L’Amore
Conta
L'una
e mezzo e non mi passa
l'una e mezzo e adesso esco
sono cotto, catturato
sono come mi hai conciato
l'una e mezzo ed è un tormento
sei là fuori e sei qui dentro
sei dovunque, sei comunque al centro
[E’
più forte di me, L. Ligabue]
-Ti riaccompagno in dormitorio?-
Zoey era uscita da poco del bagno,
imbarazzata al massimo. –Non c’è
bisogno, davvero. E poi ha anche smesso di piovere-
Logan la guardò,
trattenendo a stento una risata nel vederla vestita così: la
felpa le andava troppo grande e le maniche erano piegate più
volte, stessa cosa per i pantaloni che le ricoprivano le scarpe.
-Non ridere, Logan-
Lui non ci riuscì.
–Scusa, ma è più forte di me. Non ti
avevo mai vista conciata in questo modo-
-Sai, non è certo il mio
modo di vestire preferito- rispose acidamente. –Tu sei ancora
senza camicia- notò lei.
-Già, non ho freddo, sto
bene. E poi io dormo sempre così. Potrai controllare tu
stessa. -
–Sono
ridicola- affermò Zoey, guardandosi nello specchio per
spostare gli occhi da lui.
Logan le si avvicinò.
–Oh, no. Sei bellissima anche così- le
assicurò.
-Certo, come no. Che fesseria!-
-Fesseria? Ehi, guarda che dico sul
serio- la rassicurò, non riuscendo a distogliere lo sguardo
dalla sua buffa espressione. -Saresti ancora più bella, se
aprissi di più questa cerniera- le disse, abbracciandola da
dietro.
Zoey si immobilizzò,
insicura come non mai, come spesso le capitava. Con lui.
La bocca di Logan prese a muoversi
sul suo collo, mentre la stringeva ancora di più a
sé. Non aveva nessuna intenzione di lasciarla andare o di
farla spostare; sperava davvero che nessuno dei suoi amici entrasse in
camera adesso per interrompere quel momento: finalmente lei non lo
stava respingendo, si stava lasciando andare e non gliene avrebbe fatto
pentire. O almeno avrebbe provato a non dire niente che le potesse far
cambiare idea.
-Ho una domanda- fece lei,
allontanandosi di scatto per sedersi sul letto.
Come non detto, pensò.
-Sentiamo- rispose Logan,
seguendola per poi stendersi completamente al suo fianco.
Zoey lo guardò, seria.
–Stiamo insieme?- domandò diretta, senza inutili
giri di parole, perché quelli, ad una come lei non erano mai
piaciuti.
-Dipende-
-Dipende?- ripeté,
inarcando una sopracciglia. –E da cosa?-
-Da chi- la corresse.
–Dipende da te. Mi hai rivalutato e finalmente deciso che,
forse, merito un po’ di fiducia in più e che,
forse, non sono così deficiente come credevi?-
-Beh, la fiducia va
meritata… non è una cosa che magicamente viene
concessa. Ma direi che si potrebbe anche provare, no?-
-Bene, era quello che volevo
sentirti dire! Era ora che mi dessi ascolto. Adesso posso rispondere
alla tua domanda- le prese una mano, tirandola nuovamente a
sé e avvicinando i loro visi. –Sì,
stiamo insieme- concluse.
Zoey posò la testa sulla
sua spalla, decidendo che per tornare nella sua stanza c’era
ancora tempo. Con una strana sensazione di completezza, si rese conto
che, davvero, quel giorno se lo sarebbe ricordato per un po’
di tempo.
Michael aveva ricevuto ordini
precisi da Lola: doveva cercare quel cretino di Logan, che a quanto
pareva era scomparso già da un bel po’ con la
festeggiata; e doveva trovarlo prima che lo facesse Chase. Aveva
già guardato nel cortile e in camera di Zoey, ma entrambi i
luoghi erano deserti, perciò non potevano che essere nel
loro dormitorio, dato che lei non era il tipo di ragazza che si
imboscava in qualche aula vuota, come tutte quelle che uscivano con
Logan.
Quando aprì la porta
della sua stanza, non poté credere ai suoi occhi: no,
non era possibile! Forse era ubriaco, oppure stava avendo
delle allucinazioni dettate dalla
stanchezza. Zoey non stava mica dormendo fra le braccia di Logan, vero?
Ah, no… Forse aveva capito: non era lui ad avere qualcosa
che non andava, ma, molto probabilmente, era la ragazza in questione ad
aver assunto qualche sostanza stupefacente; perché la sua
amica in condizioni normali non avrebbe mai abbracciato Logan,
figuriamoci dormirci insieme. Sul letto di Chase, poi.
