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Autore: SweetTaiga    04/07/2012    7 recensioni
TERZA CLASSIFICATA AL CONTEST “FRED/HERMIONE? UNA COSA DA RIDERE!” di FataFaby89
« E tu, Hermione? Ce la puoi fare? », domandò, rincorrendo la ragazza e bloccandole la strada.
Con le mani in tasca ed un sorriso strafottente, stava immobile davanti a lei in attesa della sua risposta.
« A fare cosa? », domandò a sua volta Hermione con finta ingenuità.
(...) « Ce la puoi fare senza di me? », chiese allora Fred.
Hermione lo guardò per un attimo, indecisa se Schiantarlo una volta per tutte o baciarlo per la prima volta.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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TERZA CLASSIFICATA AL CONTEST “FRED/HERMIONE? UNA COSA DA RIDERE!” di FataFaby89
 


I don’t like you, but I love you
Gianluca Grignani, Speciale



 Io che non so mai se è amore o soltanto un altro errore,
però lei è fantastica così.

 


« Smettila di fare così! », esclamò Hermione.
« Così come? », domandò Fred con sguardo ingenuamente sorpreso.
« Così.. così! », sbottò la ragazza, indicando la mano dell’amico che, in maniera più o meno inconscia, si era appesa alla sua manica e sembrava non avere intenzione di staccarsi.
« Ah, questo! », replicò lui, seguendo lo sguardo di Hermione. « E’ che mi piace la consistenza della tua divisa. E’ così liscia e morbida! », aggiunse poi, strofinando la guancia contro la manica che stringeva in pugno.
Hermione sbuffò sonoramente, allontanandosi da lui a grandi passi e lasciandolo con la mano ancora tesa verso di lei.
Per un momento ebbe l’impulso di tornare indietro e afferrare quella mano. Sono stanca di giocare, pensò con rassegnazione ed un pizzico di amarezza.
« Vorrei farti notare che la mia divisa è identica alla tua », borbottò poi, lisciandosi la manica come per rimuovere eventuali pieghe.
« Diamine, come ho fatto a non pensarci? », esclamò Fred, battendosi una mano sulla fronte.
Poi, guardando Hermione negli occhi con aria di sfida, si circondò con le braccia in una sorta di abbraccio solitario.
« Allora posso fare a meno di te », aggiunse.
Hermione ebbe l’improvviso desiderio di puntargli la bacchetta contro e Schiantarlo, ma con un respiro profondo si costrinse a trattenere i suoi istinti omicidi.
Almeno per ora, si disse, pregustando l’allettante prospettiva di punirlo in futuro.
« Fai pure », disse, voltandosi e ricominciando a camminare.
Non aveva mosso che pochi passi quando Fred tornò all’attacco. « E tu, Hermione? Ce la puoi fare? », domandò, rincorrendo la ragazza e bloccandole la strada.
Con le mani in tasca ed un sorriso strafottente, stava immobile davanti a lei in attesa della sua risposta.
« A fare cosa? », domandò a sua volta Hermione con finta ingenuità.
Tentò invano di superarlo per tornare finalmente nella sua adorata biblioteca, ma il corpo del ragazzo si muoveva in simbiosi con lei, impedendole di avanzare.
« Ce la puoi fare senza di me? », chiese allora Fred.
Hermione lo guardò per un attimo, indecisa se Schiantarlo una volta per tutte o baciarlo per la prima volta.
Poi scosse la testa. « Certo. Non vedo perché dovrei avere bisogno di uno come te », rispose infine, alzando il mento in segno di sfida.
« Cosa intendi con uno come me? », domandò allora Fred, alzando un sopracciglio.
Hermione si accorse del fastidio che aveva causato la sua risposta. Lo notò dal modo in cui l’amico si curvò verso di lei, squadrandola dall’alto. Lo notò dalle sue braccia, non più rilassate ma strette contro i fianchi.
Lo notò perché, in tutti quegli anni, l’aveva osservato bene.
C’era qualcosa in Fred che lo rendeva diverso dagli altri, diverso persino dal fratello.
Una punta di orgoglio strafottente misto a malizia, una nota di ingenua crudeltà.
Voleva tutto, e lo voleva subito. Era incapace di accettare un rifiuto, era testardo ed irascibile. Dietro quel sorriso nascondeva spesso commenti acuti e frecciatine ben assestate.
Eppure tutto questo non poteva dirglielo, così alzò le spalle.
« Uno come te, a cui non piace nulla di quello che piace a me », replicò allora, consapevole di quanto quella risposta fosse vera.
Fred sembrò pensarci per un po’, poi si portò una mano alla testa, scompigliandosi la chioma rossa.
« Ti piacciono i tuoi capelli, Hermione? », domandò, poggiando la schiena contro il muro.
La ragazza, presa alla sprovvista, dovette ripetersi mentalmente la domanda. « Sai benissimo che odio i miei capelli », sbottò poi, infastidita dalla sua incapacità di prevedere le intenzioni di Fred.
« E… ti piace la tua risata? », insistette lui.
Hermione, nonostante i suoi denti fossero ormai della dimensione giusta e non sembrasse più un castoro, aveva ancora difficoltà a ridere apertamente senza coprirsi la bocca.
« Non particolarmente », rispose, ormai rassegnata.
« Ti piace quando ti faccio uno scherzo? », chiese ancora Fred.
Questa volta la risposta non tardò ad arrivare. Hermione scosse energicamente la testa, incrociando le braccia. « Assolutamente no. Cosa stai tramando, Fred Weasley? », domandò a sua volta.
L’amico rise ed Hermione rimase per un attimo interdetta.
«Hai ragione. Abbiamo gusti completamente diversi », sentenziò.
Poi, lasciandola da sola a girovagare nel castello, se ne andò.
Hermione lo osservò a lungo mentre, con quella sua camminata strana, proseguiva lungo il corridoio.
Quando finalmente si decise a parlare, lui era sparito.
Sospirò.
Non lo capirò mai, si disse, prima di andare in biblioteca ed affogare i suoi dispiaceri nei libri.



