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Autore: lostwithoutmusic    05/07/2012    2 recensioni
Per Kurt questa doveva essere l’estate più bella della sua vita, passata a preparsi a vivere il suo sogno: Brodway. Ma una semplice lettera aveva sconbussolato letteralmente la sua vita.
Distrutto, e allo stesso tempo deluso da se stesso, si ritrova obbligato a dover passare le sue vacanze dall’altra parte degli Stati Uniti, con persone che erano anni che non vedeva.
Ormai arreso all’idea di rimanere completamente solo, e senza un futuro, un incidente scolvolgerà completamente la sua vita.
“Kurt finiscila di lamentarti. Vedrai che zia Madge e Santa Monica ti faranno bene.quindi smettila di comportarti così e salta in macchina, il nostro aereo parte tra due ore” sbuffando il giovane ubbidì.Quella sarebbe stata una lunga, lunghissima estate.”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente riesco ad aggiornare! Ho un paio di cose da dire e come sempre lo faccio a fine capitolo ;)





Non era neanche passata una settimana da quando Kurt aveva messo piede sul suolo californiano e già non vedeva l’ora di andarsene. I primi giorni li aveva passati rinchiuso in camera sua a spulciare le diverse riviste di Vogue che si era portato da casa o che aveva trovato nella collezione delle sue zie. Poi aveva cominciato ad uscire sulla piccola terrazza di camera sua per vedere il tramonto. Un giorno era addirittura uscito di casa per accompagnare sua zia Lara e Carole a fare un po’ di spesa e vedere un po’ Santa Monica.
Ma quello che lui non aveva proprio intenzione di fare era di scendere in spiaggia. Aveva paura di diventare un’aragosta e che la sua pelle e, soprattutto, i suoi capelli si rovinassero per colpa della salsedine. Tutta la sua famiglia gli chiese più volte di lasciarsi e di andare a divertirsi in spiaggia ma il controtenore ogni aveva scosso la testa e aveva cambiato discorso.
Quando, però, Maddison, mandata stategicamente da Finn, si presentò alla porta della sua camera, sbattendo le sue lunghe ciglia bionde, Kurt cedette. “Kurt, ti prego, mi porti in spiaggia?” l’aveva supplicato e lui aveva alzato lo sguardo dal libro che stava leggendo e la guardò scettico “Ti ha mandato Finn, vero?” le chiese e la bimba annuì “Però io ci voglio andare tanto tanto” aggiunse in tono lacrimoso. Il giovane si mise a sedere sul letto e, sbuffando, accettò.
 
Il mattino seguente Kurt si alzò di buon’ora e, dopo essersi lavato e sistemato, scese in cucina per fare colazione. Ad attenderlo c’erano Maddie e Finn già pronti per andare al mare. Il controtenore li squadrò e sbuffò rumorosamente “Prima devo bere il caffè, poi possiamo andare” esclamò in tono deciso “Andiamo muoviti” si lamentò Finn e per ripicca il fratello fece tutto con moltissima calma. Un’ora dopo, infatti, si trovavano ad uscire di casa.
 
“Kurt qui è davvero una figata” continuava ad ripetere Finn eccitato, beccandosi occhiatacce a ripetizione dal controtenore che nel frattempo finiva di spalmare la crema protettiva sul volto della cugina, prima di lasciarla andare a giocare con una bambina che andava a scuola con lei. “Invece di comportarti come un bambino di cinque anni, aiutami a spalmarla sulla schiena” disse il giovane dopo che ebbe finito con la bambina. Si tolse la maglia che indossava, mise nelle mani del fratello il barattolo della crema e gli diede le spalle. Finn lo guardò scettico e, dopo averci pensato qualche secondo, fece quello che gli si era ordinato di fare.
 
