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Autore: Mary Grifondoro    03/07/2012    2 recensioni
Tuttavia era una la reazione che lo preoccupava di più, quella della persona che nell’ultima lettera ricevuta gli diceva di essere contentissima del suo ritorno a casa e che finalmente sarebbero stati di nuovo sotto lo stesso tetto.
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Altra breve storia sui rapporti dei fratelli Weasley con la piccola Ginny, potete indovinare il protagonista? Baci a tutti!
Genere: Avventura, Commedia, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Weasley, Famiglia Weasley, Ginny Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'E alla fine arriva Ginny!'
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Un treno rosso e sfumacchiante sfrecciava per le campagne inglesi, a breve sarebbe finalmente giunto al capolinea londinese, riportando tutti gli studenti a casa per l’agognata pausa estiva.
In uno degli scompartimenti tre ragazzi si godevano il loro ultimo viaggio insieme visto che il loro eterogeneo trio si sarebbe sciolto sulla banchina di King’s Cross poichè uno di loro aveva appena concluso il suo settimo anno.
“Uffa Charlie, ma non potevi chiedere di ripetere l’anno, sarà una scocciatura senza di te!” sbuffò una ragazza con dei curiosi capelli rosa che ogni tanto si striavano di rosso.
“Dora ma cosa ti lamenti?” le rimproverò un ragazzo mingherlino affianco a lei, con il viso incorniciato da riccioli neri, che nonostante il librone che stava leggendo lo potesse far apparire molto maturo, non dimostrava più dei quindici anni che aveva appena compiuto “Ti ricordo cara la mia tassa che a te manca solo un anno, sono io quello che alla fine si farà altri tre anni a scuola, due dei quali da solo!”
“Rolf ti ricordo che se tu volessi avresti tutti gli amici che vuoi, sei il nipote del famoso Newt Scamandro, la gente fa la fila per conoscerti” gli fece notare l’amica, mentre i suoi capelli cambiavano ancora colore, accordandosi al blu della divisa dell’amico “E poi da buon corvonero stai sempre a studiare e a fare le tue mille attività extra, davvero ti accorgerai che non ci siamo io e Charlie a disturbarti?!” lo sfottè la fanciulla.
“Ah bene, quindi mi stai dicendo che non mi devo lamentare perché tanto se voglio sarò circondato da opportunisti che se ne fregano di me, o in alternativa posso sempre fare il secchione asociale, grazie, bei consigli Ninfadora!” disse il ragazzo calcando consapevolmente il nome dell’amica.
“Rolf, Tonks, la smettete di bisticciare come due vecchi sposi?!” finalmente l’oggetto della discussione intervenne a sedare la presumibile lunga diatriba che avrebbe seguito l’uso completo del nome di Tonks. I due si guardarono in cagnesco facendosi la linguaccia. Charlie scosse la testa e sorrise, quei due testoni avrebbero passato la vita a prendersi in giro.
“E non fate i tragici, sembra che io stia per sparire dalla faccia della terra. Invece ho solo finito la scuola e” continuò interrompendo l’imminente replica di Tonks “ci vedremo, come sempre, tutta l’estate e ci sentiremo tutto l’anno via gufo e, ovviamente, vi aspetto in Romania quando volete” concluse schietto e semplice, proprio in stile Charlie.
“Già, Merlino Charls, non vedo l’ora, che occasione eccezionale che la Caporal ti abbia dato il contatto di quel professore straniero, che era rimasto affascinato dalla tua esposizione ai M.A.G.O. di Cura” Rolf guardava con occhi illuminati l’amico, in comune avevano la passione per gli animali, che li aveva fatti conoscere e stringere quel rapporto nonostante la differenza di età, di case e di passioni.
Rolf era un ragazzo abbastanza riservato e tranquillo, odiava essere avvicinato per la fama del nonno, amava molto l’aria aperta, dove era solito studiare onorando valorosamente la sua divisa Corvonero.
Proprio lì, al suo secondo anno, aveva incontrato il famosissimo Charlie Weasley, neo-prefetto di Grifondoro, Cercatore e Capitano della squadra di Quidditch della sua casa, sogno di mezza popolazione femminile della scuola.
All’inizio nessuno si era capacitato di quest’amicizia, ma Charlie, nonostante la sua improvvisa popolarità era rimasto il ragazzo semplice e di buona famiglia, che non stava certo dietro a queste cose, e in più adorava come Rolf stare all’aria aperta, o direttamente dentro la Foresta, ad osservare gli animali.
Da lì era nata la grande amicizia che era continuata fino all’ultimo anno del grifone e che aveva portato Rolf a fraternizzare anche con la cara amica di Charlie, conosciuta da quest’ultimo in uno scontro a Quidditch, nella prima partita in cui il ragazzo era riuscito ad entrare, essendo ancora tra le riserve, e la ragazza, battitrice della squadra di Tassorosso, l’aveva sbadatamente atterrato con la mazza.
