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Autore: fabulouis___    05/07/2012    18 recensioni
«Com'è possibile, Louis, com'è possibile rovinare un'amicizia così?» urlai di getto, scacciando via le lacrime «è tutta colpa tua, Louis! Perché mi hai baciata tre anni fa, perché lo hai fatto?»
«Dimentica quel giorno, Quinn.»
«Non posso dimenticare il giorno più bello della mia vita, Louis.» sibilai, mentre una lacrima mi rigava il viso.
Louis accarezzò dolcemente le mie guance, sentivo il suo respiro affannato sulla mia pelle, i suoi occhi lucidi color del mare fissi sui miei.
«Ti amo, Quinn. Più di qualunque altra cosa.» sussurrò solamente, poggiando delicatamente le labbra sulle mie.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PRIMO CAPITOLO
(parte prima)


La bambina prese a correre lungo la stretta stradina in pietra che conduceva al giardino, una sorta di parco privato condiviso coi vicini, fino a giungere alla famosa Casetta sull'Albero costruita coi bambini che vivevano nella villa accanto. Erano quattro sorelline, chiamate Lottie, Felicite e le gemelle Daisy e Phoebe, e poi c'era il fratello più grande che si chiamava Louis.
Quinn salì frettolosamente sulla scaletta di legno instabile che la condusse proprio alla Casetta sull'albero, uno stretto stanzino soleggiato pieno di giocattoli e vecchi lenzuoli usati a mo' di tovaglie da pic-nic. Louis, in ginocchio di fronte ad un colorato trenino giocattolo, tentava disperatamente di costruire una ferrovia decente con le costruzioni.
«Louis! - esclamò con energia la bambina, sbracciandosi per salutarlo – non pensavo fossi qui»
«Ciao, Inn - fece lui, sciogliendosi in un sorriso «ti stavo giusto aspettando!»
La bambina si accoccolò sul pavimento accanto a lui e poggiò il mento sulle mani, come se avesse voluto incitarlo a continuare, E fu proprio così, infatti Louis cominciò a parlare.
«Tu sei la mia migliore amica, ma ho molta paura che, un giorno, uno dei due dimentichi della nostra amicizia» sospirò, sul suo volto affiorò un velo di imbarazzo.
«Vuoi fare un giuramento?» ipotizzò la bambina, guardandolo con i suoi occhi vispi.
«Sì – ammise lui – bè, giuro sul mio trenino che io e te saremo migliori amici fino a quando Dio vorrà separarci»
«Non essere così tragico – borbottò Quinn, alzando gli occhi al cielo – bè, giuro sulla mia bambolina che io e te saremo migliori amici per tutta la vita»
I due bambini cominciarono a ridere, poi si abbracciarono.
«Me lo prometti? Cioè, mi prometti che sarai sempre il mio migliore amico? Che anche se diventerò una star internazionale, mi starai sempre accanto?»
«Te lo prometto, Quinn, te lo prometto».
Ma la star internazionale di certo non fu Quinn.

