Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: jeffer3    02/07/2012    7 recensioni
Cosa succederebbe se ci fosse uno scambio di corpo fra Rachel e Santana?
Dal I capitolo:
“Buon Dio”. Due sole parole riuscì a pronunciare, immobile davanti allo specchio, prima che il cellulare, indiscutibilmente non suo, data la suoneria di don’t rain on my parade, versione Rachel Berry, iniziasse a suonare. Dopo aver letto sullo schermo 'Santana Lopez', si decise a rispondere.
“P-pronto?” *Non posso crederci, ho persino la sua voce.*
“Santana? Sei… tu?”
“Hobbit! Dimmi che hai tu le mie tette, ti prego.”
Genere: Comico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Giorno del temporale, Domenica.



 
“Continuo a pensare che questa sia una pessima idea” affermò convinta Quinn per l’ennesima volta.
Avevano da poco finito di pranzare e le quattro ragazze si trovavano nel salotto di casa Lopez. Santana era, ormai da un bel po’, sdraiata sul divano abbracciata stretta alla sua biondina, mentre le altre due erano sedute sul divano posto esattamente di fronte l’altro, dove Rachel, con foglio e penna, ripassava il piano per il pomeriggio, cercando di ricordarsi esattamente luogo e orario di quanto accadde circa una settimana prima.
“Sì, Quinn, l’abbiamo capito” bofonchiò l’ispanica, senza muoversi dalla sua postazione.
“Oh, mi fa piacere che le tue capacità di comprensione siano intatte, ma ho qualche dubbio sulla tua capacità di giudizio al momento, San!”
“E perché mai, scusa?” chiese, tranquilla l’altra.
Manco a farlo apposta, in quel momento lo scrosciare della pioggia si fece ancora più intenso, battendo con forza sulle finestre, accompagnato dal rumore forte di un fulmine, che fece sobbalzare tutte e quattro le ragazze.
Per rispondere alla domanda dell’ispanica, la bionda, pertanto, si limitò semplicemente a sollevare il suo sopracciglio con fare allusivo.
“Oh ti riferisci a quelle quattro gocce che stanno cadendo?”
“Mi riferisco al diluvio universale, che si sta verificando proprio fuori casa! Per favore, siate ragionevoli…” provò, dopo aver tirato un sospiro “alla tv non fanno altro che consigliare di non uscire, dicono che questo temporale stia addirittura risultando più forte di quello della scorsa settimana… vi prego, non andate, è pericoloso.”
“Non vorrei sbagliarmi, Santana, ma, secondo i miei calcoli, erano le 17 quando il fulmine ci colpì” iniziò la diva, ignorando completamente le parole della ragazza al suo fianco.
“Quindi…”
“Quindi, dobbiamo avviarci tra poco, se vogliamo essere lì almeno con una mezzoretta d’anticipo… non si sa mai”
“Ok” rispose semplicemente l’ispanica, riportando, subito dopo, la propria attenzione sulle dita di Brittany con cui stava giocando.
“No! Non è ok. Vi rendete conto che un ragazzo è stato preso in pieno da un albero caduto per il troppo vento?! E voi volete essere colpite da un fulmine! Non vi permetterò di uscire!”
“Quinn…” iniziò la diva “cerca di capire…”
“No, maledizione! Non riesco a capire!” continuò ad urlare “Preferite non avere nessun corpo?! Preferite morire, piuttosto che passare altro tempo l’una nel corpo dell’altra?! Cosa diavolo vi dice il cervello?!”
“Basta. Vieni con me” disse semplicemente la piccola Berry, prendendola per il braccio e portandola in un’altra camera.


