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Autore: raptasum    03/07/2012    10 recensioni
Dal capitolo 11:
- Voglio solo tenerti stretta, stare sotto le lenzuola ascoltando il tuo respiro regolare e coccolarti un po' finché non ti addormenterai, sorridendo come una bambina davanti ai regali di Natale.
E poi voglio svegliarmi domani mattina ancora con il viso affondato nei tuoi capelli, dirti "Buongiorno" per poi baciarti a lungo sulle labbra, e alla fine prenderti per mano e scendere a fare colazione.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Entro in classe già incazzata.
Sì, perché mi sono dovuta sorbire le sparate di Allison Jackman sul bus mentre parlava di quel gruppo di cinque froci, gli One Direction. Dice che sono fighissimi e le piacerebbe tanto portarseli a letto, ma non so che cosa ci trova in quelli.
Una mora sempre piastrata alta un metro e settanta, vestita e truccata come un albero di Natale, colore degli occhi dato dalle lenti a contatto azzurre.
Ah, dimenticavo: così imbecille da partecipare ad un concorso per incontrare quei cinque ragazzi non meno gay di Justin Bieber: ecco Allison Jackman, diciannove anni di pura “Troiaggine”.
E poi mi ha rotto le palle con una canzone di merda che si intitolava “One Thing”, continuava a cantarla con le sue amichette, troie come lei.
- Allison? – le avevo chiesto quando non riuscivo più a resistere.
- Che vuoi, Elly-Williams-la-sfigata?
- Quando canti sei peggio di una cornacchia in calore, tappati quella cazzo di fogna.
- Beh, meglio i One Direction che quella robaccia che ascolti tu, aspetta… i Naituisc, vero?
- Si chiamano Nightwish! Cercare di parlare con un muro è più facile che parlare con te!
- Ah, fa quel che ti pare… ma tanto vedrai che mi vendicherò! - e ha ricominciato a cantare.
 
Beh, tornando a noi, entro nell’aula di informatica già incazzata, ma è destino che Allison mi perseguiti: è dalla prima media che ce l’ho tra le palle e non ha smesso un attimo di rompere!
Adesso, infatti, sta urlando come uno strillone che consegna i giornali:
- OMMIODDIO OMMIODDIO OMMIODDIO! – la guardo con una faccia stile “O.o”,e  poi mi rivolgo alla mia migliore amica Mary:
- Che sta succedendo? – in tutta risposta alza le spalle, me la dovrò cavare da sola.
- Ti sei messa il rossetto non intonato alla pelle? – le urlo contro avvicinandomi.
- Meglio! Ho trovato il modo per vendicarmi della tua stronzaggine! Hai presente quel concorso a cui ho partecipato?
- Quale, quello per incontrare i “One Direction”? Bleah.
- Sì, quello lì. Beh, ho vinto e posso portare una persona a mia scelta con me per vivere tre mesi con loro. Tu e il tuo cespo spettinato di capelli biondi verrete a Londra! – sulle prime non capisco, poi afferro:
- Intendi dire che devo venire a vivere con cinque ricchioni e una troia per tre mesi? No grazie mi dispiace ma non intendo spendere un trimestre della mia vita con te e quelli!
- Ho già inviato i nostri nomi al loro agente, domani all’aeroporto alle otto di mattina!
- CHE COSA? Domani? Ma stai scherzando?! Non ho assolutamente voglia di andarmene da Liverpool, mi dispiace ma non verrò.
- E invece sì, ritieniti fortunata perché milioni di persone sarebbero volute venire al posto nostro! Viaggeremo in seconda classe, wow, seconda classe!
- Wow… Allison, qualche giorno ti annego nel Tamigi - la minaccio, poi mentre si rimette a parlare con le sue lecchine personali torno al mio posto; Che. Due. Coglioni.
 
Finita la tortura, torno al mio appartamento (siamo in quattro: io, me stessa, me e Ellen “Elly” Williams), perché oggi la mensa era chiusa, chissà perché poi, mi faccio un panino e comincio le valige.
Ci metto più o meno tutto il pomeriggio, poi però riesco a infilare:

  • Venti magliette di moltissimi colori, ascolterò il metal ma sono una persona colorata;
  • Quattro paia di pantaloni, di cui due di denim lunghi, un paio alla pescatora neri e degli shorts di jeans chiari;
  • Non so quante paia di mutande/reggiseno;
  • Due felpe, una verde chiaro con dei disegni in rilievo bianchi e una arancione;
  • Tre bikini (non si sa mai), uno rosso, uno giallo e uno arcobaleno;
  • Tutti i vestiti carini che ho (vale a dire uno, bianco con una cinta nera in vita);
  • Tre paia di All Star;
  • Un paio di décolleté nere;
  • Duemila sterline, non si sa mai.
 
Per il viaggio decido di indossare una t-shirt azzurra, una minigonna di jeans (lo ammetto, adoro i jeans), dei leggings intonati alla maglia e delle Converse edizione limitata in denim (pure quelle) che ho comprato due o tre settimane fa.
Poi, faccio una trousse con tutto ciò che serve per l’igiene: dentifricio, spazzolino, shampoo, eccetera.
Sono stanca morta, cazzo! Mi butto sul letto dopo aver spostato la valigia e mi addormento senza nemmeno cenare.
 
