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Autore: SalazarSerpeverde    05/07/2012    5 recensioni
In un normalissimo liceo italiano arriva un ragazzo del primo anno, Claudio, non proprio nella norma. Adora poltrire, NON seguire i consigli, non studiare e raggiungere i massimi risultati con il minimo sforzo (ovviamente non riuscendoci).
La sua presenza sconvolgerà letteralmente e matematicamente la classe coinvolgendo Professori, Alunni e anche il suo Autore, che nonostante tenti di fargli sempre fare la cosa giusta, scoprirà che non sarà poi così facile.

SalazarSerpeverde
Dal Capitolo Primo:  ...Io mi chiamo Claudio Orlando Gennaro Luigi Igor Oronzo Nicola Emilio, ma per fare prima, tutti mi chiamano COGLIONE per via delle iniziali dei miei nomi...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo - Non andare a scuola per veri motivi di salute non è da Claudio
 
Era un’altra brutta mattina, il sole non splendeva in cielo, gli uccellini canticchiavano la colonna sonora di Profondo Rosso e Claudio dormiva con due tappi di sughero nel naso per l’eccessivo russare.
Autore: “CLAUDIO, CLAUDIO!”
Io: “Ehm, ma che succede *sbadigliando* ”
Autore: “Ti sto chiamando da 25 minuti, vuoi alzarti da quel fottutissimo letto che sono le otto?”
Io: “Non mi stai chiamando da venticinque minuti. Me ne sarei accorto, ho il sonno leggerissimo.”
L’ANNO PRIMA
ORE MEZZANOTTE
Mamma: “Vieni qui fustacchione di padre. *barcollando ubriaca* ”
Papà: “Ma questa è la stanza di Claudio.”
Mamma: “Non fa niente *bevendo dalla bottiglia di liquore* ”
Papà: “Attenta, la bottiglia!”
CRASH
Papà: “Si è rotta sulla testa di Claudio, adesso si sveglia.”
Io: “ *russando* ”
Papà: “Uao, che sonno pesante.”
FINE FLASHBACK
Autore: “Che ne dici? Hai visto il flashback?”
Io: “Ronf ronf.”
Autore: “INCOMPETENTE, alzati!”
Io: “Aaaaaaaaaah, non mi sento per niente bene.”
Autore: “Si certo.”
 
Mamma: “Tieni, infila il termometro... sotto l’ascella.”
Io: “Ok.”
Mamma: “AAAAAAAAAAAAAAAAH, che puzza, mettilo in bocca.”
Io: “Ok.”
Mamma: “AAAAAAAAAAAAAAAAH, che puzza, mettilo nel sedere.”
Io: “Ok.”
Mamma: “AAAAAAAAAAAAAAAAH, che puzza. Si può sapere da quand’è che non ti lavi?”
Io: “Dal 3 Febbraio.”
Mamma: “Ma il 3 Febbraio è domani.”
Io: “Infatti, dal tre Febbraio dell’anno scorso.”
Mamma: “Che pezzente, stasera fili sotto la doccia anche se casca il mondo.”
Maya: “No problemo. C’è ancora tempo per questo.”
DOPO QUALCHE MINUTO
Mamma: “Oddio! Hai la febbre a 39 e mezzo.”
 
Autore: “Forza, tira fuori il termosifone tascabile. So che hai usato quello per far salire la temperatura del termometro.”
Io: “Non ho usato niente, giuro!”
Autore: “ *Tocca la fronte* AAAAAAAAAAAAH, bruci come l’inferno. Si potrebbero cucinare dei wurstel sulla tua fronte tanto che è calda. Ehi perché no. Ah già, hai la fronte lurida, vomiterei, ma potrei anche morire, mangiando qualcosa che ti ha toccato.”
Io: “Vedi però che sto male davvero?”
Autore: “Bè, almeno oggi non andrai a scuola per una buona causa.”
Io: “AAAAAAAH, che mal di testa. Mi chiedo, come mi sia potuta venire la febbre.”
IL GIORNO PRIMA
Io: “Che bello correre nudi sotto la pioggia invece di studiare francese!”
 
Mamma: “Claudio, allora oggi rimani a casa. Tieni, bevi questa tisana di erba e vedrai che starai meglio.”
Io: “Bleacht, ma che schifo. Ma che erba ci hai messo dentro, edera velenosa?”
Mamma: “No, ortiche.”
Io: “Ma vacci ad affogare i piccioni con ‘sto brodo velenoso.”
Mamma: “Sii riconoscente almeno. Ho sprecato 12 secondi della mia vita a preparare questa tisana.”
Io: “Così poco?”
Mamma: “Certo, era già pronta. L’ho preso da un cinese all’erboresteria. Si dice che la marca della bevanda sia molto famosa.”
Io: “Come si chiama?”
Mamma: “Tisanave Lenosa.”
Io: “Uao, molto affidabile.”
Mamma: “Bè, io vado a fare la spesa. Torno tra circa un’ora, forse di più se il tizio alla cassa non indossa la maglietta e mette in risalto quegli addominali scolpiti nella roccia.”
Io: “Ok vai.”
DOPO
Io: “Che bello, sono solo ora!”
Autore: “No, ci sarò sempre io ad impedirti di fare cazzat... Claudio, dove sei?”
INTANTO
Aviatore: “Forza, tira prima la cordicella blu poi quella rossa, se no ti spiaccichi su qualche casa.”
Io: “Ok *saltando dall’aereo* ”
Autore: “Claudio!”
Io: “Si? *In caduta libera* ”
Autore: “Tu sei daltonico!”
Io: “NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!”
INTANTO, ANCORA
Mamma: “Allora, prendo i Pomodori Pelati e... ehi mi deve mancare così tanto Claudio che quel paracadutista che sta per morire spiaccicato nel parcheggio del supermercato mi sembra lui.”
 
Io: “Che bello, il mio Angelo mi ha salvato.”
Uomo: “Veramente io mi chiamo Domenico, e non sono TUO... a meno che non mi dai 50 euro e faccio tutto quello che vuoi.”
Io: “Ma fanculo *rubando una macchina e spiaccicando la testa di Domenico sotto la ruota* ”
 
Autore: “Cazzo, era quasi fatta. Quell’uomo non si poteva fare i cazzi suoi e continuarsi a mastu***** dietro quel fottuto cespuglio?”
Io: “Per caso mi volevi morto?”
Autore: “No, hai capito male, che dici *sguardo vago*. Allora? Che hai intenzione di fare nell’ultima mezz’ora libera che ti rimane?”
Io: “Pulire la casa, fare i compiti e lavarmi bene i capelli.”
Autore: “Davvero?”
Io: “Si.”
Autore: “Cosa? Credevo che dicessi no adesso.”
Io: “Invece le farò queste cose, anzi, il contrario di queste cose perché oggi è il giorno dei contrari.”
Autore: “Ah, ecco la fregatura. Bé, ma dovrai pur fare qualcosa che non sia cimentarsi in sport estremi che non sai fare.”
Io: “Certo.”
DOPO 2 SECONDI
Io: “ *russando russando RUSSANDO* ”
Autore: “AAAAAAAAAAAAAAAAAH, è insopportabile cazzo!”
 
Donna al piano di sotto: “Stronzo, è possibile che io non dorma da 15 anni per colpa tua?”
Autore: “Ah, ecco spiegato le borse della Gianmarco Venturi sotto gli occhi.”
  
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