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Autore: Sara Scrive    03/07/2012    3 recensioni
"Non ho mai voluto cambiare città, stavo cosi bene a Roma, ma mi sono dovuta ricredere... Los Angeles non è poi così tanto male!"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Taylor Lautner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. A prima vista 
 
Quella mattina mi  svegliai di buon umore: Era sabato niente scuola e nessuno che poteva rompermi le scatole.
La casa era deserta, evidentemente erano già usciti tutti, perciò me la presi con calma e mi andai a preparare per fare la mia corsa mattutina. 
Fuori c’era il sole, cosi non persi tempo, mi vestii   e appena uscita  dal palazzo  cominciai  a correre … 
Mi piaceva fare sport! Per certi versi era rilassante, e mi tenevo in forma.
Mentre giravo per le strade,   osservavo i numerosi turisti che camminavano qua e la, loro erano da qualche giorno qui e avevano visto tutta la città io ero qui da  quasi due mesi e non avevo visto niente…
Magari mi sarei organizzata con Angela & Jess…
Dopo un po’ decisi di fare la strada di casa… 
Stavo passando davanti al palazzo in cui i miei stavano lavorando mi fermai a osservarlo, non era tanto alto come di solito fanno vedere nei film…
Improvvisamente qualcosa, o meglio qualcuno mi butto per terra… 
Che guaio!! la bibita che teneva in mano, una coca cola, mi si rovesciò addosso  e mi macchiò la maglietta.
< Sorry, Sorry! > mi disse.
Alzai lo sguardo per vedere chi fosse, stavo per dirgliene quattro, ma quando lo guardai rimasi ad osservarlo: era un ragazzo…
non molto alto (all’incirca come me,1,73, forse un po’ più alto) con i capelli neri e corti, era vestito casual , jeans e maglietta a maniche corte aderente, che metteva in risalto la sua “tartaruga”, aveva la pelle ramata e tutto quell’insieme di particolari lo rendeva piuttosto attraente… 
Ma a Los Angeles tutti sono cosi, ero abituata a vedere ragazzi del suo livello…
 Però la sua faccia… l’avevo già vista da qualche parte…
< Non è niente > risposi < I’m Fine. E’ ok. tranquillo >.
Mi rimisi in piedi,  lui intanto mi guardava per vedere se stavo bene, < It’s ok  > ripetei
Ero calma, in fin dei conti cosa poteva essere mai successo alla mia maglietta?
Prima di accertarmi che guaio avesse combinato la coca cola, lo guardai un attimo: era piuttosto sorpreso, come se si aspettava un’altra reazione, tipo un arrabbiatura che farebbe invidia ad un grizzly, o forse mi sbagliavo…
Guardai meglio  il danno alla mia maglietta da ginnastica  e borbottai in italiano: < oh la mia T-shirt > , probabilmente lui capì (visto che non c’è molta differenza tra “Oh la mia T-shirt” e “Oh my T-shirt”) e mi disse < Come on, ci penso io >.
Mi fece cenno di seguirlo, ero un po’ titubante e non sapevo se accettare l’invito o no.
Lui intanto mi aspettava  e decisi di fidarmi.
Stavamo entrando nel palazzo dove lavoravano i miei genitori… 
rimasi un po’ sorpresa quando, in ascensore, schiacciò il bottone del terzo piano…
 Feci 2 + 2 e capii che lui abitava li…
Sperai di non farmi vedere dai miei,  per non dover dare troppe spiegazioni.
< Mi dispiace davvero molto, permettimi di aiutarti…. > ripeteva questa frase ogni volta per riempire il silenzio, mentre io dovevo rassicurarlo dicendo “Non fa niente tranquillo”.
appena usciti dall’ascensore, frugò  in tasca e si avvicinò ad una porta, la aprii < Questa è casa mia, accomodati >.
La sua casa era mille  volte meglio della mia!
Sembrava uscita dai cataloghi di case di lusso per gente straricca, ma non mi dovevo stupire , a Beverly Hills  la gente poteva permettersi di comprare tutto quello che voleva, e non a caso viveva qui…
Mentre ammiravo la casa, ero rimasta in piedi davanti alla porta come una scema, e non mi ero accorta che si era allontanato  ed  era tornato con in mano una maglietta pulita… mela lanciò e disse: <  il bagno è infondo al corridoio, puoi andare li a cambiarti >
< Ehm Grazie > risposi.