Ten years later

«Fai presto, Quinn - sbraitò Teresa, calpestando con foga la neve sul portico – o il caffè si raffredda. E tu odi il caffè freddo»
Uscii dalla porta principale, che richiusi con veemenza alle mie spalle, poi mi avvicinai a Teresa, Miki e Rory, che sedevano attorno al tavolo intente a zuccherare il proprio caffè.
«Ma è ancora presto» sbottai, avvolgendo malamente la sciarpa a righine attorno al mio collo affusolato, forse l'unica parte del mio corpo di cui andavo fiera. Mi sedetti accanto a Rory, ficcai due cucchiaini di zucchero dentro la tazzina e miscelai con riluttanza, fissando i fiocchi di neve scendere ritmicamente sul prato innevato. Soffiai delicatamente sul caffè, la cui superficie si increspò, poi iniziai a sorseggiarlo cauta.
«Niente scuola per una settimana, ma ci pensate?» sorrise Rory, dando un morso secco al suo cornetto al cioccolato, il mio preferito, mentre a me era rimasto un decrepito brioches alla crema.
Era la settimana che precedeva il Natale, e come era da tradizione la nostra scuola andava in vacanza fino al dieci Gennaio e, com'era sempre da tradizione, io, Rory e le altre facevamo colazione insieme a casa mia, per poi andare al parco, a sciare, oppure semplicemente per una passeggiata sulla riva del mare, a pochi passi da casa. A volte veniva con noi anche Lottie, la figlia dei vicini, la più grande tra quattro sorelle, mia amica da quando eravamo due bambine e giocavamo con le Barbie in giardino. E poi c'era Louis, ma lui..
«Pronto? Pianeta Terra chiama Quinn» esclamò Rory, nascondendo una risatina sotto i baffi di caffellatte. Scossi la testa, le lanciai un'occhiataccia e continuai ad assaporare la mia bevanda afrodisiaca. Ero ossessionata dal caffè, ne bevevo più di tre tazze al giorno; ne avrei volentieri fatto a meno, ma lo stress della scuola, dei lavori part-time - svolti durante l’estate per guadagnare qualcosa, in modo da non dover torturare i miei a sborsare denaro in continuazione – e il freddo invernale indebolivano spaventosamente il mio organismo, quindi avevo la necessità di rianimarmi con un bel caffè caldo tutte le mattine, a colazione, di sera e nel primo pomeriggio.
«Com’è andata con Robin?» chiesi con finto interesse a Rory, dando un morso secco ad un biscotto con le gocce di cioccolato rubato dal sacchettino argentato di Teresa, che mi lanciò un’occhiataccia.
«Benissimo, è un ragazzo davvero dolce» squittì.
Iniziò a parlare, parlare e parlare, senza fermarsi un attimo, facendomi pentire amaramente di avergli posto quella domanda. Fortunatamente, la sua chiacchiera infinita venne interrotta dal trillo del campanello. Andai ad aprire.
Una ragazza con lunghissimi capelli biondi e occhi tremendamente azzurri mi saltò addosso, stringendomi calorosamente tra le sue braccia.
«L-Lottie!» esclamai, cercandomi di riprendere dalla stretta «cosa ci fai qui?»
La ragazza abbozzò un sorriso, sistemò frettolosamente un ciuffo di capelli sbarazzino dietro l’orecchio destro e si fece strada fino al tavolo dove le mie amiche, intente ad abbuffarsi coi biscotti, spettegolavano sul nuovo ospite. Odiavo quando facevano così.
«Ciao a tutte» sorrise Lottie «piacere, Lottie»
«Qual buon vento?» sorrisi, versando del caffè ancora caldo in una tazzina, per poi porgerglielo insieme alla zuccheriera e ad un cucchiaino di acciaio.
«Grazie» disse, sedendosi sull’unica sedia libera accanto alla mia. Era visibilmente eccitata, addirittura era quasi incapace di zuccherare il proprio caffè. «non volevo disturbare, so che è molto presto ma è successa una cosa incredibile e tu sei l’unica ragazza di cui mi fido..»
«Che succede?» chiesi, picchiettando nervosamente sul tavolo con le nocche delle mani.
«Il Tour è finito, LOUIS TORNERÀ DOMANI!» urlò, dopodiché mi avvolse in un caloroso abbraccio, alimentato dai suoi gridolini acuti.
