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Autore: hinata 92    03/07/2012    4 recensioni
Nuovi arrivi alla Shibusen: un'arma che ha appena scoperto i suoi poteri e che nasconde un enorme segreto; un maestro senza arma a cui non interessa nulla delle lezioni e un'altra arma alla quale è stata nascosta la verità per molto tempo...
Molti nemici li attendono, ma forse solo uno è reale... quello che si nasconde nell'ombra e attende...
Tutti i protagonisti e tanti nuovi personaggi in una saga avventurosa e divertente in puro stile Soul Eater!!!
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Black Star, Death the Kid, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Polvere incantata'
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Di generazione in generazione

Di generazione in generazione! Apriamo la seconda busta?

 

« Soul! Io vado a fare la doccia! »

« Sì, fai pure! »

Il ragazzo aspettò che la porta si richiuse prima di fare un profondo sospiro. Erano due giorni che conviveva con quella falsa Maka e nessuno sembrava sospettare nulla. Nulla da dire, la sua sosia era una buona attrice, eppure…

 

La ragazza chiuse la porta del bagno, con una smorfia di disgusto. Non ne poteva più del corpo di quella mocciosa! Piccola, piatta come una tavola e per di più una studentessa seria e secchiona, esattamente il contrario del suo carattere! Eppure era necessario che continuasse a fingere di essere lei, per capire che fine avesse fatto lo straordinario potere della ragazzina.

Per un attimo pensò al ragazzino nell’altra stanza. Carino, anche se molto più piccolo di lei. Pensò di giocare con lui sfruttando le sue attuali sembianze, ma sapeva anche che il suo maestro si sarebbe infuriato a morte se avesse scoperto che aveva mandato all’aria la copertura solo per un suo capriccio. E questo non poteva permetterlo.

 

Soul non stava più nella pelle. Come poteva stare con lei e fare finta di nulla se gli occhi della vera Maka gli ricordavano ogni istante la verità? Certo, le lenti a contatto rosse che gli aveva procurato Simon funzionavano egregiamente e l’impostore non si era accorto di nulla, almeno a giudicare dalla relativa tranquillità della sua anima. Ma per quanto i nervi del ragazzo avrebbero retto quel gioco di spie?

 

« Devo uscire, Soul! Vado da Tsubaki per recuperare i compiti e le lezioni dei giorni in cui sono stata assente! »

« Divertiti! Io devo fare un po’ di manutenzione alla moto… »

« Allora ciao! »

« Ciao… »

 

Soul non aveva mentito: poco dopo si era davvero messo a trafficare attorno alla sua amata motocicletta, ma sempre con la testa al pensiero che lo tormentava da giorni.

 

« Posso parlarti? »

Soul alzò la testa e rimase un po’ sorpreso nel vedere Spirit con aria molto seria che lo fissava.

« Non qui, però. Meglio dentro. »

Soul annuì e, dopo essersi pulito le mani, seguì il padre della sua maestra d’armi all’interno.

Vista la calda giornata, il ragazzo prese due bicchieri di acqua gelata offrendone uno al suo ospite. Si chiedeva come facesse a stare con la giacca, mentre lui era in canottiera. Non aveva neanche una goccia di sudore. Niente da dire, almeno sull’aspetto elegante il padre di Maka era davvero figo. Ma solo su quello!

« Sei solo, vero? »

« Sì, Maka non c’è… »

« Quella non è Maka. »

Per un pelo il bicchiere che Soul stava stringendo fra le mani non finì in frantumi.

« Cosa… »

« Quella non è Maka. »

Soul si sedette sul divano, con il cuore a diecimila e un grosso peso che gli si toglieva dallo stomaco:« Allora non sono pazzo! Sarebbe stato davvero poco figo diventare matto a questa età! Ma tu come hai fatto ad accorgertene? »

Spirit sorrise:« È vero, io e mia figlia non andiamo d’accordo, litighiamo un giorno sì e l’altro anche, ma è sempre la mia bambina! La sua sosia è fisicamente perfetta, ma sembra non conoscerla molto bene… si limita soltanto a comportarsi come una tranquilla ragazzina amante dello studio! E noi sappiamo bene che Maka non è così… »

Soul si passò una mano nei capelli:« Già… non credevo proprio che un giorno mi sarebbero mancati i suoi Maka-chop! Da quando è tornata non me ne ha tirato neanche uno… »

« E quando ho provato a invitarla a passare la domenica con me ha accettato subito, persino con un sorriso smagliante in volto! »

Soul rabbrividì:« Un incubo… »

Spirit sorrise un po’ tristemente:« Appunto. E tu invece? »

« Io cosa? »

« Non vorrai farmi credere di esserti accorto che quella non è Maka solo perché non ti ha tirato nessuna enciclopedia in testa! »

Soul lo guardò con un po’ di esitazione, poi annuì e si tolse le lenti a contatto, rivelando i limpidi occhi verdi della ragazza scomparsa.

