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Autore: arwen85    04/07/2012    15 recensioni
"Che colore può avere una bugia? Nera come la pece...bianca come una perla...o grigia come una tempesta? Una piccola bugia può aiutarti è vero...ma fino a quando?"
Dal Capitolo 6: -“dai…vieni qui piccola…”- mi prende un polso tirandomi giù verso di lui e facendomi sdraiare con la testa sulle sue gambe coperte dai pantaloni di una tuta.
Questi suoi cambiamenti di umore mi confondono.
-“J-Jared ma che…”- cerco di dire. Lui però mi interrompe.
-“sssh…tranquilla…rilassati e cerca di riposarti. Devi essere piuttosto stanca”- mi dice con un filo di voce.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 14








 

 

 
-“Tuo fratello è un imbecille!”- esclamo d’un tratto rivolta ad uno Shannon che se la ride di gusto –“e non ridere!! Non c’è proprio nulla da ridere!! A parte quel piccolo exploit sul divano quando è andata via la luce, sono giorni che Jared mi ignora in tutti i modi!! Dio quanto non lo sopporto!!”- urlo frustrata.

Shannon, se possibile, ride ancor più di gusto.

-“oh beh mio fratello ha l’innata capacità di far perdere la pazienza anche alla persona più calma del mondo non lo sapevi?! Non sai quante volte mi sono dovuto trattenere dal prenderlo a pugni!”- esclama lui ricordando forse qualche episodio passato.

Questa mattina, come ormai quasi tutte la mattine, sono venuta a casa di Shan per trovare un po’ di sfogo alla mia ormai perenne frustrazione di questi ultimi giorni.

Questa volta però mi sono accuratamente ricordata di avvertirlo prima del mio arrivo. Sempre meglio prevenire.

Quindi ora eccomi qua a sfogare con lui il mio constatare che Jared non fa che ignorarmi e quando parliamo il suo tono è sempre acido e sarcastico.

Lo detesto quando fa così.

Mi sta facendo impazzire e questa cosa si ripercuote anche sul mio lavoro con grande soddisfazione di Samantha che può avere la scusa pronta ogni volta per rimproverarmi del mio ‘essere distratta e poco professionale’.

-“Shan dico sul serio io sto davvero per esplodere! Lui mi manca ed io manco a lui e lo so che è così anche se lui si rifiuta di ammetterlo! Non sarebbe meglio parlarne una volta per tutte invece di continuare a fare i bambini in questo modo?”- sbuffo.

-“penso sia una soluzione perfetta bambolina ma alle volte mio fratello, nonostante i suoi 40 anni suonati, si comporta come un bambino capriccioso!”- ridacchia -“No, dai dico sul serio…le batoste sono sempre state tante per lui ed anche ora la sua difesa è chiudersi a riccio…vedrai che accadrà qualcosa che lo farà scattare…”- conclude stringendomi in uno dei suoi abbracci.

-“si,ma quando? Quando, Shan? Ormai è molto tempo che stiamo in questa fase di stallo e comincio a non reggere più la cosa… ed ora che c’è Sam men che meno!! Ho voglia di picchiarla!!!!”- esclamo gesticolando nervosa.

-“calma, calma bambolina!”- mi dice lui ridendo e bloccandomi i polsi con la mani –“prova a portare Jay in un'altra stanza con una scusa, magari riesci ad instaurare una conversazione…”- conclude.

-“ma come faccio? C’è sempre ‘quella’ in mezzo ai piedi!! Non lo lascia un attimo e lo segue dappertutto!”- gli spiego esasperata –“ormai è diventata la sua ombra!”-

Lo vedo grattarsi il mento pensieroso.

-“quindi ti serve almeno un giorno senza di lei, giusto?”- mi chiede riflettendo ad alta voce –“mmm…forse ho un’ideabambolina, lascia fare a me…”- esclama soddisfatto.



 
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Accidenti!!

La chiacchierata con Shan è stata più lunga di quanto pensassi e sono in ritardo!!

Praticamente ho servito su un piatto d’argento l’ennesima occasione a Samantha per farsi bella agli occhi di Jay.

Perfetto!!

Parcheggio l’auto lungo il viale di casa Leto e noto quasi subito una macchina molto familiare che sosta proprio vicino al porticato d’entrata.

