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Autore: LuluXI    02/07/2012    4 recensioni
“Terra mitologica? Locus Amenus?” domandò Death Mask, scettico “Ma l’Arcadia non è una regione della Grecia famosa per la sua inospitalità?” domandò il Gold Saint osservando ora il paesaggio ora il cartello.
“Si, ma nella mitologia era un luogo paradisiaco, dove ninfe e pastori vivevano insieme in armonia e senza preoccupazioni.”
“A quanto pare la fantasia supera la realtà…”
(Dal Capitolo 3)

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Alla guerra contro Hades segue un periodo di pace, durante il quale i Saint, riportati in vita, cercano di risvegliare Seiya dall’apparente stato di morte in cui è caduto. Un mattino ritrovano Atena, che era rimasta a vegliare sul Bronze Saint, congelata.
Per dimostrare che gli autori del misfatto non sono Camus e Hyoga e salvare la dea, Milo, Death Mask e Shun partono per la Siberia
Una forza misteriosa li spedisce in quel luogo che nella mitologia è chiamato Arcadia, mentre nell’ombra qualcuno trama per la rovina di Atena e dei suoi Saint. Quali misteri nasconde l’Arcadia? Riusciranno i Saint a fermare la vendetta in atto, mossa da un antico rancore?
[Anche se si cerca di rimanere IC, possibilissimi OOC e l’avvertimento c’è.]
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Aquarius Camus, Cancer DeathMask, Scorpion Milo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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…Nel campo di battaglia attorno alla dea Atena, si trovavano i ragazzi che la proteggevano… Questi erano i Saint! Erano ragazzi che avevano forza e coraggio da vendere, e arrivavano da tutto il mondo. La dea odiava le armi e per proteggerla combattevano solo con i loro corpi, senza l’ausilio di nessun’arma!(*)
 
Doko girò rapidamente qualche pagina, alla ricerca di qualche altra informazione “Questo lo sappiamo bene tutti.” Affermò, prima di ricominciare a leggere un’altra pagina del tomo. Non appena aveva raggiunto la prima casa insieme ad Aldebaran, si era ritrovato faccia a faccia con Ikki e Shun, tornati da poco dall’Arcadia.
Mu non aveva perso tempo ed aveva spostato la pedina di Shun sulla zona del planisfero che rappresentava il Santuario, mentre  Hyoga gli spiegava cos’era successo durante la sua assenza.
Con l’arrivo di Doko era invece stato il giovane Saint di Andromeda a spiegare quanto era successo in Arcadia.
“Ora tocca a Doko dirci cos’ha scoperto” aveva infine commentato Aiolos e Doko aveva iniziato a leggere.
 
… Tra i primi guerrieri della Dea per valore e abilità si distingueva tra tutti il Saint dell’Acquario, chiamato da tutti “La Furia dei Ghiacci”. Di lui non si sapeva molto: si chiamava Anatol e veniva da territori lontani, inesplorati. Signore delle energie fredde era uno dei più temuti Gold Saint, noto per la sua impassibilità e la sua schiettezza. Non amava rapportarsi con gli altri Saint ad eccezione di Kyros, Gold Saint dello Scorpione.
 
Doko alzò un istante gli occhi dal tomo per osservare le reazioni degli altri Saint, ma fu solo un istante; ricominciò subito a girare le pagine.
“La storia di ripete..” commentò Aiolos, in quel momento di silenzio.
“Maestro, Perché continui a sfogliare il libro cambiando capitolo?” gli domandò Shiryu ad un certo punto.
“Perché ogni minuto è prezioso e ci vorrebbe troppo tempo per leggere tutto: non ci serve sapere ogni dettaglio della prima guerra sacra, ma solo l’essenziale sulla storia di Anatol.” Fu la risposta del Gold Saint, che ricominciò a leggere subito dopo.
 
Al tempo, alcune ninfe avevano deciso di affiancarsi alla dea Atena, poiché la vittoria di Hades avrebbe comportato la distruzione della natura, a cui erano legate. Una di loro si distingueva tra le altre, poiché l’unica che era riuscita a diventare una Sacerdotessa, ottenendo l’armatura del Camaleonte. Il suo nome era Thekla ed era una ninfa dei boschi.
Accadde che il Gold Saint dell’Acquario la vide in viso, per sbaglio, e se ne  innamorò, scoprendo ben presto di essere ricambiato.
Thekla allora andò dalla Dea Atena, chiedendole l’autorizzazione di consumare appieno la sua relazione con il Saint. La dea si infuriò e la cacciò; così Thekla raggiunse le armate di Hades, offrendogli il suo aiuto, chiedendo in cambio la possibilità di soddisfare quel suo desiderio una volta finita la guerra.
Quando il conflitto ebbe inizio nessuno tra le fila della Dea della Giustizia sapeva di questo tradimento…
 
Doko cambiò ancora pagina.
“Ve lo avevo detto io che centrava una donna…” sussurrò appena Aphrodite, con un sorriso soddisfatto ma poco rassicurante stampato sul viso.
 