Spirit non si stupì, non fece una piega:« Lo immaginavo… anche se ai miei tempi non c’erano quelle cose da mettersi sugli occhi! »

« Non… non credo di aver capito… »

La falce della Morte ridacchiò:« Immagino… fammi indovinare: Maka ti è apparsa in sogno, ti ha appoggiato le dita sugli occhi e al tuo risveglio hai scoperto di vedere le anime come lei! »

Soul fece una faccia sconvolta:« E tu come… »

« Perché sua madre, tanti anni fa, lo fece a me. »

« Pazzesco… »

« Ritieniti onorato, Soul: quel procedimento si può fare solo una volta nella vita e solo in caso di grave pericolo! Se Maka ha deciso di condividere i suoi occhi con te deve davvero fidarsi molto… »

Soul fece un sorriso un po’ strafottente:« È normale, sono la sua arma! Se così non fosse, saremmo una coppia di arma e maestro davvero poco figa! »

Spirit lo guardò, come se Soul non avesse colto il vero significato delle sue parole:« Anni fa la mia ex moglie partì da sola per andare a trovare i suoi genitori, che abitavano lontano da qui. Durante il viaggio venne catturata da dei briganti e successivamente rivenduta a delle uova di Kishin dalle intenzioni… non proprio amichevoli, ecco. Al rifiuto della madre di Maka di far loro da schiava, minacciarono di cavarle gli occhi. Pensava scherzassero, poi videro che ad altre ragazze l’avevano fatto davvero. Prima di mangiarsi le loro anime, ovviamente! »

Soul deglutì. Peggio di un film horror.

Spirit continuò:« Allora apparve in sogno anche a me, donandomi i suoi occhi perché il suo dono non andasse perduto. Mi disse di non venire a salvarla, che era troppo pericoloso. I suoi occhi erano il suo regalo d’addio. »

« E poi? »

« Non l’ascoltai. Ero giovane e innamorato. Un folle, a ripensarci ora! Scappai da Death City con un grosso paio di occhiali da sole per cercarla. Poco dopo mi raggiunsero Stain e Marie per fermarmi, ma poi li convinsi a venire con me. Con il loro aiuto, la raggiunsi e la salvai. Con quelle uova di kishin arrivai proprio alle famose 99 anime necessarie per diventare falce della Morte. »

Soul non commentò. Aveva capito perché i genitori di Maka si erano innamorati e sposati. Quale donna avrebbe resistito a un principe azzurro corso al suo salvataggio? Ed ecco anche spiegato perché Spirit non si fosse mai allontanato da Death City, nonostante la figlia lo odiasse. Non voleva che per andarlo a trovare subisse lo stesso destino di sua madre. A pensarci, forse era per questo che le aveva sempre impedito di raggiungere sua madre da sola, senza di lui. Non era gelosia. Non era per impedire alla ex moglie di parlar male di lui. Era per proteggerla durante il viaggio.

Ma il racconto gli aveva dato un'altra cosa su cui riflettere. Le parole di Maka erano le stesse che aveva pronunciato sua madre. Un caso? Destino? Oppure la ragazza conosceva l’episodio?

Si sarebbe continuato così, di generazione in generazione? Forse anche i figli di Maka, un giorno, si sarebbero ritrovati di fronte a lui con un bicchiere d’acqua in mano, mentre raccontava loro quell’assurda vicenda!

« Vai da lei. »

« Eh? »

« Maka assomiglia tanto a sua madre. Ti avrà chiesto di non andare, ma la vuoi sapere una cosa? Nonostante il divorzio, nonostante tutti gli errori della mia vita… quel salvataggio è l’unica cosa di cui non mi sia mai pentito! Perché mi ha dato la cosa più bella della mia vita… la mia bambina… »

Soul arrossì leggermente. Non si sarebbe mai aspettato di sentire da Spirit delle frasi di quel genere!

« Allora, andrai? »

« Eh? Sì, certo! »

Spirit annuì:« Ora che tutti credono che Maka sia tornata, il divieto di Lord Shinigami di uscire da Death City è caduto. Potrai andartene tranquillamente e io coprirò la tua fuga per qualche ora. E cercherò anche d’impedire alla falsa Maka d’inseguirti. »

« Grazie. »

« Mi sembra il minimo! Verrei anch’io, ma il ruolo di falce della Morte m’impedisce di allontanarmi da Lord Shinigami e molto probabilmente sarò più utile qui a farti da copertura. E poi non ho più l’età per correre a salvare principesse! »

« Capisco… ah, Spirit? »

« Sì? »

Soul gli fece l’occhiolino:« Riusciresti a coprire la fuga di altre tre persone? »

 

 

« Tienti forte! »

« Certo! »

La moto di Soul rombò e partì a razzo, mentre Simon, con un po’ di fatica, cercava di mantenere l’equilibrio necessario a non sfracellarsi al suolo. Sopra di loro Lucy e Kevin, trasformati in polvere, li seguivano volando e cercando di non farsi notare troppo dalle guardie all’ingresso di Death City. Soul sgommò prima che quest’ultime cercassero di fermarlo per chiedergli spiegazioni. Simon, che odiava la velocità, iniziò a pregare in tutte le lingue che le sue mani riuscissero a non mollare la presa sulla vita dell’amico. Sapeva che la moto era il modo più veloce per raggiungere Maka, ma proprio non sopportava quegli aggeggi spaccatimpani!

