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Autore: FraonMars    05/07/2012    0 recensioni
Racconti brevi delle mie giornate vuote ma allo stesso tempo piene di emozioni.
Qualcosa di me rimarrà scritta qui e mai uscirà da queste righe.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cinque luglio duemiladodici.

Tre giorni fa era il mio compleanno.
Quindi anni sono passati veloci portandosi via gioie, dolori e sentimenti che ancora non sto distinguere.
Ho deciso di vivere il sedicesimo in maniera diversa, anche se ancora non so come.
Mi chiamo Eva e odio il mio nome. Basta dirvi ‘puttana eva’ per farvi capire.
Come ho già detto ho 16 anni, vivo in Italia, al nord. Non sono ricca ne povera, non vivo nei milioni ma mi accontento di avere una bella famiglia e una camera tutta mia.
Non sopporto le persone che se ne escono dicendo ‘non ho soldi’ nel momento in cui si parla di comprare un regalo o di spendere soldi per la benzina, quando queste vestono firmato e cambiano taglio ogni due settimane.
Amo la mia migliore amica più di chiunque altro e sto aspettando che arrivi quel ragazzo che riuscirò ancor di più. Se non arriverà, credo che diventerò lesbica e andrò a letto con lei.
Non ho mai avuto una storia seria, dico molte parolacce al giorno e bestemmio ogni qual volta mi agito troppo. Non sono alta e magra e non ho dieci in condotta.
Ho i capelli biondi e no, non sono una gallina.
Ho deciso di scrivere queste cose di me perchè credo siano le principali cose che fanno di me quello che sono. Se preferivate leggere qualcosa del tipo ‘ciao, mi chiamo Eva ho sedici anni vivo in Italia e sono bionda’ (stile velina che arriva sculettando dicendo di voler fare l’avvocato), beh, questa non è la storia adatta.


Facebook in questo momento mi sta dicendo ‘Account non disponibile al momento’ e si, la bestemmia è partita.
L’unica cosa che mi consola adesso è l’idea che tra un’ora o poco più sarò in negozio a scegliere il mio regalo di compleanno. Probabilmente sarà un fottuto telefono che desidero da tempo e che sostituirà quella specie di aggeggio elettronico che posseggo ora.
Fino a pochi minuti fa stavo guardando un horror, ‘Il mistero di Rookford’ per la precisione, assieme a quella che ai tempi delle elementari definivo ‘migliore amica’.
E’ strano come con lei mi senta ancora a mio agio, niente sembrava cambiato nonostante fossero passati mesi dall’ultima volta in cui ci eravamo viste.
Per evitare di scrivere ancora cose a vanvera credo sia il caso di fermarmi e aspettare che qualcuno di voi commenti quello che ha appena finito di leggere.


Alla prossima (se ci sarà), Eva.

  
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