Robert.

Mi avvicino di corsa verso la porta d’ingresso proprio mentre quest’ultima si apre lasciando uscire il mio ex migliore amico e Jared.

-“Alex…”- sussurra Rob non appena arrivo sotto il porticato.

Non lo lascio nemmeno parlare, aggredendolo verbalmente. La sua presenza qui mi rende nervosa.

-“cosa ci fai qui?? Che sei venuto a fare?”- chiedo in preda al panico.

-“non quello che pensi tu…”- mi risponde lui avvicinandosi a me.

-“bene. Io torno dentro. Beh…non posso dire ‘è stato un piacere’ ma comunquegrazie per essere venuto, Robert. Immagino ti sia costato molta fatica farlo e lo apprezzo. Non c’era comunque bisogno che mi dicessi quella cose…so già come stanno…lo vedo…”- dice Jared passando velocemente lo sguardo da Robert a me –“per quanto riguarda te, invece, sei ancora una volta in ritardo quindi vedi di darti una mossa”- mi rimprovera tornando dentro.

Volto lo sguardo su Robert che è ancora lì immobile sotto il porticato.

-“è uno tosto e cocciuto, non è cosi?”- mi chiede con un mezzo sorriso dipinto in volto –“è un tipo in gamba in fondo…non lo avrei mai creduto”- sussurra quasi a se stesso.

Eh?! Ora a Robert piace Jay?! Prima lo insulta combinando un casino allucinante ed ora gli sta simpatico. Ok. Ora lo picchio sul serio.

-“ no cioè fammi capire….ora d’un tratto ti piace Jared?!”- gli chiedo quasi incredula.

-“non ho detto che mi piace…ho detto solo che è in gamba…mi sono dovuto ricredere…insisti con lui Alex, non mollarlo. Cederà prima di quando credi…”- mi dice mentre tira fuori le chiavi della macchina dalle tasche dei jeans –“ho sbagliato lo so…ed io…io spero solo che un giorno le cose tra me e te possano sistemarsi…non sono stato un buon amico ma vorrei poter rimediare se me ne darai la possibilità…magari qualcosa ho già fatto…”- mi strizza l’occhiolino dirigendosi verso la macchina –“ciao, principessa”- dice ancora voltato di spalle mentre apre la portiera.

-“Rob”- lo chiamo facendolo voltare –“io do sempre una seconda possibilità…”-

Se Jay sarà disposto a darla a me, chi sono io per negarla a lui?

Magari ci vorrà tempo e tanta fiducia ma forse possiamo recuperare qualcosa tra noi.

-“lo so. È per questo che ti voglio così bene.”- dice entrando in macchina.

Mette in moto e va via alzando un po’ di polvere lungo il viale.

Sospiro entrando in casa.

Mi dirigo verso la stanza ed appena entro la “signorina” coglie subito l’occasione al volo.

-“oh ti sei degnata finalmente! ti sembra questa l’ora di arrivare? Io, a differenza tua, lavoro in modo serio e questa mattina ho un appuntamento a casa di Shannon per dare un’occhiata alla sua casa! Mi ha chiamato più di quaranta minuti fa dicendomi che vuole rinnovare un po’ il grigiore delle pareti e sono in un ritardo mostruoso per colpa tua!!”- urla isterica.

Rinnovare le pareti? Shan?

Ma che?!

Oh…

Dovrò fare una statua a quell’uomo.

Questa era l’idea di cui mi parlava poco fa! E bravo Shan!! Quando vuole sa essere molto convincente oltre che geniale. Naturalmente devo chiamare subito Andy, meglio non lasciare un Leto da solo insieme a quell’arpia!

-“vedi di non combinare casini mentre non ci sono e mettiti subito a lavoro!!”- continua ad urlare Sam mentre si dirige alla porta pronta ad uscire –“JJ tesoro oggi ti abbandono ma prometto che domani sarò di nuovo tutta per te”- cinguetta lei –“per qualsiasi cosa hai il mio numero…”- gli sussurra suadente schioccando un bacio umido sulla sua guancia.

Calma, Alex. L’omicidio non è contemplato tra le tue priorità.

-“a domani mon petit chéri!”- esclama lei prima di uscire.

Ho momentaneamente conati di vomito.

