Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans
Segui la storia  |       
Autore: BeeMe    03/07/2012    3 recensioni
Una giornata qualunque. Una chiassosa giornata qualunque.
E' questo l'inizio della fine.
Incomprensioni, amori, cuori spezzati infrangono l'ordine delle cose a Jump City e i Teen Titans s ritrovano nell'occhio del ciclone.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I don't wish to be everything to everyone,

but I would like to be something to someone

 

A volte i sogni sono meglio della realtà.

Stella lo sapeva bene.

Ormai non aveva più il conto di quante volte Robin le avesse detto che era speciale, che le avesse lasciato capire che magari fra loro sarebbe potuto nascere qualcosa.

E l’aveva illusa.

Tutto fra di loro non era stato niente più di un’illusione, uno stupido sogno da cui la ragazza si era svegliata.

Era entrata nel soggiorno e aveva visto Robin che baciava Corvina.

Dopo tutte le sue promesse, alla fine l’aveva baciata.

Noi staremo insieme per sempre.

A quanto pareva, per sempre era già arrivato.

Robin era volato via da lei senza nemmeno salutarla, ma si era portato via anche tutto il suo amore.

Stella voleva significare qualcosa per lui.

Voleva che lui la considerasse una parte importante della sua stessa vita.

Una parte senza la quale sarebbe potuto morire.

Ma la maga l’aveva soggiogato, l’aveva fatto innamorare senza nemmeno rendersene conto e ora che capiva ciò che Robin provava per lei non se ne vergognava.

Stella avrebbe voluto fargliela pagare.

Avrebbe voluto colpirla forte con una delle sue sfere e vederla cadere giù dalla torre.

Avrebbe voluto vederla soffrire.

Un ghigno malvagio si dipinse sul suo volto.

Lei poteva fare tutto questo.

E l’avrebbe fatto.

La Tamaraniana si diresse verso la camera dell’amica senza smettere di sorridere.

-Corvina, puoi venire fuori? Dobbiamo parlare.

La porta restò immobile per qualche secondo, per poi aprirsi lentamente.

-Cosa c’è Stella? Non ho voglia di parlare.

Sulle guance pallide della ragazza vi erano i solchi profondi lasciati dalle lacrime versate poco prima e gli occhi erano gonfi di pianto.

Corvina stava già soffrendo.

La rossa le tese una mano: -Vieni, fidati di me.

La maga rimase un istante a valutare l’offerta, per poi afferrare saldamente le dita dell’amica.

-Mi fido di te, Stella.

Insieme, arrivarono fino sulla terrazza che i Teen Titans aveva creato sopra al tetto della loro torre.

Il sole stava tramontando, creando riflessi sulle onde del mare che quel giorno erano più alte del solito.

-Che spettacolo.

Stella si girò di scatto.

A Corvina piaceva guardare il tramonto.

E Corvina doveva soffrire non rilassarsi osservando il sole.

-Cosa c’è? A te non piace?

La ragazza sembrava veramente curiosa e Stella scosse piano la testa: -E’ fantastico.

Un lieve sorriso comparve sul viso pallido dell’Azarathiana che si avvicinò al bordo.

-Vieni anche tu! Qui è molto più bello!

Corvina si era già dimenticata di star soffrendo.

Ora anche Stella era in piedi ad un passo dal vuoto.

Il sole stava lanciando i suoi ultimi raggi verso la torre, preparandosi a scomparire oltre l’orizzonte.

Una voce fece sobbalzare le due ragazze.

-Cosa ci fate qui?

Corvina fu la prima a riprendersi dallo spavento: -Stiamo guardando il tramonto. Vieni anche tu, Robin?

Lui sembrava preoccupato, quasi stesse per succedere qualcosa di brutto: -Cyborg sta finendo di aggiornare i sistemi d’allarme della torre. Non è sicuro restare qui.

Quasi a volergli dare ragione, una scossa più forte rispetto a quella di un terremoto normale scosse la casa dei Titans.