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La ninfa fissava Milo, con aria interrogativa.
“Io devo dire chi è che mente giusto? Non chi ha preso la rosa?”
“Esatto!” rispose lei, alla sua domanda.
Milo rimase in silenzio ancora un po’, poi indicò il terzo corvo (**)
“E’ lui che mente.”
“Cra, Cra! Indovinato indovinato”
“Ha scoperto la verità, Cra!”
“Cra Cra, enigma risolto, enigma risolto, Cra, Cra!”
Gracchiando, i corvi si alzarono in volo, alla risposta di Milo: aveva superato un’altra prova.
“Per uscire dalla selva devi andare di là” disse infine la ninfa, a Milo “Ma sappi che solo Amaranta potrà decidere se meriterai di lasciare la Silva.”
“Lo terrò a mente, grazie” rispose Milo, avviandosi per il sentiero che gli era stato indicato.
 
Il bosco sembrava meno inospitale, mano a mano che Milo proseguiva per la sua strada. Mentre avanzava cercava invano il cosmo di Shun: era scomparso all’improvviso e lui non riusciva a capire per quale motivo.
Sbucò in una piccola radura, in parte illuminata dai raggi che filtravano fra le fronde.
“A quanto pare fermarti è più difficile di quanto sembra”.
Una voce lo costrinse a voltare il capo verso destra: accanto ad una pozza d’acqua stava ferma, in piedi, una ninfa, ben diversa dalle altre che aveva incontrato. All’inizio non la aveva notata perché i suoi capelli erano color castano scuro, e si confondevano con le fronde degli alberi; solo la sua voce e la pelle bianca, in contrasto con gli occhi e i capelli gli aveva permesso di individuarla.
“Nessuno mi fermerà finché non raggiungerò Atena.” Rispose lui, rimanendo immobile. “Mi hanno detto che per uscire da qui serve il permesso della Signora del bosco: sei per caso tu?”
 
“Si. Ma sappi che non hai l’autorizzazione per passare.”
“Va bene. Ma sappi che anche se sei una donna, non esiterò a combattere se non mi darai il permesso di avanzare.”
Tra i due scese il silenzio. Poi Amaranta si sedette nuovamente vicino alla pozza.
“Non ci sarà bisogno di combattere, Cavaliere dello Scorpione. Nella Silva Ambigua il lasciapassare sono le risposte agli indovinelli e tu ne hai già risolti.” Continuò la ninfa scrutando ora la pozza, ora il Saint “Tuttavia non è ancora abbastanza: mi è stato esplicitamente chiesto di fermarti e sebbene io non abbia più una ragione valida per farlo, devi guadagnarti il lasciapassare.”
Milo fece un paio di passi avanti, rimanendo vigile.
“E allora poni il tuo quesito e io risponderò”.
 
Alla richiesta del Gold Saint, Amaranta fischiò.
Una gazza ladra scese dagli alberi e un coniglio sbucò dai cespugli; entrambi si disposero accanto alla ninfa. Lo stesso fecero un cervo, un cinghiale e una capra che arrivarono subito dopo.
“Dovrai dirmi quali animali dicono la verità, Cavaliere” Disse la ninfa, che stava accarezzando il coniglio, per poi dedicare un po’ di attenzione ad ogni altro animale. “Indovina e ti indicherò la strada. Ma se sbaglierai dovrai rimanere qui. Oppure…” aggiunse con un mezzo sorriso “Potrai tentare di trovare l’uscita da solo e rimanere a vagare in eterno all’interno del bosco.”
Milo avrebbe voluto replicare ma prima che potesse prendere parola, la gazza iniziò a parlare.
“Uno di noi sta mentendo!”
“Sappi che sono due di noi a mentire” disse invece il coniglio.
“Conosco tutti questi animali” aggiunse il cervo “e sono tre di noi a mentire”
“Ti conviene non credere ad una sola parola, perché siamo in quattro a mentire!” affermò il cinghiale un istante dopo, seguito poi dalla capra.
“Siamo tutti e cinque dei bugiardi” concluse quest’ultima.
 
Milo rimase in silenzio per un po’, osservando i vari animali.
“Posso risentire le loro dichiarazioni?” domandò ad un certo punto ed Amaranta annuì. Uno ad uno gli animali ripeterono quanto avevano già detto e il Saint dello Scorpione riflettè ancora per un po’.
“Il cinghiale è il solo a dire la verità”.(***)
Dopo la risposta di Milo, tutti gli animali si allontanarono lungo sentieri diversi: il cinghiale fu l’unico ad avvicinarsi ad uno di essi e a fermarsi.
“Quella è la strada che devi percorrere” disse la ninfa, indicando con un cenno del capo il sentiero accanto al quale si era fermato l’animale.
“Ma forse dovresti prima sapere qualcosa di più su questa storia.” Aggiunse, quando Milo iniziò ad incamminarsi verso il sentiero, e quest’ultimo si fermò.
“Mi stai dicendo che hai intenzione di spiegarmi perché avete rapito Atena e cos’è questa storia?”
 