-“gne gne gne…mon petit chéri…stupida oca…”- sussurro per non farmi sentire.

-“cosa hai detto?”- mi chiede Jared sghignazzando.

Ha sentito il maledetto.

-“io? Nulla. Assolutamente nulla.”- rispondo stizzita.

Lo vedo scuotere la testa.

-“bene ti lascio lavorare”- mi dice Jared sparendo dalla stanza come un fulmine.

Ok.

Pazienza. Ci vuole molta pazienza.

Ho tutta la giornata a disposizione per parlargli. Mi inventerò qualcosa.



 
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Dopo aver chiamato la mia amica per spiegarle la pseudo idea di Shan, averla sentita imprecare in parecchie lingue diverse per poi salutarmi con un ‘devo andare da lui io di quella non mi fido’, mi ritrovo davanti alla MIA parete a lavorare al MIO lavoro finalmente sola.

La parte inferiore del disegno è quasi totalmente finita così ora lavoro alla parte superiore grazie all’aiuto della scala a ponte su cui mi sono arrampicata. La pedana centrale è bella ampia e mi permette di muovermi come meglio credo e di avere colori e pennelli a portata di mano senza dover ogni volta scendere e poi salire di nuovo.

Mi abbasso vicino ai barattoli di vernice per creare la tonalità di colore che mi serve e torno a concentrarmi sul disegno.

Per quanto riguarda la mia chiacchierata con il ‘desaparecido’, devo solo attendere che si decida a tornare in stanza, è sparito da più di un ora e non ho la più pallida idea di dove sia andato.

Quel maledetto sta cercando ancora di evitarmi ma giuro che se tra dieci minuti non torna lui lo vado a prendere io!!

Anzi ci vado ora!!

Lascio i pennelli sulla pedana della scala e mi volto velocemente per scendere. Forse troppo velocemente. In un attimo il mio piede destro scivola facendomi perdere l’equilibrio e facendomi cadere dalla scala. Mi aggrappo al corrimano per cercare di attutire la caduta e nel farlo il mio ginocchio urta violentemente contro uno dei gradini prima che mi ritrovi distesa a terra senza sapere ne come ne quando.

Non riesco ad alzarmi.

Mi gira la testa e sento un forte dolore alla schiena, ho fatto davvero una brutta caduta.

-“che succede?”- sento la voce di Jared arrivare dal  corridoio, attirato dal gran baccano –“ma si può sapere che diavolo stai combinando?! Cos’era quel fracasso infern…”- lo sento bloccarsi di colpo quando entra nella stanza.

Io sono ancora a terra immobile e mi volto a guardarlo: ha gli occhi sbarrati e in un attimo si catapulta verso di me.

-“o mio dio…”- esclama inginocchiandosi accanto a me cercando di aiutarmi a tirarmi su.

Mi gira ancora tutto.

-“piccola tutto ok? Dio santo dimmi qualcosa!!”- esclama preoccupato.

Piccola? Devo aver sentito male…

-“J-Jay…Jay c-calmati…è tutto ok…s-sono caduta dalla scala e…”- fatico persino a parlare, le fitte di dolore me lo impediscono.

-“tutto ok?! TUTTO OK?! POTEVI ROMPERTI L’OSSO DEL COLLO!!! SEI UN INCAPACE! ECCO COSA SEI!!”- urla rabbioso.

Ha ragione.

Abbasso lo sguardo senza rispondere e lo sento prendere un profondo respiro.

-“ok…ce la fai a muoverti?”- mi chiede.

-“c-ci provo…”- sussurro cercando di alzarmi da sola.

-“vieni ti aiuto io…”- mi sussurra aiutandomi.

Con una mano mi tiene la vita mentre con l’altra si fa passare il mio braccio attorno al collo stringendomi verso di lui ed accompagnandomi piano verso il divano poco distante, facendomi sedere.

Il contatto improvviso dei nostri corpi mi provoca un altro capogiro.

Un mugolio di dolore fuoriesce dalla mia bocca non appena provo a stendermi sul divano. La schiena ha preso davvero una gran bella botta.

-“piccola…hey, hey piano! Fai piano! Io vado a chiamare il medico, devi farti visitare. Aspettami qui e non muoverti, ok?”- mi dice spostando lo sguardo inquieto su tutto il mio corpo -“guarda cosa ti sei combinata al ginocchio! C’è sangue dappertutto!”- esclama rimproverandomi come si fa con i bambini piccoli e disobbedienti –“torno subito”-.