Da allora i tre erano diventati inseparabili, anche se Rolf e Tonks non perdevano tempo a punzecchiarsi, essendo di fatto caratterialmente del tutto opposti: lui calmo e riflessivo, lei caotica e impulsiva.
“Beh caro il mio Cercatore” lo sbeffeggiò la ragazza incrociando le braccia e guardandolo dritto negli occhi “Ti ricordo che finchè l’amabile Molly Weasley, alias la tua mamma super apprensiva, non ti avrà lasciato partire non ci credo per niente che finirai davvero in Romania dai tuoi amati draghi”.
Charlie guardò l’amica con un sorriso sornione ma dentro di sé sapeva che aveva ragione, non sarebbe stato facile far accettare la cosa alla mamma, mentre era certo che il padre sarebbe stato fiero di lui. Bill gli aveva già detto che l’avrebbe appoggiato, in fondo fare lo Spezzaincantesimi per la Gringott non era certo meno pericoloso. Sorrise al pensiero che alla fine, anche se non l’Auror, lui e il fratello avevano trovato il modo di rischiare l’osso del collo in continuazione!
Tuttavia era una la reazione che lo preoccupava di più, quella della persona che nell’ultima lettera ricevuta gli diceva di essere contentissima del suo ritorno a casa e che finalmente sarebbero stati di nuovo sotto lo stesso tetto. Era lei, la sua sorellina di soli dieci anni che Charlie temeva più di chiunque altro, sperava non se la prendesse troppo, quando si arrabbiava era ben più pericolosa di qualsiasi drago!
Il treno fischiò a lungo, a dire che erano arrivati a Londra ed era ora di prepararsi per scendere. Mentre i ragazzi scaricavano i loro bauli, Tonks caracollò sulla banchina e subito un gruppetto di ragazze iniziò a deriderla. Fedele alla sua anima da Grifondoro, Charlie fece subito per rialzarla ma lei si oppose “Tranquillo, mi so rialzare da sola, oramai ci sono abituata, e poi” si girò verso le ragazze alzando il tono di voce “Non faccio di certo parte di quella categoria di ragazze che si taglierebbero un braccio solo per farsi toccare da te, passiamo tutto il nostro tempo insieme” il gruppo ammutolì all’istante e se andò di gran carriera.
“Tonks, perché fai così?” le disse Charlie tranquillo, ma con un lieve tono di rimprovero.
“Oh Charlie, non fare il finto tonto” disse la ragazza mentre gli tirava un scappellotto “Sai benissimo che tutte le studentesse di Hogwarts mi odiano, pensano che ci sia qualcosa tra di noi e che ovviamente io ti abbia rifilato un filtro o chissà cosa. Perché mai il perfetto Charlie dovrebbe voler passare del tempo con la stramba metamorfomaga invece che con qualcuna di loro?” Tonks era oramai rossa, odiava che tutti la vedessero solo come la stramba o l’imbranata. Invece Charlie e Rolf l’apprezzavano davvero, erano dei buoni amici, l’avevano aiutata a sviluppare tutti i suoi talenti, tra cui quello nei duelli e negli incantesimi che le facevano propendere per un futuro da Auror.
“Beh Dora, ma io passo del tempo con alcune di loro” rispose scanzonato il ragazzo, mentre Rolf scuoteva la testa, disapprovando l’eccessiva “libertà” del ragazzo “Solo che parlarci è davvero noioso, è per questo che le mie attività, come dire, diurne preferisco passarle con la mia amica simpatica, intelligente e divertente, che al terzo anno, quando ero ancora cicciotello e i più grandi mi prendevano in giro, anche per i miei strani capelli rossi, si trasformava diventando più grossa e coi capelli rossi e dicendo che se volevano continuare a sbeffeggiarmi dovevano prendersela con entrambi!” e dicendo questo la stritolò in un abbraccio.
“Va bene, va bene, ci stiamo tutti commuovendo! Fratellone andiamo!!” Rolf sorrise scompigliando i capelli ai due gemellini Weasley, che avevano appena concluso il loro secondo anno, seguiti da uno sbuffante Percy, al quarto anno come lui, studioso come lui, ma troppo razionalista secondo Rolf.
“Vai, vai mio protetto, sennò questi due non ti danno pace” rise Tonks “ci sentiamo via gufo, e ci vediamo presto, anche con te” e così dicendo stritolò anche il corvonero in un abbraccio a cui lui non si oppose, in fondo si volevano davvero bene “e soprattutto ci dici come è andato l’annuncio” e così dicendo fece l’occhiolino e se ne andò.
“L’annuncio? Che annuncio?” subito Fred cercò di intromettersi nei fatti del fratello.
“Charle ti sposi? Bello, dimmi che è quella serpe del sesto anno, è bellissima!!” seguì a ruota George.
“Ragazzi smettetela, evidentemente Charles ha avuto delle offerte di lavoro che vuole valutare a casa con i nostri genitori” si, Percy era decisamente troppo maturo per la sua età, ma sicuramente molto perspicace, al sorriso di Charlie nei confronti del fratello seguirono le facce afflitte dei gemelli, e fu una fortuna perché per la delusione non iniziarono subito a spifferare tutto ai suoi.