 
“Quinn…” iniziò allora la diva, prontamente interrotta dall’altra.
“No, Rach, non esiste. E’ una follia e io non ti permetterò di portare avanti un’idiozia del genere”
“Dimmelo” disse sicura la diva, guardandola intensamente negli occhi.
“Te l’ho già detto, è un’idiozia, stop. Se anche vi avvicinerete a quella porta, vi placcherò come un giocat-“
“Non questo! …Quello che… sì, insomma, quello che ti dissi che avrei voluto sentire solo quando sarei stata nel mio corpo.”
“Oh.” Fece la bionda, capendo a cosa si stesse riferendo l’altra. La sorpresa, però, lasciò ben presto spazio alla rabbia. “No! Non te lo dirò. Vedi che tu stessa non sei sicura di riuscire a tornare indenne!? Lo pensi anche tu che non sia un’idea prettamente geniale, diciamocelo!
“E’ vero, hai ragione, non è un’idea brillante, ma è l’ultima che ci rimane, Quinn”
“Non è così, troverete altre soluzion-“
“Non è vero. E lo sai anche tu. Non ci sono alternative, è quello che ci rimane. Possiamo solo rischiare.”
“No, no, no.” Iniziò scuotendo con forza la testa “Per favore, è troppo rischioso… non si vedrà niente con la macchina! Ti prego… resta qui.”
“Andiamo, Quinn, andrà tutt- ok, no, avevo promesso di smetterla… però, ciò non toglie che è quello che penso davvero… staremo attente, Santana è una guidatrice provetta poi, quindi…”
“ Perché non aspettate ancora? Magari troveremo qualcos’altro e..”
“Domani…” iniziò sospirando la diva “…E’ la giornata più importante delle nostre vite… mi fido di San, davvero, ora come non mai. Non sono preoccupata che possa andar male l’audizione della NYADA, perché anche se – facendo corna e controcorna – non dovesse andare bene, so per certo che lei ha fatto tutto il possibile per me. La ringrazierei a vita in ogni caso. Ma io, così come lei, ho bisogno di riavere il mio corpo. E’ frustrante Quinn non essere sé stessi, è… difficile e doloroso, perché… Dio, ci sono miriadi di motivi, in realtà… ma quello che mi fa soffrire di più è non poter essere… me, con te… mi distrugge, così come sta distruggendo San… quindi… quindi, tenteremo il tutto e per tutto prima di rassegnarci, dobbiam-“
“Io amo te…” iniziò la bionda, facendo bloccare la diva “…Amo te. Non il tuo corpo. Lo venero, lo adoro perché è meraviglioso. Ma…posso fare a meno delle tue gambe paradisiache, Rach… però non potrei mai fare a meno di te. Lo capisci questo?” chiese, infine, facendo sorridere la moretta, che, passandole il braccio attorno al collo, l’attirò a sé per abbracciarla.
“Fidati di me, ok?” le sussurrò vicino l’orecchio.
“Ok…”
“Ti amo anch’io.” concluse, infine, la diva, sentendo chiaramente le labbra di Quinn incurvarsi in un sorriso, proprio sul suo collo.


