Capitolo 5
Alessio
Eravamo sdraiati, io la stavo abbracciando.
- Hai ancora voglia??
- Di cosa?- Domandò.
- Di farti..
- no.
- Uh, allora quando ne hai voglia, Dimmelo che ci si diverte.- Rise. Mi squillò il telefono e le me lo passo. Era Luca che mi informava che aveva trovato un posto per i nostri murales.
- Si esce. Dai alzati!- Feci per alzarmi ma lei mi si rimise sopra.
- Grazie.- Mi diede un bacio leggero sulle labbra.
- Des, io mi chiedevo se.. - Se volevi diventare la mia ragazza perchè in questi giorni mi sei iniziata a piacere come nessun altra ragazza al mondo.
- Se?- Accidenti al tuo sorriso Denise Rossi!!
- Andiamo alla fontana di Trevi?? Per dove dobbimo andare è di strada...
Eravamo davanti alla fonta di Trevi. Era di strada per il luogo misterioso e sconosciuto che Alex e Luca avevano trovato.
- Pronta ha gettare la monetina??- Mi chiese.
- Si e te?
- Certamente e ti dirò di più : ho già il tesiderio in mente.- Detto questo ci girammo e tirammo nella fontana la monetina,espimendo il fatidico desiderio.
- Che desiderio hai espresso?
- Sai Ale,non sai che i desideri non vanno detti?- Sorrise.- Andiamo?
Mi feci coraggio e la spinsi verso di me e la baciai. Lei mise le braccia intorno al mio collo e poi cercò di approfondire sempre di più. Quando ci staccammo, lei sorrise. Amavo il suo sorriso. In men di 2 settimane mi ero accorto di lei. Intrecciai la mia mano con la sua e nel tragitto tra la fontana al posto non parlammo.
- Siete in ritardo! - Esclamò Alex.
- Scusate.. - Des si guardava intorno, senza capire il motivo perchè ci trovavamo lì alle 2 di notte.
- Ma che ci facciamo qui?- Domandò lei tenendomi ancora la mano.
- Non hai capito vero che siamo degli Writers?- Disse Luca.
- Writ.. che?? Non si diceva "Graffitori" ??
Alex la guardò in cagnesco.
- Si, certo piccolina.. - Le dissi accarezzandole la testa. Luca mi lanciò la bombolettà verde e io la presi al volo.
Ero davanti a quel pezzo di muro. Stavo pensado cosa fare. Ogni tanto guardavo Des, che si guardava intorno estasiata. Poi tornavo a guardare il muro.
- Ci sono! - Esclamai. Mi venne in mente mio padre. Si mio padre. Voi direte " Potevi fare qualcosa su quello che è appena successo con Des... ", ma no è meglio questa frase: ONE SOLUTION: REVOLUTION!
Mio padre stava guardando il telegiornale delle 20, mentre io cercavo di finire la pasta e mia madre mi domandava come andava a scuola, quando mio padre urlò: " L'unica soluzione sarebbe una bella RIVOLUZIONE!"
Iniziai a scegliere i colori e a tracciare i contorni. Vedere come i colori si univano mi dava un senzo di pace. Presi subito il verde, il mio colore preferito. Le figure iniziavano a prendere forma e colore, era bellissimo e mi dava un senso di realizzazione.
I miei graffiti venivano sul momento,di solito dipendavano da ciò che succedeva prima che io li facessi, com'è il mio stato d'animo insomma.
C'è chi scrive sulla carta o sul computer e poi c'è chi scrive sui muri. Ecco io preferisco 10 mila volte la seconda.