Più o meno un’ora dopo il loro arrivo sulla spiaggia, Maddison ritorno all’obrellone, precedente sistemato da Finn, seguita da due bambine che dovevano avere più o meno la sua stessa età. “Kart” chiamò suo cugino a il ragazzo alzò lo sguardo verso la bambina e gli sorrise “Loro sono Emma e Mackenzie. Vengono a scuola con me” disse sorridendo e lui le salutò con la mano “Ciao, io sono Kurt, il cugino di Maddie” le bimbe timidamente ricambiarono il saluto e tra i quattro calò un silenzio imbarazzante.
Poi le tre bambine cominciarono a bisbigliarono e alla fine Maddison prese di nuovo la parola “Kurt posso andare a fare i giochi nell’acqua?” chiese timidamente “Tesoro non credo che sia una buona idea che tu entri nell’acqua da sola, aspetta ancora una mezz’oretta e sveglio Finn così ti accompagna lui a fare il bagno” rispose dolcemente. Ad un tratto una delle sue amiche prese la parola “Signor Kurt” cominciò facendo ridacchiare il controtenore “Non saremo da sole, con noi c’è l’istruttore. È lui che ci fa fare i giochi” lo informò “Dai può venire a parlare con lui” disse l’altra. E in men che non si dica si ritrovò ad essere tirato per una mano verso la riva dell’oceano.
 
*
 
Blaine fece mettere in fila tutti i bambini che quella mattina si erano presentati davanti alla torretta. “Okay bambini, ancora qualche minuto e poi iniziamo l’appello” esclamò, sempre con il sorriso sulle labbra.
Quello era uno dei suoi giorni preferiti. Quando aveva la mattinata libera lui la passava comunque in spiaggia a giocare e divertirsi con gli stessi bambini che frequentavano durante l’anno la piscina.
“Bene, cominciamo: Antony..?” domando e il bimbo urlò “Presente”. La cosa continuò così per svariati minuti, finche i bambini non erano terminati. All’elenco, però, mancavano due bambine. “Bimbi sapete dove sono Emma e Mackenzie?” chiese leggermente preoccupato, visto che le due erano praticamente inseparabili e non mancavano mai.
“Eccoci” trillò una delle due “Ci scusi per il ritardo” disse poi l’altra, una volta trovatasi davanti al giovane che scosse la testa “L’importante è che siete arrivate” disse dolcemente, per poi spuntare il nome delle due bambine sulla sua cartelletta.
 
“Buon giorno Signor Blaine” una vocina famigliare attirò la sua attenzione. Alzò lo sguardo e si ritrovò davanti una bambina dai capelli biondissimi e gli occhioni verdi. Le sorrise “Oh Maddison, hai deciso di unirti a noi?” le chiese e lei annuì impercettibilmente “Hai il permesso della tua mamma?” a quella domanda la bimba scosse la testa “Però può parlare con mio cugino, va bene lo stesso?” chiese speranzosa.
 
Blaine alzò gli occhi da quelli verdi di lei per incontrarne i più belli che avesse mai visto: erano di un colore indescrivibile e magnifico. Poi fece correre lo sguardo per tutta la lunghezza del corpo del giovane davanti a se: capelli perfettamenti ordinati e di un colore castano chiaro, il volto cosparso di lentiggini poco visibili alla luce del sole, naso e labbra perfette, pelle bianchissima che, grazie al sole, sembrava luccicare, torso e braccia con la giusta quantità di muscoli. Quel ragazzo era semplicemente perfetto.
Dovette scuotere la testa per risvegliarsi da quel suo stato di trans.
 
“Blaine” disse porgendogli la mano “Kurt” rispose l’altro, mentre le sue guance prendevano leggermente colore.
Oddio quanto è tenero..e la sua voce è la cosa più bella che io abbia mai sentito, pensò il bagnino, per poi schiaffeggiarsi mentalmente. Non doveva pensare certe cose, probabilmente quel ragazzo davanti a se era pure etero e la sua cotta era solo ridicola.
Cotta? Blaine Anderson finiscila!
“Allora Maddison può venire a giocare con te?” chiese Kurt risvegliandolo dai suoi pensieri “Ehm..certo. Basta che abbia il permesso dei suoi genitori” spiegò leggermente impacciato. La faccia del controtenore si rabbuiò “In questo momento non..non sono qua. L’hanno lasciata a me mentre loro andavano a sbrigare delle cose in centro” gli disse e Blaine gli sorrise “Fa niente, per questa volta facciamo un eccezione” esclamò rivolto alla bambina, che cominciò a saltellare “Ma per dopodomani preferirei avere il permesso da parte di Lara o Madge, anche scritto va bene. Le conosco da parecchio e mi fido, ma è la procedura” aggiunse rivolto a Kurt. Il giovane annuì, mordendosi il labbro inferiore “Sarà fatto” promise “Ora torno sotto l’ombrellone. Se hai bisogno di qualsiasi cosa sono lì” disse indicando la postazione non lontana da li.
Blaine annuì sorridendo “Okay, a dopo” e Kurt si allontano.
Ti prego non te ne andare, rimani qui con me. Pensò il moro vedendolo andare via, prima di voltarsi e far entrare in acqua i bambini.
E da quel momento in poi la sua mente fu completamente occupata da quel paio di occhi color cielo.
 