E non gliene frega niente anche se sa perfettamente
che io non sarò mai un santo o giù di lì.




Era ormai notte fonda quando Hermione si decise a lasciare la biblioteca.
Aveva letto molti libri, eppure non era riuscita a cancellare dalla sua mente le parole di Fred.
Quel ragazzo è strano, fu l’unica giustificazione che riuscì a trovare.
« Ehi, Hermione! », esclamò una voce alle sue spalle.
« Ciao, George », disse lei, senza neanche voltarsi.
« Non sono George! Sono Fred, non vedi? », replicò lui.
Hermione, lentamente, si girò per guardarlo.
« No, sei George », sentenziò con decisione. Poi, stringendo più forte i libri, ricominciò a camminare.
Dei passi la avvisarono che l’amico la stava seguendo. O meglio, che stava allegramente trotterellando alle sue spalle.
« Ti serve qualcosa, George? », chiese dopo che ebbero percorso un paio di corridoi in silenzio, accompagnati solo dal suono delle loro scarpe che, a ritmi diversi, battevano sul pavimento.
« Perché sei convinta che io sia George? », domandò il ragazzo con una risata.
« Perché Fred mi avrebbe fatto uno scherzo prima di salutarmi. Non dopo, come probabilmente stai meditando di fare tu », rispose la ragazza fermandosi di scatto.
L’amico continuò a ridere e, scrollando le spalle, alzò le mani in segno di resa.
« Hai vinto », ammise.
« Lo so ».
Hermione ricominciò a camminare, questa volta George avanzò al suo fianco.
« Hai per caso litigato con Fred? », chiesero entrambi nello stesso momento.
Hermione si fermò di nuovo. « Per quale motivo? », domandò.
« Oh, bé, perché continuava a fermare i ragazzini del primo dicendogli “dimmi che sono un idiota! Dimmelo!” », confidò, trattenendo a stento l’ennesima risata.
Hermione alzò un sopracciglio. « Non mi sembra più strano del solito », ammise.
George allora scosse la testa. « Non è finita qui. Poi ha iniziato a lanciare Schiantesimi allo specchio », aggiunse.
« Anche questo mi sembra nella norma », ripeté lei.
« E non ha fatto nemmeno uno scherzo per tutta la giornata », concluse poi il gemello, pronunciando la frase tutta d’un fiato.
Hermione lo guardò negli occhi. « Ecco, questo è strano », disse, annuendo tra sé.
« Comunque non abbiamo litigato. O meglio, niente di diverso dal solito », aggiunse.
« Non ti ha detto nulla di strano? », insistette George.
« Bè, sì. Però ho considerato normale la sua stranezza », rispose Hermione.
« Capisco… E tu perché pensavi che avessimo litigato? », domandò allora lui, convincendosi dell’onestà dell’amica.
« Perché non è qui con te. Di solito siete inseparabili », disse con semplicità.
George sembrò rabbuiarsi per un istante. Poi, però, tornò a sorridere. « Ultimamente ha altro a cui pensare », rispose con un gesto vago della mano.
« Bene, forse inizierà a mettere la testa sui libri », esclamò Hermione, speranzosa.
« La testa sui libri… Bè, sì. Penso che in questo periodo si sia trovato spesso a contatto con i libri. Frequenta anche di più la biblioteca, sai? », confermò George con un sorriso.
« Davvero? Bene. Sta facendo qualche ricerca? », domandò Hermione, seriamente interessata.
George scoppiò improvvisamente a ridere. « Diciamo che sta analizzando da vicino qualcosa che gli interessa molto ».
L’amica annuì, soddisfatta e vagamente impressionata. « E’ sempre un bene dedicarsi alle proprie passioni », esclamò con cipiglio deciso ed aria sognante, stringendo a sé Storia di Hogwarts ed un paio di volumi di Incantesimi che aveva preso in prestito dalla biblioteca.
« Passione penso che sia il termine adatto », replicò George, ghignando pericolosamente. « Buonanotte, Hermione  », disse, quando furono entrati nella Sala Comune.
« Ah, George! », lo chiamò Hermione. « Pensi che dovrei provare a lisciarmi i capelli? ».
George pensò di aver frainteso la domanda. « Perché mi chiedi questo? »
Hermione scrollò le spalle, mormorando frasi sconnesse. George riuscì a cogliere solo le parole “Fred”, “sorriso” e “prendere in giro”.
« Cioè, insomma, sicuramente intendeva il contrario. Forse dovrei tagliarli », disse infine, con le guance arrossate ed il fiatone.
George la guardò con gli occhi sgranati. « Per essere la strega più brillante del secolo, sei decisamente ottusa! », sentenziò, prima di andare a dormire.
Hermione si sedette su una poltrona, con l’eco della risata di George a farle compagnia ed un discreto scompiglio tra i suoi pensiero.
Sicuramente Fred non diceva sul serio, è impossibile,  pensò prima di addormentarsi.