Esce dalla stanza come un fulmine lasciandomi da sola, prendo un respiro profondo e cerco di rilassarmi per non pensare al dolore.

Mi ha chiamata piccola…due volte…non ho sentito male allora…non lo faceva più da…non so da quanto tempo.

Mi porto il dorso della mano sugli occhi chiusi e anche questo piccolo movimento mi provoca una fitta di dolore. Sono davvero imbranata, me lo diceva sempre mia madre: “sei un ciclone Alex!! stai attenta a dove metti i piedi quando cammini!!”  era una cosa che mi ripeteva in continuazione ogni volta che uscivo per andare a giocare quando ero piccola, ma io da brava testarda quale ero e sono, non le ho mai dato retta. Ed ora eccomi qui alla mia età, bloccata su un divano a pensare a quanto fossero giusti i consigli barbosi della mamma.

Jared rientra in stanza con una bottiglia di acqua ossigenata in una mano e delle garze pulite nell’altra e si inginocchia di nuovo di fianco a me.

-“il dottore sta arrivando, intanto però dobbiamo disinfettare questo ginocchio. Lì per terra c’è povere e vernice e potrebbe essersi infettato”- mi spiega con la voce incrinata. È nervoso.

Lo vedo armeggiare con la bottiglia versando un po’ del suo contenuto su una delle garze.

-“brucerà un po’, cerca di stare il più ferma possibile”- mi dice.

Porta la garza imbevuta sulla ferita e il bruciore si fa sentite all’istante costringendomi a strizzare gli occhi ed a serrare la labbra.

Lui non parla. È completamente concentrato sulla ferita. Il suo tocco è delicato ma deciso. Chissà quante volte lui e Shan si saranno feriti alle ginocchia da piccoli mentre correvano, magari in un grande prato…

Si alza di scatto interrompendo le mie riflessione ed andando a gettare la garza ormai sporca nel cestino poco distante.

-“ecco. Ora per lo meno è disinfettata.”- mi informa tornando verso il divano.

-“grazie…”- sussurro –“ah Jay io volev…”-

Il campanello di casa suona in maniera ritmica e cadenzata come se avessero  deciso di usarlo come strumento musicale.

-“deve essere Richard!”- soffia fuori Jared dirigendosi verso la porta per accogliere il nuovo ospite.

Dopo pochi istanti un uomo alto e robusto fa il suo ingresso seguito da Jay.

Avrà più o meno una cinquantina di anni, capelli brizzolati, barba lunga e ben curata, pantaloni di lino, maglietta a mezze maniche e una grande e capiente borsa di pelle nella mano destra.

-“allora…sei tu la mia paziente?”- mi chiede sorridente avvicinandosi –“io sono il dottor Davis piacere di conoscerti!”- si presenta dandomi subito del tu –“dunque vediamo cosa abbiamo…raccontami cosa è successo”- mi chiede ancora gentile.

Non faccio in tempo ad aprir bocca che Jared mi precede prendendo parola al posto mio.

-“è caduta da quella Ric!”- gli dice indicandogli la scala a ponte poco distante –“deve aver fatto davvero una bella caduta perché dice che le fa male la schiena e fatica a muoversi e poi si è ferita al ginocchio e io l’ho disinfettata e…”-

È un fiume in piena.

-“ok, ok Jay ti vuoi dare una calmata per favore?! Cavoli ragazzo non ti ho mai visto tanto agitato! Ora la visito e vediamo cos’ha!  Comunque penso che la signorina qui possa rispondere anche da sola non trovi?”- gli dice strizzandogli l’occhio.

Jared sbuffa infastidito e si dirige verso la porta.

-“vado a prenderti qualcosa da bere vecchio bisbetico”- esclama uscendo.

Richard sorride e torna a concentrarsi su di me.

-“che permaloso! Mi diverto troppo a stuzzicarlo!”- mi confida ridacchiando ancora –“allora...”-

-“Alex”- lo metto al corrente.

-“allora Alex, e così sei caduta dalla scala…com’è successo?”- mi chiede –“se il nostro giovanotto era tanto preoccupato devi essere proprio caduta giù duramente!”-

Sorrido involontariamente. Parla di Jared come se avesse quindici anni invece che quaranta.

