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Autore: ViviELasciaVivere    04/07/2012    2 recensioni
-Sai, anche i miei genitori non mi capiscono. Io sono scappato. Ti comprendo- gli disse Harry sempre con il sorriso sul volto.
-Davvero? Ma allora perché appari così tranquillo e felice?- gli chiese.
-Perché c’è l’amore- gli rispose semplicemente.
Dal canto suo, Louis non comprese cosa volesse dire il ricciolino. Gli rivolse uno sguardo perplesso.
It's a Larry Stylinson :)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Why you are always happy? Because there is love.

       

 
                                                                                                                    

 

 

La vita deve essere per forza ingiusta? Perché per le persone diverse, la vita deve essere solo un involucro dove passare l’esistenza e bramare la morte? Era questo quello che pensava Harry. Lui era diverso, ma nonostante questo non riusciva proprio a capire perché gli altri ce l’avessero tanto con lui. La gente a volte si lascia andare troppo ai pregiudizi, si lascia guidare dal gregge senza mai dare davvero conto al proprio parere. È una moda? Dov’è finita l’intelligenza umana? Dov’è finita la libertà di scelta? La libertà stessa? Quesiti a cui Harry non poteva porre una risposta. Desiderava solo andare nel suo letto, chiudere gli occhi, e il giorno dopo svegliarsi nel mondo in cui tanto desiderava vivere. Voleva scappare dalla sua città, voleva scappare da tutti. Dai genitori troppo disattenti per accorgersi dell’umore del loro figlio, dai compagni cattivi della scuola che non smettevano di prenderlo in giro per i suoi modi delicati e sensibili di percepire le cose, dai pregiudizi che ogni giorno gli divoravano l’anima, bruciandola fino al midollo. Infondo lui era solo un ragazzino di 14 anni, come poteva lui, affrontare tutto questo? Era un peso troppo grande. Aveva tanto bisogno di qualcuno che lo confortasse, che gli stringesse la mano e che gli dicesse che sarebbe andato tutto bene. Qualcuno con cui dividere quelle grosse macerie che si portava in spalla. I suoi genitori dall’altro lato della casa continuavano a litigare e lui era ancora li a tenere le mani strette nelle orecchie per non sentire le oscenità che venivano pronunciate dalle loro bocche. Aveva paura e piangeva, lui voleva smetterla. Era solo un bambino; bambino cresciuto senza amore ma che comunque l’aveva imparato da se, donandolo lo stesso agli altri. I ragazzi che crescevano senza amore diventavano violenti, non capivano il senso dell’amicizia, non potevano amare. Ma Harry no; Harry era l’eccezione perché lui attraverso quelle esperienze, invece che abbattersi, apprendeva. Apprendeva che se non ci fosse amore tutto il mondo sarebbe stato come i suoi genitori, una cosa oscena per lui. Così a poco a poco, lui di amore ne piantava e quando cresceva lo raccoglieva dividendolo ad ogni persona del mondo per non farla cadere in quel baratro fatto d’odio e tristezza. Eppure non c’era riuscito con tutti, perché nonostante dividesse quell’amore anche con i compagni di classe loro lo trattavano ugualmente male. Lo deridevano, umiliavano e talvolta picchiavano e lui era un ragazzo troppo fragile, troppo sensibile per poter anche dar loro un po’ di quell’odio che loro davano a lui. Così stava in silenzio subendo ogni angheria e pensava che infondo quelli erano ragazzi che purtroppo di amore ne aveva ricevuto poco e che non avevano avuto la stessa fortuna che aveva avuto lui. Quel mondo continuava ad essere odio e pregiudizi, ma questo non fermava Harry che cercava di cogliere piante più grandi di quel sentimento per poter distruggere l’oscuro, il marcio. Stava seduto nella panchina di quel parco, dopo essere scappato da casa, così come tanto aveva pensato. I bambini, contenti e ingenui giocavano ricorrendosi e riempiendo quel posto di spensieratezza e gioia. E forse per questo Harry aveva deciso di andare proprio la, per percepire gioia e spensieratezza, sentimenti che a casa sua mancavano da molto tempo. Solo allora si accorse che un ragazzino, probabilmente della sua stessa età, stava seduto nella panchina opposta che con sguardo triste ammirava gli altri. Harry, come nel suo animo, si sentiva triste per quel ragazzino. Tutti in quel parco dovevano essere felici, nessuno escluso. Harry non avrebbe permesso che la tristezza facesse possesso anche di quel luogo, unico rimasto libero dalle angherie del mondo. Allora fu li che decise di scacciare la tristezza avvicinandosi a quel bambino e sedendosi accanto a lui.