Sarà sempre un duello, sai, con te.
Ma se io resto qui, mi va bene così.




La mattina dopo, Hermione si svegliò a causa di un frastuono assordante.
Aprì gli occhi e capì velocemente di essersi addormentata sulla poltrona della Sala Comune. La schiena le faceva male e sentiva una strana elettricità percorrere i suoi capelli arruffati.
Sbadigliò sonoramente, guardandosi intorno per cercare la causa di quei rumori.
Solo dopo aver setacciato con lo sguardo l’intera stanza si accorse di Fred che, in un angolino, stava buttando dell’acqua su piccoli ammassi di legna bruciacchiati.
« Fred Weasley, cosa diamine hai combinato? », esclamò, incrociando le braccia.
« Buongiorno, Hermione », disse il ragazzo, ignorando completamente il suo cipiglio imbronciato e la sua domanda.
Hermione alzò l’indice, puntandoglielo contro. « Potevi fare del male a qualcuno! », disse.
« Ma non si è fatto male nessuno », replicò il ragazzo con tranquillità.
La ragazza brontolò, battendo il piede destro sul pavimento.
« Smettila di ignorarmi e ascoltami! Sono un Prefetto! Potrei punirti, lo sai? », urlò, infastidita.
Solo in quel momento Fred si decise ad alzare lo sguardo, puntando gli occhi in quelli di Hermione.
Con grande disappunto della ragazza, lui sorrise.
« Non offenderti, Hermione, ma così conciata non incuti affatto il timore che speri », ammise, ridendo apertamente.
Hermione guardò il suo riflesso in uno dei mobili lucidi della Sala Comune.
Non vide la sua solita immagine impeccabile e austera, ma una ragazzina con i capelli arruffati, lo sguardo assonnato e la divisa scolastica sgualcita.
La sua espressione imbronciata provocò altre risatine da parte di Fred.
« Non capisco cosa ci sia da ridere », disse, cercando invano di lucidare la spilla da Prefetto.
Fred si alzò e le andò incontro. Quando le fu abbastanza vicino, distese una mano cercando di appiattirle almeno vagamente i capelli che sembravano ormai dotati di vita propria.
« Se non ti piacciono potrei provare a renderli lisci », propose Hermione, senza guardarlo negli occhi.
La mano di Fred si bloccò per un attimo. « Non ho mai detto che non mi piacciono ».
Hermione sospirò. « Non hai mai detto nemmeno il contrario ».
Fred indietreggiò di alcuni passi. Camminò un paio di volte per la stanza, poi tornò davanti ad Hermione.
« Sei noiosa e non fai altro che studiare », disse.
« Tu sei uno scansafatiche e non hai mai letto Storia di Hogwarts », replicò Hermione con tranquillità.
« Parli troppo », fu la risposta.
« Sei davvero strafottente ».
« Sei insopportabile e vuoi avere sempre ragione », aggiunse Fred, avvicinandosi lentamente alla ragazza.
« Sei un irresponsabile e non sai accettare una sconfitta », rispose a tono Hermione.
« Sei un Prefetto! », mormorò il ragazzo con aria disgustata.
« Tu giochi a Quidditch! », esclamò lei, alzando gli occhi al cielo.
