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Autore: marychan93    03/07/2012    1 recensioni
Una donna in aperta conversazione con il suo cuore..
Può un essere umano davvero fare a meno dell'amore? Può essere talmente forte da rassegnarsi ad un destino di solitudine?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo breve racconto è frutto della mia mente assolutamente instabile in questo momento..a chi non piacessero i racconti introspettivi,non è assolutamente obbligato a leggerlo,del tipo “leggilo altrimenti ti sparo con il fucile che ho rubato a casa del nonno,giusto per minacciarti” xD
Detto questo buona lettura,spero che vi piaccia =)

Colei che credeva di non essere umana

Doveva essere estate,perché l’aria era quasi soffocante e i grattaceli intorno a me tremavano come fossero fiamme al vento.

La metropoli era strapiena di gente,ma nonostante ciò,il mio orecchio non percepiva alcun rumore assordante..

C’era una donna con un bambino inerme tra le braccia,gridava aiuto..lo capii dalle labbra che si muovevano frenetiche e dal rossore del suo volto.
Mi chiesi perché non riuscissi a sentire nulla a parte l’incessante battere del mio cuore. Eppure in tutta la mia vita quella era l’unica cosa che non ero mai riuscita a percepire.

Ma in quel momento,nella profondità di quel silenzio,quel battere risuonò come la melodia di un violino..sembrava quasi parlare e in effetti iniziò a farlo..

Continuava imperterrito a domandare “perché” e ad ogni perché sentivo un dolore agghiacciante al petto.

Mi ripiegai su me stessa,ciondolandomi come una bambina in preda al panico..mi feci coraggio e chiesi a quel folle cuore “Dimmi cos’è che ti tormenta,cosa ti ho fatto di così grave da meritarmi tutto questo dolore?”

Non volle sentire ragioni..”perché? perché? Perché?”

Gridai “Perché cosa?”

Il malessere cessò ed una triste fisarmonica iniziò il suo assolo..

Tra le note di quella musica vidi il mio cuore ballare un walzer solitario..e fu allora che sentii di nuovo la sua voce “ Sai non mi dispiace affatto che tu stia soffrendo..ti sto finalmente restituendo tutto il dolore che mi hai procurato..”

Gli occhi erano ricolmi di lacrime che stentarono a cadere..”Cosa ti ho fatto..dimmelo”

Proseguì con il suo monologo..”Tutto il male che ora stai provando..te lo sei procurata con le tue stesse mani ed io sono troppo buono..credo ancora che tu possa cambiare e per farmi finalmente ascoltare ho dovuto annullarti dal resto del mondo..ora siamo da soli,faccia a faccia..fammi capire se davvero meriti di essere salvata”

Nella mia breve vita e forse,proprio perché tale, non avevo pensato alla morte,era qualcosa che avevo sempre visto come lontanissima da me e quindi non degna di riflessione.. ma in quel momento,incominciai a pensarci e fu terribile.

L’idea di morire,di diventare nient’altro che un cumulo di ceneri,mi terrificava,non volevo assolutamente sparire.

“La morte ti fa paura? E come non potrebbe? Anche se stenti a crederlo,sei un essere umano come tutti gli altri e proprio come loro sei fatta di aspettative e paure,ma pur essendo consapevole di tutto ciò,hai giocato a fare il dio,ti sei comportata come un essere manipolatore ed egoista. Hai fatto scelte irragionevoli, non prendendo minimamente in considerazione i sentimenti di coloro che ti amavano e credevano in te. Però,quello che ti rende terrificante più di tutto, è che non hai preso in considerazione neanche te stessa. Chi sei tu da poter affermare con tanta sicurezza di non aver bisogno dell’amore? Perché ti ostini ad essere forte? Non capisci che tutto questo mi sta..ci sta distruggendo lentamente?”

Le lacrime,rigavano silenziose il mio volto..”cos’ho fatto della mia vita? L’orgoglio di cui andavo tanto fiera,ora mi si sta ritorcendo contro..”

Il suono della fisarmonica fu sostituito da quello di un dolce piano..

“Quanto credi che possa essere triste per un cuore non provare o peggio,non accettare l’amore? Quanto credi possa essere triste per un cuore vivere,battere con la consapevolezza di restare prigioniero della solitudine in eterno?”

Il suono del piano si trasformò improvvisamente in un inarrestabile rumore martellante,il mio corpo era paralizzato e sentivo le forze venir meno..”Salvami! Salvami! Ti prego..ti prometto che cambierò” gridai con quel po’ di voce che mi era rimasta …

Tra un rumore e l’altro,una risata quasi malefica si liberò “ Credevi davvero che ti avrei perdonata così facilmente? … In fondo io sono il tuo cuore,rispecchio il tuo essere..e anch’io,come te,sono vendicativo ed orgoglioso. Non c’è più nulla che possa salvarti e piuttosto che morire da solo, metterò fine ad entrambe le nostre vite. Gli uomini sono creature fragili,hanno bisogno d’amore e tu l’hai sempre rifiutato.. Noi non apparteniamo a questo mondo e non potremmo mai farne parte,siamo anime solitarie ed è giusto che in solitudine finisca la nostra esistenza”

Un attimo e niente più calore,niente più suono,niente più luce..solo l’immensità del nulla.

 

  
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