Il rientro a casa fu intenso ed estenuante per Charlie, non più abituato al controllo costante della madre, ma il tutto fu soppiantato dalla gioia di rivedere i piccoli di famiglia: Ron era ormai un ometto, quel settembre sarebbe andato anche lui a scuola ed era eccitatissimo, in particolare non vedeva l’ora di volare su una scopa, Charlie gli aveva insegnato molto, e il fratellino sperava di poter entrare anche lui in squadra.
E Ginny, la sua piccola Ginny, la principessina di casa come la chiamavano lui e Bill, era sempre più bella ma troppo grande!
Charlie odiava vederla crescere, sapere che sarebbe diventata una ragazza grande e circondata dai maschi, avrebbe desiderato vederla sempre come la bimba che gli bussava nottetempo alla camera per salvarla dai mostri della notte, che andava a buttarsi nel lago con lui, che escogitava vendette tremende per gli scherzi subiti dai gemelli, prima di andare a nascondersi tra le sue gambe.
Doveva parlare anche con lei della sua scelta, spiegarle con calma, in modo che capisse, che fosse felice per lui, ma prima c’erano i genitori.
Velocemente il ragazzo dovette prepararsi il discorso da fare alla sua famiglia, visto che sempre più spesso i gemelli se ne uscivano con frasi sospette e l’ultima cosa che voleva è che i genitori giungessero da soli a conclusioni affrettate.
La sera, dopo che i più piccoli erano già andati a dormire e solo Percy continuava a sfogliare uno dei suoi libroni in salotto, Charlie decise che era giunto il momento. Bill sarebbe passato l’indomani a pranzo, per mitigare le eventuali opposizioni della famiglia in favore del minore. Tutto era stato studiato nel dettaglio, o così credeva il giovane.
“Papà, mamma, devo parlarvi” così proruppe deciso in cucina il secondo dei fratelli Weasley e distogliendo i genitori dalle proprie occupazioni, rispettivamente una radio babbana e una pila di piatti da mettere a posto, “ho deciso cosa fare dopo la scuola e ve ne volevo parlare”.
A queste parole il padre mollò definitivamente i suoi arnesi e alzò il suo sguardo compiaciuto verso il figlio, mentre la madre si sedette asciugandosi una lacrima furtiva mentre bofonchiava un “Sei già cresciuto così tanto”.
“Dai mamma!” disse Charlie sedendosi a sua volta “allora, come sapete mi sono sempre piaciuti gli animali e mi piacerebbe studiarli. All’esame di Cura delle Creature Magiche ho fatto un figurone, davvero credo sia l’unica materia in cui mi aspetto un Eccezionale” a quell’affermazione un’altra lacrima sfuggì alla signora Weasley ma Charlie continuò “in quell’occasione mi ha notato un commissario esterno, un luminare rumeno che studia, in particolare, i draghi in una riserva nel suo paese. La Caporal ci ha messo in contatto e così mi ha offerto di fargli da assistente e poi vedere come proseguire la collaborazione. Lo so che la Romania è molto lontana ma quella riserva è un’unica al mondo, non potrei avere un’altra occasione così di studiare quei draghi, e sapete come mi siano sempre piaciuti particolarmente. In più sono oggettivamente giovane, non è detto che sarebbe per sempre, ma arrivare a venti anni con un’esperienza tale mi aprirebbe le porte per qualsiasi altro lavoro che avesse sempre a che fare con gli animali”.
Charlie prese un grosso respiro, aveva detto tutto il discorso di fila, per paura di essere interrotto, di non avere il tempo di spiegare tutti i vantaggi e le opportunità che lo attendevano in Romani.
Come si aspettava il padre lo fissa con sguardo fiero, i suoi figli lo stavano rendendo fiero non perché volessero fare chissà quali lavori, ma perché seguivano le loro passioni, proprio come lui faceva con i babbani.
Come si aspettava sua madre iniziò a piangere, ma stranamente non sembrava troppo contrariata, anche se non ebbe tempo di appurarlo approfonditamente.
Come non si aspettava qualcun altro, sceso a prendere un bicchiere di latte, aveva sentito tutto il suo discorso e decisamente non ne era entusiasta, tanto da manifestarlo prontamente con un urlò assordante “TU, ANCHE TU, TE NE VUOI ANDARE!!! NON VUOI PIÙ STARE QUA A CASA, NON VUOI PIÙ STARE CON ME, MI VOLETE ABBANDONARE TUTTI!!ORA CHE ERI TORNATO, ORA CHE POTEVAMO ESSERE IO, TE E BILL QUANDO RISCENDE I FINESETTIMANA! HAI ROVINATO TUTTO! TI ODIO! PARTI E NON TORNARE MAI!” una piccola Ginny, rossa per la furia e col volto completamente coperto di lacrime aveva fatto tremare la casa con le sue urla, prima di risalire velocemente in camera sua.
Ecco, quella che assolutamente non doveva accadere era appena successo!

  
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