-Perché sei così triste?- gli chiese.

Quello solo allora alzò lo sguardo e lo volse verso Harry che aspettava una risposta alla sua domanda. Il ragazzino dagli occhi azzurri riportò lo sguardo ai bambini che giocavano spensierati ed Harry continuava ad aspettare.

-Sei uno sconosciuto- disse solamente quello.

-No, sono amico tuo. Io sono amico di tutti- gli fece capire Harry per poi rivolgergli un sorriso.

-Ma io non ti conosco. Non so niente di te- ripeté l’altro.

-Mi chiamo Harry, adesso mi conosci- gli disse porgendogli la mano. Il ragazzino fece spuntare un sorriso sul quel volto che prima era cosparso di tristezza e questo fece rincuorare Harry che era riuscito nel suo intento. La tristezza non invadeva più come prima il viso del ragazzo ed adesso appariva tanto più bello.

-Io sono Louis- disse allora il ragazzino stringendogli la mano e rivolgendogli un tenero sorriso.

-Allora Louis, mi dici perché sei così triste?- gli richiese Harry. Sapeva che anche se il bambino aveva sorriso, solo un po’ di quel peso se n’era andato. Dentro ancora portava angoscia ed Harry la percepiva.

- I miei genitori non mi capiscono. Vedi come questi bambini sono invece felici con i loro? Io vorrei essere uno di questi bambini- disse tristemente.

-Sai, anche i miei genitori non mi capiscono. Io sono scappato. Ti comprendo- gli disse Harry sempre con il sorriso sul volto.

-Davvero? Ma allora perché appari così tranquillo e felice?- gli chiese.

-Perché c’è l’amore- gli rispose semplicemente.

Dal canto suo, Louis non comprese cosa volesse dire il ricciolino. Gli rivolse uno sguardo perplesso.

-Perché i tuoi genitori non ti comprendono?- domandò Harry.

-Loro non capiscono i miei sentimenti. Sono oscurati dai loro pensieri, il lavoro, l’odio che provano l’uno verso l’altro. Loro non si amano- gli disse.

-Appunto. Questa è la risposta al tuo sguardo perplesso di prima- gli disse Harry mantenendo gli occhi sui bambini e sorridendo vedendoli così spensierati.

-Scusa ma non ti capisco- Louis disse confuso.

-L’odio e la tristezza sono sentimenti che nel mondo annientano l’amore. Se magari i tuoi genitori lo provassero, non crederesti che magari riuscirebbero a comprenderti e che riuscirebbero a comprendere loro stessi? Vedi, i miei genitori litigano tutti i giorni, proprio perché non si amano. Se io fossi triste, non credi peggiorerei di più la situazione? Tutti dovrebbero essere in grado di sorridere e scacciare certi sentimenti perché poi ci si condiziona troppo ed allora non si può più percepire l’amore, e questo non va bene. Sono sempre felice perché so che se anche non ci sono i miei genitori a comprendermi,c’è l’amore che mi fa apprendere che stare nello stato in cui stavi poco prima tu, non servirà solo che a farmi crescere proprio come loro. Distruggerei tutti i sforzi che ho fatto, rendendoli vani- gli disse Harry. Louis rimase molto colpito da quel discorso, ma comunque ne comprese il significato e allora l’angoscia sparì, perché finalmente aveva capito.

-Grazie- disse.

-Per cosa?- gli chiese il ricciolino.

-Per avermi fatto apprendere- gli disse sorridendo per poi prenderlo per mano e portarlo in mezzo a tutti gli altri bambini, in mezzo alla gioia e alla spensieratezza.

 

 

 

Angolino Autrice:

Ciao a tutti. Come va? Io sono qui, che ho appena finito di scrivere questa OS. Sapete, non so da dove sia spuntata fuori, semplicemente ero in vena di scrivere qualcosa del genere perché è proprio da tanto che non scrivevo. La storia parla di un sentimento che come avrete di sicuro capito è l’amore. Non ho programmato nulla, semplicemente ho scritto quello che mi passava per la testa, mettendoci comunque del sentimento. Perché un po’ io mi rispecchio in Harry. Ho pensato che da questa OS potrei ricavarne una Long-fic…voi che ne dite? Vorreste un continuo?? Mi sono venute già un paio di idee, ma aspetto un vostro parere. Naturalmente questa sarà una Larry…diciamo che all’inizo avevo programmato che fosse una Larry ma poi è uscito fuori un qualcosa che rispecchia più una stramba amicizia che amore. Proprio per questo ho pensato alla Long. Mi raccomando RECENSITE e ditemi cosa ne pensate. Baci

M

  
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