« Non mi piaci, non puoi piacermi », sentenziò lui.
« Non potrei mai desiderare di piacerti, è inammissibile », disse Hermione con decisione.
« Vedi? Non può piacermi una ragazza che usa parole comeinammissibile! ». Fred, in preda alla disperazione, si portò le mani ai capelli.
« Non potrei mai voler stare con un ragazzo che ha una proprietà di linguaggio pari a quella di Chuck, il mio vicino di banco all’asilo! Non sapeva nemmeno pronunciare correttamente la parolatelefono! », replicò Hermione, ormai in balia di una crisi d’ansia.
« Il telefono! Non potrebbe mai piacermi una ragazza per la quale dovrei imparare ad usare il telefono! », esclamò il ragazzo.
« Non potrei desiderare di piacere a qualcuno che non sa usare il telefono! », aggiunse lei.
« E anche considerando l’assurda ipotesi che tu possa piacermi, non smetterei assolutamente di provare i miei scherzi su di te », disse Fred, incrociando le braccia e raddrizzando la schiena.
Ad Hermione sembrò un bambino capriccioso. « E io, in quell’assurda eventualità, non eviterei assolutamente di punirti ».
« Non salterei nemmeno un allenamento di Quidditch per te ».
« Ed io non smetterei di andare in biblioteca tutte le sere », aggiunse Hermione.
« Io continuerò a distribuire le mie invenzioni tra gli studenti e scordatelo, non metterò la testa a posto ».
« Io continuerò a sequestrarle. E non farò mai i compiti al posto tuo, anche se ho già studiato parte del programma del tuo anno ».
Fred scosse la testa così forte che ad Hermione vennero le vertigini solo guardandolo.
« E’ inutile fare queste ipotesi, INUTILE! Tu non mi piaci, va bene? NON MI PIACI! », urlò allora il ragazzo, sul punto di strapparsi i capelli uno ad uno.
Hermione rimase in silenzio. Poi, lentamente, afferrò la manica della divisa di Fred.
Quando alzò lo sguardo, incontrò i suoi occhi.
« E perché non ti piaccio? Tu sei uno stronzo, però mi piaci », ammise, stanca di quella guerra.
Tra quelle parole ed il bacio che seguì passarono appena una manciata di secondi.
« Mi arrendo », sussurrò Fred, a pochi centimetri dalle labbra di Hermione.
« Per quanto riguarda il telefono… Scordatelo, non ti chiamerò quest’estate. Non ho intenzione di usare quella roba babbana », aggiunse poi, schiarendosi la voce.
Hermione sbuffò. « Non avevo dubbi », disse.
Prima che potesse aggiungere altro, Fred le posò un dito sulle labbra.
« Però potresti venire alla Tana », aggiunse.
Hermione finse di pensarci. « Ok », rispose, guardandolo negli occhi.
« Ma non giocherò di nuovo a Quidditch solo per fare numero! ».
Fred si limitò a ridere e a baciarla ancora.
Sapeva che, finalmente, non avrebbe dovuto usare la scusa del Quidditch per stare con lei.



Per lei son speciale, io.
E non me n’ero mai accorto, io.

 
 
 
 
 
IL PARERE DELLA GIUDICIA 
Sintassi e grammatica: 13,2/20 
-3,5 per grammatica e sintassi, -3 per la battitura, -0,3 per la punteggiatura 

