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Autore: Zsadist    02/07/2012    2 recensioni
La verità è che non ho mai incontrato Dio, né tanto meno desiderato farlo. Ma ho incontrato il Demonio, un bellissimo demone dal doppio volto. Uno bianco ed uno nero. Io che sono un discepolo di Dio, e che posseggo l’Innocence ho un’anima che notte dopo notte, si tinge delle tetre tonalità del buio.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allen Walker, Lenalee Lee, Nuovo personaggio, Tyki Mikk, Yu Kanda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6
La collana

 

 
Isabella ispirò profondamente appoggiandosi alla balaustra della nave. Si stavano recando a Liverpool per poter trovare delle tracce del vecchiaccio. Qualcuno aveva ipotizzato che fosse morto da diverso tempo, ma lei aveva escluso quella possibilità immediatamente. Non era ancora nato qualcuno in grado di eliminare il Generale Cross.  Sorrise mestamente. Aveva lasciato la stanza di Kanda senza nemmeno salutarlo. Sapeva che se si fosse azzardata a svegliarlo, si sarebbe lasciata andare alla vana speranza che lui per qualche assurda ragione la fermasse, che le impedisse di partire. Sono un’idiota pensò sprofondando il viso tra le braccia. Yuu era sempre stato un amico, un fratello, per lei, l’unico che non la guardava come se fosse malata, colui che nonostante i continui litigi riusciva sempre a farla sentire a casa. Eppure quella volta, la giovane Esorcista, sentiva dentro di sé la consapevolezza che non l’avrebbe più rivisto. No. In realtà non era stata la paura di scoprire che lui non avrebbe minimamente tentato di tenerla al sicuro nell’Ordine Oscuro a farle prendere la decisione di non salutarlo. Non l’aveva fatto perché temeva di non essere in grado di lasciare l’unica persona al mondo che la faceva sentire “normale”. Isabella sospirò, forse avrebbe fatto meglio ad evitare l’incontro con Komui. Da quando era uscita dal suo studio non aveva fatto altro che pensare negativamente a tutto. Non era da lei. Dannazione Isabella datti un po’ di contegno! si rimproverò mettendosi dritta e scompigliandosi i capelli con le mani.
 
-L’aria di mare ti ha fatto ammattire?- domandò una voce fluida alle sue spalle.
 
La bionda si voltò di scatto ignorando il brivido che le scorreva lungo la schiena. Era un caso che ultimamente non riuscisse a percepire quando qualcuno le arrivava vicino? Restò un attimo a fissare quello strano ragazzo che aveva interrotto il flusso dei suoi pensieri, o meglio, gli insulti che si stava lanciando. Quella voce. Quella domanda.
 

«Perdere la partita ti ha fatto ammattire?»

 
-Come, scusa?- chiese di rimando la ragazza sgranando gli occhi.
-Ti ho chiesto- iniziò a ripetere il ragazzo avvicinandosi di un passo -Se stai bene-.
-Si, a meraviglia- rispose diffidente lei. Era sicura che non fossero state quelle le parole di un attimo prima. Troppo sicura.
 
Ma il ragazzo che stava davanti all’Esorcista non aveva nulla a che vedere col tizio trasandato dai capelli arruffati e con gli occhiali dalle lenti troppo spesse trovato in una locanda di un paese di cui non ricordava nemmeno il nome. Questo era elegante, dal portamento nobile sebbene il sorriso arrogante fosse lo stesso dell’altro ragazzo.
 
-Hai bisogno di compagnia bambina?- domandò ammiccando il giovane.
 

«Volevo farti un po’ di compagnia bambina»

 
Di nuovo. La ragazza fece per parlare ma si fermò immediatamente. Non era sicura di voler sapere chi fosse e che legame avesse con quel dannato che era riuscito a batterla a poker.
 
-Sicuramente non della tua- lo liquidò la bionda mentre si allontanava da lui.
 
Isabella si ritrovò seduta al tavolo con Allen e Linalee, non era sicura di come ci fosse arrivata, sapeva solo di star osservando la tazza si caffè posizionata davanti a sè da troppo tempo. La prese e si sorprese di essere in grado di tenerla tra le mani senza farla tremare. Si sentiva inquieta.

-Stai bene?- chiese preoccupata la cinese.

La bionda sbatté le palpebre alla domanda e, quando si rese conto che era rivolta a lei, annuì appena. No, non stava bene. C’era qualcosa di strano. Che non quadrava.
 
Guardò la mano ormai guarita. No, non era quello ad impensierirla.
Pensò a Yuu ed al fatto che anche lui doveva essere già partito per raggiungere il suo maestro. No, nemmeno quello.
Rammentò l’incontro avuto poco prima. Già… non riusciva a togliersi dalla mente quel ragazzo.
 
-Mi scusi- squittì una voce alle spalle della mezza tedesca -Mi è stato chiesto di consegnarle questo- si affrettò a spiegare la cameriera, vedendo le occhiate scocciate che partivano dalla bionda, appoggiando un pacchetto sul tavolo.
-Grazie- rispose Isabella prendendo in mano quello che aveva tutta l'aria di essere un regalo.

Allen osservava curioso la bionda che guardava il pacchetto con circospezione. Era strano essere di nuovo in presenza di quella ragazza dall’umore ballerino. Ricordava che quando il maestro l’aveva preso con sé per l’addestramento, la ragazza l’aveva accolto freddamente ed il loro rapporto era sempre rimasto tale nonostante i suoi sforzi per farsi accettare. Eppure negli occhi della bionda non leggeva odio nei suoi confronti, anzi gli sembrava quasi che facesse di tutto per non legarsi a nulla ed a nessuno, quasi avesse paura di fare affidamento ad altri all’infuori di sé stessa. L’albino sorrise, forse quella missione era ciò che serviva per riuscire a comprendere meglio quella strana creatura.
 
-Allora?- domandò Linalee eccitata –Lo apri o no?-.
Isabella sorrise all’amica. –Curiosa?-.
-Ovvio! Dai sbrigati!- la incitò la cinese con gli occhi luccicanti.
 
La giovane esorcista scosse leggermente il capo e continuando a sorridere aprì il pacchetto e trattenne a malapena un sussulto quando una collana spuntò dalla carta.
La catenina era fine e sembrava fatta in argento mentre al centro c’era un ciondolo. Uno splendido ciondolo raffigurante un cuore. Isabella sollevò la collanina ed i raggi del sole accarezzano la pietra che iniziò a brillare con i colori dell’arcobaleno.
 
-È bellissima!- esclamò Linalee rapita dal gioco di luci.
-Impossibile- sussurrò invece la bionda restando a bocca aperta.
 
Isabella si alzò immediatamente facendo cadere la sedia a terra ed ignorando le occhiate che gli altri ospiti della nave le stavano lanciando raggiunse la cameriera che le aveva fatto la consegna. Doveva sapere chi le aveva quella collana.
 
-È stato un ragazzo dagli occhiali con le lenti spesse a darglielo?- domandò la bionda bloccando la strada alla cameriera.
-Assolutamente no- rispose la ragazza sorridendo -Era un affascinante giovane dai modi distinti-.
 
Isabella tornò al tavolo, prese la collana ed ignorando i richiami dei due Esorcisti uscì dalla sala intenzionata più che mai a ritrovare quello strano ragazzo che a quanto pareva amava travestirsi per farsi passare per un altolocato ed elegante signore.
 
   
 
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