Mi fece ridere come mi stava la sua maglietta, sembrava che fossi andata a fare shopping dimenticandomi della mia taglia e del fatto che esisteva un reparto femminile.
Quando uscii dal bagno, si avvicinò e mi prese la maglietta sporca che avevo tra le mani, la mise nella lavatrice dietro di me , e l’azionò.
< Dovrebbero bastare 20 minuti > mi comunicò, poi sorrise, lo feci anche io, solo che sembravo una tonta.
Si sentiva solo il rumore della lavatrice, stavamo seduti sul suo divano senza dire nulla, quando  ad un tratto spezzò il silenzio:
< Non mi chiedi ancora l’autografo?  >.
 Mi stava confondendo… il suo autografo? E cosa ne facevo io?
 < Dovrei? > risposi. 
< Aspetta un attimo,non mi riconosci? > disse con aria divertita.
L’unica cosa che avevo nella mia mente erano due scarafaggi che giocavano a calcio e la sua faccia…
Poi mi ricordai del film che avevo visto insieme  ad  Angela : Abduction, che vedeva come protagonista un ragazzo di nome Nathan, interpretato da Taylor Lautner, il suo attore preferito… 
Quel ragazzo era lui, ed era proprio seduto davanti a me!!
Finalmente mi si era accesa la lampadina!
Attendeva una risposta…
 < Ah si, I remember , you’re Taylor Lautner, hai fatto quel film, ehm Abduction, Giusto? >  ero sicura che ne avesse fatti altri ma non sapevo quali, non ero sua fan, non lo seguivo come faceva Angie.
< Si, è vero, ma davvero tu mi conosci per quel film?Insomma , non hai mai sentito parlare della saga di Twilight? > rispose sorpreso.
< Si, ma  non  ho  mai  visto  i  film, so solo che parlano di vampiri e licantropi, e poi non vado molto su internet,  non  mi  intendo  affatto di film, attori… preferisco fare sport… >dissi, quella era una risposta  davvero  sincera  perché  io  non  me  ne  intendevo  molto  del  mondo  dello  spettacolo.
“Sport” sembrava una parola magica per lui: gli si illuminarono gli occhi e cominciò a mitragliarmi di domande:
< Quanto ti piace andare in bicicletta? >
 < Tantissimo >
 < Il tuo sport preferito? >
 < Nuoto e basket >
 < Vai in palestra? >
< Si, quando capita, ma preferisco correre tutte le mattine >
< La tua squadra preferita di Basket? >
< I Lakers >
< Che mi dici del calcio >
< Lo adoro! >
Continuò con una serie di domande sugli sport che mi piacevano, le miei squadre preferite… 
Sembrava interessato molto alle mie risposte, forse non aveva mai sentito una ragazza a cui non importava nulla della sua carriera e che amava gli sport
Lui domandava e io rispondevo, non mi era mai capitato di parlare cosi tanto, neanche a scuola  mi  facevano tutte queste domande…
Ad un tratto sorrise e disse:
 < oh, mi sono scordato la domanda più importante, Come ti chiami? > e a quel punto scoppiammo  a ridere .
 < Sara > riuscii a dire infine.
< Bene Sara, penso proprio che la tua maglietta sia apposto, puoi riprendertela > si  avviò verso il corridoio, lo seguii.
< Oh Grazie   >
Entrai in bagno e mi cambiai.
la lavatrice-asciugatrice aveva fatto un ottimo lavoro, ora sembrava come nuova.
Quando uscii lo trovai in tuta da ginnastica, che mi aspettava alla porta, lo guardai sbigottita.
< Ho visto che prima stavi correndo, se non ti dispiace ti andrebbe di fare jogging con me? >
Prima avevo corso  e stavo tornando a casa, ma dopo essermi fermata  a casa sua avevo riacquistato un po’ di energie, e poi con lui mi trovavo bene e avevo tutta la giornata libera, quindi accettai.
Scoprii  un  sacco  di  cose  su di  lui,  perché  adesso  chi  faceva  le domande ero io, per  esempio  aveva 19  anni  e aveva frequentato la Valencia High School, per lui il liceo era finito , mentre a me toccava  andare a scuola…
< Ma la tua famiglia dov’è? > chiesi, ricordandomi di non aver visto nessuno in casa sua, forse la mia era una domanda stupida visto che la maggior parte delle star vive lontano da casa, come al solito ebbi l’impressione (la certezza ) di aver fatto una brutta figura.