Logan era sveglio e quando si
accorse di Michael, si portò l’indice alla bocca
zittendolo.
-Cosa diavolo stai facendo?-
sussurrò piano. –E perché Zoey
è qui? E perché sei sparito con lei? E
soprattutto, domanda delle domande, perché sei mezzo nudo?!-
Logan lo ignorò, ci
sarebbe stato tempo per dargli le sue risposte, momentaneamente doveva
pensare a qualcosa di leggermente più
grave. –Dov’è Chase?-
-La sta cercando- rispose, facendo
un cenno in direzione di Zoey. -Quindi ti conviene
svegliarla… indosso i miei jeans preferiti e non ho nessuna
intenzione di sporcarli con il tuo sangue-.
Logan fece un esplicito gesto con
la mano. –Bene, esci un attimo-
-Eh?-
-Tu vai via, io la sveglio, Chase
non ci vedrà e i tuoi jeans sono salvi, tutto chiaro?-
-No, ma…- non
continuò la frase, sapendo che con Logan erano soltanto
parole sprecate. Uscì dalla stanza, borbottando qualcosa di
indecifrabile e pensando che lui, le ragazze, quegli esseri
sconosciuti, non le avrebbe mai capite: come potevano parlare di A,
pensare a B e volere C?
Anzi L?
Incomprensibile.
-5 giorni alla fine della scommessa
Negli ultimi giorni, Chase era
agitato: aveva la sensazione che l’intera scuola gli ridesse
dietro ogni volta che lui si voltava di spalle,e per di più
aveva il vago presentimento che tutti i suoi amici gli nascondessero
qualcosa, che tramassero alle sue spalle, come se loro fossero a
conoscenza di un segreto e lui era l’unico ad esserne
all’oscuro. La stessa Zoey gli sembrava strana, cosa mai
accaduta…anzi, si corresse automaticamente da solo, Zoey era
divenuta strana da quando trascorreva del tempo con Logan! Che fosse
successo qualcosa fra quei due? Non era possibile. Certo, al suo
compleanno, lei era sparita, così come Logan, e lui si era
dannato per cercarli, coglierli in flagrante e uccidere
l’amico, ma anche quella volta si era sbagliato: Zoey era nel
suo dormitorio al sicuro e soprattutto da sola,
ne era convinto! L’aveva vista con i pro occhi. E allora
perché i conti non tornavano? Stava forse diventando
paranoico? Eppure nel suo banco, posto in una posizione strategica -due
file dopo quella di Zoey-, notava le occhiatine che Logan lanciava alla
sua amica nelle lezioni in comune e si era reso conto che esse erano
perfino ricambiate.
No, niente fa fare, ormai aveva
deciso e i suoi sensi di colpa lo stavano uccidendo! Avrebbe finalmente
fatto quello che avrebbe dovuto fare una settimana prima: raccontarle
tutta la verità su Logan alla sua migliore amica.
Il ragazzo scosse il capo, tornando
alla realtà, mentre il professore di Biologia
cominciò a camminare fra i banchi per distribuire dei
volantini. Guardò il foglietto davanti a sé, dove
una grande foto della scuola occupava più di metà
foglio; cominciando a leggere, inarcò un sopracciglio
sorpreso. Durante le sue seghe mentali, il professore aveva spiegato
loro che il Preside, in occasione del “centoenonsoche” anniversario
della fondazione della scuola, aveva organizzato una festa scolastica
per celebrarla. Ovviamente, tutti gli studenti erano tenuti a
partecipare, i biglietti si sarebbero potuti acquistare dai
responsabili dei proprio dormitori e a fine serata si sarebbero scelti
il re e la regina, come in un tradizionale ballo.
A pranzo, sia ragazze che ragazzi
non facevano altro che parlare dell’evento: c’era
chi aveva già acquistato i biglietti, chi si era messa a
dieta per entrare alla perfezione nel vestito e vincere il titolo di
regina, chi si domandava come avrebbe fatto ad invitare al ballo la
ragazza che gli piaceva e chi, come Zoey, aveva ricevuto
nell’arco di una mattinata due inviti che erano stati
prontamente rifiutati con una scusa qualsiasi. Mentre si dirigeva verso
il proprio dormitorio per prendere i libri delle lezioni pomeridiane,
qualcuno la tirò per un braccio.
-Ehi- fece Logan, affondando le
mani in tasca come se stesse cercando qualcosa.
-Ehi- ripeté lei, in
imbarazzo. –Sempre gentile- disse, facendo riferimento ai
suoi modi.
-Hai saputo del ballo?- le chiese,
fissandola negli occhi.