*
 
Poco prima di pranzo Kurt, Finn e Maddison ritornarono a casa. Ad aspettarli c’erano le due zie, mentre Burt e Carole sembravano spariti.
“Bentornati” li accolse Madge sorridendo “Vi siete divertiti?” sua figlia annuì immediatamente “Tantissimo” rispose “Ho passato tutto il tempo insieme a Mackenzie e Emma, e poi sono andata a fare i giochi nell’acqua insieme a Blaine” spiegò alle sue mamme. Le due le sorrisedo divertite “Bravissima scricciolo” le disse Lara abbassandosi e dandole un bacio sulla testa “Ora andiamo a farci una doccia veloce che poi si mangia” aggiunse prendendola per mano e portandola fuori dalla cucina. La stessa cosa fece Finn che corse in camera sua a sciacquarsi via il sale dalla pelle.
“A proposito di giochi dell’acqua, l’istruttore, Blaine, ha detto che per dopodomani ha bisogno di un permesso scritto o Maddie non potrà più giocare con loro” Kurt informò sua zia. La donna annuì “Te lo darò” le disse prima di avvicinarsi a lui “Allora com’è?” chiese poi divertita. Il controtenore la guardò confuso “Com’è cosa?” chiese a sua volta e lei rise “Non cosa, chi. E sto parlando di Blaine” gli disse “È un bel ragazzo vero?” lo prese in giro.
Kurt la guardò sconvolto “Zia finiscila” esclamò stizzito “Ma dai, sto solo dicendo la verità” continuò lei, quando vide che il volto del nipote si era tinto di rosso “Vado a farmi una doccia” tagliò corto lui, correndo più lontano possibile da sua zia.
 
Pochi minuti più tardi si trovava rinchiuso nel bagno di camera sua, sotto un getto di acqua calda e rilassante.
Quella brevissima chiaccherata con Madge l’aveva in qualche modo indispettito, e solo ora capiva il perché. Sua zia aveva perfettamente ragione: Blaine era davvero bello, forse il più bel ragazzo sul quale avesse mai posato gli occhi.
Ed era questo il brutto, Blaine sarebbe solo rimasto il ragazzo da guardare in lontananza, magari diventarci amico, ma niente di più. Perché un ragazzo come Blaine non poteva essere gay.
Lasciò che l’acqua lavasse via tutta la tensione che aveva accumulato in quei pochissimi minuti, ma, quando chiuse gli occhi, la sua mente fu invasa dal color nocciola degli occhioni di dell’altro.
 
*
 
Quella sera, finito il suo turno, Blaine ritornò a casa con una strana sensazione.
Quello, da quando aveva iniziato il nuovo lavoro, era stato probabilmente il giorno più bello, e questa volta non doveva ringraziare i bambini, ma quel nuovo ragazzo arrivato in città: Kurt.
Più pensava a lui, però, e più si continuava a ripetere che non doveva provare quelle cose, che non doveva attaccarsi a lui in nessun modo, perché non era pronto a soffrire.
E, soprattuto, non voleva che le cose finissero come l’ultima volta.




Angolo dell’autrice:
 
Buonasera a tutti!
Chiedo umilmente scusa per non aver aggiornato la scorsa settimana ma mi hanno tolto la connsessione ed è tornata solo lunedì, però solo ieri ho potuto inviare il capitolo alla mia beta. Mi dispiace davvero tantissimo.
Inoltre so che questo capitolo non è dei migliore ed è abbastanza corto ma vi prometto che con il prossimo davvero si entre davvero nel vivo della storia.
Spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere
A martedì prossimo,
 
lostwithoutmusic.

 
  
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