-“stavo scendendo dalla scala, ho messo male il piede e sono scivolata…sono davvero maldestra dottore…”- gli spiego imbarazzata.

Ridacchia divertito.

-“capisco…ora prova a metterti seduta che controlliamo la situazione, vieni ti aiuto”- mi dice mentre mi da una mano ad alzarmi.

Le fitte di dolore sono ancora belle intense e mi costringono a movimenti lenti e goffi. Richard si siede con me sul divano alzandomi la maglietta.

-“mmm…hai già un gran bel livido violaceo…”- mi dice mentre mi tasta delicatamente la schiena in alcuni punti.

Nello stesso istante Jared torna con in mano un grosso bicchiere colmo di quello che penso sia tea. Mi volto a guardarlo e lo trovo immobile a fissarmi.

-“oh Jay! Eccoti tornato! Dunque, non c’è nulla di rotto per fortuna, ha solo preso una forte battitura”- conclude tirandomi giù la maglietta.

Ringrazio mentalmente il dottore. La cosa stava cominciando a mettermi in imbarazzo.

-“ti prescrivo una crema da applicare per far si che il livido e la battitura si riassorbano. Tranquilla Alex, tra qualche ora il dolore dovrebbe comunque diminuire e tra qualche giorno sarai come nuova!”- mi sorride lui incoraggiante.

Vedo Jared scuotersi dal suo torpore e tirare un sospiro di sollievo.

-“grazie dottore, davvero!”- dico rivolta a Richard che nel frattempo ha bevuto tutto d’un fiato il tea che Jared gli aveva portato.

-“di nulla!”- mi risponde –“mi raccomando ora riposa a letto e cerca di stare più attenta la prossima volta!”- mi rimprovera scherzoso. Poi si volta verso Jared -“stammi bene ragazzo!”- gli dice dandogli una pacca sulla spalla.

-“anche tu, Ric! Grazie di tutto. Vieni ti accompagno alla porta”-

-“oh no tranquillo non ce n’è bisogno! Conosco la strada!”-  dice poco prima di scomparire nel corridoio.

Che tipo singolare.

Sono ancora seduta sul divano e Jared è in piedi poco distante da me che mi fissa.

-“Jared…”-

-“mi hai fatto spaventare…”- blocca il mio discorso sul nascere cogliendomi di sorpresa.

La sua voce è bassa e preoccupata.

-“m-mi dispiace…non era mia intenzione…io stav…”-

-“non importa. Vedi di stare più attenta la prossima volta”- mi interrompe di nuovo –“vieni ti aiuto a salire di sopra così puoi stenderti un po’ sul letto…”- mi dice aiutandomi ad alzarmi.

Ecco che ricominciano quei suoi assurdi sbalzi d’umore.

-“non devi disturbarti Jared…mi faccio venire a prendere e torno subito a casa e…”-

-“non dire sciocchezze!!”- alza la voce lui –“non riesci ancora a muoverti bene e fare sforzi in queste condizioni non mi sembra una grande idea! Sei un irresponsabile!!”- mi accusa.

Si avvicina a me e mi avvolge il braccio alla vita tenendomi ben salda e dirigendosi al piano di sopra. Saliamo i gradini uno alla volta e sicuramente sta facendo uno sforzo enorme visto che mi sono appoggiata quasi totalmente a lui.

Mi fa entrare nella stessa stanza in cui ho dormito duranti i primi tempi di lavoro in casa sua e mi fa sedere adagio sul letto a baldacchino. Mi era mancata anche questa stanza.

-“cerca di stare sdraiata qui e riposati un po’, intanto io mi procuro la crema che ti ha prescritto Ric”- mi dice con tono dolce, prendendo il suo blackberry dalla tasca e uscendo dalla stanza.

Ancora cambio di umore. Peggio di una donna con le mestruazioni.

Sbuffo frustrata accomodandomi meglio sul letto.



 
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No so da quanto tempo sono su questo letto sdraiata, forse qualche ora, non ci ho fatto caso. Devo essermi anche addormentata ad un certo punto.

Jay ancora non è tornato ed io ormai sono arrivata al limite.

Devo assolutamente parlare con lui.

