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Autore: ElfoMikey    03/07/2012    1 recensioni
“Amber, ha la fidanzata!”
“Oh andiamo lo sa anche il mondo che è una copertura!”
“Stanno insieme, vogliono andare a vivere insieme.”
“Però lui ama anche te o sbaglio?”
Chris abbassò lo sguardo, colpito nel segno.
(CrissColfer)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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capsedicesimo

 





Capitolo sedicesimo

 
 
 
 
 
 
 
 
Dublino, Irlanda, 3 luglio 2011,
 
 
 
 
 
Quell’idea stava balzando nella mente di Darren da un paio di giorni oramai e più il tempo passava più la trovava geniale, escogitando modi per rendere perfetto quel piano che, quella mattina, aveva deciso definitivamente di attuare.
Inutile chiedersi a chi fosse rivolto, era chiaro come il sole che il destinatario di quella che Darren soprannominava l’idea del secolo, era Christopher.
Perso nei suoi malefici piani di giustizia, il riccio saltellò verso la sala ristoro allestita nel backstage di quell’immenso teatro che li avrebbe ospitati quella sera.
Quando varcò la porta della sala, le prime persone che vide furono Ashley e Mark, intenti a dividersi un pacco di patatine mentre la prima sfogliava svogliatamente una rivista e il secondo ammazzava zombie in un videogioco che aveva comprato  durante la tappa a Londra.
“Ehilà, Hobbit!” salutò Ashley, alzando gli occhi dalla rivista e regalandogli poi un sorrisetto, mentre Darren frugava sul tavolo delle vivande alla ricerca del succo di mela e di qualche snack da sgranocchiare.
Pensare in grande gli faceva venire fame.
“Ciao Ash!” le rivolse un enorme sorriso. “Ciao anche a te Mark!” aggiunse, guardando verso l’amico che gli concesse solo un distratto movimento del capo.
“Allora come va con il mio uomo?” domandò la ragazza, mangiucchiando una patatina. “Mi ha riferito che avete fatto pace in grande stile!” aggiunse, ammiccando.
Darren lanciò uno sguardo cauto verso Mark e la ragazza lo rassicurò. “L’ho insultato prima, per ben cinque minuti e non ho ottenuto risposta.”
Darren, rassicurato, si concesso un sorriso dolce, ripensando a quella intera settimana passata come fidanzati.
Okay, non era cambiato molto, ma almeno non litigavano più e non avevano il peso sulla coscienza di essere solo amanti.
“Va tutto alla grande Ashley! Non potrei desiderare di meglio al momento!”
La ragazza gli diede una pacca sulle spalle e Darren quasi fece cadere a terra il sacchettino di M&M’s che teneva in mano.
“So che ora è in albergo, concentrato per lo skit di questa sera!” continuò lei. “ Ha in mente un’idea niente male, come al suo solito!”
Darren annuì e sul volto gli si aprì un sorrisetto diabolico.
“Ho anche io la mia idea…” disse. “E sarà in grado di fare impallidire tutti i suoi tentativi di mettermi in imbarazzo sul palco!” aggiunse, con espressione trionfante.
“Impossibile, Colfer è troppo intelligente.” Interruppe Mark, allungando una mano per afferrare una manciata di patatine dal sacchetto, dopo aver messo rigorosamente in pausa il gioco.
Darren lo guardò, risentito. “Questo lo pensi perché ancora non sai qual è il mio grandioso piano!”
“Illuminaci, nanerottolo.” Esclamò Ashley, mettendosi più comoda, mentre Mark al suo fianco annuiva, incuriosito.
Darren decise di non prenderla per il nomignolo e con un sorrisone furbastro si fece avanti con il busto ed iniziò a raccontare.
 
