Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: Aquarius_Virgo    02/07/2012    4 recensioni
[Pre-Corsa alle Dodici Case]
«Ti sei mai chiesto chi ha dato i nomi alle stelle?» Durante una pacifica notte di luna piena, mentre sono entrambi stesi tra l'erba a guardare le stelle, Milo pone a Camus quell'insolita domanda...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Scorpion Milo
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Il nome delle stelle
Autore:
Fandom: Saint Seiya
Rating: Verde
Parole: 508 (fidipù)
Avvertimenti: Possibile OOC, Fluff, One Shot
Prompt: 430:  Chi ha dato i nomi alle stelle?
Riassunto:   «Ti sei mai chiesto chi ha dato i nomi alle stelle?» «Sono stati gli arabi e i greci per primi, poiché erano grandi appassionati e studiosi di astronomia.» rispose Camus, razionale come sempre.
«Per me è stata una coppia di innamorati a dare il nome ad Antares... anzi, Calbalacrab.»

Note: Ambientata prima della corsa alle Dodici Case. Boh, ho messo avvertimento OOC perché secondo me sono troppo teneri



«Ti sei mai chiesto chi ha dato i nomi alle stelle?»

Camus aprì lentamente gli occhi, ritornando al mondo reale. Si era lievemente assopito, tra l'umidità dell'erba su cui era disteso per osservare il firmamento insieme a Milo. Capitava spesso che i due si trovassero, in quella pianura erbosa non molto lontana dal Santuario. Era un epoca apparentemente di pace ed entrambi amavano ammirare la volta celeste, immersi nel silenzio dei propri pensieri, anche se a volte Milo non riusciva a starsene completamente in silenzio e si divertiva a giocherellare con Camus e a stuzzicarlo. Ma mai prima di quel momento aveva fatto una domanda così profonda, anche se probabilmente non era stata pensata come tale. Inizialmente lo guardò aggrottando le sopracciglia in un espressione scettica e stupita. Milo era sdraiato accanto a lui, i lunghi fili d'oro dei suoi capelli nascosti dalla fitta erba color smeraldo e il suo viso illuminato dalla fioca luce argentea della luna lo facevano somigliare ad un antica statua greca di Ercole. Tra le labbra uno stelo di una graminacea.

«Sono stati gli arabi e i greci per primi, poiché erano grandi appassionati e studiosi di astronomia.» rispose Camus, razionale come sempre.

«Per me è stata una coppia di innamorati a dare il nome ad Antares... anzi, Calbalacrab.»

Milo è serio quando pronuncia quelle parole, ma l'altro Cavaliere d'Oro lascia abbandonare un divertito sbuffo dalle sue labbra. Lo Scorpione se ne accorse, e si mise a sedere sull'erba già bagnata di rugiada fissandolo contrariato e ferito nel suo orgoglio. I capelli rossi di Camus sembrano quasi brillare come un fuoco acceso nell'oscurità della notte, ma il viso dell'altro ha forse un colore più acceso, dalla rabbia.

«Non mi sembra molto romantico cuore dello scorpione come nome.» si giustificò l'Acquario, che non prendeva mai troppo sul serio Milo quando si alterava. Spesso era infatti paragonabile ad un bambino capriccioso e volubile, ma non teneva mai troppo a lungo il broncio.

«Invece sì. Vuol dire che anche una persona apparentemente letale ha un cuore puro e brillante dentro di sé, anche se nascosto da una dura corazza e lo difende con pericolose chele. Mi piacere pensare che, guardando la stella più luminosa dello scorpione, due persone innamorate gli abbiano dato il nome Calbalacrab proprio per questo!»

Camus sorrise, mentre il volto di Milo era rivolto al cielo. I suoi grandi occhi brillavano della luce delle stelle, colmi di speranza e fierezza.

L'Acquario chiuse gli occhi, abbandonandosi al lieve torpore che provava e alla leggera brezza notturna che soffiava in quel momento, le mani cinte dietro la testa accarezzavano col dorso la terra umida sotto di esse. Fu costretto a riaprirli, ed interrompere per la seconda volta il suo proposito di addormentarsi cullato dalla quiete della notte, quando Milo si adagiò sopra di lui, i loro corpi, privi della pesante armatura che indossavano abitudinariamente durante il giorno, a contatto e i loro visi pericolosamente vicini, tanto che Camus poteva sentire sul suo viso il respiro dello Scorpione. Milo sorrideva compiaciuto, fissando le iridi color rubino dell'Acquario.

«E tu, che nome daresti ad una stella?»

Ma il Cavaliere d'Oro dell'Ottava Casa non ottenne risposta. Non diede il tempo necessario a Camus di formulare qualcosa, di far uscire qualsiasi parola dalle sue sottili labbra, perché le chiuse con le proprie, in un inebriante e profondo bacio.

Se avesse dato all'Acquario la possibilità di rispondergli, avrebbe sentito che se Camus avesse avuto possibilità di battezzare una stella, essa avrebbe portato il nome Milo.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Aquarius_Virgo