 
Nel frattempo Santana e Brittany erano rimaste nella stessa identica posizione, in cui le altre due le avevano lasciate.
“Ho chiesto alle fatine di darti una mano oggi, San” informò l’ispanica la biondina, accarezzandole i capelli.
“Ah, davvero? Spero davvero che siano d’aiuto BriBri”
“Credo proprio di sì, ho fatto un dolce per loro… quindi, dovrebbe essere tutto a posto”
“Dolce?” fece confusa l’ispanica “…Non c’è puzza di bruciato…” osservò, poi, odorando come un cane segugio lo spazio circostante.
“Ho chiesto a Rachel di aiutarmi! E’ proprio brava con i fornelli, sai?”
“Oh! Meno male, va’! Se oggi tornerò tutta intera da-“
“Quando” la corresse la ballerina.
“Cosa?”
“Quando, oggi, tornerai tutta intera…” disse, facendo sorridere l’altra.
“Sì, hai ragione… ad ogni modo, prenderemo assieme lezioni di cucina”
“Sì, sì, sì, dai! Ci divertiremo!” trillò tutta allegra la biondina.
“Così magari smetteremo anche di ordinare sempre roba da breadsticks, quando mangiamo assieme”
“Allora dobbiamo anche imparare a fare i grissini!”
“Vero… ok, allora diciamo che ‘talvolta’ non ordineremo da breadsticks…” concluse facendo ridacchiare la biondina.
“Devi per forza andare oggi San?” chiese, poi, improvvisamente la più alta.
“Sì, Brit” rispose la latina, stringendosi di più all’altra.
“Lo sai che mi piaci anche così?”
“Mi stai dicendo che trovi attraente la nana?” chiese sconvolta l’ispanica, alzando di colpo la testa dal petto dell’altra, facendola ridere di gusto.
“Ma no, che dici! Trovo attraente te!”
“…Credo ci sia un problema di comunicazione, Brit”
“Sarà il temporale, San… papà dice sempre che quando piove tanto ‘le linee risultano disturbate’… lo dice sempre.” Affermò un po’ confusa la biondina.
“No, Brit! Intendevo che, essendo nel corpo di Rachel, trovi attraente lei!”
“Oddio… l’hai chiamata per nome!” esclamò tutta entusiasta la ballerina “Sapevo che le volevi bene!” concluse facendo corrucciare leggermente la mora.
“Chiamarla per nome non significa che le voglia bene!”
“Andiamo, Sannie! Nel tuo caso, sì! Ammettilo”
“No!”
“Per favooore, andiamo, ammettilo!” la esortò ancora una volta, con gli occhi da cucciolo bastonato.
“Oh, e va bene! Tu non ti arrendi mai, eh? … diciamo che… nel profondo… ma tipo taaaaanto profondo, parliamo di un pozzo chilometrico, che sbucherebbe dall’altro lato del pianeta, e quindi puoi immaginare la profondit-“
“San!”
“Va bene, va bene! Le voglio… oh dio, relativamente… mooolto relativamente… besnev”
“Eh? Non ho capito”
“beeee…ne.”
“Non ti capisco”
“Le voglio bene! Ok, contenta??” fece infine stizzita la latina.
“Ora sì!” esclamò schioccandole un bacio sulla guancia e levandole così anche l’espressione contrariata dal viso.
“Ciò non toglie che trovi attraente lei, Brit! Andiamo… non puoi, cioè…”
“Sannie… ti ricordi quello che ti dissi qualche sera fa?”
“Mmh… che Lord Tubbligton è dimagrito? Che c’entra or-“
“No! Stavamo parlando di questo scambio di corpo…”
“Ooooh! La tua battuta sulla porta di casa Berry? Geniale! Una pura e autentica genialit-“
“San, concentrati!”
L’ispanica si prese qualche minuto per pensarci quando poi arrivò l’illuminazione. Brittany, dal canto suo, aveva capito subito che l’altra c’era arrivata dal modo in cui le sue labbra si erano aperte in un sorriso dolcissimo.
“Non trovo attraente Rachel…” iniziò allora la biondina “trovo attraente solo e unicamente te… tralasciando il fatto che potresti rendere più che interessante anche un vaso, il fatto che tu sia all’interno di questo corpo non cambia niente… perché io so che qui” disse portando il proprio dito all’altezza del cuore dell’altra “ci sei tu… ed è questo che conta, te l’ho già detto.”
L’ispanica, che aveva ascoltato con gli occhi lucidi l’altra, stava per rispondere, quando fu interrotta dall’ingresso delle altre due in salotto. Si limitò, pertanto, ad afferrare la mano della propria ragazza e portarla alle proprie labbra per lasciarvi un bacio, prima di alzarsi dal divano, portandosi con sé anche l’altra, che subito abbracciò.
“Ci vediamo dopo” le disse semplicemente vicino l’orecchio, prima di staccarsi.
“Andiamo, San?” la richiamò la diva, che aveva già preso le chiavi della macchina.
“Andiamo, Bob!” rispose subito, salutando velocemente anche Quinn e avviandosi verso la porta.






 
“Dio, non si vede niente” commentò Rachel, osservando, o meglio, cercando di osservare la strada di fronte a sé dal parabrezza della macchina. La pioggia incessante, infatti, rendeva davvero scarsa la visibilità e nemmeno con la velocità massima i tergicristalli riuscivano a renderla, quanto meno, accettabile.
“Già, è un gran casino.” Concordò l’ispanica, procedendo lentamente con la vettura lungo la via. “Era qui, giusto?” chiese poi, indicando la strada alla diva.
“Sì, era proprio qui…”
“Ok… quindi, ora che si fa?”
“Beh… credo che l’unica soluzione ora sia continuare a percorrere la via avanti e indietro sperando che accada qualcosa…” propose, vedendo chiaramente la latina voltarsi con un’espressione scioccata sul volto.
“Cosa?! Berry, finiremo ammazzate, senza contare lo spreco di benzina!”
“Ne sono consapevole, Santana, ma cos’altro possiamo fare?” chiese, osservando poi l’altra riflettere per una manciata di secondi, per poi sospirare profondamente.
“Ok, non possiamo fare nient’altro…” convenne continuando a guidare.
Dopo alcuni minuti di silenzio, fu poi la diva a far sentire per prima la sua voce.
“Credi che funzionerà?”
“Onestamente non ne ho idea, però…”
“E’ la nostra ultima speranza” concluse per lei l’altra.
“Già…” concluse, per poi schiarirsi la gola “Come va con Quinn comunque?”
“Stai cercando di fare conversazione, San?” domandò divertita la diva.
“Beh, sì! Mi sto annoiando, tanto vale parlare, no?”
“Va bene. Era un po’ preoccupata devo dire, però sono riuscita a tranquillizzarla…più o meno insomma…mi ha detto che mi ama, sai?”
“Oooh… e non l’hai costretta?”
“Cos- no! Cioè…”
“Ecco qua…”
“No, no! Beh lei me lo voleva dire già da tempo, però sai con lo scambio di corpo e tutto… sai… insomma, sì, il fatto di non poter comunque avere un…” cercò di continuare, leggermente imbarazzata, la diva “un… sai, ‘contatto fisico’ e…”
“Ok, no, stop! Non funziona così. Questo fare conversazione non va bene”
“Che ho detto?!”
“Tralasciamo, eh, Berry?”
“Ok…”
Ci furono altri minuti di silenzio, in cui l’ispanica cercava di tenere il più attentamente possibile gli occhi sulla strada, finché lei stessa decise di parlare.
“Conosci qualche gioco per passare il tempo almeno?”