Chris aveva capito che c’era qualcosa che non andava da un po’ di giorni. Sentiva delle frequenze maligne solleticargli il collo e la cosa no, non era divertente.
Soprattutto se Darren continuava a guardarlo e a ridacchiare senza un motivo apparente.
Stavano insieme da poco più di una settimana ed era bellissimo, romantico e tutte quelle cose che gli innamorati pensavano all’inizio di una storia d’amore.
Chris nonostante il suo cinismo e il suo sarcasmo non si vergognava di provare quelle cose, certo evitava accuratamente di parlarne con certe persone, come Dylan, per evitare sbeffeggiamenti della durata di un’eternità.
 
Trovò Darren a confabulare con Heather e Naya che, appena lo videro, scapparono via ridacchiando, tenendosi per i mignoli, come due bambine.
Il riccio si girò verso Chris e gli rivolse un sorriso pieno d’innocenza, avvicinandosi per stringergli la vita con le braccia.
“Che cosa vi stavate dicendo?” domandò il controtenore, Con lo sguardo indagatore.
Il sorriso di Darren diventò ancora più ampio e candido e Christopher fu sicuro che stava tramando qualcosa alle sue spalle.
“Nulla d’importante” fu tutto ciò che rispose, cercando di tenere testa a quello sguardo indagatore, alquanto insistente. “Tu piuttosto dov’eri?” virò il discorso Darren, guardandosi intorno prima di posargli un bacio veloce sulle labbra.
“In albergo, stavo scrivendo una cosa…” Fu la risposta distratta del ragazzo, che con quel cipiglio davvero inquietante continuava a mettere Darren a disagio.
“Per la tua sceneggiatura?” domandò il più grande.
“Sì, qualcosa del genere.” tagliò corto “Senti Dar,” iniziò, portando le  braccia a circondargli il collo. Non spesso si concedevano quelle effusioni pubbliche, ma il corridoio era vuoto e Chris doveva pur trovare un modo per scoprire cosa stavano architettando alle sue spalle. “mi vuoi dire cos’hanno tutti questa mattina?” domandò.
Darren si morse il labbro, non era facile rimanere in silenzio quando, Chris incominciava a fare i grattini dietro il collo per puri scopi malefici.
“S-sarà solo agitazione…” mormorò, chiudendo gli occhi e appoggiando il capo sulla spalla del ragazzo, per dare maggiore accesso a quelle carezze deliziose. “è l’ultimo concerto…” riaprì gli occhi di scatto quando la mano di Chris scivolò via dal suo collo velocemente.
“So che menti.” Lo rimproverò Christopher, staccandosi da lui per puntargli contro il dito.
Darren si portò una mano al cuore. “Non ti mentirei mai,cucciolo mio.”
“Risparmiami questi vezzeggiativi dell’orrore, voglio sapere perché siete così misteriosi.”
Il riccio ridacchiò divertito e tornò a stringere a sé il suo ragazzo, posandogli un altro bacio sulla bocca.
“Perché invece di pensare a questo,non ci richiudiamo in un camerino e passiamo quest’ultima ora prima della prove in modo costruttivo, uhm?” propose, scendendo a baciargli il collo, insistendo soprattutto su quella cicatrice piuttosto sensibile che aveva al lato sinistro. Chris pronunciò qualche rimprovero e borbottò minacce di morte che ovviamente non furono ascoltate e si ritrovò sdraiato su un divanetto di chissà quale camerino, con la bocca di Darren impegnata a togliergli il fiato.
 