Non si può andare avanti così soprattutto perché lui si sta comportando davvero come un bambino, sono consapevole di aver sbagliato ma mi sembra anche di aver pagato abbastanza, no?

Un leggero bussare mi distrae dai miei pensieri.

-“hey…va meglio?”- Jay fa il suo ingresso con una scatolina rossa tra le mani –“ti ho portato la crema da mettere sulla schiena…”- mi dice avvicinandosi e porgendomi la scatolina.

-“grazie…”- rispondo mettendomi piano a sedere.

Lui si allontana per uscire dalla stanza.

Ma dove cavolo va?! Secondo lui io come me la metto la crema?? Mica sono una contorsionista!!

-“ehm…Jay?”- lo chiamo dubbiosa.

-“si?”-

-“come pensi che io possa mettermi la crema da sola? Non ho mani che mi spuntano dietro!”- gli dico sarcastica alzando gli occhi al cielo.

Lo vedo torturarsi la mani nervoso per qualche secondo, prima di sbuffare sonoramente ed avvicinarsi a me strappandomi la scatolina dalle mani.

-“avanti togliti la maglietta”- mi dice con un tono che non ammette repliche.

Se me lo avesse detto qualche tempo fa non ci avrei pensato due volte.

-“guarda che se potevo fare da sola non ti avrei disturbato Leto!!”- gli dico con tono risentito.

-“io…ecco…”- balbetta lui.

-“comunque sarà questione di un attimo e poi potrai andartene! Devi sopportare la mia presenza solo per qualche minuto, pensi di potercela fare?”- gli dico rabbiosa stringendo i denti.

Sento le lacrime di frustrazione pungermi gli occhi ma le rimando indietro. Non gliela do questa soddisfazione.

Lui apre la scatolina sedendosi di fianco e prendendo il tubetto.

-“scusami…togli la maglietta cosi ti aiuto…”- mi dice abbassando lo sguardo.

Detesto quando il suo orgoglio prende il sopravvento.

In imbarazzo sfilo lentamente la maglietta sotto i suoi occhi che mi scrutano attenti, il dolore torna a farsi sentire ma gli volto le spalle per permettergli di applicare la crema.

Dopo un momento di silenzio la sua mano sottile si posa sulla mia schiena nuda. Il contatto mi fa rabbrividire.

-“ho la mano fredda, scusa…”- sussurra piano lui mentre continua il suo lavoro.

La sua mano si muove lenta in cerchi concentrici, scivolando delicatamente sulla parte dolorante. Nei modi è persino più delicato di me.

Sento il suo fiato caldo alla base del collo. Si deve essere avvicinato. Le sue mani si fermano all’improvviso.

-“Jay?”- lo chiamo.

Nessuna risposta.

Il silenzio che ci avvolge non mi aiuta per nulla a calmarmi e il suo sospiro lungo e pesante nemmeno.

-“perché ti sei fermato?”- gli chiedo confusa.

Ancora nessuna risposta.

Provo a girarmi per guardarlo in viso ma lui mi blocca impedendomi il movimento.

-“non-non girarti…io non…non posso mettere bene la crema se ti muovi…”- mi dice con uno strano tono di voce basso e sussurrato, mentre sento di nuovo la sue mani trafficare sulla mia schiena.

Oh…so che stai provando le stesse cose che provo io, Leto…ma sei troppo testardo e stupido per darlo a vedere, non è così?

Chiudo gli occhi lasciandomi andare al tocco delicato delle sue lunghe dita.

Il passaggio delle sue mani è cambiato, è sempre leggero ma ora parte dal basso ed arriva, lento a palmo aperto, fin sulle spalle per poi scendere di nuovo…più lento…

Voglio toccarlo. Voglio sentirlo. Ne ho bisogno.

-“mi manchi...”- le parole escono dalla mia bocca senza che nemmeno me ne renda conto.

Le sue mani fermano la loro corsa appena sopra i miei fianchi e scende di nuovo il silenzio.

-“mi manchi, Jay…”- ripeto.

-“ho finito puoi rivestirti.”- mi dice lui alzandosi frettolosamente dal letto.

No Leto. Stavolta no.

Mi giro di scatto e afferrandolo per un braccio. Pessima mossa.

Il dolore improvviso mi blocca il respiro.

