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Autore: LyStyles    03/07/2012    8 recensioni
E dimenticare forse sarebbe stata la cosa più bella, come hai fatto tu, ti sei dimenticato dei One Direction, di me, di noi.
E sono sicuro che dovrei lasciarti alle spalle, vivere una nuova vita. Ma come faccio se sei tu la mia vita?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi.
 

Il tuo collo era il posto in cui amavo ripararmi, il tuo cuore era l’unico suono che mi piaceva ascoltare, le tue braccia erano il mio mondo, la tua voce era la mia ninna nanna, le tue mani conoscevano a memoria i miei ricci, il tuo petto era il posto dove amavo riposarmi, le tue labbra erano così fine e così perfette che le avrei baciate tutto il giorno, il tuo amore era l’unica cosa che riusciva a mandarmi avanti.

E ora sei lì, su quel letto, inerme, mentre il mondo intorno a te scorre, tu rimani fermo.
E non ti rendi nemmeno contro che Zayn sta piangendo vicino a te, e sono giorni che mi muovo da questa stanza solo per mangiare, e sei lì, con gli occhietti azzurri che amo nascosti sotto le palpebre, e mentre le tue lunghe ciglia sfiorano le guance che ho baciato.
E stringere la tua mano immobile, che non mi risponde è la sensazione più brutta del mondo. Ma continuo a stringerla, perché voglio tenerti vicino a me, voglio che tu sappia che non ti ho mai mollato e tu sei importante come l’aria.
Hai sempre vantato di saper riconoscere le persone dal tocco, e allora saprai che ti sono stato vicino.
E vorrei sentire il respiro sulla mia pelle, il tuo cuore contro il mio.
Ed immagina se non fossi salito in macchina quella sera, forse adesso saresti a fare l’amore con me, forse mi staresti dicendo che mi ami, che mi hai sempre amato.
E mentre lacrime cadono dai miei occhi mi sento avvolgere da dietro in uno stretto abbraccio.
«Starà bene vero? »  sospiro stringendomi nelle braccia di Zayn.
E Zayn non risponde, perché nemmeno lui lo sa, non lo sanno i dottori, non lo sa nessuno.
E se c’è una cosa che ferisce più della verità è il silenzio, l’incertezza, il dubbio.

E non è giusto che sia successo così, non è giusto che le ultime parole che ti abbia detto siano quel “Ti odio” Sputato contro di te.
E sai che non lo penso, lo sai vero?
Sai che ti amo più di ogni altra cosa, lo devi sapere.

Ti prego, apri gli occhi solo per un secondo
Lo senti che il mio cuore sta urlando che ti ama?

E lasciarti disteso su questo lettino mentre aghi sono nelle tue braccia in cui amavo riparami mi fa male al cuore.
Non ti abbandonerò.
Non ora che abbiamo capito entrambi che ci amiamo, non ora che siamo disposti a dirlo a tutti, a rivelarlo al mondo.

« Il trauma è stato violento, ha sbattuto forte la testa, potrebbe anche non ricordare più chi è, chi siete voi, potrebbe aver perso la memoria, di un giorno o di dieci anni, non si può prevedere. »

Udire le parole del medico fa male, anche se in effetti quel dolore da qualche giorno tutto ciò che sento.
Le lacrime di tua madre, i singhiozzi dei ragazzi, le parole rassicuranti di mia sorella, le risate di quel signore che è guarito, le fan che chiedono di te, il canto degli uccellini al mattino, i pianti delle bimbe in fondo al corridoio a cui è morta la madre, e no, non voglio finire come loro, non voglio perdere il mio punto di riferimento, la persona più importante della mia vita.
Sapere che tu potresti non ricordare di amarmi mi spinge a starti sempre accanto, perché ho paura amore, troppa paura, ora che tutto cominciava ad andare bene, ora che finalmente eravamo felici, e forte il mio profumo ti farà ricordare le notti d’amore, i momenti passati l’uno abbracciato all’altro, e forse cantare la nostra canzone ti farà ricordare i miei gemiti, le mie parole dolci la sera prima di addormentarci, i “ti amo” bisbigliati, le parole dedicate durante i concerti.

Stare in ospedale mi sfinisce, ma mi sfinisce ancora di più vederti lì solo, pallido, vuoto, spento.
Dov’è la tua vitalità?

I giorni passano, l’azzurro dei tuoi occhi mi manca troppo, la tua voce era necessaria per farmi vivere, e ora i ricci sono tutti scompigliati, gli occhi sono spenti, il sorriso che regnava sovrano sul mio volto non c’è più, c’è solo una smorfia di dolore, del male che mi fa il cuore che senza di te non riesce ad andare avanti.

