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Autore: Coco V    03/07/2012    3 recensioni
E se nell'episodio 13 della prima stagione, in realtà Blair scoprisse di essere incinta e che il bambino non è di Nate, ma di Chuck, cosa farebbe? Come cambierebbe la sua vita?
Il primo capitolo è come un riassunto del tredicesimo episodio ma modificato in alcuni punti. E' la mia prima storia spero vi piaccia!
XoXo
Coco V.
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Quasi tutti, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Prima stagione
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Ringrazio tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite, le seguite o le ricordate o l'ha semplicemente letta. Spero che questo non vi deluda, in caso contrario accetto molto volentieri critiche per poter migliorare. Ho cercato di fare del mio meglio per non travolgere troppo le caratteristiche dei personaggi, anche perchè questa storia è ambientata nella prima stagione, ed avendo finito di vedere da poco la quinta mi auguro di non aver confuso qualche dettaglio.
Recensite, mi raccomando! :) 
Buona lettura.
Coco V

 

 

CAPITOLO I

The Hidden Secret

 
POV BLAIR
 
Durante il tragitto di ritorno non feci altro che pensare come avrei potuto affrontare la gravidanza, tra poco chiunque se ne sarebbe potuto accorgere e Chuck avrebbe capito la verità. mi voltai verso Serena, mi sorrise e mi strinse la mano per darmi coraggio e io ricambiai.
“Credi davvero che riuscirò a superare tutto questo?”  Dissi guardando fuori dal finestrino.
“Certo Blair. Io ti sono vicina, ce la farai e poi sono sicura sarai un’ottima madre.”
Sorrisi al solo pensiero. Sarò mamma, forse non sarà poi tanto male, a parte il fatto che il padre sia Chuck.
“Lo pensi davvero?”  Dissi un po' tra il preoccupato e l'emozionato
“Certo. Sai essere affettuosa, quando vuoi…”
“Mi accompagnerai alla prima visita?”
“Davvero vuoi che io sia presente?! Ma certo che ci sarò, non mancherei per nessuna ragione al mondo!”
“Grazie S”  Dissi in un sussurro appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
 
Il mattino dopo era sabato e non c’era scuola così Serena passò da me per fare colazione insieme. Non c'era un momento in cui non mi chiedeva come stessi, non mi lasciava sola un attimo ed ero contenta di questo, perché stava mantenendo la sua promessa. Ma lunedì sarei dovuta tornare a scuola e avrei dovuto affrontare tutti soprattutto...
“Quando parlerai con Chuck”  Disse Serena mentre mangiavamo.
“Non lo so… Forse mai!” 
“B, devi dirglielo, Chuck deve sapere che sta per diventare padre… Oddio come suona strano.”  Disse ridendo.
“Lui ha rovinato la mia vita! Mi ha allontanato da tutti proprio come voleva e adesso mi ritrovo sola con un bambino da crescere.”
“Non puoi saperlo! Ma per scoprirlo devi parlargliene prima che sia troppo tardi. Adesso devo andare, ma B devi parlargli e se non lo farai tu lo farò io, prima o poi si noterà…”
“Grazie” Dissi ironica.
“Scusa ma è la verità. Ci vediamo a pranzo? Da Per se?”
“Va bene.”
“Ah S.”  Dissi quando era già vicino all’ascensore. “Mia madre ha chiamato il ginecologo, la visita è lunedì all’ora di pranzo, verrai come promesso vero? Vorrei che la zia di mia figlia, nonché madrina sia presente..."
“Cosa?! Oh mio Dio B come sono contenta." Disse correndo verso di me per abbracciarmi. "Forse non è la cosa giusta da dire in questo momento, date le circostanze, ma un po' sono contenta per te B.” Disse sorridendo.
Ricambiai il sorriso pensando a me con un bambino... Fortunatamente avevo Dorota!
“So che ormai te lo dico spesso negli ultimi giorni,  ma grazie.” Dissi abbracciandola di nuovo.
“Ci vediamo dopo.”
Appena l’ascensore si chiuse tirai un sospiro di sollievo. Forse Serena aveva ragione, anche se Chuck aveva fatto quello che aveva fatto meritava di saperlo, anche solo di venirne a conoscenza, e doveva saperlo da me, non di certo da Gossip Girl!
Non so perché mi interessavo tanto a lui, dopotutto lui aveva sconvolto tutta la mia vita, i miei piani per il futuro...
Così presi il telefono e composi il suo numero. Rimasi immobile con la tentazione di spegnere il telefono e dimenticare tutta. Nel tentativo di spegnerlo, avevo invece chiamato Chuck... Stavo per staccare quando ho sentito "Blair..." 
Ormai il guaio era fatto...
 
POV CHUCK
 
Il telefono cominciò a squillare mi chiedevo chi potesse essere visto che Nate non era più mio amico e Blair non mi avrebbe mai più rivolto la parola dopo le cose che le avevo detto e per come l'avevo trattata. Ancora non capivo perché le avessi detto quelle cose, io non le penso davvero, ma non sapevo che altro dire, non sapevo come affrontare la situazione, ma quando l'ho vista uscire dalla porta di quel bar, avrei voluto correrle dietro, ma non lo feci.
Quando presi il telefono in mano lessi il nome: BLAIR.
Come mai mi chiamava, credevo che dopo quello che era successo tre giorni fa non mi avrebbe mai più chiamato, so quanto sia orgogliosa.
Stavo per staccare quando decisi di sentire per vedere cosa volesse.
“Blair, credevo di essere stato chiaro l’altra sera.”
“Sei stato molto più che chiaro, ma non ti chiamo per quello… In realtà non so nemmeno perché ti sto chiamando.”
Silenzio.
“Beh ci vediamo."  Disse poco convinta, con la speranza che le dessi motivo di non staccare, così le dissi: “Stai bene? Sei nei guai?"
“No, non sto bene. Ma credo dovremmo parlare, di persona, c'è una cosa che dovresti sapere...” Notai preoccupazione tra le sue parole.
“Non è una cosa di cui puoi parlare con Serena, ho letto su Gossip Girl che siete ancora amiche."
"No, ho sbagliato a chiamarti. Addio Chuck."
Volevo assolutamente scoprire cosa nascondeva, e nel frattempo pensavo cosa ci potesse essere di così grave da farla stare in quel modo. Mi sto davvero preoccupando per lei?
"Che ne dici di vederci per pranzo, oggi. Ti passo a prendere tra un'ora con la mia limousine."
"Va bene."
Chiusi la chiamata ma per tutto il tempo non feci altro che pensare a Blair, sentirla così... Doveva essere a causa della sua detronizzazione. Eppure c'era qualcosa nella sua voce che non mi convinceva.
Blair nascondeva qualcosa, qualcosa di grande che la faceva stare male e questo mi faceva sentire in un modo strano che non so spiegare. Presi un bicchiere di scotch continuando a pensare a lei. Poi chiamai Arthur e gli dissi di passare tra 45 minuti per andare a casa Waldorf.
Scoprirò che nascondi Waldorf, costi quel che costi.

 

  
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