Dylan aveva trovato un nuovo passatempo per trascorrere le ore di ozio regalategli dal suo capo, ovvero prendersi gioco di Chris.
Adorava farlo solo per vedergli quel broncio tenerissimo che assumeva quando non riusciva a fare valere le sue convinzioni e amava follemente i suoi occhi che si assottigliavano minacciosi dopo una presa in giro. Non poteva farci nulla e poi quel girono non era l’unico.
Tutti stavano nascondendo qualcosa a Christopher, qualcosa che era partito da Darren e, anche se Dylan non lo sopportava più di tanto, doveva ammettere che la sua testa piena di ricci aveva partorito un’idea proprio niente male.
E in quel momento, trovandosi seduto sul prato, a gambe incrociate, fra le labbra una sigaretta mezza consumate e si passava fra le mani una bottiglietta d’acqua, oramai calda, ascoltava Christopher parlare di quanto fossero tutti strani e annuiva a tutte le sue parole, fingendosi sorpreso di quella novità.
“Chissà cosa stanno nascondendo!” rispose distrattamente, mentre Chris annuiva, agitando le mani.
“Esatto!” rispose sospirando. “ho provato a farmelo dire da Darren ma è riuscito a distrarmi…” Chris assunse un cipiglio ovvio e Dylan ricambiò, ridacchiando comprensivo.
“E’ una tattica vecchia come il mondo” commentò, spegnendo la sigaretta e buttandola in una lattina di cola finita. “ma funziona sempre!”
“Purtroppo o per fortuna, dipende dai casi, è così e io devo aspettare fino a questa sera!” borbottò il controtenore.
“Andiamo sono due ore e mezzo d’attesa! Che sarà mai!” disse Dylan ridacchiando.
“Ho aspettato tutta la giornata, Dylan e non è il massimo sentire in sottofondo tutte quelle risatine e non sapere cosa diavolo succede!”
Chris sbuffò e il suo amico gli diede una pacca consolatoria sulle spalle, che non servì a molto. “Tu cosa hai preparato per questa sera?” domandò curioso Dylan.
“Ho scritto una bella lettera struggente e piena d’amore, piacerà a tutti!” Rispose con tono fiero. “sarà spettacolare!”  continuò sfregandosi le mani con un’espressione vittoriosa sulla faccia.
“Farai un figurone allora!”
Chris sospirò soddisfatto e si stese sul prato, portando le braccia dietro la testa e guardando il cielo d’Irlanda. Una parte di lui voleva correre da Darren e obbligarlo a dirgli cosa stava succedendo, utilizzando i mezzi di tortura più maligni che conosceva, ma dall’altra, chissà come, aveva dentro di sé quella scintilla dell’attesa che rendeva tutto molto più eccitante.
 
 
La sera del concerto arrivò troppo cauta per i suoi gusti e Chris si stava quasi per mettere le mani nei capelli dalla frustrazione.
Si era dovuto chiudere in camera per sfuggire a quei continui e sorrisini che avevano solo la capacità d’irritarlo.
E in quel momento, ad una manciata di minuti dallo skit, che non era altro che un modo per permettere a tutti di cambiarsi e tenersi pronti per le canzoni successive, si stava rigirando fra le mani il microfono.
Quando arrivò il suo turno, scattò sulla scaletta e guardando Heather con la testa lievemente inclinata, ripeté per l’ultima volta “Brittany, stai flirtando con il mio uomo?”
Non fece nemmeno in tempo a godersi lo scrosciare degli applausi, che dall’altro lato del palco, spuntò una sorridente Naya che dopo un paio di battute, che Chris non riuscì nemmeno a comprendere, impegnato com’era a capire cosa stava succedendo, baciò Heather sulle labbra.
Fu un piccolo scontro di bocche e le due suggellarono il momento con un dolce abbraccio, sorridendo alla folla che si era agitata più di quanto già non fosse.
Quando le ragazze se ne andarono, saltellando e tenendosi la mano, Chris accantonò per un attimo lo stupore e recitò, come ogni volta, la sua parte.
Si presentò a pochi centimetri da Darren e salutò tutta la folla, prima di tirare fuori dalla tasca posteriore dei jeans scuri la poesia che avevo ripiegato accuratamente in quattro.
“Ho scritto una poesia!” spiegò guadagnando l’espressione sorpresa di Darren.
Sospirò teatralmente e iniziò:
“Blaine Warbler Anderson,
Non ho mai amato nessun altro…”
notò il piccolo sorrisetto di Darren mentre si picchiettava piano il microfono sul mento. Chris proseguì a recitare la sua scena, utilizzando un tono esageratamente commosso, continuando a saltellare di qua e di là come se fosse un folletto impazzito.
“Eccetto lo scorso anno, quando ero innamorato del mio fratellastro.”
Dal pubblico si levò una lunga risata e il controtenore notò come Darren aveva incurvato le labbra in segno divertito.
Andò avanti, cantando le sue lodi con ironia ed enfatizzando l’amore fra Kurt e Blaine, quello che, più di tutti, aveva donato a sua volta il loro di amore.
“Sono così grato di aver trovato un compagno talentuoso come me,
E lo saremo per sempre, a meno che gli sceneggiatori non cambino le cose nella terza stagione!”
Finita la poesia, ripose il foglietto e, come diceva il copione originale, si inginocchiò a terra, facendo la proposta di unirsi al Glee Club, agitando le gambe per aria.
Fino a quel punto tutto sembrava normale, come al solito.
Toccava a Chris stupire Darren con effetti speciali e lui ne rimaneva sempre sbalordito.
Quella sera però, Darren lo sapeva, che avrebbe mescolato le carte in tavola a suo favore.
Tenne le braccia conserte finchè non richiamò Chris, in odo che si alzasse in piedi. Dovette farlo più di una volta perché il ragazzo si guardò in giro un po’ spaesato, prima di decidere di accontentarlo, avvicinandosi con un saltello e nascondendo le mani dietro alla schiena, lo guardò con un cipiglio curioso.
“Kurt, mi avevi convinto ad Emmy…”
Chris non ebbe nemmeno il tempo di sbattere le palpebre o quasi di respirare perché le labbra di Darren furono sulle sue.
Rimase impalato dalla shock per qualche secondo con gli occhi spalancati fissi sul suo viso e per qualche strana ragione, anche se in pubblico, gli venne naturale sollevare le mani per circondargli il viso, salvo poi ricordarsi dov’era e cosa Darren stava facendo in quel momento.
Lo lasciò senza fiato, senza una parola di senso compiuto da dire e quando Darren abbasso le mani che gli teneva il viso fermo e stacco le labbra dalle sue con un breve schiocco, quello che riuscì a pensare, fra le urla impazzite dei presenti e il sorriso compiaciuto sulle labbra del ricco, fu solo: “Ha vinto.”
 