Più che di errori veri e propri si tratta di accordi sbagliati tra le parole. Mi spiego subito. Con tono di sfida: poiché la sfida di Fred si riferisce al modo in cui guarda Hermione, prima che al suo tono di voce, aria funzionerebbe meglio di tono. Il concetto è analogo per dopo aver setacciato l’intera stanza, poiché ‘setacciare’ è un verbo che generalmente richiama l’atto fisico del cercare con mano – per cui usandolo in senso metaforico sarebbe bene aggiungere con gli occhicon lo sguardoAllisciare è un termine molto, molto informale, e per quanto Hermione stia parlando con George e non certo col Ministro della Magia io avrei scritto una cosa come lisciarmi i capelli, un pochino più da lei. Capì velocemente: anche a livello fonetico sarebbe preferibile capì in fretta o capì presto (la ‘velocità’, di nuovo, dà un senso molto fisico e il ‘capire’ è invece del tutto astratto). Ci sono un paio di aggettivi possessivi superflui nelle forme cancellare dalla sua mente e percorrere i suoi capelli arruffati – dacché sappiamo già che parliamo di Hermione, è piuttosto inutile usare sua e suoi: potresti modificarle in cancellarle dalla mente e percorrerle i capelli. Sintatticamente tutto ciò ci può anche stare, ma ripeto che la concordanza tra le parole può essere più curata nella costruzione di un periodo. Annoto infine qualche svista (schiantarlo -> Schiantarloistinti omicida -> istinti omicidibiblioteca va sempre scritto in minuscolo poiché è un nome comune; corridoi-> corridoiobè/bé -> be’ o behpensiero -> pensieriStorie di Hogwarts -> Storia di Hogwarts) e un solo errore di punteggiatura, là dove hai battuto due punti di sospensione invece che tre. 


IC dei personaggi: 19/20 
-0,5 per Fred -0,5 per Hermione 

Hai saputo muovere molto bene entrambi, e ho particolarmente apprezzato anche la caratterizzazione di George, che, come dice Hermione, a differenza di Fred le avrebbe fatto uno scherzo solo dopo averla salutata. Ti dirò: lo scatto di nervi di Fred sul finale mi è parso un filino esagerato, specie nella sua gestualità così accentuata, e forse l’Hermione originale non avrebbe ceduto così presto – o per prima – ma, al di là di ciò, davvero un ottimo lavoro. Ho adorato la descrizione caratteriale di Fred dal punto di vista di Hermione, e lo scambio di battute sui reciproci difetti mi ha fatta sciogliere. 


Stile: 17/20 
L’unica grande pecca del tuo stile sta nelle ridondanze. Ci sono delle espressioni che ricorrono molto, anzi, troppo spesso: sbuffò sonoramentecapelli arruffati, la ripetizione dello stesso termine a distanza di poche frasi (come nel caso difrastuono) dove si potrebbero tranquillamente usare dei sinonimi, nonché le forme superflue che esponevo nel parametro sulla sintassi – tutto ciò tende ad appesantire la lettura, disperdendo di tanto in tanto l’attenzione del lettore (del tipo: ‘ma questo non l’avevo già letto?’). Se non fosse per questa serie eccessiva di ripetizioni, l’effetto sarebbe migliore. 


Originalità: 18/20 
Il rischio delle Fred/Hermione è che alla lunga possono sembrare tutte uguali. E il bello dello scriverle è proprio questo: superare il già sentito, scavare e scovare qualcosa di nuovo nei loro battibecchi tra i corridoi di Hogwarts. In questo senso, devo dire che mi hai piacevolmente sorpresa, perché – soprattutto nella lite/riconciliazione del finale – quei battibecchi diventano una vera e propria maschera, che magari in altre fic è solo accennata ma qui diventa letterale: litigano sul fatto che ‘non si piacciono’, e invece entrambi sanno benissimo di piacersi. Insomma, non sono sicura di essermi spiegata bene, ma ho riscontrato in questo episodio qualcosa di diverso rispetto ad altre storie che ruotano attorno allo stesso tema. Di solito i bisticci di Fred e Hermione sono fini a se stessi; qui, no. 


Uso della citazione: 10/10 
Niente da segnalare; ci sta, e ci sta perfettamente. 


Gradimento personale: 9/10 
Al di là degli ‘appesantimenti’ di forma di cui ti parlavo, ho davvero adorato questa storia. L’immagine iniziale (la manica dell’uniforme) mi ha fatta sdilinquire e in quella finale ho sogghignato tipo Gatto del Cheshire. E poi – ripeto – il ruolo assunto da George è trattato in modo magistrale: qui non è il fratello-confidente di turno, ma la comparsata consapevole che comincia a spianare la situazione in modo del tutto IC. Sì, contribuisce molto a dare un sapore nuovo alla tua storia. Brava! 


Totale: 86,2/103


NOTE:
Ho ritrovato questa storia per caso, girovagando sul pc. Avevo completamente dimenticato di pubblicarla ma ora… Eccola qua : ) Grazie alla giudiciA per questo contest, era da tempo che volevo scrivere una storia su Fred e Hermione e ne ho finalmente avuta l’occasione.

SweetTaiga





   
 
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