"Suona per me.." sussurra mio padre, sdraiato sul letto. Ormai sono i suoi ultimi minuti di vita, lo so.

Seduto su una sedia accanto al letto, lo guardo.. Osservo i suoi occhi verdi come i miei brillare ancora, stanchi e provati.. Sposto lo sguardo suoi suoi capelli chiarissimi, mi ricordano quelli del mio amico Roxas..

I miei occhi, gemelli ai suoi, si riempiono di lacrime nel sentire quelle parole.

"Demyx.." mi chiama lui e torno a guardarlo, con la vista appannata "Suona per me.." ripete.

Sollevo lo sguardo sulla custodia contenente il Sitar e mi alzo. Afferro la custodia e, sedendomi nuovamente sulla sedia di plastica bianca, faccio scattare la chiusura e apro lentamente il coperchio. Il Sitar è lì.. Sembra fissarmi, ancora lucido come due anni fa...  è da quando papà si è ammalato che non suono più. Prendo lo strumento e poso per terra il suo contenitore.

Non c'è nemmeno bisogno di accordarlo, è ancora come anni fa, perfetto e imbattibile. Le mie dita della mano sinistra premono le corde e quelle della mano destra le pizzicano. L'aria si riempie di una melodia dolce quanto triste e macabra. Ricordi sfrecciano nella mia mente, è l'armonia che sempre mi ha accompagnato nella vita... Credo si chiami "Verità"... spero che papà lo chieda alla mamma, quando sarà con lei in Paradiso.

Sento dei piccoli singhiozzi, papà sta piangendo... Forse i ricordi hanno preso anche lui..

Non voglio vedere gli ultimi istanti della sua vita.. Non voglio che quel ricordo mi rimanga impresso nella testa tormentandomi per sempre.. Così tengo lo sguardo attaccato alle mie mani che suonano, pizzicando e accarezzando le corde con dolcezza.

E poi...ecco il momento... Mio padre, sorridendo un'ultima volta, chiude gli occhi e il suo respiro si blocca, così come i battiti del suo cuore.

Stringo forte gli occhi e, bloccando la mia mano sul Sitar, lascio sfuggire un singhiozzo e una lacrima che mi riga la guancia. No! Non devo piangere! Devo essere forte per lui... Così riprendo a suonare.

E suono, suono, suono, suono... I polpastrelli si spellano, ma io continuo a suonare finché non mi segno le dita con piccole ferite che sanguinano.

Fisso con rabbia le corde diventate rosse per il sangue che cola da quei piccoli squarci, con altrettanta ira butto il mio Sitar a terra e afferro mio padre per la mano.

"Perchè?!" urlo con furore "Perchè te ne sei andato?! Avevi promesso che saremmo stati per sempre insieme! L'avevi promesso!"

Una mano si poggia sulla mia spalla e io volto di scatto il viso, posando i miei occhi su quelli color smeraldo di un ragazzo con i capelli rossi a porcospino.

Mi alzo lentamente fissandolo, leggo nei suoi occhi tutta la compassione e la comprensione che cerco. Mi butto tra le sue braccia, scoppiando a piangere.

Lui non dice nulla, semplicemente ricambia il mio abbraccio e mi accarezza i capelli.

Non mi servono parole o stupide frasi di conforto, mi serve solo questo...

Grazie, Axel..

 

Nota dell'Autrice

-Salve a tutti^^ Questo capitolo è un tantino più triste e, si spera, commovente.. ci ho messo anima e corpo... Spero davvero che vi piaccia e spero che non sia stato troppo deprimente xD Ne approfitto per ringraziare Reno_From_Turks, ormai è diventata il mio angelo custode u.u, _Tenshi_, spero che, nonostante non sia riuscita ad ingrandire la scrittura, continui a seguire, Kairi_92, il mio amore 2 la riscossa xD, Piccola_Roxas, la mia migliore amica che stimo con tutto il mio cuore^^

Infine ringrazio i lettori silenziosi, chi mi ha messo tra gli autori preferiti (sono emozionata u.u) e chi ha messo le mie storie tra i preferiti!

Arrivederci^^

Sayoonara <3