Aaauuuuungh… mamma mia che dormita!
“Che ore sono?”, mi chiedo, getto un’occhiata alla sveglia: le sette e mezza… ci metto cinque secondi a realizzare: SONO IN RITARDISSIMO ESTREMO PORCA PUTTANA!
Mi metto quello che ho preparato ieri (“Grazie a Dio”, mi dico), mi do’ una pettinata veloce ai capelli biondi, un filo di eyeliner intorno agli occhi azzurri ed esco, tirando il trolley giù dalle scale: me ne sbatto se sveglio tutto il condominio, se arrivo in ritardo Allison-la-troia mi sventra!
Appena arrivata chiamo un taxi, e ordino al conducente (un omino minuscolo, magro come un’acciuga) di portarmi all’aeroporto di Liverpool (se esiste, NdA).
 
Che cavolo, sarà anche magrissimo ma va sparato, tant’è che arrivo alle otto meno dieci: a piedi ci avrei messo venti minuti.
- Allison! Dove cazzo sei? – urlo alla folla, sperando che mi senta.
- Sono qua! – un braccio ingioiellato spunta fuori dall’ammasso di gente, la raggiungo pestando cinque o sei piedi con le rotellone del mio trolley bianco: ma che diamine, Allison ha tre valigione gigantesche color fucsia.
- Dovevi portarti così tanta roba? Poi magari non passiamo il check-in!
- Chissenefrega, sei tu casomai che hai toppato a far su le valige, hai portato tre straccetti vero?
-         No, pensavo di sfotterti la roba mentre ti fai uno dei cinque froci… dai andiamo, se no perdiamo il volo! – mi precipito sull’aereo dopo aver mostrato i biglietti, ci prendono le valige e mi accomodo su un sedile: sfiga, sono vicino alla mora puttana.
 
Beh, ho passato un bel viaggio perché mi sono addormentata, quando arriviamo mi sveglio.
- Siamoarrivatichebellochebellochebello! – okay, parlantina a mitragliatrice: segno di squilibrio mentale della mia “amica”.
- Stai zitta, Jackman – le intimo, mentre ritiro la mia valigia dal nastro trasportatore: siamo all’aeroporto di Heathrow, vedo. Bene, grandioso, non posso più tornare a casa.
Vedo un tizio mastodontico con un cartello in mano: c’è scritto “Jackman-Williams, Liverpool”.
- Allison, guarda là. Mi sa che quello ci sta aspettando.
- Figo, è il loro agente! Non vedo l’ora di farmi Zayn, o Harry, o chiunque altro!
- Chi, scusa? – chi cazzo sono Zayn e Harry?
- Maddai, non lo sai, poco informata! Sono i due più sexy che abbia mai visto… e CASUALMENTE fanno parte dei One Direction!
- Sì, come se accettassero di spassarsela con te una notte… continua a sognare.
- Beh, almeno non sono una bacchettona bigotta come te – mi indica con l’indice destro, perfettamente smaltato e tagliato: il movimento fa tintinnare i miliardi di bracciali che ha sul polso, producendo un suono tipo “ehi-sono-una-campanella”. L’omone di prima ci saluta, poi prende le nostre valige e le carica su una Range Rover nera, noi saliamo e parte in quarta.
Mi infilo di nuovo le cuffiette dell’iPod nelle orecchie e carico “The Poet and the Pendulum” dei Nightwish, che riesce a farmi rilassare al punto giusto; beh, almeno non sento la voce starnazzante di Allison.
 
Arriviamo davanti a una villetta piuttosto ordinaria: scendo per prima, prendo il mio trolley ed entro in casa,
“Perfetto”, penso, “pure drogati”: c’è un tizio con una maglia a righe ridicola che sta osservando un piccione impagliato masticando una carota, uno con un cespo di capelli alla Justin Bieber che urla mentre uno che sembra pakistano (con un ciuffo di capelli ridicolo) gli sta tirando un cucchiaio e un ragazzo biondo che si sta ingozzando di patatine spiaccicato sul divano.
Un momento, sono quattro: e il quinto imbecille dov’è?
Ah, eccolo là: sta scendendo dalle scale un riccio con due occhi color smeraldo veramente belli… però mi sa che ha una paresi alla faccia, perché continua a sorridere come un ebete.
- Ehilà! Tu devi essere Allison. Sei davvero carina, sai? Mi immaginavo che fossi fatta così…
- No, io sono Elly e non sono una ragazza da “una botta e via”, perciò sta’ fuori dai piedi.
- Oddio, calmati!
- Sarà una lunga vacanza, ma non ho intenzione di “cedere al fascino londinese”, come dice Allison-la-puttana. Comunque, tu sei…?
- Harry Styles, carina.
- Che cazzo dici? Sei un drogato pure tu, come i tuoi amichetti finocchi?
- Sentimi bene, Elly – mi prende per un braccio e mi sussurra nell’orecchio – posso essere angelico finché vuoi, ma se mi fai girare i coglioni e/o mi insulti trovo la forza di sbatterti su un letto, hai capito? – mi molla il braccio, cazzo, ha una potenza nascosta incredibile.
- Mi piace di più il tuo lato oscuro, Styles, ma vedi di non esagerare, stronzo – mi giro e comincio ad avviarmi verso le scale.
- Ricorda ciò che ti ho detto, Elly – mi ricorda a bassa voce, per poi recuperare il falso sorriso che aveva due minuti fa. Che cavolo, non pensavo fosse così… strambamente violento. Mi piace di più se è più stronzo di quello che si vede!

Amo i ragazzi stronzi.
  
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