-Katy, aspetta!- urlò Oliver nel campo da Quidditch, pioveva a dirotto, i suoi compagni di squadra erano sudati, stanchi, infangati e la delusione si leggeva negli occhi di ciascun componente della squadra: avevano perso. Quell'anno avevano vinto solo una partita e completamente senza onore poichè il Cercatore dei Corvonero era stato sostituito con un idiota di nome Wallaby "che aveva la capacità di concentrazione di un bradipo" come aveva ammesso mestamente Baston l'allenamento successivo. Ma quella volta era diverso, quella volta i Tassorosso li avevano completamente stracciati: 220-40 e la colpa era, anche se nessuno avrebbe osato ammetterlo, di Katy, forse per la pioggia, forse per distrazione aveva continuato a tirare la pluffa dentro agli anelli di Grifondoro e nonostante le urla di disappunto non s'era resa conto dell'errore. Il muscoloso portiere dei Grifoni entrò di corsa nel castello, inseguendo la Bell. -Fermati, Katy!- disse con fermezza aferrando il polso sottile della cacciatrice Oliver -Lasciami in pace, Oliver!- strillò Katy versando lacrime amare piene di rabbia ed umiliazione -Anzi, buttami fuori dalla squadra! Ho fatto schifo, sono terribile come cacciatrice, vi ho fatto perdere, ho fatto la figura della cretina davanti a tutta Hogwarts e perderemo la coppa del Quidditch e delle Case!- e si accasciò a terra, prendendosi le ginocchia al petto, tremante di frustrazione. Oliver si sedette a fianco alla ragazza e fece un goffo tentativo di conforto picchiettandole la spalla. Katy sentì i calli attraverso la divisa dorata e scarlatta. -Il mio primo anno ho vomitato in campo...- disse distrattamente Oliver per confortare Katy che reagì con una risatina isterica. -Sai perchè ti ho scelta?- chiese il portiere-Perchè ami ci che fai, e la tua frustrazione ne è una prova- Katy gli sorrise e si alzarono entrambi in piedi. -L'anno prossimo andrà meglio...- si dissero a vicenda e scoppiarono a ridere per poi concludere con un abbraccio, come fra fratello e sorella ma entrambi notarono che il cuore dell'altro batteva a ritmo irregolare.