E quando, dopo così tanto tempo a fissare quelle bianche pareti di quella camera di ospedale sentire stringere le mie dita intorno al tuo palmo mi fa sorridere, e osservo il tuo volto, gli occhi che si schiudono lentamente quell’azzurro che mi illumina il mondo, il tuo tocco mi manca come mi mancherebbe l’ossigeno sulla luna.
«Amore, oddio, sei sveglio.» riesco a blaterare.
«Dove sono? Mamma? E tu chi sei?» gli occhi spaesati mi investono, il mio dolce sorriso si trasforma in una smorfia e poi in lacrime, che amare corrono lungo le guance.
Prima ero sicuro di tutto, ora tutte le mie sicurezze erano state spazzate via.
“E tu chi sei?” La sua vocetta femminile mi perforava i timpani e anche il cuore.
Tutto l’amore, era possibile che finisse tutto così, nel dimenticatoio?
E poteva essere sconfitto il sentimento più grande del mondo?
E uscendo da quella stanza, in cui mancava l’aria, in cui mi sentivo soffocato dissi agli altri che ti era svegliato e uscii, scappai fuori da quel luogo pieno di dolore, morte, compassione, tristezza.
E poco prima di lasciarmi la terapia intensiva alle spalle udii la tua voce che diceva « Chi è quel ragazzo mamma?»
« E’ l’uomo più importante della tua vita. » rispose la madre non riuscendo a trattenere le lacrime.

Camminare per le vie solitarie di Londra con l’acqua che mi bagnava i ricci non era gratificante come prima.
Prima sapevo che tu eri a casa, mi avresti strinto fra le tue braccia, mi avresti preparato un po’ di Tea dello Yorkshire di cui ne avevamo una bella scorta a casa e avremmo fatto il bagno insieme e forse avremmo fatto l’amore.

Sapere che eri a casa tua, con tua madre e le tue sorelle, con Stan, con tutti i tuoi cari amici e non ti ricordavi di me, del tuo grande amore, della tua vita con me, del nostro amore mi faceva stare male.

E dimenticare forse sarebbe stata la cosa più bella, come hai fatto tu, ti sei dimenticato dei One Direction, di me, di noi.
E sono sicuro che dovrei lasciarti alle spalle, vivere una nuova vita. Ma come faccio se sei tu la mia vita?

E stringere quel maglione che ti sei dimenticato di prendere fa male, perché c’eri tu un tempo fra le mie braccia e anche il tuo odore se ne sta andando da quel pezzo di stoffa ormai impregnato troppe volte dalle mie lacrime, e l’odore del Tea caldo la mattina preparato da te è un ricordo, tutto ciò che rimane della tua voce è incisa in quel CD.
Questo è tutto quello che mi rimane di te.

Tua madre mi chiama ogni giorno e sapere che stai bene mi fa piacere, ma non puoi nemmeno capire la stretta che provo nel cuore quando riesco a sentire la tua voce lontana dalla cornetta del telefono, ed è come se il cuore mi si strappasse in due, ancora e ancora.

La verità è che non riesco a vivere senza di te, e non riesco a dimenticare, e ormai la mia vita è in bianco e nero, è senza sfumature, è senza colori.
Tu eri la vitalità nella mia vita, tu la coloravi con la tua allegria, con la tua euforia, con i tuoi baci.

E mentre lascio che l’acqua mi ricopra tutto penso a quanto fosse buono il tuo sapore, a quanto fossi bello, e quando gli occhi si chiudono la tua immagine spunta nei miei sogni, e mentre i polmoni cercano l’aria penso solamente al fatto che tu eri la mia aria e tu non sei più con me, e mentre il bagno in cui ero svanisce in quel buio che sa di morte mi penso al fatto che tu eri la mia luce.

La vasca da bagno in cui sono morto pensando a te è stata sfondo del nostro amore, lì abbiamo deciso di dire a tutti che ci amavamo, lì è finito tutto.
Lì è svanito l’ultimo ricordo di noi due.


THE END.



Ho pianto anche io scrivendo questa One shot.
Credo che in ogni one-Shot o fanfiction ci sia una parte di me, e in questa c'è davvero tanta me.
E so che non ve ne frega niente ma boh, volevo scriverlo.
Mi farebbe piacere un vostro parere su questa storia a cui tengo.

GRAZIE MILLE PER AVER LETTO, SE AVETE VOGLIA PASSATE DALLE ALTRE MIE STORIE.



   
 
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