« Ok, ora può bastare. Mi fermo! »

La moto rallentò fino a fermarsi, mentre Lucy e Kevin riprendevano forma umana e Simon scendeva dalla moto baciando il ritrovato terreno.

Soul, finalmente libero dalle lenti rosse, li squadrò uno a uno con gli occhi verdi smeraldo:« Ok, vi ho chiesto di venire perché so che avevate tutti e tre dei sensi di colpa nei confronti di Maka e perché se l’aveste scoperto dopo probabilmente mi avreste ucciso in modo poco figo per non avervi avvertito. Però ora devo chiedervelo: siete sicuri di voler venire? È una missione non autorizzata, molto pericolosa, che probabilmente inciderà parecchio sul voto di condotta alla Shibusen… se volete tornare indietro siete ancora in tempo per farlo! »

Simon scoppiò a ridere:« Soul! Ma quando mai mi è importato qualcosa dei miei voti a scuola? »

Lucy rincarò da dose:« Ma ti pare che potrei lasciare un’amica in difficoltà, per di più visto che si è cacciata nei guai per proteggere me? E poi devo scoprire la verità sul Kishin per mantenere la mia promessa! »

Kevin concluse:« Per quanto mi riguarda, come diresti tu, sarebbe poco figo per un uomo lasciare una dolce donzella in difficoltà! »

Soul lo guardò di storto:« Quando mai Maka è stata una “dolce donzella”? »

« Chi ha parlato di Maka? Io pensavo a Lucy, che tanto si metterà di sicuro nei guai! »

« Ehi! »

Tutti scoppiarono a ridere.

« Ok, ricapitoliamo: chi ha la bussola? »

Lucy alzò la mano:« Io! E l’ovest è… da quella parte! »

Soul sorrise:« Bene, cosa aspettiamo? »

Simon sventolò una busta:« Aspettiamo questa, Soul! Credo che sia giunto il momento di leggere la seconda lettera di mia zia! »

Tutti annuirono e il ragazzo aprì la busta.

 

“Eccovi riuniti nel deserto dorato,

pronti a salvare chi è stato catturato.

A ovest, sì, dovrete andare,

ma a un certo punto vi dovrete fermare.

Un oscuro muro diroccato è la vostra meta,

una rovina che nasconde una botola segreta.

È fresca la via sotterranea che vi raccomando,

ma trappole e ostacoli vi andranno rallentando,

mentre una giostra vi aiuterà l’uno l’altro a capire,

altre persone vi proveranno a inseguire.

Cade in trappola il gruppo salvatore,

ma guidato da un nome e dall’onore

il protagonista della vicenda arriverà

per guardare in faccia chi rovinato l’ha.

Nei bivi, nei dubbi, qualcuno la via saprà,

chi la vista segreta custodire dovrà;

la direzione indicata è quella corretta

fidatevi di chi non ricorda di averla detta.

Mille altre cosa avranno da venire,

ma non è il caso che le stiate a sentire,

perché quando il passato,

Simon, mio nipote adorato,

avrai ricordato,

il mio compito sarà infin terminato.”

 

« Allora? Chi si offre per la parafrasi? Accettiamo volontari! »

Kevin rispose:« So qual è il muro diroccato. »

Tutti lo guardarono sconvolti:« Da questa parte, a circa un giorno di cammino. Ma volando e con la moto faremo molto prima! »

Soul salì a cavalcioni della moto:« Bene, allora cosa aspettiamo? »

Simon lo seguì, allacciandosi distrattamente il casco. Il tono della lettera non gli era piaciuto e quel poco che aveva capito gli aveva fatto sorgere un milione di domande. Ma non aveva altra scelta che andare avanti, insieme agli altri.

 

Maka:« Ciao papà! Hai visto Soul? »

Spirit:« È andato dal meccanico per la sua moto… sembra avesse un problema al carburatore… »

Maka:« Capisco… »

Spirit:« Ok, allora vado! »

Maka:« Va bene! Ci vediamo domenica, allora! Non vedo l’ora! »

 

Soul Eater, Polvere incantata, 22 capitolo: Ricordi che salvano e tormentano! Ma con tutta questa gente lo si può ancora definire deserto?

 

Spirit:« Non so se commuovermi o disperarmi per l’ultima frase… oh, il cellulare! Pronto? »

Lord Shinigami:« Spirit! Hai visto per caso Lucy o Simon o Kevin? »

Spirit:« Ok, devo disperarmi! »

 

 

Ciao a tutti! Capitolo un po’ più breve, ma che io ritengo abbastanza intenso. È l’introduzione a una nuova grande avventura, ve l’assicuro!

Ma ora basta, passiamo ai ringraziamenti per i commenti a Jan Itor 19, Mitsune_chan, Tokorothx3 e Sakurax16.

Dovete scusarmi, ma sono un po’ presa dagli ultimi due esami che devo dare… pedagogia speciale e matematica! So che sono un po’ lenta con gli aggiornamenti, ma vi assicuro che non mi dimentico di voi!

Alla prossima!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Hinata 92

  
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