Lo guardai per vedere la sua reazione, ma era normale come prima.
< Vivo da solo, all’inizio vivevo con loro ma poi ho deciso di cambiare, di fare qualcosa di nuovo… Un po’ mi mancano.. soprattutto mia sorella… ma mi vengono a trovare spesso, ma a volte è inutile visto che sono costretto a viaggiare per motivi di lavoro… >L’ultima frase che sentii la disse con aria triste..
< Ti offrono molto lavoro? > chiesi dopo cinque minuti di corsa
< Non mi posso lamentare, ma è stata un po’ dura: Vedi io ho fatto il mio esordio come star in Twilight, ma Robert, era il protagonista… >
< Robert e chi è? > dissi, era una domanda stupida, ma mi stavo interessando al suo mondo, e vedevo che lui non si stancava a rispondermi.
< Rob è il “vampiro Edward” > sorrise< All’inizio facevo il “paladino delle cause perse”: Kristen , che è la protagonista femminile,Bella, e Robert sono troppo impegnati e un po’ riservati e non si fermano ad accontentare le fans, cosi quando loro mancavano arrivavo io…
Ero l’ombra di Robert, la maggior parte delle fans è “Team Edward” e io sono la seconda scelta…. 
Diciamo che adesso sto “latitando” per vedere che effetto fa la mia specie di assenza, nel senso che sto provando a fare come Rob e Kris e voglio proprio vedere se riesco ad attirare l’attenzione per ricevere nuovi incarichi > 
Mi fece l’occhiolino.
Era anche lui, un ragazzo molto sportivo e scoprii di avere tante cose in comune con lui: era fan dei Lakers, faceva Jogging la mattina, e andava in palestra 2-3 ore al giorno il pomeriggio per mantenersi in forma, quando era più piccolo aveva cominciato  a frequentare delle lezioni di arti marziali ed era diventato molto bravo.
 < Vuoi vedere una ruota aerea? > mi chiese beffardo
 < Assolutamente no, non voglio che ti rompi  l’osso del collo e poi siamo per strada non è normale che… > non feci in tempo a finire  la frase che  era già per aria e stava ruotando su se stesso, quando tornò con i piedi sul marciapiede gli feci un applauso 
 < Bravo, Bravo, mancava poco che mi veniva un infarto! >dissi ironicamente, sorrise e allora lo feci anche io .
A prima vista può sembrare uno che si è montato la testa, ma stavo iniziando a conoscerlo e mi disse che lui voleva rimanere coi piedi per terra, tanto che faceva le faccende domestiche lui stesso, un po’ perché era da solo (ma poteva avere una cameriera) un po’ perché voleva rimanere un ragazzo con la testa sulle spalle…
Scherzavamo e ridevamo, ad occhi estranei poteva sembrare che fossimo amici da tempo e non che ci fossimo conosciuti proprio oggi. 
Non mi ero accorta ma eravamo arrivati davanti al mio palazzo, cosi dissi: < Ehi  quella è casa mia, mi sa che è il caso che io rientri… E’ stato un piacere ! >
Ero stata una persona molto fortunata, certo, avevo incontrato un ragazzo invidiato da migliaia di persone, eppure io che non l’avevo neanche riconosciuto l’avevo incontrato e avevo anche fatto una corsa assieme a  lui.
Era stata una bella mattinata, dovevo ammetterlo, mi sarebbe piaciuto farci amicizia, conoscerlo meglio, ma non ci speravo più di tanto perché sapevo che aveva di meglio da fare, che perdere tempo con  me.
Stavo per avviarmi, quello che non mi aspettavo fu la sua richiesta:
< Domani mattina alle nove,  ti va se facciamo jogging insieme?Sei Libera? >
Non ci pensai due volte e risposi subito < Si, per me va bene, allora ci rivediamo domani! Bye >
< Bye Sara! > .
Riprese a correre…
Quando tornai a casa riordinai le idee:
avevo conosciuto un attore, era famosissimo e io non lo conoscevo (ciò testimoniava che avevo la testa su un altro pianeta).
Ma la domanda più importante era, se magari fossimo diventati amici, avrei potuto continuare a frequentarlo, sapendo i rischi che correvo?
Mi facevo mille domande e neanche mangiando riuscii a distrarmi.