 
“Perfetto, allora è uscita la ‘A’… vai, inizia tu!” fece la diva.
“A… Ancona!” esclamò soddisfatta la mora.
“mmm… Amsterdam!”
“Atene”
“Azio!”
“A-a-a-a…Aquisgrana”
“Augusta!”
“A…. Diòs… a….”
“Inizio il conto alla rovescia San… 10…9….”
“No, hei! Aspetta… a… oh maledizione!”
“4…3….”
“Am…as… ac…. Per la miseria”
“2…1….”
“Azkbechistan!” esclamò convinta la latina.
“Azk.. eh?”
“Azkbechistan!”
“Non credo esista un città con quel nome, San”
“Naaaa, sì che esiste!”
“Ti dico di no!”
“Oh, andiamo…”
“Non te la faccio passare questa volta, prima già hai cercato di farmi fessa con ‘Besk… non mi ricordo nemmeno com-“
“Beskat!”
“Appunto, smetti di inventare i nomi delle città!”
“Uff, e va bè… hai vinto. A quanto stiamo?”
“Mmm credo… approssimativamente tremila a tre” disse ridacchiando la diva.
“Ma va’! Non sono così terribile!” esclamò ridacchiando l’ispanica.
“Sì, invece, sei terribile in geografia, San!”
Le due, ormai, continuavano a percorrere la strada da ore, senza aver ottenuto niente. Si erano ormai fatte le 7 di sera e non era accaduto un bel niente, se non qualche incidente scampato e un po’ di paura per l’intensità della pioggia.
“Che dici, torniamo?” propose alla fine la piccola Berry.
“Direi di sì… ormai si è fatto tardi e le 5 sono passate da un pezzo”
“Già…” convenne rassegnata l’altra.
“Ci abbiamo provato, no? Almeno ora non avremo rimpianti”
“Hai perfettamente ragione… ora torniamo prima che le nostre ragazze ci diano per disperse.”
Ed infatti le due si avviarono verso casa Lopez, sempre con la dovuta cautela a causa del temporale che non accennava a diminuire, anzi, sembrava intensificarsi di minuto in minuto.