Alla fine di tutto, quando i ragazzi si radunarono tutti nel backstage, Chris capì, finalmente, da come tutti lo guardavano, che era quello che gli stavano nascondendo.
Alzò gli occhi al cielo e guardò il sorrisetto divertito di Darren mentre si avvicinava cauto per paura di essere preso a parolacce.
Christopher invece, allungò la mano verso di lui, con fare professionale.
“Devo ammetterlo Criss, hai fatto impallidire tutti i miei tentativi di sorprenderti, dopo questa sera!”
Darren afferrò titubante la mano di Chris e la strinse, mentre il silenzio che si era creato intorno a loro, esplose in un grido ed un applauso collettivo.
Dylan raggiunse Christopher e Darren facendosi largo fra la gente e regalò un enorme sorriso ad entrambi, scontrando il pugno chiuso con quello del riccio.
“Com’è che vuoi due siete così in sintonia, adesso?” Domandò il controtenore, incrociando le braccia al petto.
“L’ho aiutato a tenerti lontano da tutti per un po’, in modo che non potessi torturarli di domande!”Rispose il fonico facendo spallucce.
Darren annuì, “Se non fosse stato per lui, il mio piano avrebbe avuto vita molto breve!”
Chris provò a ribattere, con il suo solito tono sarcastico e la sua battutina pronta, ma quella cosa l’unica cosa che fece fu alzare la mani e scuotere il capo.
“Lo ripeto, accetto la sconfitta.”
Darren rise e lo abbracciò di slancio.
 
