suo fianco.
« Ah, non ne ho bisogno; per quanto mi riguarda, potete anche bruciare tutto.»
« COOOSA!? Ma ne è sicuro?» Esclamò la bionda, mentre vedeva un sorriso mefistofelico allargarsi sul volto del suo compagno di team.
« Ehi! Natsu, Natsu! Guarda cos’ho trovato lì in mezzo!» Li interruppe Happy, sbucando dal cumulo di cianfrusaglie. Li raggiunse saltellando allegramente, stringendo tra le zampe un lungo bastone nodoso e annerito, con una  piccola pietra bianca incastonata in cima.
Il gatto agitò l’oggetto, entusiasta, mentre Il ragazzo si chinava per osservarlo.
«Natsu, non ricorda anche a te…»
«Si! Hai ragione! Bravo, Happy» Gridò il mago di fuoco, eccitato.  Si rivolse poi al’anziano:
« Ehi, vecchio, possiamo tenerlo?».
« Uh? Quella vecchia verga, dici? Prendetela pure. Anzi, siete liberi di prendere ciò che più vi piace, se volete» Rispose il signore.
« Davvero? Grazie nonnetto! Sei proprio gentile!» Disse Natsu, entusiasta, iniziando a rovistare nel mucchio.
«Aye! Grazie signore! Natsu, trova un bel souvenir!»
«Ehi, Lucy! Questa starebbe benissimo in casa tua… Prendiamola!»  esclamò il ragazzo, trascinando verso l’amica un’armatura di dimensioni colossali, completamente ricoperta di ruggine.
«Te lo scordi.» ringhiò la bionda. «Prendi solo il bastone e brucia tutto il resto.» Ordinò.
« Uhm… Va bene» Disse il drago, deluso.
« Lucy non ha il minimo senso dell’estetica…» commentò l’Exceed scuotendo il capo.
« Se ti piace tanto quell’armatura, posso gettarti nel falò insieme a lei, micetto.» Sibilò la maga stellare, con sguardo minaccioso.
«Waaaah, sei cattiva, Lucy!» piagnucolò il gatto.
Intanto, il Dragon Slayer si era voltato verso la catasta di oggetti, pronto all’azione.
Inspirò a pieni polmoni.
«Karyu no Hoko!»
Un getto di fiamme proruppe dalle fauci del ragazzo, colpendo in pieno la montagna di ciarpame che iniziò a bruciare allegramente.
Natsu osservò il suo operato con sguardo soddisfatto, mentre si strofinava la bocca con una mano.
Lucy ed Happy smisero di bisticciare per ammirare lo spettacolo offerto da quel monte infuocato.
« Ragazzi» Disse il signor Bombastus, con tono leggermente preoccupato « Mi sa che mi  sono scordato di togliere le due casse di Lacrima esplosive che erano lì in mezzo…»
I due giovani e il gatto si guardarono, gli occhi fuori dalle orbite.
«MORIREMO TUTTI!!» Strillò Happy, coprendosi le orecchie con le zampe e rannicchiandosi a terra.
« LUCY!!»
Per la seconda volta in quel giorno, Natsu si gettò sull’amica, - stavolta facendo attenzione a dove metteva le mani- atterrandola e facendole scudo con il suo corpo. Non avrebbe permesso a niente e nessuno di ferirla, l’avrebbe protetta ad ogni costo.
Chiuse gli occhi e si preparò all’esplosione.
« Toh, eccole là,  mica le avevo viste!» Esclamò allegro il vecchio mago, dirigendosi verso due scatole di legno poste in disparte.
Il Dragon Slayer spalancò la bocca così tanto che per poco non si slogò la mascella.
L’Exceed si rialzò piano, tenendo una mano sul cuore.
«Natsu… credo mi stia venendo un infarto»
« Dico, ma le pare il caso di fare scherzi del genere!» Tuonò Lucy, ormai sull’orlo di una crisi di nervi.
« Mi dispiace, ragazzi, pensavo sul serio di averle lasciate lì; mi sono spaventato anch’io.» Si scusò l’anziano.
«Ma l’importante è che stiamo tutti be…»
Un’esplosionedeflagrò dalla collina di cianfrusaglie alle loro spalle. L’onda d’urto scagliò i tre maghi e il gatto  diversi metri  più in là, insieme alle ultime parole del signor Bombastus.
«State tutti bene?» Chiese Natsu mentre si toglieva la cenere dai capelli.
« Sono ancora tutta intera, grazie al cielo» Tossicchiò la maga stellare, rimettendosi faticosamente in piedi.
«Aye, anch’io sto bene» Disse Happy, puntellandosi sulla verga per rialzarsi.
« A quanto pare ne erano rimaste un paio lì in mezzo » Commentò il vecchio mago, mentre si puliva gli occhiali anneriti.
« Non avrei mai pensato che quest’incarico potesse essere così pericoloso! E’ la seconda volta in un giorno che rischio la vita!» Esclamò la bionda.
« Ehi, Lucy, forse è meglio andare via, prima che esploda qualcos’altro… inizio ad avere paura…» Sussurrò il gatto
Per la prima volta, La maga stellare fu d’accordo con l’Exceed.
Congedarono il signor Bombastus e si diressero in fretta e furia verso la gilda, contenti come non mai di aver terminato il lavoro.
«Natsu, Happy… Il prossimo incarico sceglietelo voi…»
 
***
 
Theoprastus Bombastus si sedette soddisfatto sulla morbida poltroncina del salone: adesso aveva tutto lo spazio che gli serviva per sistemare i suoi nuovi esperimenti e ricerche.
Afferrò uno dei libri recuperati quel giorno e lo aprì sopra la lastra di ardesia che stava studiando. Girò svogliatamente le pagine, in cerca di una lettura che potesse conciliargli il sonno, quando il suo sguardo cadde su un’immagine sbiadita, eppure molto nitida nella sua mente. Lo schock lo sbalzò all’indietro, facendolo cadere dalla poltrona.
 
«Per tutti i versetti maledetti di Zeref!»
 
 
 
 
 
 
 
(1)Piccolo riferimento a Fullmetal Alchemist.

Note
eccomi di nuovo! Spero siate riusciti ad arrivare fino alla fine e che il capitolo vi sia piaciuto. (Se avete visto qualche errore o imprecisione ditemelo, vi prego) Come avete notato, stavolta, per par condicio, me la sono presa con i personaggi di Fairy Tail. Ma non preoccupatevi, rivedrete molto presto i poveracci che sono caduti nel prologo: ho tanti bei progetti in serbo per loro (ma quanto sono malvagia XD).
Scherzi a parte, ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito e hanno messo la storia tra le seguite o tra i preferiti, davvero, sono commossa T_T.
Un ringraziamento speciale va a miss Junna che mi ha fatto da beta writer per questo chapter. Inoltre, l'idea della rovinosa caduta di Natsu è stata sua ( e poi sono io la malvagia XD)
Ci vediamo al prossimo aggiornamento, un bacio. :)

  
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