Robin cadde a terra, seguito da Stella.

Corvina era troppo vicina al bordo e i suoi stivali viola non riuscirono a tenerla salda sulle sue gambe.

Con un urlo, la ragazza cadde giù dalla torre.

Corvina non deve soffrire. 

Corvina è mia amica.

Stella allungò la mano e afferrò saldamente il braccio dell’Azarathiana.

I suoi capelli viola erano mossi da una pigra corrente d’aria estiva e i suoi occhi erano pieni di paura.

-Non riesco a volare.

Una frase che fece capire a Robin la gravità della situazione.

Il ragazzo balzò in piedi, pronto a soccorrere la fidanzata, quando una nuova scossa lo fece cadere nuovamente.

Stella riuscì a restare ancorata al tetto, ma sbatté violentemente la testa.

Le sue dita iniziarono a mollare la presa su quelle dell’amica.

-Mi stai scivolando.

-Non voglio cadere.

La voce di Corvina era rotta dell’emozione e i vetri della T Tower iniziarono ad incrinarsi.

-E io non voglio farti cadere!

Lacrime di disperazione scossero Stella mentre la ragazza cercava inutilmente di far affidamento sulla sua forza.

Non era felice, non lo era per niente, e i suoi poteri non collaboravano.

Robin si rialzò e scattò il più velocemente possibile accanto alle due ragazze.

Gli occhi viola di Corvina cercarono i suoi sotto la maschera, ma non li trovarono.

-Ti ho mai detto che quella maschera complica molto le cose?

Sorrise e poi sentì che stava scivolando, che non sarebbe riuscita a tenersi ancora per molto.

Lui non se ne accorse e sorrise di rimando, allungando una mano per afferrare l’amica.

Corvina vide il guanto verde e stava quasi per gioire di quella vista, quando le sue dita persero la presa.

La ragazza precipitò giù dalla T Torre.

I vetri di tutte le finestre si ruppero al suo passaggio e BB osservava con gli occhi sgranati la ragazza della sua vita cadere attraverso l’unica finestra rimasta intatta.

Quasi l’avesse fatto per lui.

Come se si fosse controllata.

Le onde del mare non smisero di abbattersi sulla baia quando il corpo avvolto da un mantello viola venne assorbito dal mare.

Corvina affondò senza nemmeno rendersene conto.

Stella vide l’amica cadere.

Corvina soffriva.

E lei non voleva che soffrisse. Non più.

Corvina era la sua migliore amica, che avesse baciato Robin o meno.

La Tamaraniana sentì uno scalpiccio veloce alle sue spalle e quando si girò il leader dei Teen Titans non c’era più.

Era sulla spiaggia a urlare a squarciagola il nome dell’amata.

Che non gli rispose.

Ignorando il freddo e il fatto che il mare fosse pronto ad accogliere una tempesta, si tuffò in acqua.

Arrivò nel punto esatto dove Corvina era atterrata.

Un pezzo di stoffa viola galleggiava pigramente sul pelo dell’acqua, sorretto da un galleggiante arancione.

Il ragazzo lo afferrò e vide la scritta nera sul retro.

Poi un grido di rabbia e disperazione squarciò il cielo.

BB comparve al suo fianco sotto forma di gabbiano, per poi ritrasformarsi in un essere umano.

-Cosa c’è scritto?

-Slado ci ringrazia di tutto.

 

Angolo dell’autrice

Fan di Stella, non mi uccidete!

Non penso che lei sarebbe mai riuscita a far fuori Corvina se i sistemi di allarme non si fossero attivati.

Lei non è cattiva, era solo arrabbiata.

;)

Dopodomani parto per ben ben 2 settimane e due giorni, quindi non avrete mie notizie per molto tempo.

Mi dispiace, farò del mio meglio per scrivere in vacanza nel caso (un caso molto fortunato) ci sarà un computer.

Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita finora.

Baci

Bee

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans / Vai alla pagina dell'autore: BeeMe