Avrei rivisto Louis, quel bambino di sei anni che avevo osato definire ‘migliore amico’, quel ragazzino che a dodici anni aveva utilizzato per gioco la tinta rossa di sua sorella ed era rimasto un pel di carota per più di due settimane? E, soprattutto, quel ragazzo che, a diciotto anni, mi aveva baciato per poi trasferirsi in un’altra città a migliaia di chilometri da Doncaster, dimenticandosi di tutto e di tutti? Non sapevo se essere felice o meno di rivederlo, di incrociare i suoi occhi azzurri e perdermi nel suo sguardo.
«Non sei felice?» mi chiese Lottie, scettica.
Cosa si aspettava, che incominciassi a saltellare per il portico e ad urlare dalla gioia, perché avrei incontrato il famoso Louis Tomlinson, di quella stupida boyband amata da milioni di ragazzine? Si sbagliava. Io conoscevo soltanto un Louis, ovvero un ragazzino con buffi capelli rossi che, a tre anni, aveva imparato a cucinare i Muffin coi mirtilli nella Magica Cucina-giocattolo, non un vip internazionale!
«Molto» sorrisi, ricambiando l’abbraccio «mi fa piacere che ritorni a casa, sarà davvero molto stanco di girare sempre per gli alberghi insieme a quegli altri suoi amichetti..»
«..mi farebbe molto piacere se tu venissi alla festa a sorpresa che abbiamo organizzato insieme ai suoi amici e ai membri della band» disse, accentuando con voce stridula le ultime tre parole.
«Cercherò di esserci» risposi, cercando di sembrare il più gentile possibile e di non manifestare la mia noia sconsiderata «a che ora sarebbe?»
«Sette del pomeriggio»
«Cercherò di esserci, Lottie» dissi «ma non ti assicuro nulla»
«Tranquilla, e scusa se ti ho aggredito in questo modo» sospirò, scuotendo nervosamente la tazzina vuota, ancora fumante del caffè che aveva trangugiato con voracità pochi minuti prima «ma sono davvero felice che ritorni il mio fratellone. Bè, adesso scappo davvero, devo comprare ancora tantissime cose per la festa.. ci vediamo»
Si allungò verso di me e mi stampò un bacio frettoloso sulla guancia, salutò timidamente le mie amiche con un cenno del capo e corse via, stringendo a sé il cappotto che il vento asfissiante tendeva a sbottonare, provocando quindi un infarto fatale. Povera Lottie, lei che era già una ragazza debole d’organismo, facile alla febbre..
«Hai una cotta per il Tomlinson, ammettilo» fece Rory, schiudendosi in un sorriso appena la ragazza si allontanò dal portico. Teresa ridacchiò nascondendo la bocca sotto la sciarpa di lana, Miki invece si strinse nelle spalle.
«Smettila, sai benissimo che non è vero» borbottai, dando un’occhiata di sbieco al mio orologio da polso «oddio, sono le dieci del mattino!»
«Di già?» esclamò Rory, incredula. Le tre si misero in piedi, presero le loro cose e mi augurarono buona fortuna per la festa, chiedendomi se avessi bisogno d’aiuto per la scelta dell’abito e delle scarpe, ma io le liquidai rapidamente dicendo loro che avevo molta fretta perché dovevo preparare il pranzo dato che mia madre era a letto con l’influenza.
Alzai la sciarpa fino al naso, avvertendo con particolare entusiasmo il calore della stoffa sulla mia pelle gelata. Lanciai un sospiro, maledicendo quel giorno che mia madre aveva deciso di trasferirsi a Doncaster.
Un posto più gelato di Doncaster, non esisteva proprio al mondo.


-

Ok, prima cosa: vi ringrazio INFINITAMENTE per essere arrivati qui e per aver letto questo capitolo.
Non è il massimo, lo so, ma è solo l’inizio, e dovevo pur sempre presentare i personaggi ç_ç
Non avrete capito una ceppa (?) della storia, posso comprendervi, tranquilli AHAHAHAHA
Ok, basta, la smetto. Vi dico semplicemente che se mai vorreste immaginare il viso di Quinn, è quello della bellissima Alexis Bledel ^^
Spero TANTISSIMO che voi lascerete una piccola recensione su questo capitolo, mi farebbe molto contenta sapere che almeno qualcuno di voi abbia apprezzato questa cacchina. LOL
Ah, su Twitter sono @___xstyleswilly, quindi se magari volete essere avvisati quando posto il nuovo capitolo, ditemelo e vi avviserò io su Twitter o magari con un messaggio privato qui su EFP ^^
Alla prossima,
-lu (:

   
 
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