Nel giro di pochi secondi le braccia di Jared mi circondano ed i suoi occhi mi scrutano preoccupati.

-“ma che fai?! Accidenti, Alex!! avanti torna a stenderti…”- mi dice spingendo lievemente le mie spalle per farmi sdraiare.

-“solo se tu la smetti di fuggire…”- gli rispondo alzando il viso per guardarlo negli occhi.

Due pozze liquide che si sgranano impercettibilmente alle mie parole.

Poso le mani sulle sue guance avvolgendogli il viso. La sua pelle somiglia alla porcellana: liscia, fredda e perfetta. Con il pollice accarezzo piano i suoi zigomi perdendomi a guardare tutti i particolari del suo viso. Era tanto che non lo guardavo cosi da vicino.

-“non hai idea…tu non hai idea di quanto mi manchi…”- ripeto ancora come a voler convincere me stessa.

Lui è immobile come una statua, chiude gli occhi e lo sento lasciarsi andare al mio tocco piegando leggermente la testa da un lato, come se volesse assaporare il calore della mia mano sulla guancia.

-“jay…di qualcosa per favore…qualunque cosa…”- lo prego.

Lo vedo sospirare pesantemente.

Mi sposto verso di lui per sentirlo più vicino ma un'altra fitta di dolore mi costringe ad un lamento cupo che gli fa aprire gli occhi per puntarli di nuovo nei miei. Si scosta piano da me alzandosi in piedi e mettendo qualche passo di distanza tra noi.

-“torna a riposare. Domani mattina ti sentirai sicuramente meglio. Se hai bisogno di me chiamami pure, sono nella stanza affianco.”- mi spiega allontanandosi ancora di qualche passo.

Non riesce. Proprio non riesce a lasciarsi andare. Vorrei solo abbracciarlo e dirgli che sono sempre io…che sono la stessa di prima…

Sospiro. Lui se ne accorge.

Lo vedo avvicinarsi di nuovo e le sue piccole e morbide labbra rosse mi lasciano un leggero bacio sulla guancia.

-“buonanotte Alex…”- mi sussurra vicino l’orecchio prima di andare via.

Lo guardo uscire, mi tocco piano la guancia ed un sorriso dolce spunta sul mio viso.

Se tu sei testardo, Leto, io lo sono ancora più di te.

Mi stendo sul letto e sprofondo nel morbido cuscino, lasciando che la stanchezza ed il sonno prendano il sopravvento cullandomi piano nel mondo dei sogni.
 




 





 
 

 

 
Note dell’autrice:

waaaaaaaaaaaaaa!!! Sisi lo so!! Sono maledettamente in ritardooooo!! Chiedo umilmente perdono ma questo caldo mi fonde il cervello con i relativi neuroni!!!! Nn ce la fooooo!!!
Anyway…capitolino di passaggio per voi!! eheh il  nostro Jared pare cominciare a cedere un pochino…è testardo eh!! Ah ma Alex lo è di più di sicuro!!! Nel prossimo magari succederà che…
Ok stop!!! No spoiler!!!! xD prometto di provare ad aggiornare il prima possibile caldo permettendo!! u_u

Stay tuned!!
 

 
Ringraziamenti time:

Grazie come sempre enormemente alle mie beta dalla pazienza infinita Niky/Bro/apinacuriosaEchelon edAle/CutePoison83!! Grazie ancora di tutto tesore!!

Grazie un milione alle “supporters faighe” Heaven_Tonight/Fabi e Vivi /Deilantha che leggono ancora con tanto tanto entusiasmo la mia storiella!!! Vi adorolooooo sempre di piu!!!!!

E poi un doveroso grazie immenso a tutte voi ragazze che continuate a leggere e recensire sempre Sarateddy VioValo Neryssa Deilantha dapi70 CimodeBeauvoir DarkYuna IlaOnMars6277 Christine_L  Echelena Ila_76 Villina92 DarkYuna (perdonatemi davvero se ho dimenticato qualcuno di voi ma siete tante!!!) e scusate per il ritardo mostruoso nel pubblicare questo capitolo!!! Mi farò perdonare promesso!

Ed infine il mio “muchas gracias” anche a voi lettori fantasmini! Siete importantissimi!!! <3

A presto.
Kisses…
                                 Vale

  
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