Pensai di fare i compiti, ma il tempo che avevo a disposizione era tanto e quindi finii il lavoro assegnato per lunedì e rimasi senza nulla da fare.
Ero nervosa, in ansia perché la mia testa era piena di punti interrogativi…
Di certo non avrei detto a nessuno cosa mi era successo, perché attirare l’attenzione era l’ultima cosa che avrei fatto.
Quando la mia famiglia tornò a casa provai a distrarmi stando con mia sorella, provando tutti i giochi possibili e immaginabili, ma niente… 
Arrivò il momento di andare a dormire, non avevo  ancora una risposta concreta, sapevo solo che valeva la pena provarci, magari saremmo diventati amici.
Il mattino dopo mi preparai più in fretta del solito uscii un quarto d’ora prima… riuscivo a vedere la nebbiolina del mattino che ricopriva le strade di Los Angeles.
Sentivo alcune voci dei passanti, le macchine che passavano… mi lascia distrarre da questo insieme di rumori che mi ricordava tanto Roma …
Quando mi alzavo sentivo le stesse identiche cose ….chiusi gli occhi e immaginai di essere li….
Dopo un po’ li riaprii perché una signora stava cercando di entrare ed io ero proprio davanti all’entrata. 
Mentre pensavo a come comportarmi una voce mi riportò alla realtà: < Hi, Sara Good morning  > mi salutò Taylor 
< Good Morning  >risposi
< E’ una bella giornata! >
< Già > concordai.
Cominciammo a correre in modo regolare, parlando ogni tanto, e aumentando il ritmo poco a poco…
Mi stavo divertendo molto, fare jogging in compagnia di qualcuno era molto meglio che farlo da sola!
Dopo cinque incroci Taylor disse : 
<  L’ultimo  che  arriva davanti a quella panchina paga il gelato! >
Mi misi d’impegno e nonostante fosse più veloce e alto di me riuscii a batterlo
< Ahah hai perso! Sono più veloce io! >
Ci ero riuscita ma il perché era semplice si era fermato a 5 metri di distanza dalla panchina e mi faceva cenno di entrare nella gelateria.
Mi fece una linguaccia…
< Cosa prendi? > mi disse
< Gelato al cioccolato e alla nocciola, grazie  >risposi
< Due Gelati al cioccolato e alla nocciola, please > la commessa ci servì e Taylor pagò il conto.
Era un pensiero molto gentile, non me lo aspettavo, però stavamo diventando amici e penso che questo genere di cortesie si cominciano a fare.
Camminavamo come due bambini per le strade di Beverly Hills, lui faceva lo scemo e io ridevo come una matta.
Dopo aver finito i gelati riprendemmo la nostra corsa…
Ci fermammo su una panchina…
Aveva lo sguardo perso e io non sapevo cosa dire , cosi rimasi in silenzio…  
< Sai per quelli come me, è difficile trovare qualcuno con cui parlare, qualcuno sincero , un amico, a volte anzi spesso, la gente che incontro è falsa e se c’è una cosa che odio è proprio questo… >Disse quelle parole con aria malinconica… 
Forse gli era capitato molte volte di trovare delle persone che si comportavano male nei suoi confronti…
Ma io di certo non ero cosi…
< Be non tutta la gente è cosi.. > risposi
< Si fin qui hai ragione ma … sono davvero pochi >
Ne io ne lui aggiungemmo altro, anche perché riguardo a quell’argomento non c’era niente da dire  e sinceramente io non mi ci volevo immischiare.
Riprendemmo a correre fino quando  ci fermammo davanti casa mia.
< Allora… be’ io vado…Ciao! > dissi e mi voltai, stavo per varcare la soglia d’entrata quando disse : < Hai mai mangiato messicano? >
Quella domanda mi sorprese 
< No, sinceramente non ho mai provato a mangiare messicano… Diciamo che a casa mia mangio piccante perché mi piace il peperoncino e lo sopporto di buon grado >
< Sabato ti andrebbe di venire un ristorante di cucina messicana, insieme a me? Ti farò da guida culinaria > 
Sorrise e a quel punto il mio cervello si annebbiò, si riempi di domande come al solito, tra poco avrei fatto un abbonamento a “Domande senza risposta”.
Se ci  fossero stati dei  paparazzi ? 
Se  qualcuno  avrebbe  potuto  pensare  male ,  e  mi  sarei  ritrovata al centro  dell’attenzione  senza  volerlo?