-Sì,
ma non so se ci andrò…-
-Perché? Non hai trovato
nessuno che ti invitasse? Tranquilla, arriverà qualcuno
prima o poi- scherzò lui.
-Oh, no, hai toppato alla grande:
ho già ricevuto due inviti- ribatté, stando al
gioco. –E’ solo che non voglio far rimanere male
chi non sceglierò-.
-Ah sì? Beh, forse
dovrò fare un discorsetto ai tuoi pretendenti-.
-Geloso, Reese?-
-Io? Neanche un pò, non
ne avrei il motivo! Nessuno è alla mia altezza. E per
rimanere in argomento anch’io ho ricevuto numerosi inviti: il
tuo ragazzo è un tipo famoso all’interno
dell’accademia, non lo sapevi?-.
Zoey inarcò un
sopracciglio, assumendo una strana espressione. –-Ah
sì? Beh, forse dovrò fare un discorsetto alle tue
pretendenti-, rispose, usando le sue stesse parole.
-Gelosa?-
-Niente affatto…quindi,
tu porterai un’altra e io mi farò accompagnare dal
primo che capita?- suggerì, sapendo che la loro relazione,
almeno per il momento, doveva rimanere segreta.
-Io avrei un’idea
diversa- disse e tirò fuori dai jeans due biglietti per il
ballo, mettendoglieli davanti. –Speravo che tu venissi con
me; sai, volevo concederti questo onore-.
Aveva riflettuto prima di farle
quella proposta: proprio il giorno del ballo, sarebbe finita la
scommessa e lui era davvero stufo di nasconderglielo; strano ma vero,
la vittoria non gli interessava più… si sarebbe
ritirato, avrebbe corso nudo per l’intero campus e poi
avrebbe raccontato tutta la verità a Zoey. Glielo doveva.
Lei stava cercando di fidarsi di lui e cominciare una rapporto con una
bugia così grande, non era certo la cosa migliore se avesse
voluto far funzionare le cose fra di loro. E lui lo voleva sul serio. E
se lo avesse scoperto da sola l’avrebbe persa.
Dannato Michael, era tutta colpa
sua se adesso si trovava in quella situazione così
difficile! Che scommessa cretina… avrebbe dovuto sentirsi al
settimo cielo per la sua vittoria: stava insieme a Zoey, era riuscito a
piacergli e beh, anche lei aveva fatto colpo su di lui. Ma a quale
prezzo? Chase sarebbe rimasto di merda e la loro amicizia sarebbe
andata a puttane.
-E gli altri cosa diranno?- chiese,
preoccupata. –Non so se andare insieme è la cosa
giusta-.
-Parleremo con Chase- aveva aperto
la bocca per dirle che sì, forse aveva ragione e rimangiarsi
tutto, ma quelle parole le erano uscite in automatico, senza controllo.
-Cosa? Starai scherzando, spero-.
-No…il problema
più grande è lui, lo so. Non vuoi che lui rimanga
male a causa della nostra relazione, ma il vostro rapporto non deve
mica cambiare per colpa mia… so quante conti lui per te-.
Logan continuava a ripetersi,
cercando di giustificarsi almeno in parte, che prima o poi Zoey si
sarebbe fidanzata con qualcuno, era solo questione di tempo e Chase non
poteva credere sul serio che quel “ragazzo” potesse
essere lui!
-Ok, senti: decidi e poi fammi
sapere. Se non vorrai venire al ballo con me, fa niente,
capirò- la tranquillizzò, abbracciandola e
dandole un leggere bacio. –Adesso devo andare, o
arriverò in ritardo a letteratura-. Avvicinò di
nuovo le labbra alle sue, per poi correre via; il suo più
grande problema si stava avvicinando: Chase camminava proprio in quella
direzione, perciò era meglio sparire. Non poteva certo
sapere che avrebbe pagato a caro prezzo quel gesto.
Ragazzuole, eccomi
tornata! In questo capitolo non succede molto, è vero, ma mi
serviva per farvi inquadrare la situazione, perché a questo
ballo accadranno un bel po’ di casini e non mi andava di
dividerlo. La storia è agli sgoccioli: tre, quattro capitoli
al massimo; questo vuol dire che con la mia lentezza leggerete
l’epilogo e fine estate xD no, a parte gli scherzi, voglio
finirla, perciò mi metterò d’impegno,
promesso :D ho un’idea: perché non mi motivate
lasciandomi una piccola recensione? xD Dai, fatemi sapere che ne
pensate!
Un bacio,
Greta
P.S.: sto scrivendo una storia nella categoria Originali, se volete passare xD