Proprio mentre stavano svoltando l’angolo per arrivare a destinazione, tuttavia, una macchina, che veniva dalla direzione opposta a tutta velocità, stava per prenderle in pieno, se non fosse stato per la sterzata della latina all’ultimo momento. L’auto, però, iniziando a sbandare, uscì fuori strada, riuscendo, infine, a scansare di pochissimo un palo, che altrimenti le due avrebbero preso in pieno. A seguito delle botte prese, però, l’ispanica si ritrovava ora con un taglietto all’altezza dello zigomo e la diva con uno sul labbro.
“Sante fatine da Brittalandia!” esclamò Santana, appena la macchina fu ferma.
“Oddio…”
“Tutto ok?” chiese poi l’ispanica verso la diva.
“Sì… sì, tutto ok… beh, il tuo labbro un po’ meno però…”
“Così come il tuo zigomo… siamo vive, va tutto bene…” disse la latina, ancora un po’ scioccata.
“Oh…”
“Cosa?”
“Mi aspettavo un ‘le mie preziosissime labbra!’… e invece… uau…” riflettè ad alta voce la diva, mentre l’altra rimetteva in careggiata la macchina, avviandosi verso il garage di casa.
“Se vuoi posso rimediare ora, Berry”
“No, grazie, sto bene così! Che sfiga, proprio alla fine doveva capitarci quest- oh!”
“Le mie preziosissime labbra!!” esclamò allora l’ispanica seccata, credendo che l’altra si riferisse a quello con l’ultima esclamazione.
“No… non intendevo questo…” cominciò scendendo dalla macchina e correndo verso la porta d’ingresso, cercando di bagnarsi il meno possibile.
“Cosa, allora?” chiese, ormai arrivate davanti la porta.
“Quinn…” cominciò bussando il campanello. “Non mancherà di certo un…”
La piccola Berry fu interrotta dalla propria ragazza che era corsa ad aprire la porta, trovandosi di fronte le due more, ognuna con un proprio personalissimo taglio sul viso.
Dopo averle osservate a lungo, senza mostrare la minima intenzione di spostarsi dall’uscio di casa, si abbandonò ad un liberatorio “VE L’AVEVO DETTO” urlato e seguito da una serie di scappellotti, lanciati alle due, che cercavano di ripararsi in casa dai colpi della bionda.



 
Dopo aver cenato velocemente, le quattro si erano, infine, spostate nella camera dell’ispanica, tutte sul letto, che era abbastanza grande da ospitarle tranquillamente. Stranamente la latina non si oppose a questa proposta, che aveva fatto la ballerina, anzi le sembrò in un certo senso scontata. Era come se fosse assolutamente normale voler passare assieme la notte prima di una giornata così importante.
“Stavo pensando una cosa” disse a un tratto Rachel.
“Cosa?” Chiese l’ispanica a bassa voce, cercando di non svegliare le altre due bionde, che si erano già assopite da un pezzo.
“Forse ha ragione Quinn… insomma, l’hai sentita prima no? Forse è stato solo il temporale a farci questo… forse, abbiamo solo immaginato quel fulmine… magari domani ci risveglieremo nei nostri corpi…”
“Beh… forse. O meglio, lo spero.”
“Lo spero tanto anch’io”
“Ehi, Berry…” la richiamò poi l’ispanica.
“Dimmi, San”
“Andrà bene.”
“Ora sei tu che ti lanci sfiga da sola!” ridacchiò la mora, coinvolgendo nella risata anche l’altra.
“Sto provando la via del  ‘Berry-ottimismo’… spero funzioni, anche se continuo ad avere qualche dubbio.”
“Non averne… qualsiasi metodo made in Berry è universalmente noto come impeccabile.” Le comunicò con aria solenne.
“Oh sì, ne sono certa… s’è visto, soprattutto!” esclamò ridendo.
“Non so di cosa tu stia parlando!” si difese con poca convinzione l’altra, prima di parlare di nuovo “Grazie comunque, San”
“Mh? E per cosa?”
“Per tutto… insomma, non c’è un grazie specifico, ma è… sai… globale” concluse, facendo sorridere l’altra, che, ancora stretta nell’abbraccio di Brittany, allungò la mano per afferrare quella della diva, per poi chiudere gli occhi.
“Notte, Berry”
“Notte, San”
“E grazie anche a te” concluse, con un sussurro, al quale la diva, sorridendo, rispose rafforzando la stretta sulla mano dell’altra.





Angolo dell'Autrice
Ehilà bella gente! Ecco qui l'11° capitolo!
Mi scuso fin da subito per il ritardo e per l'obbrobrio che in tutta probabilità ne è uscito... non mi convince molto ad essere onesta.. non so! Vediamo poi voi cosa ne pensate.
Ad ogni modo... ormai ci siamo, siamo vicinisssssssimisssimi alla fine, diciamo pure che il prossimo sarà proprio quello decisivo, anche perchè poi ci sarà semplicemente un epilogo, che probabilmente collocherò ad anni di distanza...
Ooora, per quanto rigurda invece la velocità di aggiornamento, mi scuso ancora sia per questo sia, in tutta probabilità, anche per il prossimo... purtroppo non sto spesso a casa ultimamente e le poche volte che ci sono, invece, mi butto a dormire sul letto, quindi, diamocelo, non sono la velocità fatta persona!
Ringrazio come sempre tutti, davvero, siete magnifici! :D
A presto, bella gente!


 
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: jeffer3