Non sapevo che rispondere, io e lui  ci conoscevamo da un giorno, certo magari qualcuno avrebbe pensato male ma alla fine cosa importava? Avrebbe smentito tutto ed io avrei confermato che quello che diceva era la verità.
Ripensai anche alle parole che aveva detto prima: era difficile non avere molti amici sinceri cosi Decisi che magari avrei potuto provare ad esserlo io.
<  Davvero ?  Be allora  a  Sabato!   > risposi con  un  po’  troppo entusiasmo,  forse  davvero  troppo.
< Ah, Sara? >
< Si? Dimmi >
< Ti va se facciamo insieme Jogging questa settimana? >
< Ok >
Quella sera feci quello che qualsiasi persona al posto mio avrebbe fatto: accesi internet e cominciai a fare delle ricerche, più che altro sull’opinione che le sue fan avevano sulla gente che frequentava, Ecco diciamo che rimasi un po’ scioccata, tutte le ragazze che frequentava venivano chiamate “fortunelle” e per ognuna di loro veniva affibbiato un nome per esempio la sua Ex Lily Collins veniva chiamata : monosopracciglio Collins, Selena Gomez invece dicevano tutti che era una poco di buono che stava con il primo che passava, Kristen Stewart dicevano che l’aveva illuso e che era una falsa… 
Quello che mi consolò era che C’erano alcune ragazze che dicevano “Se  Tay è felice lo siamo anche noi”.
Diciamo che non sapevo valutare bene la cosa, se avere paura e lasciar perdere tutto, o se continuare a Frequentarlo e diventare sempre più amici, ignorando i contro di questa faccenda….
La settimana passò velocemente: la mattina corsa con Taylor, scuola e il pomeriggio Angela che gentilmente si era offerta di aiutarmi con  l’inglese e stare in mia compagnia per fare i compiti.
Le mie due nuove amicizie si rafforzarono sempre di più, mi stavo integrando, Certo , ma era anche merito di Jess che mi presentava a tutta scuola; io provavo un certo imbarazzo, non sapendo che dire ma  a volte mi scioglievo e riuscivo a parlare.
Angie era una Twilighters : una fan sfegatata di Taylor che se le davi occasione era capace di raccontarti la sua vita da quando era nato fino ad oggi.
Ovviamente Angela non lo dava a vedere: girava per scuola con spille di tutti i tipi, i suoi quaderni erano pieni di scritte col suo nome, lei sarebbe stata perfetta come fan, una “cavia” per le domande che potevo farle su di lui, senza insospettirla però, altrimenti non so come sarebbe finita …
Venerdi mentre facevamo i compiti le chiesi :< Tu cosa pensi della gente che Taylor Frequenta ? > 
< Diciamo che sono un po’ invidiosa ma d’altra parte lui vive qui. Quindi anche io potrei avrei qualche possibilità, Perché me lo chiedi? > Ecco questa era l’unica domanda che non mi aspettavo. 
Cosa avrei riposto? 
 
< Il fatto è che ho letto un articolo in cui dicevano “Cosa ne pensi degli amici della tua star del cuore?” e ho pensato di farti questa domanda >sorrisi , sperai di essere convincente.
< Ok >
Riprendemmo a studiare.
Il giorno dopo volevo apparire al meglio quindi decisi che sarei andata a letto presto, mi preparai i vestiti con cura e poi andai a cenare…
Mentre mangiavo mia madre mi chiese:
 < Come ti trovi? Hai già degli amici?E la scuola? >
< Be, la scuola … mi sto integrando, oramai capisco tutto quello che mi viene detto… Tra due settimane ho una verifica spero che se Angela mi dà una mano penso di prendere almeno 7. >
< Angela? È una tua amica? >
 <  Si lo è , spero di avere più amici infatti domani mi hanno invitato ad uscire.. quindi non sarò a casa >.
Ecco, più o meno anche i miei genitori che a volte erano molto presi dal loro lavoro si stavano interessando a me.
Certo avere gia fatto qualche conoscenza mi aiutava a non dargli preoccupazioni a farmi stare tranquilla perché avevo sempre una scusa per ogni domanda che mi rivolgevano, infatti la maggior parte delle volte le miei risposte erano vaghe, cercavo di non dargli troppe informazioni e di farli annoiare.
Quando ci riuscii e vidi che non mi facevano più domande mi tranquillizzai,
Finii di mangiare e andai a dormire ….
 
   
 
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