Festeggiarono la fine del tuor in un locale tipicamente irlandese e tutti, nessun escluso, fu invitato a quell’evento.
Chris pensò che era la degna conclusione di qualcosa di grande ed epico e per questo furono piuttosto tristi di abbandonare i festeggiamenti, quando Ryan praticamente impose, alle cinque del mattino, di tornare in albergo visto che alcuni di loro, come Christopher, sarebbe dovuto ritornare a Los Angeles in poche ore.
Darren non si prese la briga di chiedere se sarebbe andato da lui e quando entrambi presero le tessere delle loro camere, una volta arrivati al piano, Chris si fermò davanti alla porta e aspettò che Darren l’aprisse.
“Sei stanco?” Chiese una volta chiusa la porta alle sue spalle.
Il controtenore scosse la testa e si sedette al bordo del letto.
“Dormirò più tardi in aereo.” Commentò, quando il cantante provò ad insistere. “Ora, perché non vieni qui e ti prendi il compenso della tua vincita?” mormorò malizioso.
Darren si tolse la maglietta sudata e la lasciò cadere a terra.
Ci avrebbe pensato più tardi.
“Non sapevo che ci fosse un compenso…” ribatte sorridendo.
“Beh, so riconoscere una sconfitta quando è così evidente,” rispose Chris, allungando le mani sul suo petto. “ e inoltre sono rimasto sbalordito per la tua totale mancanza di discrezione e per l’ingegno, ma soprattutto per avermi lasciato davvero senza parole!”
Darren ridacchiò e si mise a cavalcioni sul suo grembo, portando le braccia dietro al collo di Chris.
“Quindi in base a questo io posso chiederti di fare qualunque cosa?” domandò, ad un soffio dalle sue labbra.
Christopher annuì.
“So che mi pentirò di averti concesso questo…” borbottò, senza smettere di fissare con desiderio le labbra di Darren.
“Non preoccuparti, perché non dovrai nemmeno alzarti da questo letto…” e in un attimo il controtenore si ritrovò steso sul materasso, con la bocca ben salda a quella del ragazzo e quella volta ci mise tutto il suo impegno per ricambiare.
Si staccarono giusto per stare più comodi e lasciarono dietro di loro un’alba che saliva limpida in un cielo bluastro e quando si lasciarono cadere esausti su le lenzuola stropicciate, per Chris era già ora di prepararsi.
“Devi andare…” Borbotto Darren rotolando al suo fianco con un sospiro stanco e soddisfatto.
“Già…” fu la risposta del più piccolo, mentre si sistemava sul fianco per poter osservare meglio il viso di Darren. Percorse con il dito indice le occhiaie scure e si lasciò scappare un sorriso quando il riccio gli afferrò il polso per portarsi la mano alle labbra e baciarla dolcemente. “Raggiungimi presto…” parlò ancora dopo qualche secondo.
Criss ampliò il suo sorriso, un po’ assonnato. “Sarà a casa il prima possibile.”
Chris si ritrovò a ricambiare il sorriso mentre le ciglia di Darren sfarfallavano come impazzite, cercando di non abbandonarsi alle braccia di Morfeo.
Il soprano prese a passargli una mano fra i capelli, così delicatamente che quei ricci sembravano smossi dal vento.
Quando i suoi occhi finalmente si chiusero, Chris si sporse per lasciargli un debole bacio sulla fronte.
“A presto, amore mio.”
 
 
 
 
The End.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
****
 

Buona sera e BUON CRISSCOLFER DAY A TUTTIIIIII!!
 Sì, avete letto bene, è la fine.
Prima dell’epilogo, ovviamente u.u
Il Glee Tour si è concluso l’anno scorso e in questo stesso giorno e io posto, WEIRD.
Comunque sia, volevo ringraziarvi per quello che fate per me ogni volta che leggete e recensite la mia ff. Mi rende davvero felice e orgogliosa saper di aver creato qualcosa che piaccia alla gente.


Ringrazio soprattutto la mia Sara, la mia beta ufficiale (e non più provvisoria), ci siamo scambiate i giuramenti pochi giorni fa e ora siamo legate nel segno della scrittura.
un legame indissolubile u.u
 
Che altro dire… ho voluto rendere al meglio il “dietro le quinte” di quel bacio sul palco di Dublino e spero di non avervi deluso.

Al solito, questa è la mia pagina ufficiale su FB, se volete chiacchierare o spulciare spoiler! https://www.facebook.com/pages/Elfo-Mikey-EFP/346814708703006
 
A presto con l’epilogo!!!
 
Grè.







  
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