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Autore: 1D_SelenaGomez_    02/07/2012    0 recensioni
Tratto da alcuni capitoli:
- Ti voglio bene anch’io ma se continui a stringermi così forte morirò – mi allontano un po’ da lei per guardarla negli occhi e sorriderle ma continuo a stringerla.
- Ti abbraccio così forte perché se lascio la presa ho paura che te ne andrai - le rispondo.
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(...) - In effetti si, disturbi. Che cosa vuoi? – mi risponde lei con un tono acido.
- Voglio te! – in due secondi copro la distanza che ci separa, le prendo il volto tra le mani e la bacio (...)
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La scena che mi si presenta davanti agli occhi porta in me dolore, rabbia e frustrazione ma soprattutto lacrime che chiedono di uscire ma che cerco a tutti i costi di trattenere, sono orgogliosa e tanto, non voglio farmi vedere debole davanti a lui, davanti a lei...
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- ciao...
Quella voce… LUI … lo avrei riconosciuto tra mille anche a distanza di anni.
Tutte le volte che sento la SUA voce anche solo per telefono mi calmo e mi rilasso.
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- ora sai perché l’ho vissuto in prima persona, essere rifiutati direttamente o no è la cosa più dolorosa che ti possa succedere...
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Se vi ho incuriositi almeno un po’ passate!
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao sono Silvia,
questa è la mia prima FanFiction, non so perchè l'ho scritta ma spero vi piaccia.
Se ricevo 5 recensioni, sono aperta al parere di tutti, vi carico il prossimo capitolo.

Non vi rompo più, buona lettura :)

 



CAPITOLO 1: ARRIVO
 
*Pov Silvia
“Finalmente siamo arrivate!” penso mentre prendo le valigie dal nastro trasportatore.
- Ah Londra quanto mi sei mancata! – dice entusiasta Daria mentre si avvia all’uscita seguita a ruota da me, più lentamente per via del tremore alle gambe per l’emozione.
Non ero mai stata a Londra al contrario di Daria che negli ultimi 5 anni ci è venuta 6 volte per migliorare il suo inglese e durante i quali ha conosciuto 5 fantastici ragazzi, quindi quando attraverso l’uscita mi fermo a godermi il panorama per quanto cittadino potesse essere senza accorgermi di chi ci attende fuori dall’aeroporto: i nostri migliori amici!
 
 
*Pov Daria
Ah Silvia, la solita confusionaria, sarà meglio fare un passo indietro...
 
“Finalmente in vacanza!” penso buttandomi sul divano a casa di Silvia. Ultimamente passo più tempo qui che a casa mia, ma a lei non dispiace anzi è felice almeno si distrae un po’ dai suoi pensieri troppo cupi nell’ultimo periodo.
- Quando parti per Londra? – mi chiede con un tono leggermente triste.
- Tra una settimana, ma non preoccuparti ci sentiremo tutti i giorni! Sono un po’ preoccupata in realtà.
- Perché? Hai paura? – con questa frase riesce a strapparmi un sorriso anche se forzato.
- Un po’, ho paura di non capire quello che dicono o di non riuscire a farmi capire - dal mio tono si capisce benissimo il caos di pensieri che c’è nella mia testa in questo momento.  
- Non ti devi preoccupare, lo sai meglio di me che sei bravissima in inglese, sei tra le migliori della nostra classe! E poi se non riesci a farti capire, cosa che dubito fortemente, puoi sempre aiutarti con i gesti! – scoppia a ridere della sua battuta! È la solita pazza!
E cosi è passato anche questo pomeriggio tra scherzi e chiacchiere. É ora che torni a casa mia anche se non ne ho molta voglia, lì troverò solo quel pazzo scatenato di mio fratello Matteo che a 5 anni non sa far altro che giocare con i lego!
 
 
DRIIN!! DRIIN!!
- Ah finalmente! Mia salvatrice!
- Si si ora sono qui calmati! Qual è l’emergenza? – mentre parla Silvia si inginocchia per terra ed inizia ad accarezzare Agostina, la mia gatta.
-  Sto preparando le valigie per Londra ma non so cosa portare! Ho svuotato praticamente tutto l’armadio ma non trovo niente di adatto da mettermi! -
- Ok, fai un bel respiro e vediamo cosa si può fare... – dicendo questo mi sospinge verso camera mia prendendo in braccio Agostina, la adora!
- Sembra scoppiata una bomba qui dentro! – appena varcata la soglia di camera mai Silvia si è bloccata e ha lasciato andare Agostina che è atterrata sulle quattro zampe con una grazia principesca.
- Lo so, io non sono portata per fare le valigie per questo ho chiamato te, tu sei più ordinata e calcolatrice! –
- Ok vediamo cosa si può portare nella Grande Londra! –
Dopo 10 minuti che girava intorno al mio letto la montagna di vestiti che prima lo ricopriva ora era divisa in gruppi.
- Ok, ci sono, ho calcolato più o meno 10 cambi visto che starai via 2 settimane: questi sono per quando sarai a scuola la mattina, se fa freddo puoi metterci sopra una felpa sportiva o uno dei due maglioni se fa caldo ti ho messo delle camicette più leggere da mettere con sotto una canottiera colorata così quando hai caldo puoi slacciarti o toglierti la camicia e stare al fresco,  questi invece sono un po’ più “eleganti” da mettere quando esci al pomeriggio con i compagni di corso o la sera con la famiglia che ti ospita e per ultimo ti ho preparato due vestiti non tropo eleganti ma neanche sportivi, una giusta via di mezzo – mentre parlava Silvia indicava i vari gruppi sul letto e mi faceva vedere gli abbinamenti che potevo fare. “È proprio un genio, se non ci fosse stata lei io sarei ancora lì ferma immobile a fissare la montagna di vestiti sul letto nella speranza che la soluzione venisse a me”, penso.
- Per le scarpe ti puoi portare un paio di ballerine e le scarpe da tennis anche se dubito che ti serviranno – dopo che ebbe finito di dire quella frase io rimasi a fissarla per qualche minuto finché non si rende conto di quello che ha appena detto.
- Ok allora facciamo che le ballerine le sostituiamo con un paio di tacchi –
- Ora si che ti riconosco Silvia, pensavo ti fossi dimenticata del mio odio verso le ballerine! -
Dopo poco Silvia se ne va perché ora tocca alle sue valigie essere preparate!
 
“Le valigie sono pronte grazie a Silvia, il caricabatteria del cellulare è nel bagaglio a mano insieme al mio iPod, il cellulare é in tasca, il passaporto e il biglietto aereo ce li ho in mano. Bene ora manca solo la mia accompagnatrice che stranamente è in ritardo. Spero arrivi in tempo, non posso assolutamente perdere l’aereo!” 
 

  
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