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Autore: Sigyn    02/07/2012    1 recensioni
Un ragazzo appassionato di romanzi sui vampiri, una vera vampira, un vicolo oscuro e (non) tutti i cliché del caso.
Genere: Fluff, Introspettivo, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Different

 

 

La Luna piena splende alta nel cielo nero, la luce fredda e pallida che rischiara le ombre dello stretto vicolo in cui hanno deciso di incontrarsi. Lei gli sta davanti, lo sguardo curioso quanto dev’essere il suo ma visibilmente più calmo, in jeans e felpa grigio scuro e con l’aria di chi non considererebbe mai l’idea di andare ad un appuntamento con un lungo vestito di seta nera e lucida svolazzante nell’aria notturna. Aspettando che la loro piccola intervista cominci.

È diversa da come se l’aspettava – e questa non è proprio una sorpresa perché, in fondo, che ne sa lui di certe cose?

Eppure, Dave non può fare a meno di essere un po’ deluso.

Ha un viso allungato, zigomi alti, e occhi un po’ troppo grandi di un banale marrone. Tra le dita lunghe di una mano pallida tormenta con aria distratta una ciocca di lunghi capelli castani, non biondi come l’oro più freddo e brillante o neri come la notte più oscura. Anche il suo viso è pallido, e questo se lo aspettava – ma Dave pensava che sarebbe stato affascinante e alabastrino, non che avrebbe avuto quell’aspetto malaticcio, quel vago colorito verdastro. Lei sorride molto, ma senza mostrare mai troppo i denti, e ha delle labbra sottili e screpolate.

Nel complesso – carnagione dall’aria malsana a parte -, è carina, ma un po’ troppo magra, troppo sgraziata – forse rimanere bloccati in un’eterna adolescenza non è poi così bello come viene descritto nei libri.

Anche perché è piatta come una tavola, considera Dave tra sé.

Oh, e si chiama Daisy. Non Akasha, non Carmilla, non Gabrielle, non Rosalie ... Daisy.

Per qualche ragione, pensa passandosi una mano tra i corti capelli biondi, non era esattamente questo che si aspettava da una Regina della Notte, una Signora dell’Oscurità, una creatura splendida e letale, una tormentata quanto delicata assassina, un’aggraziata belva arcana e senza tempo ... sì, insomma, una vampira.

Non ha neanche un’imponente aura di occulto mistero o di mortale grazia. Nemmeno uno sguardo languido e glaciale allo stesso tempo e pieno di torbida seduzione.

È addirittura bassa!

Come intuendo i suoi pensieri, Daisy sorride ancora. Dave non può fare a meno di fissare la sua bocca, cercando di intravedere i canini – sperando di trovarli affilatissimi e lucenti.

- Allora ... quanti anni hai detto di avere? – le chiede, insicuro. In realtà finora lei gli ha rivelato ben poco di sé, ma Dave non può continuare a rimanere in silenzio e guardarla come se fosse un animale strano – anche se in un certo senso lo è – e la curiosità lo sta divorando. Daisy sembra avere quindici, forse sedici anni ...

Il suo viso si fa improvvisamente serio, gli occhi adombrati e penetranti. - Ho novecentotre anni e sono la donna che berrà il tuo sangue e quello di questa intera città. È un problema per te? – risponde la ragazza ... signora ... vecchia ... vampira.

Dave quasi sente il rumore della sua mascella che cade a terra. - ... Davvero? – riesce a chiedere dopo un attimo di silenzio, un confuso misto di incredulità e terrorizzata ammirazione nella voce.

- Nah. Era solo una specie di citazione da Doctor Who – dice Daisy, sorridendo innocentemente e sbattendo le lunghe ciglia: - Ho diciotto anni -. C’è appena un’ombra di malinconia nei suoi occhi troppo ordinari, ma svanisce in un lampo e Dave si ritrova a chiedersi se la abbia solo immaginata.

- Oh – dice, aggrottando le sopracciglia. La creatura ride alla sua espressione delusa, e Dave pensa che sì, sembra davvero avere la sua stessa età. E che la sua risata ha un bel suono, così squillante e spontaneo che si ritrova a sorridere a sua volta, mentre osserva i suoi banalissimi occhi marroni brillare nell’oscurità.

- Scusa – dice infine la ragazza, in tono gentile, la risata ridotta ad un timido sorriso, e se potesse ancora farlo forse arrossirebbe leggermente: - Non sono riuscita a trattenermi. Non parlo con qualcuno da così tanto tempo, ormai ... -. Dave annuisce, e per un momento è tentato di posarle una mano sulla spalla, come se fosse una sua compagna di classe e non una creatura uscita da una qualche leggenda che vivrà in eterno. – Non importa – le dice, ed è completamente sincero.

E, mentre continuano a parlare e lei continua a non succhiare il suo sangue – Dave le domanda se sia vegetariana e se beva solo sangue animale, lei gli fa notare che sarebbe un controsenso e ammette con un quel suo sorriso candido e appena un po’ più affilato del normale che il sangue umano ha comunque un sapore migliore – e lui comincia finalmente a rilassarsi, pensa che, a questo punto, può anche smettere di leggere certi libri. Solo se Daisy accetta di incontrarlo almeno un’altra volta, però.

Quando Dave glielo propone, arrossendo e guardando in ogni direzione tranne che nella sua, Daisy dice subito di sì.  

         

 

  
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