“In una sala da pranzo, ci sono dieci candele, ma da una finestra entra una folata di vento, che ne spegne due.” rispose Amaranta, con un mezzo sorriso “Il padrone di casa non ci fa caso e continua a mangiare finchè non si accorge che se ne è spenta un’altra: allora, per evitare che il vento le spenga tutte, chiude la finestra, per poi finire il suo pasto. A fine serata, se nessun’altra candela viene spenta dal vento, quante candele rimarranno?”
Milo si fermò nuovamente, continuando a guardarla.
“Rispondi a questa domanda, Cavaliere, e ti spiegherò cosa sta succedendo”.
 

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Death Mask stava tornando il più in fretta possibile sui suoi passi, ripercorrendo a ritroso il sentiero che lo aveva condotto alla spiaggia. Sentiva in lontananza il cosmo di Milo ancora tranquillo, ma di quello di Shun non vi era traccia.
“Lo sapevo io che portandoci dietro quel moccioso non avremmo risolto niente… Come minimo si è fatto ammazzare!”
Sbuffando, continuò ad avanzare, cercando di ambientarsi in quel groviglio di rami ed infine fu costretto a fermarsi ad un bivio che non aveva notato quando aveva attraversato il bosco qualche ora prima.
“Ah, fantastico…” sbottò nervoso “E adesso da che parte vado?”
In suo aiuto giunse, inaspettata, l’esplosione di un cosmo.
“Oh…vediamo chi c’è qui…” si disse, incamminandosi lungo il sentiero che portava a destra, inoltrandosi ancora di più nel bosco, giungendo infine ad una radura non molto ampia.
Al limitare opposto, su di un albero, si poteva vedere una casa di legno con una scala che scendeva fino a terra.
 
“Ti stavo aspettando Cavaliere…” disse una voce, alla sinistra di Death Mask, mentre dalle ombre della foresta spuntava un giovane ragazzo con i capelli biondi e gli occhi verdi. “Ora la pagherai…”
Death Mask, in tutta risposta, alzò un sopracciglio: quel ragazzo, come la ninfa prima di lui, aveva qualcosa di strano. Sentiva come il tremolio di un’anima dispersa ma davanti a se aveva una figura in carne ed ossa. Un ragazzo fin troppo giovane, all’apparenza, visto che mostrava si e no quattordici anni.
“Tzè…tu la farai pagare a me? E per cosa, moccioso?”
“Per quello che hai fatto a Lia!” urlò in risposta l’altro, stringendo i pugni “Preparati ad affrontarmi.”
A quell’affermazione il Gold Saint del Cancro non potè fare a meno di scoppiare a ridere.
“Tra poco non riderai più” replicò il ragazzo, mettendosi in posizione di attacco.
 
Nel frattempo, sulla spiaggia, il mare ingrossato dalle onde bagnava la statua di sale che Death Mask si era lasciato alle spalle. Mano a mano che questo si scioglieva, al suo posto si fermava l’acqua, riportando quel corpo alla sua natura originale.
 
 
 
NOTE:
(*) Questa parte non è farina del mio sacco, ma di Kurumada. Mi sono permessa di inserire una citazione dal manga (ogni tanto fanno bene, le frasi originali… per quanto possano definirsi “originali” quelle tradotte in italiano e non nella lingua madre dell’autore…)
(**) E’ il terzo corvo a mentire, perché se fosse il primo, starebbe mentendo anche il secondo, e viceversa. Di conseguenza, sono stati il primo e il terzo corvo a prendere la rosa (ma questo non era importante ù.ù). Un ringraziamento ai giochi della serie “Il professor Layton”. L’indovinello è preso da lì, sebbene modificato in parte per renderlo attinente alla storia.
(***)Dato che tutti gli animali indicano un numero di animali diverso, solo uno dice la verità ed è solo la risposta del cinghiale ad essere logica. Un ringraziamento ai giochi della serie “Il professor Layton”. L’indovinello è preso da lì, sebbene modificato in parte per renderlo attinente alla storia.
 
Passiamo ora alle note meno tecniche. Si, sono in ritardo, mostruoso ritardo oserei dire. E’ passato un secolo dall’ultimo aggiornamento ma, signori, sono in vacanza…e in vacanza io e il pc non andiamo molto d’accordo xD Spero che questo capitolo basti per farmi perdonare =(
Vi stavate sicuramente chiedendo che cavolo è successo nella prima guerra sacra… bhe, in questo capitolo c’è un primo accenno: le risposte arriveranno nel prossimo. Inoltre, qualcuno si lamentava del fatto che non avevo dato la soluzione all’indovinello de corvi: bhe, eccola qui, la soluzione.. si trattava solo di pazientare un po’! ;)
Abbiamo perciò visto che cavolo sta succedendo a Milo che, per sua fortuna( o sfortuna?) non si è ancora trovato a combattere. Al contrario, Death Mask si è trovato davanti ad un altro nemico: come finirà questo nuovo scontro?
E, soprattutto, riusciremo a capire qualcosa di più circa questo complotto contro Atena (che per ora è rimasta fuori dalla scena?)

   
 
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