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Autore: marasmaa    05/07/2012    4 recensioni
Ero sola ed insicura di tutto quando lui mi trovò. Per caso o forse a causa di un qualcosa più grande di noi, come il destino. Ma ci trovammo e all'improvviso qualcosa ebbe senso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Chapter One.


- Abgail Stone! - 
Eccolo, era arrivato il mio momento. Con le gambe ancora tremanti mi avviai al centro del palco, dove mi aspettava il preside con il diploma. 
Finalmente sarei stata diplomata e avrei finito il liceo, quell'ultimo anno era stato quasi un inferno. Per molti adolescenti l'ultimo anno di liceo era uno degli anni più belli, le feste, le uscite di gruppo, gli amori, le notti di puro divertimento.. Di quell'anno invece io mi sarei ricordata solo l'ospedale, i dottori, mia nonna in fin di vita, bambini da badare più studio per raggiungere una buona media. 
Ma finalmente quell'anno era terminato, a settembre sarei andata a Yale grazie ad una borsa di studio. Fin da piccola sognavo quel posto, vedendo la locandina su internet. Avrei lasciato San Francisco e tutti i problemi, sarei volata via, sarei scappata. D'altronde scappare era la cosa che riusciva meglio alla mia famiglia.
Mi spostai una ciocca di capelli oro con sfumature arancioni dietro l'orecchio e presi il diploma, dopo aver stretto la mano al preside. Guardai la macchinetta fotografica e cercai di fare una faccia decente, ma impacciata com'ero uscì solo uno sgorbio.
Scesi dal palco e mentre alcuni professori e alcuni miei compagni si congratulavano con me, cercavo con lo sguardo mia madre. Neanche quel giorno era riuscita a spostare qualche impegno per sua figlia. Le avrei voluto ricordare che ci si diploma una volta sola nella vita.
Mi tolsi la tunica e il cappellino e presi la mia roba per tornarmene a casa, avrei preso il bus, così mi diressi verso la fermata.
- Ahi! - urlai non appena mi sentii calpestare il piede. 
- Scusa, non volevo.. - Rispose un ragazzo alzandosi da terra, per sbaglio era inciampato sul mio piede ed era caduto. Ma non feci in tempo ad inquadrarlo che se ne scappò, letteralmente. Poco dopo vidi passare un signore urlando, probabilmente era questo il motivo per il quale il ragazzo correva. 
Scossi la testa stranita e salìì sul bus.

Arrivata a casa mi buttai sotto la doccia, una delle cose più rilassanti al mondo. Lasciai scivolare l'acqua bollente sul mio corpo gracile e chiusi gli occhi. La mente, che di solito era un susseguirsi di pensieri, si oscurò. Per un attimo non pensai a nulla, e fu una sensazione bellissima.
Dovevo sempre badare a tutto io, mia madre ultimamente lavorava di più per guadagnare dei soldi extra. Ma straordinari o non, non era mai stata una mamma presente, anche se capivo che era difficile essere allo stesso tempo madre, padre, donna in carriera, figlia. Sì, non avevo un padre, mai conosciuto. Non mi aveva neanche visto nascere, appena aveva saputo della gravidanza di mia madre se ne era scappato. Ero sempre stata un problema, prima ancora di nascere. Quando ero piccola mamma cercava delle scuse, inventava storie per spiegarmi il motivo per il quale gli altri bambini andavano al parco la domenica con due genitori e io invece ne avevo solo uno. Però crescendo e iniziando a capire le persone e i loro strani comportamenti, mia madre mi aveva raccontato la verità, dopo avergliela chiesta più volte.
Mi misi un pantaloncino di jeans e la prima canotta che trovai e scesi giù. Non sapevo a che ora sarebbe tornata mamma, probabilmente avrei dovuto preparare io la cena. Prima però sarei andata al cimitero a trovare nonna. 
Era morta da un mese e mi mancava tantissimo. La malattia si era accanita contro lei circa un anno fa, e da una parte ero contenta che la sua sofferenza finalmente avesse avuto fine. Non ce la facevo a vederla ogni giorno star male nel letto, nell'ultimo periodo non riusciva neanche a muoversi.
Indossai le converse panna e presi le chiavi della macchina. Con i risparmi che avevo accumulato lavorando da babysitter era l'unica macchina che mi potevo permettere, quindi non era un granché, ma a me bastava che fosse a quattro ruote e che si muovesse. Accesi la radio e misi in moto. Non riuscivo a stare senza musica, era un altro modo che avevo per fuggire dai miei pensieri incasinati.

Mi fermai al semaforo e mentre canticchiavo vidi un ragazzo che assomigliava a quello che qualche ore prima mi aveva calpestato il piede. I capelli erano gli stessi, un po' scombinati, castani con i riflessi biondi.. e anche i piedi erano quelli! Non avevo avuto il tempo di osservarlo bene prima, ma mi era rimasto impresso, e avrei potuto giurare che quel ragazzo che stava attraversando ora la strada era proprio lui. 
Senza neanche accorgermene il semaforo diventò verde e le macchine dietro iniziarono subito a bussare. Distolsi lo sguardo e accellerai. Con la coda dell'occhio vidi che il ragazzo, che aveva appena attraversato, mi stava fissando. Scossi il capo, era sicuramente colpa della stanchezza.

Parcheggiai e mi fermai al fioraio accanto al cimitero per prendere un bel mazzo di peonie bianche e rosa. Erano i fiori preferiti da nonna e ogni volta che andavo al cimitero portavo un mazzo nuovo. 
Entrai nel cimitero e mentre mi dirigevo verso la tomba di nonna sentii piangere, e più mi avvicinavo più era forte il suono. Con mia grande sorpresa trovai mia madre inginocchiata che si copriva con le mani il volto. Aveva portato anche lei un mazzo di peonie e aveva già buttato via i fiori vecchi. Mi avvicinai e le misi una mano sulla spalla, era la prima volta che ci trovavamo lì dalla nonna insieme dopo i suoi funerali. Lei si voltò e appena mi vide si alzò in piedi e mi abbracciò, senza dire nulla. 
Avevo già visto mamma piangere, ma questa volta mi sembrò più fragile del solito. Era come una tartaruga priva del suo guscio. La strinsi forte a me, non servivano parole, i nostri corpi uniti valevano più di qualsiasi altro gesto.





hil's corner*
ho aggiornato il prima possibile, anche questo
capitolo l'ho scritto di notte, ormai è l'unico momento
della giornata in cui ho ispirazione!spero vi piaccia,
in pratica da questo capitolo ha inizio il flashback.
fatemi sapere cosa ne pensate, baci
hil 

  
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